lo sai perchè l'Alitalia è inrecuperabile? mi capita spessissimo di andare negli uffici e magazzini Alitalia e vedo con i miei occhi quello che succede lì dentro, non è una questione di riorganizzazione, lì bisogna resettare completamente, ripartire da zero, è talmente radicato l'idea del posto fisso che tentare di riorganizzarla sarebbe solo un dispendio di denaro con un minimo miglioramento. Al contrario dovrebbe fare la fine che merita, ossia fallire, in maniera tale che coloro i quali ci lavorano capiscano che la cuccagna è finita ed è ora di mettersi a lavorare sul serio. Poi se tu hai voglia di farti spellare un altro pò per la compagnia nazionale fallo, io mi sono abbastanza scassato le p***e ed a questi non voglio che gli arrivi neanche un euro.
tu mi sa che non hai mai visto con i tuoi occhi e rischiando il tuo culo una ditta nella fase di taglio personale per ridurre i costi...... altrimenti non parleresti così ripeto....anche di FIAT dicevate le stesse cose....eppure :wink: ci vuole risanamento è ovvio.....ma quando la gente incomincia a vedere che saltano dirigenti....che saltano dipendenti fannulloni....che se si vuole la pagnotta tocca sudarsela....vedi che si incomincia a lavorare :wink: nessuno sta dicendo che deve essere mantenuta così com'è.....ma che prima di chiuderla del tutto si può fare un tentativo di salvataggio....magari in attesa della cordata o di qualche altra compagnia aerea :wink:
mi sa che ne so più di te visto che ho unìazienda e se salta il primo ad andare col c**o per aria sono io! con la differenza che quando la mia azienda va male a me il prestito ponte non lo fa nessuno
parlando così proprio non hai idea di cosa sia sto discorso.... ovviamente ti auguro tutto il successo possibile per la tua ditta e mai una crisi....sia chiaro :wink: cmq se mai avrai un calo di lavoro....i primi a pagare le spese saranno alcuni dipendenti che in automatico manderai a casa a causa del calo lavorativo :wink: ....tu paghi salato nel momento in cui vai a chiudere completamente baracca....ma fino ad allora....pagano i dipendenti poi se hai una ditta di più di 15 dipendeti puoi anche fare richiesta di CASSE INTEGRAZIONI STRAORDINARIE :wink:
Quoto Riquoto Personalmente non la vedo una questione politica, quanto economica... A livello sociale purtroppo sarà una perdita per molti, ma farà riflettere molto... Libero mercato, è questo che è stato scelto e bisogna imho saperne accettare le regole.
caso swissair: tanto per essere precisi e perche' penso possa essere d'aiuto per capire quello che potrebbe succedere all'alitalia... 1) Il gruppo Sairgroup falli' a causa di una politica dissennata di crescita per acquisizioni di aziende operanti nell'airline e nell'indotto dell'airline. Acquisirono per anni aziende in tutto il mondo, ma noi riuscirono mai a integrare e rendere profittevole il core airline: avevano Sabena, Airlittoral e un'altra francese + Swissair/crossair che nell'anno prima del botto perdevano > 1 Mil al giorno, quindi cifre nello stesso ordine di grandezza a quelle che perde oggi Alitalia. 2) Ci sono varie versioni sulla cosa, ma ...poco dopo il famoso 11 Settembre (Le torri) Credit Suisse e UBS chiusero le linee di credito (senza preavviso) e tutta la flotta Swissair fu atterrata nel giro di uno/2 giorni. 3) Sairgroup cesso de-facto di operare e di esistere. A quel punto il governo federale svizzero + alcuni cantoni (regioni) si mobilitarono per raccolgiere fondi dagli imporenditori e dalle grandi imprese svizzere, per rifinanziare swissair e farla operare come compagnia di bandiera 'svizzera' , sebbene pesantemente ridimensionata nel network e negli addetto. 4) la nuova societa', chiamata Swiss, fu ben rifinanziata dai sopramenzionati (preciso che governo federale e regionale + Imprenditori + imprese diventarono tutti azionisti, quindi cacciarno fuori i soldi, tanti e subito...) 5) Primo gran taglio della flotta e del personale, ma linea aerea indipendente e 'nazionale'... 6) La Swiss cerca di sopravvivere e di ri-cominciare a crescere... 2) Dopo ca 2-3, non riesce a ritornare a far profitti e si decide di non proseguire in ulteriori finanziamenti pubblici e privati (tipico pragmatismo calvinista svizzero). 7) La swiss viene venduta per per pochi soldi all'odiata (una volta) lufthansa (la rivalita tra svizzeri e tedeschi e' molto piu' sentita che quella tra italiani e francesi...) 