Assolutamente d'accordo, anche perchè Autoblog non mi pare sia famosa per l'attendibilità delle notizie; ma... produrre auto in Italia, con le tasse italiane, da vendere in America a che prezzi?? Se per America intendono gli USA, vi ricordo che lì al costo di una Panda 4x4 si possono comprare roba come Mustang e Camaro o altre berline di segmenti pari (volendo) a BMW 3er o 5er...
Sono in totale disaccordo con l'articolo di ilsimplicissimus riportato da Giacomo, scritto probabilmente da un sindacalista della FIOM o da un parente di quest'ultimo. L'unica realtà è che la Fiat senza Marchionne, e quindi senza l'acquisizione di Chrysler, sarebbe già fallita. Tutto il resto sono parole al vento. Anche la scelta (o l'impossibilità) di realizzare in questo periodo nuovi modelli si sta dimostrando, da un mero punto di vista economico, assolutamente corretta, visto che le perdite di Fiat sono inferiori a quelle di Renault, Ford e PSA. I problemi delle imprese sono sempre e solo 2 : una classe politica inadeguata e i sindacati, organismi totalmente dannosi da abolire così come sono concepiti in Italia.
E direi anche fuori luogo e fuori tempo. In un mondo globalizzato le lotte contro la propria azienda sono anacronistiche. In paesi più civili del nostro i sindacati sono pro l'azienda, fanno proposte che aiutano a farla crescere, non si mettono di traverso per affossarla.
nei paesi civili le aziende trattano i lavoratori come uomini e non come schiavi; per quanto riguarda "l'abolizione dei sindacati" i sindacati, organismi totalmente dannosi da abolire così come sono concepiti in Italia. si tratta di una affermazione che si commenta da sé; non entro nel merito delle questioni finanziarie del gruppo; sulle quali sono stati scritti numerosi articoli saluti
Beh allora nomina le aziende che trattano i propri dipendenti come schiavi... Dal dopo-guerra i sindacati non hanno mai perso una battaglia politico-sociale (sbagliata). Per colpa di classi politiche debosciate le hanno vinte tutte... Risultato: imprese al collasso, riforma delle pensioni posticipata di 18 anni, incapaci a profusione con il posto fisso, dipendenti pubblici in pensione a 40 anni ecc... Quindi essendo stati sempre assecondati non possono che essere ritenuti corresponsabili del disastro economico che stiamo vivendo. I sindacati in tutta europa dovevano fare un solo sciopero generale, coordinandolo a livello transnazionale: impedire la delocalizzazione nei paesi emergenti della produzione industriale... ne avessero fatto mezzo. Anzi sulla base di discutibili ideali solidaristici hanno acconsentito anche all'allargamento dell'Europa ai paesi del Est... dando così orgine al più grande disastro geopolitico della storia. Concludo segnalandoni un servizio delle Iene, che probabilmente molti di Voi hanno già visto, dove in 10 minuti vengono evidenziati i principali problemi del nostro paese (mi raccomando non perdetevi al minuto 8.00 l'intervento del sindacalista e al minuto 8.30 quello dei politici) http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/279532/roma-i-furbetti-dellufficio-comunale.html
uahuahuahuahuah!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! bellissimo il video.... bellissimo perchè io vivo in germania...
"Beh allora nomina le aziende che trattano i propri dipendenti come schiavi.".. suggerisco una visitina in una qualsiasi delle aziende che operano in Italia( Fiat in primis) e un colloquio con chi vi lavora; mi raccomando cautela perchè la gente non è disponibile a sentire certe considerazioni .....padronali .... saluti
caro nik, il tifo è già un segno di poca razionalità; figuriamoci poi in casi del genere; quando andavo in fabbrica era per sostenere le ragioni dei lavoratori non quelle dei padroni; costoro si sostengono benissimo da soli; a volte però ricevono aiuto disinteressato ( mi auguro) dagli ingenui oppure dai certi cicisbei. alcuni individui si comportano come i tacchini che nel periodo natalizio sfilano compatti per manifestare sostegno al partito dei macellai contro gli odiati ed ipocriti vegetariani....
