Se il materiale è stato scelto oculatamente lo strato argentato è un freno vapore che consente traspirabilità ma evita la migrazione dell'umidità esterna al coibente interno (effetto Glaser) nei periodi invernali ... Sinceramente non ho mai visto un freno vapore argentato come un termoriflettente per tubi riscaldamento, pareti di frigoriferi o HVAC anzi, hanno delle microforature particolari per dosare il passaggio del vapor acqueo in funzione della stratigrafia di muri, solai o tetti. Molto probabilmente potrebbe essere ignoranza dell'impresa, i rotoli non si usano quasi più sul verticale
minchia che trattato scientifico ne è venuto fuori solo per dire, tranne uno , che pannello nero come parasole fa molto figo ma meglio colore chiaro per respingere un pò di raggi solari. mai vito uno nel deserto vestito di nero perchè fa figo ma con strato isolante sotto alla veste per stare meno caldo
Potete mettere quello che volete alle 8 di mattina davanti tanto sulla capote picchia il soleone tutto il giorno che è un piacere e dalle 11 il sole entra di lato e alla sera perfino dietro .... L'unico motivo per mettere il parasole e che i raggi UV non battano sulla plastica riciclata che si scolorisce solo a guardarla ...
Il calore emesso da un materiale è una radiazione elettromagnetica nel range dell'infrarosso, si propaga anche nel vuoto (non serve aria) e negli "spazi vuoti" dello strato di materiale isolante (che non le assorbe, non le conduce per contatto, ma non le ferma) essendo la lunghezza d'onda inferiore alla struttura (molecolare o densità) del materiale. Lo strato coibentante viene rivestito con pellicola metallica argentata per riflettere queste onde elettromagnetiche verso la sorgente, lo strato nero esterno nel caso del parasole, in entrambe le direzioni per il coibentante nei muri (verso l'esterno d'estate, verso l'interno in inverno).
Nel deserto ci si veste di nero o di abiti scuri. I beduini non lo fanno per moda. Forse i turisti si vestono di bianco, ma non i local! E cmq non c'entra niente con il discorso del parasole! State facendo un casino inutile e una battaglia inutile senza capire lo scopo di un parasole, che non è quello di non far entrare calore (che entrerà comunque), ma è quello di evitate che la radiazione solare colpisca direttamente le superfici interne della macchina ed evitare che queste a sua volta diventino fonte di calore. Quindi meglio un parasole nero, ma su misura, che un parasole argentato floscio e pieno di grinze che fa entrare radiazione a destra e a manca. Ovvio che se parliamo di prestazione, un parasole chiaro è più performante di uno scuro, ma non stiamo parlando di 10 o 20 gradi di differenza, ma forse di un paio. Per un paio di gradi preferisco mettere in macchina una cosa decente, ad alcune persone piacciono le cose belle e utili, non solo utili.
Il motivo si spiega sempre col calore come radiazione elettromagnetica, il colore nero la assorbe in massima parte, sia dall'esterno ma soprattutto dall'interno, massimizzando lo scambio termico tra il corpo (che sta a 37 gradi) e l'esterno dove la temperatura è più bassa anche se di poco, soprattutto in presenza di ventilazione. Per lo stesso motivi gli eschimesi, gli scenziati nelle spedizioni polari ... gli orsi polari sono sempre vestiti di bianco, per minimizzare la dispersione del calore verso l'esterno, riflettendo la radiazione. Ovviamente il materiale deve essere di spessore adeguato, non sottile come i nostri "abiti bianchi estivi", gli abiti dei beduini sono grezzi e ben spessi.
Gia', e' questo il problema, se non metti uno strato riflettente ma uno nero, ne radiazioni solari vengono assorbite o passano oltre e sei costretto cmq a metterlo subito dopo. Il problema e' che quelle assorbite dal nero lo scaldano e questo calore si trasmettera' di nuovo per irraggiamento, di entita' modesta, ma soprattutto per conduzione, scaldando l'aria circostante e quindi l'abitacolo. Allora devi metterci un bello strato coibente, che pero' ridurra' la temperatura verso l'interno ma non verso il vetro. Che senso ha tutto cio' se la soluzione e' molto piu' semplice?
