Lo scorso fine settimana mi sono soffermato ad ammirare lo spirito di alcuni ragazzini vogliosi di imparare i rudimenti della vela e sono tornato indietro di quasi 40 anni quando ero io ad insegnare questa passione La vecchiaia avanza ma lo spirito, la passione e la voglia è sempre la stessa Nel mentre la mia vecchia tavola (oramai in disuso) ha trovato un nuovo padrone pronta a riprendere a planare nel suo mare come anni fa. Buona navigazione mia vecchia compagna di avventure
Sono sulla "nuova" diga foranea del porto turistico di Rimini (dalla parte di San Giuliano) nel mentre Elena cerca di passare il tempo aspettando che io finisca di salutare il mio mare prima del rientro in città: a volte mi domando come possa sopportare un "pazzo" che si fissa a guardare uno specchio d'acqua in attesa che riprenda a darle attenzioni Consiglio a Giovanni @labrie_it una passeggiata sul posto sul presupposto non l'abbia già fatto di recente
Sai che mi piace molto San Giuliano pur avendo una predilezione personale per piazzale Boscovich e il rock island, luogo di tante passeggiate, anche romantiche.
Condivido. Il borgo antico è poi una perla dove si respira l’aria del passato con un tocco di presente Ps. La donna del marinaio al rock è il mio punto di virata per rientrare a casa
Prima dell'estate accompagno la mia Fanatic Gecko HRS con questa ECO da 122 in sostituzione della Starboard Carve
Avere sempre l'attrezzatura in ordine è una delle cose più importanti quando si va in mare. Complimenti per gli acquisti, ottimo materiale. Mi fai venire voglia di riprendere anche con il windsurf ma ho l'attrezzatura che ha quasi 40 anni e dovrei ricomprarmi tutto.
Attrezzatura in ordine e meticoloso controllo di ogni componente ad ogni uscita è una regola imprescindibile senza dimenticare un pre-studio delle condizioni meteo. Solitamente io non mi faccio mancare, nel caso di spot a me sconosciuto, anche una bella chiacchierata con persone del luogo. Sempre valido comunque la mia frase in firma: "Preparati al mare prima di entrarvi e subito dopo...rispettalo: tu sei solo una goccia di fronte a lui." Troppo spesso la superficialità e la supponenza sono causa di tragedie che si sarebbero potute evitare
Poche settimane fa un caro amico ha sfiorato la morte per una imprudenza. Aveva appena avuto un forte raffreddore e ha violato la regola principe delle immersioni, quella di essere in condizioni fisiche perfette. Si è immerso a 40 metri e nonostante le procedure rispettate si è dovuto fare camera iperbarica e ricovero in ospedale perché era ancora costipato dal raffreddore.
Ottima cosa che faccio sempre e che ho trasmesso ai miei figli. Ricordo ancora, con un po' di nostalgia, quando avevo 13/14 anni e nelle isole della Croazia mio padre chiedeva sempre consigli ai pescatori del luogo. Parole sante da non dimenticare mai, neanche quando il mare è piatto, non c'è una nuvola in cielo e non spira un filo di vento. Il mare è sempre immensamente più grande di noi.
Direi che se si è immerso a 40 metri molto probabilmente non è alle prime armi. Spesso chi è poco esperto, se conscio del pericolo, è prudente per paura; chi è molto esperto sa che la prudenza non è mai troppa e lo è sempre quando va per/in mare; poi ci sono quelli che anno acquisito un po' di capacità "tecniche" e credono di poter dominare le situazioni e spesso son quelli che corrono più pericoli.
Molti anni fa se vedevo o avevo sentore che ad uno dei miei corsi un ragazzo non seguiva le regole di sicurezza/controllo lo tenevo a riva a ripassare teoria e manovre. Non potete immaginare le reazioni dei genitori che venivano a lamentarsi; la risposta era sempre la stessa: se volete che vostro figlio abbia un futuro in mare ma, soprattutto, che possa vivere il suo futuro, un "basso profilo" e la consapevolezza dei propri limiti è e rimane la prima regola di questo sport. Se tutto ciò non è di vostro gradimento forse è meglio che il ragazzo si scelga una attività lontana da mare e natura. Ero molto esigente anche nelle fasi di rientro: l'armare una vela era tanto importante quanto il disarmo. Capivo che dopo ore di uscita si aveva una tremenda voglia di farsi una doccia e tornare a casa ma ritenevo e ritengo che la fase di "commiato" abbia la medesima importanza di quella di "partenza" per non ritrovarsi ad avere, nelle uscite successive, problemi dovuti alla poca diligenza o incuria.
dove ho fatto il servizio di prima nomina da guardiamarina la componente subacquea era molto importante è sviluppata c’erano anche come sommozzatori alcuni miei compagni di corso, loro pure ufficiali, che come regola venivano durissimamente rampognati e cazziati dal capo servizio (che era un cc molto muscolare) per qualsiasi anche lievissima imprecisione o superficialità ricordo benissimo urla e strepiti da fare tremare i muri
E faceva benissimo, non so a che profondità facevate le immersioni ma dopo i 15/20 metri c'è poco margine di errore e gli errori si pagano cari.
io no perché non ho brevetto loro andavano ad ispezionare le mine per capire se cesoiarle, controminarle o cosa, a profondità molto variabili se non ricordo male ai tempi il brevetto mmi ordinario prevedeva quote limite 40 metri poi nella vita operativa facevano ovviamente di ogni