2035-Ban motori endotermici

La tattica è dissuaderli dall'andarsene e tirare finché muoiano tutti di fame in modo da cancellare il nemico ... Se se ne vanno si riorganizzano e tornano con qualcosa di più potente.
La Ursula ha studiato l'arte della guerra per sconfiggerli con le loro stesse armi.

 

Finalmente qualcosa di utile, altro che "io voglio la benzina anche sotto le unghie":
https://www.motor1.com/news/766631/mercedes-microsoft-teams-integration-technology/

 

https://it.motor1.com/news/766828/porsche-crisi-lettera-ceo-blume/

Ed ecco che anche Porsche inizia ad avere dubbi sull'elettrico.

La Taycan ha perso il 49% delle vendite nel 2024 ed un ulteriore 6% nella prima metà del 2025.
In Cina (primo mercato automobilistico mondiale) le vendite sono crollate del 28% nel 2024 e nel primo semestre 2025 di un altro 28%.

Tant'è che hanno ufficialmente abbandonato l'obiettivo di vendere almeno l'80% di BEV entro il 2030 e pare che ora stiano seriamente pensando di sfornare almeno un nuovo SUV a benzina.

Il risultato di questa (tardiva) presa di coscienza consiste nella decisione di tagliare 1.900 posti di lavoro entro il 2029.

Bene così. Avanti tutta.

 

Peccato che non licenzino nessuno del board. Ci sarebbero tanti candidati per la posizione di CEO . E darebbe anche un messaggio consistente.

 

Aver deciso che le elettriche, esteticamente, debbano essere dei cessi temo non abbia aiutato.

 

Ma ci fosse una qualche casa che facesse qualcosa di diverso (a prescindere dal motore). Belli i tempi delle tritascoiattoli.

 

Che poi, mi duole darvi questa brutta notizia, la conversione all'elettrico è ormai inutile.

Nel 2013 gli scienziati dell'ONU, dopo accurati studi, ci avevano avvisato che ci restavano solo 10 anni per salvare la Terra.



Ne sono passati 12, dunque siamo già spacciati.





Comunque anche già nel 1989 ci erano rimasti solo 10 anni per salvare la Terra

 

A me sembra che con la produzione delle auto elettriche gli stiano dando una bella mano

 

Secondo me ci sono mille altre puttanate che vengono usate da miliardi di persone da decenni che stanno facendo di peggio. Ma il bello dell'indignazione e' che si puo' indirizzare meglio di un clistere.

 

Sempre peggio: a partire da un mese fa, abbiamo solo 3 anni per stare entro + 1,5 gradi!
Arrivati a + 1,6 si liquefa tutto

 

Convinci lui a fare uno scambio alla pari con la mia aston, piuttosto:
https://www.autoscout24.ch/it/d/mercedes-benz-sls-63-amg-speedshift-12562633
Prometto che -a chi mi fara' concludere lo scambio- mi indignero' per i prossimi dodici mesi su qualsiasi cosa il mediatore gradisca.

 

Scusa ma non posso, ho da fare.
Però potresti argomentargli che le auto nere, col global warming che incombe, saranno le prime a liquefarsi.
E se ti chiede perché la vuoi tu, gli rispondi che sei un negazionista climatico.

Oh, fammi poi sapere com'è andata!

 

Siamo in due. Vabbè, il mondo avrà un giorno in più. Pioverà.

 

Non illuderti. Siamo già ai picchi di 85° C sulle superfici! La pioggia evaporerà in un istante.
Se poi si sapesse in giro che nel mio forno oggi c'erano 120° C scatterebbe già l'allarme globale.

 

Oggi pioveva a Zurigo. E io non sono rotolato per terra andando a camminare. La roba del clima sarà come quelli che dicono che la terra è tonda.

 

La terra sarà anche tonda, ma l'encefalogramma di molti di quelli che vi abitano è sicuramente piatto, perchè non ha senso inquinare come se non ci fosse un domani per poi preoccuparsi se il mondo è inquinato, ed le variazioni climatiche (ammesso che dipendano dall'inquinamento globale) potrebbero essere il minore dei problemi.

 

Se il mondo resiste per altri 50 anni, avrà resistito già troppo per quando mi riguarda.

 

Al di là del comportamento individuale di ciascuno o della limitata capacità di comprenderne le conseguenze, trovo ipocrita (e pure disonesta) una politica che si pone l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra senza preoccuparsi degli effetti collaterali del percorso scelto.
Oltretutto i principali produttori di tali emissioni (USA e Cina) avevano sottoscritto l'accordo di Parigi del 2015, ma poi una è uscita, poi rientrata e ora pare infischiarsene altamente, mentre l'altra si è posta degli obiettivi a lungo termine, ma nel frattempo si fa bellamente gli affacci suoi ed inquina più di prima.

 

Ma infatti la cosa più assurda è che la riduzione delle emissioni non sia una politica globale, è come se in una canoa ci fosse chi rema in una direzione e chi rema nell'altra.
Continuo ad essere convinto che le attuali politiche ecologiche corrispondano a tentare di svuotare una piscina olimpionica con un cucchiaino da tè.

 

O più semplicemente è come se la canoa fosse piena di buchi dai quali entra acqua e, ad un certo punto, ti dicessero che per tapparli bisogna staccare altrettanti pezzi dalla parte superiore dello scafo e appiccicarli su ciascun foro. Ma mentre lo fai, gli altri a bordo continuano a fare buchi nella parte inferiore. Quindi non solo la canoa continuerà ad imbarcare acqua, ma finirà per essere pure senza copertura in caso di pioggia.