Brivido Rumeno!

voglio dare un contributo positivo ci sono tanti stranieri che si sono comportati da eroi... leggete per favore almeno gli ultimi due link... l'ultimo in modo particolare

http://blog.terrorpilot.com/archives/227

http://postspilimbergo.wordpress.com/2010/07/22/spilimbergo-romena-salva-una-bambina-dallannegamento/

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo424890.shtml

http://www.civitanovalive.it/?p=4698

http://www.ilgiorno.it/milano/2008/05/20/90238-extracomunitario_sventa_stupro.shtml

http://www.peacelink.it/sociale/a/6483.html

http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/cronaca/jesolo-annegato/jesolo-annegato/jesolo-annegato.html

 

La conferma che non si debba mai fare di tutt'erba un fascio

Ecco perchè sostengo la mia teoria verso una nuova forma integrativa...per canalizzare le energie positive di tutto costoro...al fine di "convertire" anche i facinorosi:wink:

 

bello, bellissimo...

ma il bilancio rimane negativo :wink:

 

su quale proporzione...

 

cosa dici!!!

la stragrande maggioranza (silenziosa) è seria onesta lavora e ci risolve tanti problemi a noi italiani sia come manovalanza nelle imprese sia come badanti ecc...

Chi delinque lo si nota subito ... e fare gli eroi non è cosa da tutti i giorni.... tutti gli altri sono nell'ombra ... ma sono per lo più onesti ..

pensa le associazioni mafiose camorristiche ecc... italiane...lo sai che all'estero ,quelli superficiali ed ignoranti , ci considerano in molti tutti dei mafiosi......

 

quoto

 

ragazzi io sono preoccupati,per il fururo spero che maroni faccia meglio di sark'...senno'per i nostri figli sara' un italia in declino,gia' abbiamo mafie varie ci mancava la feccia dell'est,ripeto il mio non e' fare di tutta l'erba un fascia ma di 100 se ne salvano 20..

 

http://www.tusciaweb.it/notizie/2010/agosto/21_17polizia.htm

come vedete i nostri connazionali ci danno da fare e parecchio se ci si mette l'est pure,ci voglioni 10 carceri per citta' e 20 milioni di agenti delle forze dell'ordine

 

http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=473919

eccoti un'altra conferma...scusa REDI ti vedo preso perdonami se te lo chiedo ma hai legami con l'est???

sembri sempre sul chi va la' quando diciamo la nostra sull'est...

 

http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/08/20/news/furti_guidonia-6389110/

no perche'vado avanti se serve...... w sarkozy e maroni

 

http://www.gonews.it/articolo_62067_Arrestato-percosse-minaccia-aggravata-contro-donna.html

parliamo della regione dove vivi...

http://www.gonews.it/articolo_62055_Cittadino-moldavo-manette-lesioni-gravi-Aveva-condanna-anni.html

 

Certo a me sinceramente dà fastidio pensare (sicuramente ce ne saranno a migliaia di furti come questi nel nostro Paese) che questo sembra un supermercato anzi una bottega a conduzione famigliare (perchè a me piace pensarla così l'Italia, un posto pieno di passione e sacrifici) che viene saccheggiata e presa in giro da persone che NON sono italiane.

Sarà questo un pensiero sicuramente nazionalista, ma mi fa male il cuore leggere certe cose.

 

q u o t o .

 

ragazzi io non voglio sembrare drastico ma il mio pensiero è questo:

per quei pochi buoni che ne entrano dobbiamo anche accettarne TANTI delinquenti...

perciò se devo scegliere: tutti fuori

io, nel mio piccolo, ho quest'idea... quelli dell'est europa non sono brave persone...

al contrario degli africani, quelli scuri scuri.... ecco, quelli invece sono lavoratori e brava gente... con eccezioni, come sempre

 

Proviamo a vedere il discorso solo ed esclusivamente parlando degli extracomunitari.

Ci si rende facilmente conto,che la maggior parte dei fatti di cronaca nera,ad oggi,sono imputabili proprio a loro....non tutti,e soprattutto,noi italiani,non siamo da meno spesso e volentieri,questo è pacifico,e appurato....

Questo non è normale,dal momento che,proporzionalmente al numero degli stessi sul nostro territorio,la quantità di coloro che delinquono è "matematicamente" più elevata rispetto a quella degli italiani che compiono gli stessi atti criminosi.....questi sono dati reali,che mostrano quanto io ho sostenuto in tutti i miei post,e cioè,di quanto manchi una reale presa di posizione costruttiva verso il processo di integrazione......

Il vero problema pertanto,è nel nostro approccio....nel nostro NON fare qualcosa per rendere la loro vita più partecipe della nostra società....

Ci sono due componenti che giocano un ruolo fondamntale in questa problematica;

1)Il nostro disinteressamento

2)Il conseguente atteggiamento di prevaricazione degli stessi verso le leggi e il senso civile comune.

Questo secondo elemento sottolineato è di nuovo a mio parere davvero importante....Costoro (coloro i quali compiono atti delinquenziali),NON prendono coscienza,non interagiscono,chiudendosi nel loro mondo e reagendo conseguentemente nella maniera più deviata....