Caro Giacomo, il tifo da parte di chi? Se ti rifierisci ai diretti interessati, beh hai ragione, opporsi per partito preso alla propria azienda è da stolti, non si ha idea del danno che si fa a se stessi...questi si che sono veri Tafazzi...
caro nik, quando parlo di "tifo" mi riferisco a quel meccanismo mentale che impedisce di vedere la realtà in nome di un idolo di qualsiasi genere sia; calcio, politica, automobilismo, religione etc; l'azienda della quale parli ( la "propria azienda")non è di questo paese, nel senso che in Italia non esiste, esistono le aziende dei padroni; i lavoratori sono solo delle pedine, indispensabili fino ad un certo punto ma nient'altro, nella concezione di questi signori. e comunque difendere i propri diritti non significa "opporsi", anzi è vero esattamente il contrario; in alcuni casi si difende il posto di lavoro, in altri il salario... una azienda che tratta da schiavi i propri dipendenti non può che produrre male...come appare ovvio a tutti; le cose sarebbero ben diverse con una partecipazione attiva del lavoro; cosa che i padroni italiani ovviamente non vogliono, per non perdere quel potere che hanno; ma non capiscono che così facendo danneggiano l'azienda...che dicono di difendere. vorrebbero imporre la loro legge, senza alcuna discussione; che cattivi questi operai e impiegati che hanno l'assurda pretesa di essere pagati , di non essere licenziati magari perchè gli impianti vengono spostati all'estero; che diamine, non basta il lavoro che generosamente concediamo? democratizzazione e partecipazione, queste potrebbero essere delle vie per uscire dalle crisi e ridare slancio alla società; un patto sociale basato sulla collaborazione e sul rispetto; fine dello sfruttamento, fine dell'arroganza.... "difendere" le ragioni di coloro che ci trattano male o ci sfruttano per poi buttarci a mare quando non serviamo più( per molteplici ragioni)è poco....intelligente, anzi alcuni considerano questo qualcosa di simile una "debolezza" psichica; augurandomi di avere reso l'idea, ti saluto
condivido tutto, soprattutto il grassetto però dovrebbe avvenire a livello mondiale, altrimenti sarebbe come fare i Gandhi della situazione, prendere le botte e star zitti finché tutti non si rendano conto della follia
Nik, Dani, Alex, ma ancora non vi siete annoiati di perdere tempo dietro ai topic anti-Marchionne di Giacomo? Che parla di tifo senza rendersi conto che il tifo - e lui lo descrive bene - può non essere solo di supporto, ma anche contrario (esattamente come la sua foga anti-Marchionne)? Che insinua che chiunque sappia leggere due dati in croce di un'evidenza inoppugnabile (come quelli degli straordinari risultati Fiat da qualche anno, pur in questa crisi) sia prezzolato o psichicamente assoggettato dal prof. canadese? Non vi siete annoiati di sentir parlare di "azienda dei padroni", "difesa del salario" come si faceva 50 anni fa, senza renderci conto che a meno delle operazioni salvifiche del maglioncino, la Fiat non sarebbe stata una multinazionale da 4 milioni di veicoli l'anno (con vendite in crescita, trainate dai mercati USA e Brasile) e una liquidità in cassa incredibile rispetto ai competitors, bensì un'azienda fallita che operava in un mercatino marginale e saturo? C'è ancora bisogno di parlare? Buona domenica.
Come dice giustamente Alearturo, qui il tifo è solo il tuo.. Peccato che gli atteggiamenti di "strenua (pseudo)difesa dei propri diritti" nel tempo hanno finito per compromettere le certezze che avevano, altro che difesa del posto di lavoro e del salario (per questo parlavo di Tafazzi). Finchè fossero solo quelle le richieste, nulla questio, ma le proteste sono vive anche negli stabilimenti "sicuri".. Si vabbè...facile a dirsi, quando ci sono migliaia di teste da gestire.. Io non difendo le ragioni dei padroni, contesto solo che gli schiavi lamentantandosi continuamente (e non a ragione) tirano troppo la corda....poi il padrone fugge. Ho estremizzato i termini (da te usati), ma spero di aver reso l'idea... Ciao
