vabbè , poi dipende dall'azienda, quando assumo qualcuno cerco una persona che abbia alte potenzialità in primis, non una persona per spendere poco; chiaro che se mi presenta un tecnico, e succede, con 5 anni di esperienza, un costo lordo annuo di 70.000 euro, che significa un costo azienda di 100.000, e, se tutto va benissimo, me ne fatturerà 130.000...chiaro che per la posizione non va bene, perchè non mi pago la struttura ed il margine.
E' normale che un lavoratore entrato in una società privata 25 anni fà possa oggi avere un ral >60k Questi lavoratori possono anche fare il triplo salto mortale ma nel giorno in cui sarà possibile licenziarli agevolmente perderanno quel lavoro e saranno sostituiti da giovani a 18€/h La mia società ha gia la lista pronta...
un paio di mesi fa ero in visita da un mio concorrente, società che ha iniziato una decina di anni prima di noi e conta circa il doppio dei nostri dipendenti; quando li conobbi , nel 1997 circa, erano l'unica società di ingegneria con solamente assunti nel panorama milanese, ed era forse una delle poche società serie. Al tempo si decise di seguirne l'esempio. Due mesi fa mi hanno raccontato che è da tempo che non assumono più nessuno neppure loro, hanno sostituito i dimissionari con persone a partita iva fisse ma non neolaureati, tutti professional, probabilmente pagati bene. Fatto sta che hanno un trend di fatturazione come il nostro ma un margine minore, ma probabilmente solo perchè sono un sacco di soci amministratori con stipendio alto , invece io mi pago meno dei miei dipendenti . Questa cosa mi sta facendo pensare
è facile che dipenda anche dalla testa del datore di lavoro. di sicuro so che nella mia realtà la storia delle partite iva si fa perché ha costi minori per la società (intesa come s.r.l. ovviamente , non come costo sociale). lo vedo anche qui dove sono ora, dove siamo sia p.iva (laureati) che dipendenti (diplomati). le p.iva non hanno alcun diritto, 15gg di ferie contro i 26 degli assunti, orario flessibile indipendente dalla retribuzione nel senso della maggiore produttività vs. orario canonico con straordinai pagati, tfr vs. niente tfr, 14 mensilità vs. 12 mensilità ecc. ecc. può essere che a parità di condizioni i costi siano identici, non conoscendo certi aspetti della gestione amministrativa è facile che sia così. ma la "parità di condizioni" dipende per l'appunto dalle scelte del titolare e dal fatto di voler mantenere costante la condizione di tutti o di differenzialra creando anche contrasti interni (ce ne sono eccome) per la disparità di trattamento
Assumere un giovane vuol dire quanto meno investire.... Di norma un ragazzo con contratto base costa all'azienda 7000 euro in due mesi... Non è detto che riesca a pagarsi..anzi... Questo nessuno lo pensa...potrebbe esser che qualcuno insegni...magari perdendo a sua volta tempo.... Cosa vuol dire? che per singola persona in cui investe l'azienda paga 3500 euro il dipendente sperando si formi....e perde fatturato della persona che lo segue... I costi fan presto a lievitare... Noto un 12 ore perse minimo ogni 40 (a volte sono 40 su 40) Se solo sono 12...al mese 48..circa il ragazzino giovine ammesso che resti, impari etc etc..è un costo di circa 7 mila euro d'investimento... Il 50/30enne dovrebbe aver strada semplice a far le scarpe su lavori professionali... se così non è...cos'ha fatto tale persona fin'ora?
Parto dal presupposto che nessuno è insostituibile. Il lavoro di tipo organizzativo svolto da un quarantacinquenne con 25 anni di esperienza e relativi costi, può tranquillamente essere fatto da un trentenne fresco di laurea che costa 1/3. Pensi che le aziende si farebbero scrupoli a sostituirli?
