Per tutti noi quelle aziende sono il male. Ma concretamente...come combatterle? Come buttarle fuori mercato o obbligarle a convertirsi? IMHO, per quanto ci si provi (e già nessuno ci prova a livello PRATICO...), è poco fattibile.
Un lavoratore (statale o meno) che percepisce X netto al lordo percepisce Y con Y=aX ed all'azienda costa Z=bY (a e b entrambi > 1 ovviamente). L'azienda è lo Stato, Z è 6000€, X è dato da Z/(a x b)=6000/(a x b). Se qualcuno trattiene qualcosa non può che parlare di un lordo visto che gli emolumenti che non siano in nero son tutti lordi. Ciao Fondamentale per la comprensione la tua precisazione che le poste contabili siano interrelate e non compartimenti stagni. Va da se che in un mondo perfetto in cui il programma di Fermare il Declino funzioni in modo esemplare in ossequio all'ottemperanza dei suoi capisaldi accadrebbe esattamente quello che descrivi. In un mondo molto meno che perfetto, come il nostro, una volta che crei flessibilità all'uscita dall'altra parte potrai giusto sognarti una diminuzione del carico fiscale sul lavoratore dipendente et voilà che ti troverai non una barriera ma un nuovo muro di Berlino all'entrata, garantito. La mia battaglia sull'Articolo 18 l'ho combattuta innanzitutto perchè a 41 anni non riesco più ad accettare che mi si spacci una mistificazione come la realtà. Han messo mano alla cosa dicendo ai 4 venti "lo facciamo in modo che le Aziende estere vengano ad investire in Italia" quando invece la verità nuda e cruda è che non potendo svalutare l'€ come si faceva con la lira hanno scelto di svalutare il lavoro per salvare un pò di competitività che comunque finirà bruciata dalla pressione fiscale. Io mi imbestialisco perchè ti garantisco che 99 imprenditori su 100 non vedono nello stato "tassicodipendente" il nemico ma nel lavoratore dipendente che hanno a carico "reo" di avere una busta paga che, benchè esigua in se costa loro uno sproposito per via del già citato carico fiscale. E converrai con me che dopo la modifica dell'Articolo 18 non c'è esattamente la fila di imprenditori esteri al confine smaniosi di entrare ad investire in Italia. Anche perchè se chiedi loro perchè non investono questi ti rispondono 1 tasse 2 burocrazia 3 criminalità senza che nessuno si sogni di menzionare l'Articolo 18 e le sue più recenti "declinazioni". yes please /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Allora forse non capisco proprio il termine "liberalizzare". Spiegati meglio /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Andras, ti riporto le parole della sarti, che coi numeri (a dispetto della tesi in matematica) ci prendo poco. "posso già dire che terrò la voce di indennità, pari a 3500 euro netti. A questa va aggiunta il forfait diaria: 3053 euro dati a chi arriva da fuori Roma". questa la voce della vincitrice delle "primarie" M5S in Emilia Romagna (quindi parlamentare certa). Ciao /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Fonte: corriere di Romagna.
Il Movimento 5 stelle Concordo. Dicevo della correlazione perché ad esempio, per attrarre aziende straniere ad investire o imprenditori italiani ad assumere non basta una misura temporanea come, tanto per dire, la detassazione degli utili reinvestiti. A bloccare la crescita ci sono: Elevata tassazione generale (68,2%) Oneri contributivi più alti della media Scarsa produttività per ora lavorata e per unità Burocrazia elefantiaca Lentezza della giustizia civile Lentezza dei pagamenti della pubblica amministrazione Situazioni di monopolio o duopolio che impediscono l'accesso di nuovi player. Rendere più semplice il licenziamento produce gli effetti che tu ricordi giustamente senza produrre benefici. Noi proponiamo una "rivoluzione" altrimenti il Paese È MORTO! Sulla politica monetaria ne avrei da dire ma non è una priorità.
