...dal primo luglio, al lavoro da me, le valutazioni funzionali dei pazienti fatte da noi terapisti dell'ambulatorio dovranno essere compilate sul computer. Cosa che già avviene da ormai 4 anni per i colleghi dei reparti di degenza. Beh, si sta manifestando una ignoranza informatica atroce... e non parlo di colleghe/i di 55 anni, quelli che, non sapendo usare il cell o usandolo poco poco, hanno il loro numero scritto su di un post-it attaccato con lo scotch sul retro del cellulare stesso... parlo di colleghi/e che si vantano di avere computer, di saper scaricare e masterizzare cd e dvd (salvo telefonarmi di domenica per chiedermi come mai DVDshrink non va....e allora devono prendere AnyDVD...)...che si fanno belli sui pazienti ottantenni spiegandogli l'home banking e poi, siccome si dimenticano dove hanno messo le password, non possono fare il bonifico all'assicurazione e vanno alla posta a pagare 800 euro di bollettino postale. Addirittura non si riesce (oggi ho provato per 20 minuti...poi ho desistito) a far capire la differenza tra: 1 - username e password per accedere a WinXp 2 - username e password per accedere al programma di gestione dei pazienti. Non vi dico per generare delle password personalizzate!!! E i colleghi/e che imbarazzati chiedono da dove si accende il pc e se possono digitare con i guanti o è meglio toglierseli... Ecco.....per certi versi e con molte eccezioni, ma questa è l'Italia di oggi....in coda per l'Iphone, però poi non sappiamo distinguere il mouse ottico da quello con la pallina (questa è vera....collega che mi dice di indicargli dove sta la pallina per pulirla...ed il mouse è ottico.)
Il problema è che la maggioranza della gente vive immersa in una pigrizia mentale spaventosa,nonostante l'enorme accessibilità alle informazioni di cui disponiamo nessuno si prende il disturbo di capire come funziona una cosa ormai è una pratica segreta usata da debian & gentoo users,e dagli slackwaristi,vale a dire circa 5 persone ogni miliardo di utonti P.S. In effetti gli utonti hanno ragione,il RTFM non fa tanto bene a se stessi,qualche anno fa preferivo compilare il kernel piuttosto che farmi la barba ogni giorno,e la sera mangiavo solo schifezze perchè con una mano potevo tenere il Mars e con l'altra potevo usare pico sui .conf
mah...secondo me ReadingTheF...ingManual non è per gli utonti. Gli utonti dovrebbero interessarsi al mondo che li circonda. Gli utonti dovrebbero preoccuparsi se si rendono conto che per loro è difficoltoso anche accendere il forno Gli utonti, purtroppo, in questo nostro paese, fanno arricchire gente con lavori assurdi: tipo il ragazzo che ha formattato il disco rigido ad un collega, gli ha installato un WinXp tarocco, gli ha messo su Office, avast e gli ha configurato la psota elettronica. Durata lavoro: 1h e mezza costo: 90 euro.
Beh ma in fondo va bene così,il mondo è sempre andato così,è la sfera intera dei servizi che si basa sul risolvere i problemi della gente. Ieri il ragazzo falciava l'erba alla persona che non aveva tempo/voglia di farlo,oggi il ragazzo formatta il pc a chi non ha voglia di imparare come si fa,e questo va bene da un lato a chi non è costretto al RTFM e dall'altro al ragazzo che si guadagna i soldini. IMHO Il problema è quando si scarica la propria ottusità/pigrizia mentale sul prossimo,tipo l'esempio che hai citato tu sul lavoro. Li non si parla di semplificarsi la vita,li si parla di palese inettitudine
il problema è quando tutto ciò ricade sulla coillettività sotto forma di lentezza dell'impiegato medio... un paio di anni fa mi capitò di parlare con una pz...il figlio, laureato in filosofia e con un dottorato, riuscì ad entrare in banca (la sua passione era la filosofia ma con Socrate ce se magna poco....) e si sistemò, ascolta bene tamb, all'helpdesk per i dipendenti. Ossia...i dipendenti di questa banca (se non sbaglio BNL) avevano un numero di telefono da chiamare in caso di problemi con il software/hardware...ma chi rispondeva non sempre era un esperto (vedi il filosofo...)..avevano un manuale elettronico in pDF sul quale cercare soluzioni AL POSTO DEL DIPENDENTE....se poi la cosa era senza soluzione apparente, si passava la pratica ai tecnici veri e propri.
