Registra "solo" quanto prevede il protocollo GPS....e a meno che le arie facciano spostamenti dell' auto,dubito le rilevi. In un incidente però mi ha parato le chiappe rilevando la decelerazione della frenata e in parte di conseguenza la dinamica dello stesso,risolta dopo totalmente a mio favore.
Se invece malauguratamente vai a cozzare ai 60 in centro abitato oltrepassando la riga continua….. le chiappe te le apre come una pesca tagliata
Azz..porti sfiga allora. Se invece chiami il vigile poi cambia qualcosa? Ho parlato di un incidente "dubbio" in cui la dinamica era di non certa attribuzione,la scatoletta invece l' ha resa certa a mio favore. Ovvio che ha pro e contro adottarla sta scatoletta. Punti di vista.
Semplicemente faccio notare che non necessariamente ti è di aiuto. E dato che non sempre si rispettano tutti i limiti e le regole della circolazione, ritrovarsi con una fastidiosa e inaspettata visita alla prostata….finche posso anche no
Con tutte le telecamere che ci sono in giro nelle città e paesi ormai basta poco per ricostruire una dinamica, esperienza fatta da mia figlia centrata in vespa da un'altra moto per un non rispetto del semaforo e senza testimoni. La maggior parte delle assicurazioni ormai chiedono la percorrenza presunta, è parte dei parametri per la valutazione del profilo di rischio. Nelle agenzie fisiche è meno comune, ma il parametro è comunque utilizzato dagli algoritmi delle assicurazioni.
Allora l'assicurazione è online, però se io dichiaro 5000 km l'anno o se dichiaro 15000 km ci sta una bella differenza. Mi chiedo: se io dichiaro 5000 e poi ne faccio 10000 cosa accade? E come controllano?
Si può desumere dall'ultima revisione, dal chilometraggio dell'auto e gli anni di possesso, chilometraggio registrato negli interventi di manutenzione, ... Ci sono tanti modi. Comunque, se fosse strettamente vincolante chiederebbero una dichiarazione o una verifica ufficiale del chilometraggio ad inizio validità polizza.
Se fai il contratto con la black-box (e lo sconto in polizza), possono fare la verifica in tempo reale
se i km dichiarati comportano un premio conveniente (e di solito con le on line è cosi, considerato che il premio scende) si applica l'art. 1893 del c.c. contratto valido ma prestazione ridotta. significa in soldoni che parte del sinistro potrebbe pagarlo l'assicurato di tasca sua. altra cosa.. sei tu assicurato che devi dimostrare di aver percorso i km annui dichiarati se malauguratamente intendono avvalersi della norma. non ti chiedono niente di cosi ufficiale e preciso all'inizio, ma quanto dichiari vale e se poi verificano il dato (tramite il perito solitamente, ma non solo) qualche problema può esserci. in conclusione ti cerchi guai se dichiari 5000 km annui e poi ne fai 50000 (un esempio chiaro) perchè addirittura la compagnia, se il sinistro è grosso, potrebbe anche provare in giudizio che l'assicurato conosceva bene la sua percorrenza media e invocare l'art. 1892 che significa che il sinistro te lo paghi tutto.
Io ho sempre dichiarato quelli che faccio o mi aspetto di fare, non preoccupandomi troppo ed evitando di sottostimare, ma ricordo che i chilometraggi non sono esatti ma a fasce, es. 5-10.000km o 10-15.000km, che permettono una certa flessibiltà.
Forse è anche il caso di considerare le proprie abitudini e la situazione lavorativa Nel caso di un proprietario pensionato, ad esempio, è molto meno probabile che ci siano grandi variazioni di percorrenza annua rispetto ad un lavoratore, magari libero professionista
Se la variazione è molto importante e si vuole essere tranquilli, basta una comunicazione (tracciata) all'assicurazione con notifica delle variazioni e disponibilità a pagare l'eventuale allineamento del premio.
Tra l’altro nelle condizioni di assicurazione è chiaramente specificato che ogni variazione considerevole che intervenga durante l’anno, va prontamente segnalata. Solitamente è relativa al cambio di residenza per eventuali aggravamento del premio, ma anche la variazione di tipologia di impiego può influire sui criteri di calcolo