 

Lo sai, Fede, che ogni parola che scrivi in questi topic interessanti è per me oro colato.

Ma questo è oro colato "descrittivo", nel senso che hai descritto cosa accade.

Cosa intendi, precisamente, per disinteressamento ?

Non penso che tu ti riferisca a sussidi economici o a particolari disposizioni governative (anche se quelle ci vorrebbero, eccome se ci vorrebbero! Green Card docet), piuttosto a certe dinamiche sociali che accadono tra italiani e resto del mondo (resto dell'est del mondo, soprattutto).

Il problema principale, a mio avviso, è che loro hanno poco a che pensare riguardo il nostro interessamento (QUANDO scrivo LORO, intendo la parte delinquente, che assolutamente sarà delinquente pure nel suo Paese, ed è questo che è importante da comprendere).

Io credo che ci siano due generazioni: quella che ha visto il comunismo, incazzata nera con la loro vita, pronta a tutti da una parte, ma anche pronta a tutti i sacrifici per cambiare vita dall'altra (e cambiarla in bene, e ci sono esempi validi nel nostro Paese).

Poi c'è la seconda generazione, quella nata dalla macerie del comunismo, quella nata dagli incazzati, quella nata nella povertà e nel disagio di un regime "apparentemente" pulito, una generazione fatta di ragazzi che hanno perso i genitori, che hanno visto la morte in faccia prima di aver sviluppato gli organi genitali.

Una generazione che assolutamente non ha niente da perdere e niente da conquistare; parliamoci chiaro... qui nessuno vuole dire "romeno" o "non romeno", quanto piuttosto degli esseri umani che hanno subito (bene o male) la stessa sorte, ed hanno sviluppato quindi dei pensieri e delle esperienze di vita simili.

Ecco, credo che questo possa significare essere parte di un popolo, o di un'etnia.

 

Hai fatto un'osservazione davvero bellissima!!

Credo prima di tutto che tu abbia ragione scandendo in due filoni,le generazioni "rumene"....perchè è proprio da questa distinzione che si deve partire per intraprendere e affrontare il problema della loro integrazione nel nostro paese...

La mia è come sempre una descrizione utopica....certamente realizzabile ma con grandissime difficoltà....in primis per via dei già più volte citati preconcetti nei loro confronti....

Paraliamo un'attimo di questi:

Secondo me il loro fondamento,o quantomeno,il loro rafforzamento,deriva dalla condizione socio-psicologica alla quale noi italiani siamo costantemente sottomessi.....parlo della crisi,economica,sociale,morale.....parlo del profondo senso di insoddisfazione che percorre ogni angolo del nostro paese...una condicio che ci porta a trovare capri espiatori,o meglio,che ci porta ad enfatizzare magari oltremodo,certe situazioni,trovando un giustificativo per la nostra alienazione interiore....

Non dico che il problema del rumeno criminale non esista,anzi.....ma siamo portati a demagogizzarlo più del dovuto.....incastrandoci in una posizione di inadempienza a livello attuativo,crogiuolandoci dietro l'idea che lunica soluzione sia il totale espatrio o la totale (in certi casi estremi.....)devastazione della "razza"....

Siamo,a mio modo di vedere,offuscati,e pertanto incapaci di azioni davvero efficaci per sorpassare il problema,e anzi,utilizzarlo a nostro vantaggio (ad esempio usufruendo,in maniera onesta e rispettosa,della loro forza lavoro)

E' come la lamentela costante per le inadempienze governative (siano esse di destra o di sinistra)....tante parole,ma al momento dell'atto....tutti con la testa girata dall'altra parte...(mi spiace ma è quello che penso)

Altro forte limite,da parte loro,è invece,come hai giustamente osservato,la mancanza di un senso di identità comune,che già era flebile in patria,e che adesso sparisce,ombreggiato da un nuovo contesto....nuovo e sconosciuto allo stesso tempo.....certi elementi,i peggiori intendo,trovano stimolo a delinquere in virtù di una coscienza,quella dell'abbandono....provando a non permettere che questo abbandono esista,vedremo in definitiva,chi di loro si salverà trovando la retta via,e chi dovrà vivere nell'oblio,con le conseguenze derivanti....

 

Lo sapevo che avresti spiegato con grande precisione

(E non scrivo solo per ricambiare il tuo complimento, per il quale ti ringrazio)

Allora anzitutto ti do ragione su questo pensiero di fallimento e di tristezza che vige in Italia, purtroppo reso acuto da questa crisi economica, ma reso soprattutto evidente dalla qualità di vita degli Italiani.

Io, per un certo verso, sono contento di essere cresciuto e di crescere al Sud, dove - onestamente - mi sembra che viva tutta un'altra Italia.

Le persone sono costantemente affannate dal lavoro, non hanno stimoli, passioni, hobbies, non hanno dei sogni che vorrebbero in qualche modo realizzare, anche parzialmente.

