Sul tuo punto degli stipendi,c'è da dire che l'esodo dei 120 mila ferrovieri in esubero ê avvenuto in modo indiscriminato e con l'unico obiettivo di ridurre il costo del lavoro ,determinato una perdita di professionalità non facilmente rimpiazzabile nell'arco degli anni a venire.
Ah certo, facendo licenziamenti all'italiana butti via capitale umano e i frutti dell'addestramento specifico... Tuttavia, in un'ottica di lungo periodo.... Ove il fiore redditizio dell'alta velocità viene tenuto (strombazzando -anche giustamente- la competitività e proclamandosi -ingiustamente- cavalieri dell'innovazione e della tecnologia), e la morchia regionale e locale lasciata alla carità di Stato o Regioni... Le professionalità che servono davvero (ossia quelle per l'AV) sono pressoché nuove; pertanto, perdere "vecchie" professionalità è un danno circoscritto, e con buone probabilità accettabile. Sto parlando chiaramente infischiandomene dell'etica, sia ben chiaro /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Non dico sia giusto, dico solo ragionevolmente comprensibile /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
La tua sintesi non fa una grinza,il bello peró, che come accade spesso in Italia quando c'è un privatizzazione ê che la gran parte di quegli esodati sono stati prepensionati e caricati fiscalmente sul nostro groppone. Alla fine era meglio pagarli qualche soldino in piú e tenerli in servizio che mandarli a riposo
A rigor di logica hai perfettamente ragione, ma: 1) per Noi, sicuramente la tua soluzione era migliore; per il privato che ha pigliato Trenitalia, certamente no /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> 2) anche sulla convenienza di tenerli in servizio. Se sono totalmente inutili (come il...facciamo 25% dei dipendenti PA? ma solo perché siamo sotto le feste), e per connivenze varie non c'è modo per farli lavorare, o non c'è proprio lavoro da dare questa gente (una volta che hai fatto lavorare tutti gli altri a ritmi da privato)... Visto che licenziarli e basta è impossibile per via dell'art. 18, che ovviamente è rimasto immutato per l'unica categoria che era urgente licenziare più facilmente ... Forse la cosa migliore è prepensionarli per pagarli di meno. O meglio, la cosa migliore sarebbe avere uno stato ed una legislazione efficiente in Italia, ma a 'sto punto facciamo prima a rappacificare il Medio Oriente
non tutti i dipendenti sono dei fannulloni,e comunque quelli che rientrano in tale categoria nella maggior parte dei casi sono il frutto di una cattiva gestione da parte dei dirigenti e dei grandi capi dei ministeri,fenomeno acuito anche dagli squilibri economici che permettono ad un dirigente di dipartimento di percepire 660.000 euro e ad un agente 1.300 euro. tutto ciò genera uno stato di frustrazione dei dipendenti,che in alcuni casi vorrebbero fare,ma avendo dei capi, il piu delle volte cooptati, non sono messi nelle condizioni di farlo.
Pensavo di andare a letto evitando il il pubblico ludibrio :P /emoticons/tongue@2x.png 2x" width="20" height="20"> Lei è molto umano,quasi quanto Monti
Questo è uno dei problemi più reali ed irrisolvibili E Lei che le frega di rappacificare il medio oriente? lo sa quanti posti di lavoro in fabbriche d'armi si perderbbero?? roba da fare andare zampe all'aria gli USA Se ne vada! /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">
la francia la conosco poco...ma in germania ti posso assicurare che ci sono tratti di autostrada con fondo in cemento sui quali l'unico pregio è la larghezza: se piove si fanno i laghi e sull'asciutto, se hai un assetto un po rigido ti rifai la dentiera. Molti di questi, per di più, sono pure senza limiti. Su questo non sono molto daccordo: se riguardiamo la storia "antica", non c'è traccia da nessuna parte di questa fantomatica arte dell'arrangiarsi e del raffazzonare alla meno peggio le cose. Non mi sembra che gli antichi romani avessero costruito il loro dominio su leggi fatte ad cazzum e sulla conseguente libera interpretazione del popolo, ma anzi si fosse cercato di organizzare e regolare tutto ciò che era possibile.... Così come non mi sembra che i governi delle città rinascimentali, pur frammentate, lasciassero al popolo l'onere di organizzarsi alla meno peggio. Mi risulta, viceversa, un approccio che oggi definiremmo molto "teutonico" nel pianificare la vita cittadina. E' solo da dopo la guerra, con i primi esperimenti di governo "democratico" che l'italiano ha dovuto apprendere l'arte dell'arrangiarsi, soprattutto per far fronte ad un apparato Statale neonato e, per motivi allora anche plausibili e leciti, ancora incapace di governare veramente tutto il territorio. Cosa che probabilmente è avvenuta in parte anche negli altri Paesi come conseguenza della Guerra. Solo che da noi, purtroppo, nel corso degli anni questa specie di "caratteristica" è stata trasformata in una cosa positiva, addirittura in un vanto quasi quasi da difendere. Per cui, ad esempio, invece di chiedersi e arrabbiarsi perchè allo sportello delle poste c'è esposto da 2 ore un "torno subito", ci si è beati della nostra ARTE di "arrangiarsi" che ci suggerisce di entrare dal retro e prendersi direttamente la lettera, deridendo il tedesco che aspetta in coda perchè c'è scritto "torno subito". Così come consideriamo una cosa intelligente far finta, di comune accordo con l'ente pubblico, di dimenticare 3/4 di una legge perchè scritta male e applicabile peggio, gongolandoci al pensiero della scenetta dei soliti tedeschi che, in una situazione simile, sarebbero bloccati a cercare di ottemperare alle 100 incongruenze della legge. Ma chi ha ragione, alla fine? Basta fare un piccolo confronto, limitato ai paesi industrializzati per ovvii motivi: dove, GLOBALMENTE, si vive meglio? nella terra dei furbi (l'italia) o nei paesi degli scolaretti (germania, francia, inghilterra, austria...)? Perchè la cosiddetta "arte di arrangiarsi" italiana, a ben guardare, altro non è che la conseguenza di un'oligarchia originata da un estesissimo malgoverno del quale ora stiamo cominciando a pagarne le conseguenze e nel quale il "pubblico" ha sguazzato per decenni, finendo per essere quel pesantissimo e inefficientissimo meccanismo mangia soldi che è ora.
L'unità d'Italia e la scelta tra l'apparato statale borbonico o quello sabaudo,fu l'assaggio di quello he sarebbe toccato al popolo italiano,smantellare la burocrazia del regno delle due Sicilie fu un grandissimo errore,l'Italia unita sin dai primi passi doveva nascere a vocazione federalista come sognava Carlo Cattaneo.
Era meglio che la capita restasse a Torino o magari dopo la presa del lombardo veneto a Milano, non Ho mai capito perchè la capitale dovesse sorgere a tutti i costi al centro,perchè di quello di ê trattato, altrimenti che senso avrebbe avuto in uno stato neonato cambiarne tre ..
e Lei interviene per dire questi 4 luoghi comuni? mi meraviglio /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20"> le armi non sono fabbricate solo in USA /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> se fosse solo un problema di capitale...... /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Lo gnappus non sa che la produzione di armi in Italia è cresciuta costantemente in questi anni,e noi non siamo in guerra
bisogna compatirlo, lui vive in Trentino /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20"> /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">