La coperta di Linus di ogni datore di lavoro a questo mondo. Nessuno è perfetto ma esistono uomini e donne perfetti per questa o quella posizione professionale. Rinunciare a loro è naturalmente possibile benchè spesso (sempre) significhi una significativa flessione di produttività in questa o quella posizione professionale. Ma d'altra parte parliamo dei datori di lavoro, ovvero di quegli illuminati che di fronte alla pressione fiscale eccessiva anzichè mettere lo Stato in ginocchio con uno sciopero fiscale preferiscono la breve e vile via della vessazione del lavoro dipendente. Abbiamo proprio un bel futuro dinnanzi a noi!
a proposito di lavoro dipendente ... Sempre da Confindustria Lavoro: quando incertezza fa rima con cautela giovedì, 6 settembre 2012 Secondo i dati Excelsior sulla domanda di lavoro, domina ancora l’incertezza nelle previsioni per il 2012. Area Milanese e Lombardia meglio della media nazionale. Italia, saldo occupazionale ancora negativo Fine estate, tempo di previsioni. Come quella dell’indagine Excelsior sulla domanda di lavoro da parte delle imprese dell’industria e dei servizi: secondo le previsioni annuali pubblicate a fine agosto, il 2012 sarà caratterizzato, nel suo insieme, da un mercato del lavoro ancora statico, con un saldo occupazionale previsto al -1,1%. La previsione non stupisce, dato il forte clima di incertezza causato in parte dal panorama economico internazionale e in parte dalla difficoltà di prevedere gli sviluppi che avranno le riforme che hanno interessato l’Italia negli ultimi mesi: la rilevazione, infatti, è avvenuta tra aprile e maggio, prima dell’entrata in vigore della nuova legge sul mercato del lavoro. Cosa faranno le imprese italiane Più in dettaglio, la stima sulle previsioni occupazionali a livello nazionale è il risultato di una riduzione delle uscite, ma soprattutto di un’ampia contrazione delle entrate, diminuite del 25% dal 2011 al 2012. Si può quindi supporre che le imprese non abbiano in previsione riduzioni del personale, ma che si muovano con grande cautela prima di prendere impegni contrattuali di lunga scadenza. Solo il 14,4% delle imprese italiane, infatti, prevede di ricorrere a nuove assunzioni: tra chi lo farà, il motivo principale è la sostituzione di dipendenti in uscita o assenti (36,5% delle imprese), e solo in misura più contenuta le aspettative di crescita della domanda (un quarto delle imprese) o la copertura di picchi di lavoro stagionale (un quinto delle imprese). Il 64,4% delle oltre 631mila assunzioni previste per il 2012 avrà carattere non stagionale. Area milanese e Lombardia meglio della media nazionale Nell’area di competenza di Assolombarda, i saldi occupazionali saranno meno negativi che a livello nazionale. Nel territorio di Milano il bilancio tra entrate e uscite sarà -0,5%, in provincia di Lodi -0,4% e nell’area di Monza Brianza -0,9%. Nella classifica delle province Milano si trova nella stessa posizione di Como, Verona e Vincenza (-0,5%) ed è preceduta da Lodi, Padova, Piacenza (-0,4%) e Bolzano (-0,3%). Anche la Lombardia presenta un saldo occupazionale migliore rispetto alla media italiana: -0,7%. Su un totale di oltre 99mila assunzioni, più di 25mila avverranno nell’industria e 74mila nei servizi. Osservando i singoli comparti, però, anche nel 2012 emergono ‘nicchie settoriali’ che presentano saldi occupazionali positivi: la sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati (+0,2%), le telecomunicazioni (+0,2%) e i servizi avanzati di supporto alle imprese (+1,3%).