Il Movimento 5 stelle Certo. Ti riassumo quanto spiegai in un dibattito televisivo. Quando si parla di liberalizzazioni cosa succede? Succede che scioperano i tassisti! È mai possibile che un capitolo così complesso si riduce al rilascio di qualche migliaio di nuove licenze in quel di Roma? Liberalizzare significa aprire interi settori alla competizione fra attori, lasciando che sia la legge della domanda e dell'offerta a determinare se le licenze che servono sono 10.000 o 500. In Italia invece si stabilisce ex ante che devono aumentare i taxi in circolazione di x unità facendo un torto a chi la licenza l'ha pagata cara e un torto ai nuovi che saranno costretti ad operare con margini ridottissimi. Analogo problema lo abbiamo avuto con le privatizzazioni degli anni '90. Si sono messe in vendita porzioni di aziende pubbliche senza liberare il mercato. Al monopolista pubblico si è sostituito il monopolista privato, addirittura spesso in regime di prezzi e servizi controllati. Quello che bisogna fare è invece mettere in competizione diversi player che, in base alla domanda, determineranno a quali prezzi e con quali standard di qualità del servizio operare. È solo buon senso.
In maniera forse cinica mi vien da dire che è una fortuna per Giannino che (purtroppo per tutti noi altri) Fermare il Declino prenderà pochi voti. Quel che predica, esaurientemente descritto nell'ultimo post di Kostya, è roba da prendersi una pallottola e prendersela di corsa. Liberalizzare nel paese della mafia (e delle lobby e di tutto il resto) è come girare a Riyad tracannandosi una boccia di whisky
Il Movimento 5 stelle Secondo me il contrario. Mafia e lobby cercano appoggio politico. Ti posso fare centinaia di esempi
Il Movimento 5 stelle Andras non capisco, descrivi uno scenario in cui siamo già e ti accontenti di non cambiarlo
Appunto: se Fermare il Declino prendesse i voti che nel 1994 prese FI e Giannino tenesse giù il piede sull'acceleratore per le liberalizzazioni (secondo me lo farebbe) sputerebbe di fatto in faccia a chi invece cerca appoggio politico per fare l'esatto contrario. Ad occhio e croce non se la caverebbe con qualche epiteto nei suoi confronti. Però spero ci riusciate, se il M5S fa qualche scivolone (ieri mi son documentato, BG ha dovuto dichiararsi leader del movimento quando ha consegnato le ormai famose firme perchè c'era bisogno che qualcuno si dichiarasse tale. I media schierati l'hanno spacciata come una sua candidatura ma non lo è. Devo invece andare a fondo sull'ultima notizia riportata da labrie_it) io vi voto
Costantino, al confronto, il programma di Grillo sembra l'emblema della concretezza /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20"> P.s. Con tutto il rispetto per il tuo lavoro e di chi si sta impegnando in tal senso, ci mancherebbe.
Il Movimento 5 stelle Dici? Se ti riferisci alle liberalizzazioni pensa che le leggi esistono già. In cosa il nostro programma non sarebbe concreto?
È liberismo sfrenato. Non si può lasciare al mercato la facoltà di autoregolarsi, perché si sfocia sempre nei cartelli. certo, in teoria dovrebbe funzionare ma il mio pensiero, da uomo della strada, è che non funzioni.
http://noisefromamerika.org/articolo/leconomia-sociale-mercato-commenti Nel link che ho riportato M.Boldrin spiega molto bene quali sono le differenze fra il capitalismo che abbiamo in Italia ed Europa (erroneamente definito liberismo) e il liberalismo classico che ci vorrebbe.
Con una normativa che già esiste (l' antitrust) e con la madre di tutte le riforme: l'uscita della pubblica amministrazione dagli interessi economici, cominciando dall'abolizione di sussidi e trasferimenti alle imprese. Ogni anno "regaliamo" 40 miliardi alle imprese. Il 74% finisce ad imprese pubbliche che dovrebbero farne a meno. Il gettito Irap è 32 miliardi. Abolire i trasferimenti e cancellare l'Irap consentirebbe di recuperare fra i 5 e gli 8 miliardi e contemporaneamente alleggerire il carico fiscale da una tassa odiosa ed iniqua (per la quale siamo stati più volte richiamati in sede UE) che si paga anche se in perdita. E' un peccato che BG non esca dalla logica del contro-tutto e non faccia sue battaglie su problemi concreti. Avremmo tante ragioni per collaborare. Purtroppo preferisce dire immense cazz..ate
Fatemi capire. Se lo Stato e gli altri enti pubblici escono dalle imprese, chi si occupa dei servizi essenziali?
Alcuni servizi restano allo Stato (è essenziale che i servizi vengano forniti), altri vengono appaltati con procedure aperte e concorrenziali a soggetti privati con requisiti certi. Quando però dico che lo Stato esce dalle imprese e dal mercato, intendo che cede le partecipazioni di aziende controllate e fa soltanto da controllore del rispetto delle leggi e non da protagonista in posizione di vantaggio.