Roba da circo nando orfei La questione come dicevi te non riguarda la fascia di età dopo i 40,per la quale lo scarso feeling sarebbe più che giustificabile e comprensibile dato che queste persone non sono cresciute "dentro" la tecnologia,ma se la sono vista esplodere ad una velocità spaventosa,passando nel giro di 10 anni dal telefono Sip con compositore numero a disco,all'iPhone Anzi tutt'altro,è più "ignorante" la nuova generazione! Per molti ultraquarantenni la tecnologia è un mondo da scoprire in cui parecchi si lanciano a capofitto solo per il gusto di meravigliarsi di quali aggeggi abbiano inventato e delle possibilità che offrono Per la gioventù la tecnologia (non parlo di quella che fa fighetto,tipo l'iPhone,ma di quella che bisogna saper usare per lavorare/vivere) è una gran rottura di palle,perchè è talmente complicata da costringere ad una pallosissima lettura del manuale,che ovviamente viene interrotta appena scoprono che facendo click+clack=funzione richiesta Io,lavorando sia con la tecnologia che con i giovani,mi imbatto ogni giorno in 18enni che non sanno neppure che tipo di scheda di memoria monti il loro telefonino Se vi dico che io a 30 anni faccio regolare formattazione e reinstallazione ogni 6 mesi ad un paio di conoscenti,giovani maturandi in materie tecniche,per liberarli dai danni che fanno girando TUTTI i siti porno che esistono? C'è poco da fare i tempi sono radicalmente cambiati ma la natura umana resta sempre la stessa,il cervello dell'homo sapiens si è evoluto attraverso le ultime decine di migliaia di anni con l'esigenza di doverlo usare per zappare la terra al meglio,ed il massimo utilizzo multitasking della materia grigia negli ultimi 199950 anni è stato di dover zappare e nel contempo pensare alla gnocca Di qui probabilmente la difficoltà viscerale di adoperare il cranio,che forse risolveremo come specie nei prossimi 100mila anni di evoluzione,posto che ne duriamo altri 50 di anni se andiamo avanti(indietro ) di questo passo
C'è chi non impara, chi impara solo se gli viene mostrato come fare e chi impara leggendo. In informatica come in tante altre cose. E il fatto di non essere nella prima categoria non da il diritto di ritenere chi lo è un fancazzista o un subumano. Ecco, magari il diritto di vendergli servizi apparente banali ma per lui evidentemente impossibili ad un prezzo giusto, quello si.
Il fatto è che le grandi corporation non vogliono acculturati o ignoranti, ma esseri compranti...è questo il dramma, ed invece a mio avviso in tanti non riescono a capire che la partita della qualità della vita nel futuro si giocherà sul campo dell'aria che respireremo e di ciò che mangeremo e berremo, non certo sul campo del possesso personale di oggetti (men che mai tecnologici). Ciao regà e buona serata a tutti:wink:
Lungi da me un giudizio del genere sul conto del bonariamente definito "utonto";non credo che nessuno di noi,mettendo a parte gli scherzi,voglia essere così pesante nei confronti dell'utonto tecnologico,e ovviamente parlo solo dell'utonto che ha i mezzi per acculturarsi e la capacità di intendere e volere,sia un pò fancazzista questo però me lo dovete concedere. Anche io sono vergognosamente ignorante per predisposizione genetica in certi campi,come la storia antica tanto per farti un esempio. Non sapere chi sia Platone o cosa sia una guerra punica è veramente una mancanza culturale di base di cui non si può andar fieri,e questa mancanza è frutto del mio scarso interesse in merito;però state sicuri che,se il self-service del distributore invece di chiedere i soldi chiedesse che so io,la data della battaglia di Waterloo,non andrei a rompere i maroni a tutti quelli che sono in fila dietro di me da un quarto d'ora,mi impegnerei a studiare un qualcosa che mi è ostico imparare, dato che non mi interessa minimante;lo farei per non essere il solito veicolo lento sulla corsia di sorpasso del prossimo,lo farei per essere autosufficiente in un mondo in cui per fare benzina bisogna essere capaci di fare qualcosa di più che dire al benzinaio "il pieno grazie" comodamente seduti,e sopratutto lo farei per vivere senza la paura di trovarmi in difficoltà per non sapermi arrangiare :wink: E invece no,dopo oltre 15 anni di esistenza dei distributori automatici,c'è chi ancora non sa dove mettere i soldi,o chi va prima dell'orario di chiusura per non dover capire come si effettua la titanica impresa Nel 2008 non è più plausibile il pensiero "io quella diavoleria elettronica non la voglio nemmeno vedere". Questo atteggiamento di chiusura mentale è un vero tirarsi la zappa nei piedi nell'era digitale,a maggior ragione se questa non-autosufficienza tecnologica ricade sulle spalle di chi ci sta attorno. Almeno finchè non si profilerà la figura professionale della badante digitale,ovviamente est-europea,bionda e tettona
Sai che non l'ho capito tanto questo discorso? Se tu parli di consumismo tecnologico e dei suoi effetti sul futuro,secondo me si tratta di un altro discorso,che non ha molto a che vedere con la tecnologia nel suo senso più concettuale :wink: Se vogliamo razzolare un attimino fuori dal topic,personalmente sono convinto che la tecnologia sarà l'unica ancora di salvezza dell'uomo dall'autodistruzione di se stesso e del suo pianeta,dato che di ragionare non ne vuol proprio sapere,come abbiamo visto negli ultimi giorni al G8 Per farti un esempio di quello che intendo dire,20 anni fa un frigorifero era costruito con i peggiori materiali inquinanti,ed assorbiva la corrente di un treno;oggi è composto di materiali molto più ecologici e consuma niente a confronto. Poi se l'uomo da una parte costruisce una palazzo completamente biodegradabile,e dall'altro butta nei fiumi il mercurio,questo è un altro discorso,li ne avremmo di tasti da consumare nel parlarne .... Però l'impegno da parte di qualcuno di sfruttare la tecnologia per evitare di far incazzare la natura c'è. O perlomeno la tecnologia ci permetterà di costruire una super-astronave per andare in cerca per l'universo di un altro pianeta da iniziare a devastare