sono già licenziabili dalla sera alla mattina senza giusta causa e lo sai, li vuoi licenziabili con una stretta di mano e via andare un pò di onestà intellettuale, per favore /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
non voglio lavoratori licenziabili, non mi interessa proprio, nella mia vita lavorativa ne ho licenziato uno solo per giustissima causa e quando il sindacato ha chiamato, chiedendo di accordare delle onorevoli dimissioni, ho rifiutato pur rischiando anni di cause per lavoro, perchè in italia si sa mai anche se hai ragione . Il licenziato è scomparso, i tempi oramai sono scaduti, ma tutti i miei dipendenti da allora sanno perfettamente che non si scherza. Altri avrei potuto licenziarli, come anche ora, perchè magari le loro competenze non sono più richieste ed il salario alto, invece li tengo e li stresso per imparare cose nuove anche se non vogliono, perchè nessun dipendente prezioso crederebbe più in me come datore di lavoro se licenziassi ingiustamente uno di loro. Insomma tutto egoismo /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
In realtà la nuova riforma rende ILLICENZIABILI i lavoratori. La questione della finta eliminazione dell'art.18 ha portato alla seguente normativa. Se il datore di lavoro vuole licenziare il lavoratore deve fare comunicazione scritta prima all'ispettorato del lavoro, il quale provvede a comunicare al lavoratore l'intenzione della parte datoriale. Dopo 7 giorni il licenziamento diventa esecutivo. Il datore di lavoro, se il lavoratore impugna il licenziamento, ha davanti un grado di giudizio unico, per cui deve versare a titolo di cauzione, 4.000 euro. Se il giudice stabilisce che il licenziamento era per giusta causa, pari, patta e ciao 4.000 euro. Se il giudice stabilisce che il licenziamento non era del tutto per giusta causa ma sussistono comunque i presupposti affinchè sia considerato legittimo, è a sua discrezione valutare una forma di indennizzo economico a favore del dipendente. Se decide che il licenziamento non era legittimo, fatti il segno della croce. L'unica forma di contratto di lavoro davvero accattivante a seguito della riforma Fornero è il contratto a tempo determinato che, a fronte di un rincaro dell'1% sulla parte contributiva, permette N rinnovi annuali senza limite. Vedrete che tutti utilizzeranno quella formula.
Ti fa molto onore il fatto di tenerli e loro dovrebbero apprezzare ed adeguarsi alle nuove esigenze. Nella mia realtà, azienda con più di 4000 dipendenti, i vecchietti come il sottoscritto rischiano di trovarsi a competere non sulla produttività ma sul costo.
Mi spiace, ma sono per l'inversione di tendenza.... Se non sono competitivo mi segano dal mercato... Però devo tener in casa sistemi non competitivi...con chi magari fa a gara per no esserlo...o se né sempre fregato di migliorarsi..e non dite che la maggior parte si siede sulla propria posizione! Logicamente potrebbe esser il sistema che lo blocca...ma se solo si dannasse per capire come districarsi.... Personalmente lo faccio giornalmente in perfetta normalità... Quanti di noi pensa quotidianamente al miglioramento? Le cose vanno male? Bene...incominciamo ad esprimere ognuno di noi tutto il potenziale... chi s'accontenta gode...ma è giusto che goda a metà! Poi se smette di godere....vuol di re che ha solo goduto abbastanza!
La missione di ogni azienda è quella di fatturare e fare margine ma anche quella di creare occupazione. Oggi la competitività è spesso invocata per aumentare i profitti a danno dell'occupazione della ricerca e dell'innovazione. In ogni caso non mi è chiaro dove si andare a finire. Una società dove gli occupati saranno in una finestra compresa tra i 25 ed i 35 anni?
Già, l'azienda ha anche una responsabilità sociale, e secondo me ancora più grande più l'azienda e' grande e può permettersi di considerarlo in bilancio, molto ha avuto dalla società e molto e' tenuta a dare. Nel mio piccolo ho sempre cercato di tenerne conto.
Invece purtroppo proprio in questi carrozzoni da migliaia di dipendenti si consumano scelte dissenate da parte di piccoli manager. Scelte che portano a favorire interessi particolari a danno dell'interesse globale dell'azienda e dell'occupazione.