8) La lufthansa, che ha mezzi propri abbondanti, ristruttura ancora Swiss, armonizza le operazioni, integra/razionalizza le rotte nel proprio network e in meno di 2 anni swiss ritorna al profitto 9) ora swiss sta ricominciando a crescere, l'hub di zurigo (che dista meno di 2 hr di volo dai 2 grandi Hub di luftansa a Monaco e Francoforte) si sta sviluppando per bene (mai si e' seriamente discusso di eliminarlo, nonostante la vicinanza agli altri 2) ... Cosa deduco ? - prestiti ponte e amenita' varia prolungano solo l'agonia e sprecano soldi dei contribuenti - cordate di imprese nazionali che agiscono da azionari possono anche iniettare ingenti capitali, ma chi di questi e' ingrado di fare la ristrutturazione ovvero di mobilitare (e difendere) un nuovo management che faccia piazza pulita degli imbelli, tagli i costi e definisca le nuove strategie. Ci vuole un solido know-how del settore airline e questo non puo' venire da ..che so io ..benetton, Ligresti, Tronchetti provera etc. - nel settore airline, l'integrazione dei network e' importantissima per garantire una occupazione decente degli aereoplani, che a sua volta e uno dei fattori principali per avere una redditivita' decente. Quindi IMHO, o Alitalia viene comprata da una airline grossa (che fa i tagli e le ristrutturazioni che van fatti e la rigenera) oppure la si fa sopravvivere artificialmente un 'altro paio di anni (con aiuti, cordate, etc.) e poi saremo nuovamente al punto di oggi..avendo speso pero' una fortuna ---> che pagheremo in tasse o in debito pubblico--->ovvero altre tasse Vediamo cosa succede
Fa sempre piacere leggere chi parla con cognizione e non solo per sentito dire. Qui tutti parlano della svizzara quando Berlusconi vaneggia sulla cordata italo-statale ... senza sapere che in svizzera se lo ricordano ancora quanti soldi hanno perso. Inoltre nessuno si va a leggere i report delle grandi banche d'affari (che tutti snobbano per poi puntualmente sbattere la testa) che parlano ancora oggi, a 7 anni dal 2001, di pesante ridimensionamento delle compagnie aeree. Nel giro di 10 anni la Cina avrà le principali tratte nazionali solo su iper-treni. Questo significa praticamente ciò che hai detto tu: o hai un grosso gruppo internazionale che ti controlla o sei fuori e puoi solo perdere. E , cosa più importante, questo lo sanno bene anche tutti imprenditori e banche, che accettano per tenersi buono berlusconi non perchè credano in un progetto che non c'è. Mi vien da ridere quando sento TProvera dire che qualche milione ce lo mette (è come se io dicessi che per acquistare una M3 ci metto 2000 euro), senza sapere la cosa + importante: qual'è il partner internazionale che ci insegna come si fanno gli utili volando?
Ma LOL ha detto proprio così? Ma che razza di sfigato. Questi sarebbero i grandi imprenditori? Qui bisogna cacciare 3-4-5 miliardi di euro.
mai paragone fiu' piu' azzeccato... e aggiungerei e' come se io e te ci mettiamo in cordata e andiamo a re-ingegnerizzare il ciclotrone del CERN di Ginevra perche' l'ha fatto Rubbia e dobbiamo difenderne l'italianita. TP e ligresti capiscono di airline quanto io e te di ciclotroni
Finanzaonline.com - 21.5.08/08:29 Il bilancio di Alitalia potrebbe non superare l'esame di Deloitte. Secondo quanto risulta a Finanza & Mercati, la società di revisione sarebbe in procinto di non certificare il bilancio 2007 di Alitalia per una serie di motivi quali la mancanza di certezze circa la ricapitalizzazione, le perdite record che potrebbero sfiorare i 400 milioni di euro e la cassa ancora agli sgoccioli nonostante il prestito ponte da 300 mln. L'unica ipotesi di salvezza resterebbe l'intervento di banche e imprenditori pronti a sottoscrivere una ricapitalizzazione, altrimenti scatterebbe la Legge Marzano e quindi il commissariamento. Si stringono pertanto i tempi per la realizzazione della cordata con Bruno Ermolli, che lavora al dossier Alitalia su incarico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che si è detto ottimista pur non commentando le cifre previste per la newco.
Addio ai nostri soldi Gran bella mossa davvero, complimenti. Come dicono quelli al governo, "Roma ladrona?"
si sapeva già da prima,questa è solo la conferma. Vediamo mese prossimo cosa dicono a Roma,tanto già si sà più o meno:wink:
Io sapevo che era un prestito (almeno avevo qualche speranza), invece si è trattato di un finanziamento a fondo perduto a un'azienda morta e stramorta.