Parlare di isolante termico in un parasole è inutile. Lo spessore è irrisorio e non essendo sigillato sui lati, non è un vero e proprio strato, ma un oggetto posto nello spazio tra il sole e l'interno dell'auto.
Esatto, è piu' o meno quella la spiegazione, ma entrano in gioco anche le altre modalita' di trasmissione del calore, un po' come le pareti ventilate, si sfrutta anche la trasmissione per convezione. Ma non e' che la tunica nera sia meglio di quella bianca, la ventilazione consente di ottenere risultati similari. Del resto nei paesi caldi si usano molto anche le tuniche bianche. Purtroppo pero' questo poco di adatta agli ombreggianti. Il risultato da ottenere e' quello di impedire alle radiazioni solari di entrare nell'abitacolo. Quindi le radiazioni vanno riflesse il piu' possibile.
L'isolante termico non deve isolare dall'esterno, ma dalla superficie del parasole che si e' scaldata al sole. Il coibente serve a ridurre la temperatura sul lato interno per consentire la dissipazione per lo piu' verso l'esterno.
Il parasole è all'interno dell'auto, l'isolante termico è inutile, non c'è un interno o un esterno. Lo spessore è importante, anzi è la cosa più importante. Parlare di isolante in un parasole non ha semplicemente senso.
Quindi il nero dei beduini è per moda ... o per non dover lavare spesso vista la carenza d'acqua? Le tuniche bianche si usano quando non si sta sotto il sole, o si rimane solo per brevi periodi vivendo all'ombra.
Ci sono due lati, uno verso l'interno ed uno verso l'esterno. Il coibente fa si che il lato rivolto verso l'interno sia a temperatura piu' bassa.
Il famoso studio di nature conclude che non c'e' differenza particolare dovuta al colore, l'abito scuro favorisce la convezione perche' raggiunge temperature piu' elevate, quello chiaro no, ma mantiene una temperatura piu' bassa. Gli effetti sul benessere sono analoghi.
State facendo confusione. Auto e corpo umano non si possono paragonare. Il problema dell'auto non è il calore in se, ma l'effetto serra. Stai facendo confusione perchè non tieni conto di tutto il sistema e di tutte le variabili: sole, vetro auto, auto chiusa, parasole (che non è uno strato fisso dell'auto ma un oggetto nello spazio interno), ponti termici, interni auto, effetto serra, spessore oggetti, ecc. ecc. Stai applicando regole dell'edilizia a un ombrello messo in auto!
Sono principi fisici che valgono sempre. L'auto e' una scatola chiusa, la convezione non porta grossi cambiamenti interni, accelera solo l'uniformarsi della temperatura interna. Intervengono principalmente irraggiamento e conduzione. L'effetto serra è piu' che altro legato a fenomeni climatici su larga scala. Il problema dell'auto e' che non c'e' ventilazione che consentirebbe di avvicinare la temperatura interna a quella esterna. Ciò è dovuto proprio alla radiazione solare che colpisce la superficie esterna (ed interna attraverso i vetri), la scalda a temperatura maggiore di quella dell'aria e per conduzione scalda l'aria interna.
Quindi secondo te la soluzione in auto è lasciare i finestrini aperti? L'effetto serra dove tutti gli interni dell'auto diventano a loro volta fonti di calore non ha nessun influenza? Forse dovresti approfondire un po' meglio la questione! Credo sia inutile continuare la discussione viste le lacune...once you go black you never go back diceva qualcuno!
L'effetto serra è un fenomeno macroclimatico. Il fenomeno analogo microclimatico l'ho descritto in uno dei post precedenti, che e' analogo a quanto dici su. Aprire i finestrini aiuta tantissimo, se lasci l'auto senza alcun parasole ma con i finestrini aperti, la ventilazione consente di mantenere la temperatura piu' bassa. Gli interni si scalderanno comunque ma la temperatura' interna sara' piu' bassa. La soluzione ottimale sarebbe schermare e consentire la ventilazione con i finestrini socchiusi.