salute ragazzi, ma discutere razionalmente non vi va proprio.... vedo che certe questioni non vi toccano nemmeno; alcuni individui sono come gli integralisti di certe religioni; hanno il loro credo e niente può muoverli, nemmeno l'evidenza; precedentemente avevo accennato a certe questioni che purtroppo sono centrali nelle società avanzate; qualcuno crede di affrontare i problemi semplicemente con i vecchi schemi dei padroni dell'ottocento; ecco il risultato, in Italia, disoccupazione, delocalizzazione degli impianti, crollo delle vendite, lavoro precario, licenziamenti, cassa integrazione; a questo proposito ormai negli stabilimenti Fiat sono più i periodi di cassa integrazione che quelli di lavoro; bel risultato vero? e le vendite? un disastro.... in Europa, se si esclude l'italia, fiat è praticamente sparita; direte ma l'america...bene ma non basta. il problema non sono i risultati finanziari della fiat( definita recentemente dopo l'ennesimo declassamento dalle agenzie "debitore inaffidabile"); questi li vedranno azionisti , investitori, se li trovano e le banche finchè disponibili ai prestiti; il problema è di trovare un modo per accrescere la competitività delle aziende in generale senza "strozzare" le forze lavoro; il costo del lavoro nel settore auto si situa intorno all'8% del costo del prodotto finito; quindi incide relativamente poco. Ma poi, aumentando la disoccupazione chi comprerà più certi prodotti? ad alcuni sembra che parlare di certe questioni corrisponda a mettere in dubbio le virtù delle propria bella; calma, nessuno vuole offendere nessuno....non è necessario fare i paladini ........ come detto prima occorre conoscere la realtà delle aziende, come vi si lavora e quali prospettive diano ai lavoratori con programmi, sviluppo e investimenti; fino a quando i "padroni" guarderanno agli impiegati come individui da sfruttare e trattare come servi la situazione sarà questa....e non basterà tutta la fede dei propri clienti o degli affezionati( sempre meno in verità) a mantenere in vita l'azienda e... non basterà nemmeno il sacrificio dei "tacchini" saluti e a risentirci
Non ho letto quello che hai scritto, Giacomo; non ne vale la pena. Però hai ragione. Forse non sai che Marchionne ha anche l'hobby di buttare giù dalle scale i bambini, di fare gli sgambetti ai ciechi e di scippare le nonnine per strada, in motocross. E noi ovviamente siamo innamorati di lui. Intanto Fiat fa 250 mln di utile nel 3° semestre (più del doppio rispetto al 3° semestre 2011) e 910 mln di utile di gestione ordinaria, chiudendo il 2012 con un utile netto di 1.29 mld di Euro. Stesso dicasi per Fiat Industrial. Contando che in 8 anni, da azienda tecnicamente fallita ancorata al mercatino locale, la Fiat è diventata una multinazionale che quest'anno chiuderà con 4 miliardi di utili, 18 miliardi di liquidità ed oltre 4 milioni di veicoli prodotti, mi sembra che Marchionne abbia raggiunto il miglior risultato in assoluto della storia della Casa, pergiunta in un momento nel quale il suo mercato "di casa" è ai minimi storici per via di politiche fiscali ed economiche assurde del Governo e la situazione continentale non è poi tanto meglio. Catzo, si vede che rubare le monetine ai mendicanti e picchiare i cani randagi fa bene a Marchionne!
Ale, scusa se mi permetto, ma stai peccando di spocchia strano che con tutti questi dati strabilianti, come sottolineato da Giacomo, recentemente sia stata bollata come "inaffidabile" (dalle altrettanto -va detto- inaffidabili agenzie di rating) altrettanto strano che di tutto questo traboccar di quattrini da ogni dove ai dipendenti arrivino per lo più calci in culo, con produzione spostata ovunque (e non mi si parli di ottimizzazione per produzioni ove si vende: in Serbia non credo che il mercato sia più prospero del nostro, però la fabbrica c'è stata fatta, ricattando il governo locale con pretese folli) stranissimo che Fiat sia stata colpita duramente dalle politiche scellerate di questo e dei precedenti governi, visto che manco una delle vetture del gruppo incappa nel superbollo, e che la vocazione del core della gamma è di vetture a basso consumo (quindi in assoluto meno colpite dal caro carburanti, anche se per le famiglie meno abbienti sicuramente l'impatto è stato ben avvertito), e andando addietro, la penalizzazione di bollo più caro per vetture più inquinanti è sicuramente andata a favore dell'acquisto del nuovo in ogni caso, comunque, i concorrenti hanno trovato il medesimo ambiente poi non capisco come mai applaudi Marchionne, che è uno dei principali artefici di quel disfacimento della cultura automobilistica di cui invochi il salvataggio ogni qual volta si parli di vetture impostate per il pubblico ignorante, obese, inutilmente integrali, inutilmente alte, piene di lucette e intrattenimenti vari, antitetiche nella filosofia progettuale rispetto ai marchi che recano sul cofano, di cui sempre più abusano recentemente ti sei lamentato che le piccole sportive sono tutte tristemente offerte con un L4 1.6 turbo; beh, quest'omologazione al piattume è l'altra faccia della medaglia, l'aspetto secondario -ché il lavoro alle persone viene prima- di questa delirante politica industriale fatta di distruzione di ecosistemi sociali e della tecnodiversità
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