Questo vuol dire, in parole povere e molto lucide (almeno secondo me), essere più vicini agli animali, rispetto a coloro che vivono al Nord Italia, ma soprattutto coloro che vivono in UK, coloro che vivono in Paesi che io ritengo siano molto più civili, ma non più belli.

Sia chiaro che ciò potrebbe sembrare un gigante OT, ma in realtà se non si parla prima del nostro popolo, credo sia difficile provare a spiegare e a comprendere parzialmente i vari problemi che ci sono tra il nostro popolo ed altri.

Ho parlato molto recentemente con una mia cugina, laureata, vivente e lavorante, con domicilio a Londra (Londra, non UK, che lei ha confermato essere ancora un'altra cosa. Londra è la vera metropoli della globalizzazione, ma ci arriveremo).

Non residente, però. O meglio, senza la cittadinanza inglese, che fondamentalmente significa oggi appartenere e sapere di appartenere ad un altro popolo, con un'altra storia e con un'altra tradizione.

Che, per carità, può anche essere entusiasmante, ma per fortuna non delle persone della mia famiglia...

Lei insomma mi ha detto di quanto vivere in Londra sia entusiasmante, ricco di opportunità di fare ciò che si vuole, di vivere a 360 gradi, oltreché lavorare (sodo, ma alla fine si lavora bene 8 ore al giorno, ma poi per il resto si stacca completamente. Ci si scinde completamente dalla parte lavorativa, non come certe situazioni italiane...).

Inoltre ha dettagliatamente descritto Londra, come appunto una città piena di interessi, dove il più fessacchiotto provinciale e provincialista e chiuso del cavolo come me, può trovare persone che lo possono stupire, meravigliare, per gli interessi che hanno, le capacità culturali di interagire basandosi sulla persona, non tanto sull'esteriore. (E non credo sia solo una questione di milioni di persone, e di probabilità...)

In Italia esiste invece una sorta di vita sotto regime, dove sembra che la gente si affanni e si rompi tanto il mazzo, ed alla fine o viene delusa in politica, o nel lavoro, o economicamente, e vive delle vite che loro stessi considerano mediocri, praticamente autodistruggendo la propria dignità e la propria vita, nel complesso.

Da qui nasce, come hai detto tu , quel profondo senso di "schifo" verso tutto ciò che può essere schifato, in quanto manca la voglia di far tutto; figuriamoci se viene qualcuno in casa a romperci anche.

Allora forse è il caso di dire che dovremmo sviluppare prima il nostro Paese, nel senso di migliorare le persone, e questo può essere fatto solo con una classe dirigente, politica e NON (perchè tutto deve migliorare), che sappia sempre fare le scelte che ritiene giuste per la Nazione. Facendo in questo modo, molto migliorebbe, molto.

Poi vivere i propri sogni, cominciare a realizzare le proprie aspirazioni, mettersi in proprio (una volta lessi un libro dove era scritto che fare l'imprenditore vuol dire credere in se stessi, e avere fiducia e coraggio di vivere e seguire i sogni), praticamente diventare imprenditori della propria vita. Sembra invece che gli italiani vogliano essere tutti dipendenti, perchè ne hanno le scatole piene di tutto... ed è sempre qui che voglio ritornare perchè credo che sia questo il fulcro del problema.

Poi ho letto che hai parlato di abbandono: noi non possiamo cambiare i loro ricordi, ma solo presentarci come un paese efficiente, dove viene prima di tutto il lavoro, l'occupazione che dia dignità alla persona e soprattutto le permetta di costruirsi una vita, con ciò che ci si guadagna.

 

non proprio e' come dice invece scetti..... tralascio i tuoi post successivi sugli est europei vs africani perche' scadi veramente nel razzismo....

complimenti ottima osservazione, e' come per le auto, fa molto piu' rumore una turbina che esplode che 100 che funzionano..... idem per gli immigrati 100 onesti lavoratori passano inosservati ma basta un delinquente per attirare l'attenzione.

Ed e' proprio qui l'errore di 100 se ne salvano 99 il problema e' che quel uno che delinque rovina il nome a tutti.

Per fortuna su questo forum sto vedendo ci sono molte persone intelligenti che vanno oltre la prima impressione e analizzano molto piu' profondamente il fenomeno immigrazione.... a differenza di quello che mi sembra stiate facendo tu e Marchigiano.

Ps. rep + per Scetti

 

ho vissuto per un bel po in romania e vi assicuro che la gente che vi abita non è cosi male come si crede anzi...purtroppo quelli che vengono qui sono disperati illusi del fatto che l'Italia sia un posto quasi mitico dove sia facile fare i soldi, e quando si accorgono che non è proprio così in qualche modo devono sopravvivere. Se uno sta bene sta a casa sua, chi ha bisogno rincorre qualche sogno lontano, cosi come hanno fatto tutti gli altri popoli. I quartieri degli italiani in america qualche decennio fa non erano piu tranquilli, e per fare soldi facevano cose molto piu losche rispetto a quanto facciano i rumeni oggi, quindi non è una questione di razza.

Hanno pregi e difetti come tutti, pensa se pero si fosser oaffiancate due rumene e avrebbero cercato di speronarti hihihhi