In data X ho venduto tramite subito, con pagamento anticipato su mia postepey e successiva spedizione al destinatario, una coppia di lenti rayban. ricevuta la merce, il ricevente mi avvisa che non le intende trattenere poichè a sua detta non originali. dando per scontato che per me lo erano e lo sono, dico che accetto il reso della merce e la restituzione dell'importo, ma prima di procedere al versamento voglio ricevere la merce. un paio di scambi e poi il soggetto non si fa più sentire e mi arriva una raccomandata da un avvocato il quale mi intima il pagamento della merce +€80 circa di parcella (che sarà quietanziata) e che sucessivamente provvedera lui stesso a rispedirmi la merce. Faccio vaglia dell'importo pagato per le lenti +€10 di spese di spedizione e tutto tace per circa 10 giorni. Oggi rivevo una mail dall'avvocato il quale mi scrive: Ho ricevuto l'importo di € 71,00 con il vaglia emesso il 26.9.12. Ricevuto il residuo avere pari ad € 75,40 (146,40 - 71) sarà mia premure spedirLe le "lenti" e la mia parcella quietanzata come da mia racc.ta del 12.9.12. Il tutto entro e non oltre gg. 8 dalla presente; in difetto, procederò giudizialmente. distinti saluti avv. PINCOPALLA (nome chiaramente da me cambiato). ragazzi, come mi devo comportare?
Argomento interessante e di sicuro aiuto per molti. [MENTION=17576]*Alfonso*[/MENTION] dovrebbe essere un avvocato, oppure [MENTION=23075]Louis 63[/MENTION].
Scusa Head ma quanto era l'importo totale delle lenti? Hai scritto che hai fatto un vaglia per l'importo pagato per le lenti, perché mai il Collega ti chiede il residuo?
...premesso che mi sembra "esagerata" la reazione dell'acquirente, comunque, mi sembra da quanto leggo che sia stata data piena disponibilita' alla restituzione del prezzo dietro l'invio della merce che di norma avviene sempre con prima la consegna della merce e poi della restituzione del prezzo (stessa logica che regola la compravendita di oggetti on -line prima si accreditano i soldi normalmente su Paypal o Postpay e poi entro un tot di giorni si provvede alla spedizione). Ad ogni modo sarebbe utile sapere cosa si intende per un "paio di scambi" e cioe' nello specifico se c'e' stata una lettera di messa in mora in cui trascorsi (solitamente dieci giorni) si sarebbe adito ad un legale...ci dovrebbe essere questo passaggio fondamentale soprattutto se c'e' la buona fede del venditore che ha palesato l'intenzione e disponibilita' alla restituzione di quanto accreditato...la cosa andrebbe approfondita.
Mi inchino alla tua professionalitá e chiarezza di esposizione caro Alfonso! Ne intravedo, comunque, una palese forzatura da parte del Collega richiedente forse con il precipuo scopo di mera intimidazione nei confronti del soggetto venditore.
In tal caso ritengo che il comportamento del Collega che trattiene la merce fino a completo saldo delle sue spettanze sia, a dir poco, censurabile sotto il punto di vista deontologico.
L'importo della lenti era di €61 e rotti (€62), in aggiunta mi è stato chiesto €80 per "spese legali" ed €4,40 per rispedizione delle lenti (per un totale di €146,40). Io ho fatto un vaglia da €71. per "paio di scambi" di mail. intendo una paio per uno di botta e risposta in cui io dico che sono pienamente disposto a rimborsare, ma prima voglio ricevere la merce. Lui dice che prima rivuole i soldi e poi mi manda la merce, io insisto, lui pure, e poi più nulla. Ora, premesso che definisco al limite del legale intimare una persona in questo modo, altra cosa che non accetto è il dover subire passivamente l'esborso di denaro per pagare la parcella di un avvocato. Primo poteva non richiederne l'assistenza (che poi, potrebbe esser pure suo cognato avvocato che gli fa un favore e gli scrive una lettera intimidatoria), e secondo..chi stabilisce che €80 sono giusti, pochi o troppi? Se richiedeva di scrive la lettera a Taormina me ne chiedeva €1000? Mi sento una vittima impotente. Io comunque, ad oggi, ho versato €71 a questo avvocato, contro gli €62 spesi dalla persona per comprare le lenti (€62 s.s. comprese) e non ho ancora ricevuto nulla indietro 8come dichiarato dalla mail che ho incollato nel primo post).
Il primo contatto dell'acquirente post ricevimento lenti è avvenuto via mail il 05/09/2012 in cui mi diceva, oltre a resto (originalità, bla bla bla) che se non riceveva una ricarica postepey entro 48h (io non ho mai ricevuto il suo codice postepey per poter anche solo pensare di fare questa ricarica), avrebbe agito per "vie legali"... lo scambio mail è andato avanti per un apio di giorni e poi SILENZIO STAMPA fino al ricevimento della raccomandata datata 12/09 e ricevuta dal sottoscritto il 18/09. Io ho chiamato l'avvocato il giornos eguente per provare a spiegare l'accaduto, ma lui si rifiutava di ascoltarmi ed anzi, scocciato, mi ha detto di fare compre preferivo e poi "avrei visto cosa succedeva". ho chiesto sia numero postepey che numero di cell, all'avvovato, del suo assistito, ma si è rifiutato di darmeli...
