ad ognuno il suo; faccio notare che questo modo di gestione esiste da decenni in Germania senza che nessuno abbia notato difficoltà; e non mi pare che l'industria tedesca ne sia penalizzata; si chiama cogestione, sicuramente conosci il meccanismo: https://it.wikipedia.org/wiki/Cogestione una volta che si fa qualcosa di positivo...salta fuori il "dissidente"
lo prendo come un complimento ma non è, purtroppo, una questione di dissenso. in realtà considerazioni sul PIL della Germania se ne potrebbero fare. ma stiamo comunque parlando di un Paese molto diverso dal nostro, con un senso civico e della comunità agli antipodi, dove le imprese sono ad azionariato diffuso e parcellizzato, non come le nostre dove sono forti le quote "di famiglia" e in mano alle banche e last but not least i sindacati non sono ottusi come i nostri. te lo immagini un CDA con Landini? io fatico ma potrei essere limitato io. per carità, condividere le buone pratiche è un bene ma vanno contestualizzate.
Ricordo che in un articolo la visione era più o meno questo, ma con il dubbio Citroen, che non ha ancora trovato la sua strada ed è di difficile collocamento. Anche se non la faranno mai fallire. Jeep, Chrysler e Dodge sono un mondo a parte e credo non saranno toccate, anche perchè poi chi li sente gli americani? Alfa alla fine è un marchio unico nel gruppo, e buttarlo alle ortiche credo possa essere un grande autogol. A maggior ragione dopo quanto speso fino ad ora. I veri nodi sono Lancia e DS. Lancia è quasi morto ma ha una storia non indifferenze, DS quasi non esiste ma ci hanno investito molto. Magari potrebbero provare a coesistere entrambi con piattaforme comuni e vedere chi va meglio.
Il vero problema, da noi, è che molto spesso i sindacati più che a guardare al vero interesse dei lavoratori, guardano al loro, e alla fine ci rimettono tutti.
se leggi il link noterai che la cosa non è limitata alla Germania; se vogliamo approfondire la questione, in ogni società occorre il "consenso" ; una sorta di "democrazia economica"; una imprenditoria illuminata cercherebbe questo; il mio augurio è che si vada in questa direzione nell'interesse non solo di azienda e lavoratori
nel mondo perfetto, sì. ma il mondo perfetto forse non esiste. per anni l'economia italiana è stata frenata da proprietari o da figli dei proprietari che volevano fare i dirigenti. e in parte lo è ancora. se ci dobbiamo affidare anche all'operaio che vuole fare il dirigente di una multinazionale, consentimi qualche dubbio. credo legittimo.
non so con precisione quali siano i compiti dei membri del consiglio di amministrazione di una grande azienda; penso abbiano piuttosto funzioni di controllo e approvazione delle linee guida, bilanci, progetti etc; alla direzione il compito tecnico e finanziario; certamente l'italia non è un "mondo perfetto", ma se vogliamo sperare in qualcosa di meglio qualche progetto va fatto; altrimenti la situazione sarà sempre la stessa
Il CDA gestisce l'azienda oltre ad indicare la strategia. È l'organo fondamentale di una società per azioni.
CdA svolge compiti diversi dal management e dall'AD. In pratica rappresenta (e tutela) gli interessi (investimento) dei soci.
L'azionariato di exor credo sia diffuso intorno al 60%. Gli interessi dei soci sono rappresentati dall'assemblea perché se devono contare sui consiglieri d'amministrazione non penso possano dormire sonni tanto tranquilli.
Sbagli, credo che oltre il 50% sia direttamente in mano alla famiglia Agnelli attraverso la Giovanni Agnelli, l’azionariato diffuso sarà si è no un 30%. L’assemblea dei soci (tutti) in genere serve per approvare i bilanci, alcuni di loro (i maggiori) possono in genere avere un rappresentante nel CdA, che di fatto opererebbe a loro tutela. Nel caso di Exor i cinque soci (impropriamente cinque, ma considero l’azionariato diffuso come singolo gruppo) avranno quasi certamente un proprio rappresentante ciascuno tra i cinque in quota Exor previsti nel futuro CdA. Più la presidenza.
Nemmeno io, ma sono comunque disponibili in rete le informazioni e in questi giorni ogni quotidiano o notiziario le riporta
Alcuni giorni fa avevo letto che sia Tavares che Manley avevano promesso che tutti i marchi sopravviveranno, Lancia compresa.Sicuramente, tra quelli che rischierebbero meno ci sono Alfa Romeo e Maserati, a parte che per la gloriosissima storia, gl' investimenti in questi ultimi anni da parte di FCA sono stati molto ingenti e non credo proprio che le lascino morire, anche la Lancia che sembra in coma ed alla quale Marchionne voleva "staccare la spina" , in realtà vende ancora tantissimo con la Y e si parla di un modello nuovo, decisamente più fattibile con la "banca organi" PSA. La mia sensazione da "uomo della strada" è che a rischiare saranno i lavoratori delle fabbriche di motori italiane, le quali quando dilagherá l' elettrico non saranno più necessarie poi il marchio Ds trovo che sia un flop colossale, del tutto inutile, senza storia, né appeal, né modelli appetibili, secondo me se vedrà che dovesse continuare a non maturare profitti ,Tavares che è portoghese e non francese, non si farà scrupoli di cassarlo.Inoltre, sono convinto che gli Agnelli abbiano un po' troppo sottovalutato il fatto che tra gli azionisti di PSA ci sia il governo francese, figuriamoci se quelli si faranno comandare...
Le preoccupazioni sono più che lecite, anche se a quanto pare sono stati garantiti gli stabilimenti e i posti di lavoro attualmente in Italia. Speriamo.