Commissariamento sempre più vicino, la compagnia perde otre 2 milioni al giorno ROMA Tre righe, niente più: «Il consiglio di amministrazione ha deliberato di sospendere i lavori e di proseguirli nella giornata di domani» (oggi per chi legge). L’Alitalia sull’orlo del baratro, nel giorno in cui avrebbe dovuto approvare il bilancio 2007, si chiude in un religioso silenzio. Non un commento dell’ufficio stampa, non una parola in più da parte dell’azionista Tesoro. Le indiscrezioni che circolano in azienda riferiscono di un rinvio obbligato per evitare alla compagnia di dover certificare il proprio fallimento. Uno scenario che, nonostante un prestito-ponte da 300 milioni, resta sempre dietro l’angolo. La relazione sul quarto trimestre del 2007 ipotizzava già 364 milioni di perdite: qualche euro in meno di un milione al giorno. Oltre a questi, il patrimonio netto della compagnia si dovrebbe ridurre di altri 97 milioni per la svalutazione della flotta, fra le più vecchie d’Europa. Insomma, con questi numeri la società sarebbe pronta per il tribunale. In soccorso, con decisione bipartisan poco prima delle elezioni, sono arrivati 300 milioni di euro da parte del governo. Il decreto del governo Prodi lo ha erogato come «prestito-ponte», ma come tale non sarebbe bastato a permettere la salvezza. Ecco perché nel frattempo il governo Berlusconi ha deciso di fare di più: permettere ad Alitalia di destinare quel denaro a patrimonio netto e a copertura delle perdite. Per evitare di trovarsi con gli aerei a terra, il governo sfida la regola che gli impedirebbe di sostenere economicamente la compagnia e la ricapitalizza per quella cifra. Il motivo del rinvio del cda starebbe tutto in questo passaggio, sul quale ieri, fra gli esperti di Tesoro e Alitalia, c’è stata una lunga discussione: la decisione spetta anzitutto al collegio dei sindaci e ai revisori dei conti i quali, preso atto dell’orientamento dell’azionista Tesoro, devono certificare quella cifra a riduzione delle perdite. In questo modo, ancora per qualche settimana, Alitalia potrà sopravvivere. A disposizione ci sarebbe un mese: l’aumento del prezzo del petrolio, schizzato a oltre 130 dollari il barile, si è abbattuto su tutte le compagnia aeree, e in particolare su Alitalia. Nel solo primo trimestre Alitalia ha perso 215 milioni di euro: sono più di due milioni al giorno. Qualunque sarà l’esito del consiglio di oggi, presieduto da Aristide Police, lo spettro dell’amministrazione controllata resta dietro l’angolo. Chiusa disastrosamente la trattativa con Air France-Klm, all’orizzonte c’è solo una soluzione tutta italiana che dovrebbe unire in nozze Alitalia ed Air One. Bruno Ermolli, incaricato dal Cavaliere di mettere insieme una cordata, ha raccolto adesioni per circa un miliardo di euro. Ma non è ancora chiaro se e quale sarà il coinvolgimento di Banca Intesa, l’unico soggetto finanziario forse disponibile a investire in Alitalia senza passare dal commissariamento. Nel governo le posizioni sono diverse: da un lato il premier, Gianni Letta e An vogliono evitare a tutti i costi quella soluzione, dall’altra la Lega e un pezzo della ex Forza Italia tifano invece per un «salutare crac». Qualche giorno fa il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli lo ha detto senza peli sulla lingua: «Ci sono tantissimi imprenditori interessati se si va alla legge Marzano». L’ultima parola sarà di Giulio Tremonti: se fosse dipeso da lui avrebbe concluso l’affare con Air France in maniera onorevole e il caso Alitalia oggi sarebbe un lontano ricordo.
ahèèèèè ancora che sperano...... se il Tremonti ha veramente detto questo ai miei occhi guadagna qualcosa,chissà il Berlusca se se la prende a male:wink:
La Ue boccia il prestito-ponte "E' un aiuto di Stato e va sospeso" BRUXELLES - Le spiegazioni del governo italiano non bastano a spazzare i dubbi dell'Unione europea sulla legalità del prestito ponte da 300 milioni di euro concesso ad Alitalia. E così mercoledì 11 giugno la Commissione Ue, su proposta del suo vicepresidente e responsabile per i Trasporti, Antonio Tajani, aprirà una procedura per aiuti di Stato a carico dell'Italia e chiederà formalmente di sospendere il prestito. Un'interpretazione scrupolosa delle regole Ue che, comunque, lascerà al governo circa quattro mesi per trovare la famosa cordata in grado di rilevare la compagnia di bandiera, unico modo per evitare una condanna Ue e il suo tracollo finanziario.
.......non capisco cordata italiana...no a svendere agli stranieri ecc ecc.....e adesso la Francia sarebbe un'ottima idea? C'è qualcosa che mi sfugge