Beh io non sono avvocato, ma se tu sei sicuro, questo è importante della bontà (originalità) del prodotto da te spedito ed hai possibilità di provarlo (fattura d'acquisto) io mi rivolgerei a mia volta ad un legale. La legge è chiara sul diritto di recesso, spese di ritorno merce a carico dell'acquirente e prima questi deve rendere la merce e poi il venditore ha 30gg per rendere il denaro, fatto salvo il caso di merce non conforme dove il venditore deve accollarsi anche le spese di ritorno (sempre entro 30gg). Ribaltando il caso comunque mettiamoci per un attimo nei panni dell'acquirente. Costui ha acquistato probabilmente in buona fede le lenti. Ricevute le stesse le ha trovate a suo parere tarocche (magari le ha fatte vedere ad un ottico che le ha detto questo.... Anche se magari sono originalissime...) A questo punto si sente truffato e chiede indietro i soldi..... Il venditore gli dice ridammi le lenti che ti rido i soldi..... Ma a suo parere il venditore lo ha già truffato una volta spedendogli lenti false. Costui va dall'avvocato. Quello che mi lascia perplesso è il comportamento dell'avvocato...... Veramente a mio parere al limite del ricatto. Ma poi in tutte le attività prima si fattura e poi si chiede il pagamento della stessa.... Per gli avvocati e diverso? Prima si chiede il pagamento e poi si emette la parcella? Comunque se si è certi della originalità della merce ripeto anche a costo di dover anticipare altri soldi andrei da un avvocato, perche la legge è dalla parte di chi ha venduto.
Non sono certo dell'origionalità. Ma sinceramente non mi ineteressa saperlo a questo punto e non è mia intenzione fare battaglie per tal cosa. Dico solo che ho ricevuto €61 e ho spedito un oggetto, ne ho ridato €71 (per accollarmi anche le spese di spedizione) ed a oggi non solo non ho ricevuto indietro la merce, ma ho pure uno ******* di avvocato che mi minaccia e vuole che gli paghi io la sua parcella, per ridarmi la merce. ASSURDO
capisco il tuo disappunto MA imho l'originalita della merce é secondo me un punto fondamentale. se la merce é originale hai ragione al 100% ma se non lo fosse l'acquirente sentendosi truffato si é rivolto ad un professionista per tutelarsi e temo che un giudice potrebbe dargli ragione son curioso di sentire cosa dicono i legali qui presenti.
Ok, infatti non essendo mia intenzione insiestere, ho rimbordato la somma di denaro +€10. Quindi di fatto io pagato l'importo dovuto. perchè devo IO pafare la parcella di assistenza (se di assistenza si può parlare, visto che poterbbe essere un suo amico o suo cognato...)? Chid efinisce che è corretta? Si insomma, io ho pagto la cifra, nella maild ell'avvocato infatti vi è citata questa cosa, quindi afferma di aver ricevuto la stessa...quindi perchè devo pagare?
Anche io la vedo cosi, anche se MAI sarei andato a rompere le palle ad -fosse anche il mio piu' caro amico- un avvocato per 70 euro. Per curiosita' hai controllato che l'avv. pincopalla sia veramente avvocato? Non so se sia affidabile, ma prova qui: http://www.consiglionazionaleforense.it/site/home/area-avvocati/ricerca-avvocati.html Credo anche io...
stesso dubbio che ho avuto io non conosco le procedure, ma da com'è stata esposta la faccenda mi sembra che le richieste dell'avvocato abbiano un che d'improvvisato e approssimativo...
L'avvocato esiste (sia da ricerca internet, sa nella lista sul sito di Ale ed è patrocinante in cassazione. Si insomma, non l'ultimo dei pirla in circolazione (parrebbe).
Più che altro sono due gli aspetti da valutare: 1) la ritenzione di un oggetto di un cliente dato in custodia ad un avvocato in ragione della mancata corresponsione di una prestazione eseguita dallo stesso a favore del proprio cliente é, e rimane, disciplinarmente sanzionabile. 2) le prestazioni di un avvocato non devono essere saldate dalla controparte bensì dal proprio assistito il quale, ha azione di recupero (nel caso dovesse ravvisarsi una palese ragione) nei confronti del soggetto soccombente. La riprova di quanto detto si evince dal fatto che il documento contabile (fattura) che il professionista rilascia é, e deve essere, ad intestazione del proprio assistito in quanto é lui, e solo lui, il proprio cliente.