per l'esattezza, il gruppo fiat in Europa nel mese di Novembre quota : 6.3%, BMW 6.2 %, circa 800 macchine di differenza! per un costruttore che produce macchine utilitarie è un pessimo risultato; al di fuori dell'europa non conosco i dati; ho letto che i primi dati di vendita della 500 sono stati largamente inferiori al preventivato.... saluti
Giacomo, per analizzare un'azienda si prendono dati, bilanci e valori (come hai ben fatto) e non si giudica la bellezza delle macchine (come hai fatto, sebbene il mio parere sulla riuscita di MiTo e sulle Lancia sia uguale al tuo). Fiat vendeva qualche Punto e Panda in Italia e in Europa, qualche Mille e Strada in Brasile ed era finita. Al pmi della sua storia moderna è arrivato maglioncino, ha lanciato nuovi modelli, tenuto per quanto possibile il mercato, acquisito un colosso morente a costo zero costituendo la base di un gruppo diventato, dacchè aveva una gamba nella fossa fino all'anca, 5o competitor mondiale con il 150% di vendite in più di BMW (che tu citi e che ha bilanci in attivo da 40 anni oltre ad un margine di guadagno infinitamente maggiore sulla singola vettura), ha armato il rilancio Fiat e Alfa negli USA, ha portato le vendite mondiali alle soglie dei 4 mln di pezzi e reso il valore globale d'azienda, in miliardi, quasi pari a quello di BMW che, ribadiamo, di certo non attraversava una crisi bifronte com'era per Fiat (Fiat da una parte, Chrysler dall'altra). Ancora, che a novembre la quota europea sia scesa dal 6.6 al 6.3% è nulla, visti i +22 e +84% di Chrysler, Lancia e Jeep. I risultati di Marchionne hanno portato all'inizio di un risanamento di un gruppo reso gigantesco come forse solo Goshn è riuscito a fare con Renault-Nissan, e le cose sono all'inizio, purtroppo in un momento orrido.
Ho letto con estrema attenzione la vostra analisi e, da ex possessore di Fiat GP, posso sbilanciarmi in un'analisi (che forse sarà limitata, ma non credo così al di fuori della realtà). La Fiat qualche anno fa ebbe un successo grandissimo tra i giovani con la Grande Punto: dalle mie parti era quasi imbarazzante contare quante se ne vedevano, di tutti i tipi. La linea convincente, le dotazioni buone (solo per dirne una: il sistema hi-fi+bluetooth della GP Sport come optional a 50 Euro perfettamente funzionante sulle Bmw costa 2-3000 Euro!), i motori ottimi ed il costo molto buono. Parlando di dati presi la mia T-Jet km zero a 13.900 chiami in mano a fronte di un costo di listini di 16.900. Poi arrivò la GP Evo. Restyling totalmente sbagliato, linea frontale imbarazzante, costo elevato. E di Evo ne girano davvero un numero ridicolo! Per fare il duale, la Evo T-jet come la mia aveva un costo di listino di 19.800. Potete ben immaginare che in quella fascia di mercato un aumento medio di quel tipo ti porti fuori dai giochi. Ed ho preso la GP perchè rappresenta(va) ciò che la Serie3 rappresenta per Bmw: non puoi sbagliare, un errore su quel modello ti porta alla catastrofe. Basterebbe analizzare i dati di vendita di GP e di Evo per capire se ho ragione. Mi pare di sì, per quello che ricordo. Ma anche per quello che che posso (e potete!) osservare anche voi nelle vostre città.
e non hai visto la PANDA NUOVA made in POMIGLIANO che partirà da 11.000 euro....un auto che costa 3.000 euro in più della versione precedente!!! questo a mio avviso è un grave errore che costerà parecchio in futuro sui volumi di vendita....
bisogna vedere di che volumi si parla, e dei rispettivi margini di guadagno per pezzo se oggi vendo 2 wrangler e domani 4 è indubbiamente un +100%, ma alla fine son 2 macchine in più, che di certo non mi ripagano progettazione e costo vivo di realizzo
Lorenzo, indubbiamente tu e Davide avete ragione e condivido il vostro ragionamento con l'analisi su GPunto e Panda. Ma, come ho lasciato intendere anche nel primo post, l'idea di Fiat come azienda nazionale va affrancata in luogo di quella di importante player internazionale ed, in quest'ottica, il mercato italiano è forse il 4o o 5o in ordine d'importanza. I numeri, quelli che serviranno nel prossimo futuro per mantenere non sana, ma vivente una casa costruttrice, per forza di cose porteranno alla formazione di mega-gruppi industriali che, secondo gli analisti, dovranno vendere ALMENO 6 milioni di macchine l'anno per essere considerabili. Ergo, le poche centinaia di migliaia di vetture che Fiat può vendere nel Bel Paese sono pulviscolo invisibile agli occhi di chi è lungimirante e vede prima gli USA, poi il Brasile e la Russia, poi la Cina e l'India come mercati da assaltare. Milioni e milioni di persone che - nei prossimi anni - aneleranno ad avere un'automobile secondo i rinnovati standard dettati dalle nuove e migliori condizioni economiche e di vita che si profilano in questi stati enormi. E allora, col bacino d'utenza e i numeri che ci si prepara a vedere sui bilanci, le 100.000 GPunto e Panda italiane sono come il fondo impossibile da raccogliere della Nutella nel barattolo: dopo che ti sei strafogato, neanche ci provi a prenderle.
puntuale e preciso ed hai pienamente ragione del resto si...il mercato nazionale serve a poco come numero di vendite...anche se però sarebbe un bene che il prodotto nazionale sia venduto in grandi numeri dove viene costruito...anche per giustificare la presenza ancora degli stabilimenti qui e non in altri posti tuttavia io sono favorevole a MARCHIONNE...senza di lui a sta ora non c'era più nulla al posto di un gruppo che sta diventando uno dei più grandi per il settore dell'auto...sperando in una rinasciata vera per LANCIA e ALFA ROMEO prima o poi
Infatti la presenza degli stabilimenti qui, escluse le contingenze Ferrari e Maserati che basano la produzione su un rapporto diverso delle variabili qualità/quantità, è solo ed esclusivamente uno svantaggio. E così ci si riallaccia anche al mio commento precedente circa le costrizioni perpetrate verso Fiat negli anni, a realizzare stabilimenti in aree disastrate minando praticità, facilita e qualità della produzione ed innalzando forzatamente i prezzi in relazione alle porcherie vendute, che per forza, per vendere, dovevano ciclicamente favorirsi degli aiuti di Stato tipo ecoincentivi (in una spirale perversa secondo: tu produci qui perché te lo dico io per ripagarmi dei danari che ti ho dato e io ti agevolo nelle vendite visto che ti gambizzo nella produzione), solo con l'obiettivo di creare "ammortizzatori sociali". Fiat, per essere competitiva negli anni a venire, non può permettersi di produrre in Italia. E bisogna fregarsene di sindacati, italioti e operai piagnucoloni. Tanto se si continua a produrre qui si chiude, quindi il lavoro lo perderanno comunque.