probabilmente le nostre scorie riusciremmo a smaltirle come tutte le altre scorie non nostre che vengono smaltite in italia. almeno quelle delle centrali sarebbero "controllate" secondo precisi protocolli. al contrario di tutte le scorie radioattive che la malavita in qualche maniera poco lecita smaltisce nel nostro paese più o meno ufficialmente, e prendendo lauti compensi.
Ovvio che una sicurezza totale non l'avrai mai... se la dobbiamo pensare secondo il tuo pensiero allora dopo il '63 non avremmo + dovuto costruire dighe!!!
basta pagare, ti assicurano tutto!!! Ricorda, ed è storia, che il disastro di cernobyl fu causato da un esperimento condotto da un folle!"!!
Se riesci a farti assicurare una centrale ti assicuro che diventi miliardario perchè ci sono aziende enormi che aspettano solo questo. :wink:
più che altro l'incidente è molto simile a quello che c'è stato a seveso.. si è per così dire spento un "reattore" senza aspettare il momento giusto per spegnerlo, è iniziata una reazione parllela e derivata da quella principale, incontrollata, ed in cui le temperature si sono alzate senza possibilità di reversibilità. giusto per curiosità, vi spiego cos'è successo a Seveso nel '76: Seveso era sede di una fabbrica che tra le altre cose produceva un erbicida ( acido 2,4,5 triclorofenossiacetico, detto anche 2,4,5T, usato per il controllo delle erbacce nelle strade e tra i binari ferroviari). Nella produzione di 2,4,5T si ha come intermedio di reazione il triclorofenolo, che successivamente reagisce con la soda e con il cloruro di sodio per dare il prodotto finale. Parallelamente alla reazione principale purtroppo si può svolgere una reazione secondaria (fortemente influenzata dalla temperatura) che converte in diossina (2,3,7,8 tetraclorodibenzoparadiossina o anche 2,3,7,8TCDD, mi pare sia la peggiore di tutte, tenete conto che esistono 75 diverse clorodibenzoparadiossine) una piccola parte del triclorofenolo. Per evitare tale reazione secondaria, è necessario controllare la concentrazione di triclorofenolo e la temperatura, mantenendo entrambe basse. Nel corso di una fermata dell'impianto per fine settimana, il reattore non fu completamente disattivato, per cui la reazione secondaria che ho descritto sopra, che è esotermica, si è svolta incontrollata con un aumento di temperatura che ha determinato l'esplosione del reattore stesso e la fuoriuscita di qualche kilogrammo di diossina 2,3,7,8TCDD.
infatti sono procedure ormai totalmente automatizzate e se un sistema automatico non funziona, ce ne sono altri di supporto e monitoraggio che eseguono la procedura.