Mi sa che siamo nel mezzo di un nuovo 1929..

Esatto. Avremmo da subito un Italia più bella e ordinata.

 

si ma ste cose non devi venirle a dire a me /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> ma a chi ha il potere decisionale

per esperienza vi dico che la maggior parte delle costruzioni commerciali di privati sono dei pozzi senza fondo, ovvero sono immobili che non hanno necessità di esistere e che resteranno invenduti per anni ed anni.

ma si fanno essenzialmente ed appositamente per immobilizzare capitale.

chi ha potere decisionale fa presto a non costruire più, quelli che ci rimettono sono la manovalanza.

costruire ex novo ha costi differenti rispetto a ristrutturare dovendo magari rispettare vincoli.

chiaro, costruire sostituendo il vetusto è ben altro discorso

 

Ma fermare l'edilizia è errato in sè e per sè, indirizzarla meglio sarebbe opportuno, ma è come uccidere uno pr una cancrena, meglio curarlo.

Imho siete fuori dal mondo reale a dire certe cose.

Strano però non sentir dire che il lavoro deve essere vicino a casa per limitare l'inquinamento, quindi licenziare subito chi fa più di 15km per raggiungere il luogo di lavoro, metterei pure in previsione la chiusura delle borse, anche quelle hanno delle colpe, vai, fate un pacchetto unico di idee assurde

 

Basterebbe vietare per legge l'utilizzo di terreno vergine per costruire, e vedi che le ristrutturazione, o le demolizioni seguite da ricostruzioni, diventerebbero automaticamente economicamente conveniente.

Poi ci sono sempre gli interventi di riqualificazione, che adesso con gli incentivi al 50% credo che non tarderanno a ripartire.

 

Quindi se l'occupazione si fosse basata sul fare buche per terra per poi tapparle, bisognerebbe continuare a farlo per non creare disoccupazione? Tanto pagano gli altri, no?

Chi è fuori dal mondo spesso è convinto di essere lucido, anche qui è questione di punti di vista...

 

Non mi pare ci siano affinità tra goduria per migliaia di licenziamenti e perdita di case nuove potenzialmente inutili e fare e disfare penelope style.

Ma adesso le seghe mentali non possono venire autorizzate.

 

Costruire case nuove quando la maggior parte di quelle già costruite è vuota in effetti è ben peggio del penelope style, perchè non solo non è produttivo, ma crea anche danni irreparabili al tessuto idrogeologico del paese.

Se abbiamo costruito l'economia sulla distruzione semplicemente è il caso di cambiare rotta.

 

La teoria della spesa pubblica in deficit come teorizzata per primo da Keynes

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Il problema è che se il deficit assume proporzioni mostruose per sostenerne il peso finisci per erodere pressochè totalmente il potere d'acquisto di coloro pagati dalla spesa pubblica in deficit

 

Mi domando per ignoranza....ma se ho proprietà che non voglio vendere e/o restaurare, perché mi stan bene lì fino ad altra mia decisione, nel caso come ci si comporta?

Se voglio investire/spendere perchè mi sta bene, me lo devono vietare?Perchè magari ho rudere altrove? magari in posizioni meno commerciali?

Come si risolvono queste cose? Non capisco questi punti..ed altri sinceramente....

 

ma di che percentuale parliamo? il 10% del costruito?

Il rimanente invenduto è lì per la crisi, non uccidiamo le imprese per questo, reindirizzarle ok, ma non colpendo carichi del passato, ma tassando il da fare, che è pure più onesto.-

 

già ma gli oneri di urbanizzazione sono introiti per i comuni, che quando hanno necessità di liquidità cambiano ad hoc il piano regolatore per rendere edificabili zone che prima non lo erano.

n.b.: io sono d'accordo con la tua linea di pensiero ma guardo anche al lato pratico nell'ambito puramente lavorativo.

c'è così tanta crisi nel settore che i piccoli studi di geometri e/o ingegneri "caserecci" sopravvivono solo facendo pratiche catastali, che peraltro sono l'abisso della burocrazia.

anche perché nell'ambito del privato cittadino, anche una ristrutturazione è molto onerosa.

 

E' tanto vero quanto delirante. Penso proprio che il futuro dei comuni per far quadrare i bilanci passi dai tagli, a partire dai costi della propria amministrazione, e non nell'aumentare le zone edificabili alla bisogna quando serve del cash

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Bisogna mediare fra libertà individuale e bene collettivo, trovare un compromesso sostenibile per tutti. La vita civile lo richiede necessariamente.

Come dicevo sopra, se vieti la costruzione su terreni nuovi, togliendo l'edificabilità, automaticamente rendi molto più interessante costruire dove ci sono ruderi. Poi nessuno può obbligarti, ma la legge può fare molto per guidare il mercato.

E questa è una cosa pazzesca che andrebbe cambiata alla radice.

Che i politici non siano lungimiranti non lo scopriamo oggi, ma già il diffondersi di coscienza civile su queste problematiche aiuta, prima o poi tutti capiranno, speriamo solo che non sia troppo tardi.

Le crisi a volte non arrivano a caso, e lo scoppio della bolla immobiliare IMHO era ampiamente prevedibile.

 

già, ma immedesimati nell'amministratore.

ti chiedo la possibilità di un condominio di 10-12 appartamenti, in cambio ti pago gli oneri, rifaccio un parcheggio, costruisco il nuovo asilo, sistemo i sottoservizi e la viabilità della zona: come fai a dir di no?

 

Semplice, dico di no.

E per essere costruttivo, gli fornisco anche i riferimenti di un'area abbandonata dove ci sono capannoni fatiscenti (ce ne sono a gogo), e incentivo la costruzione/riqualificazione di quell'area, lasciando intonsi la terra e il verde dove sono.

 

quelle aree prima bisogna comprarle

 

Qui s'innesca il fatto che le aree da agricole passano ad edificabili e da lì il business sulla riqualificazione del prezzo al mq. Le zone già edificate non hanno questo "surplus"

 

Per questo dico che bisognerebbe intervenire in ambito legislativo, per non rendere più conveniente fare queste porcate.

 

si ma non metti in conto l'eventuale bonifica di un'aera ex industriale, che ha costi abnormi.

se un'operazione immobiliare non viene fatta è perché non ha convenienza economica, quindi non verrà fatta comunque finché non c'è convenienza nel farla.

 

Questo è certo. Ma in parte compensabile, ad esempio, dalla presenza di servizi primari già esistenti in luogo di una lottizzazione ex-novo che tali opere vanno costruite da zero. In definitiva, è più facile e comodo stendere un lenzuolo nuovo su cui costruire piuttosto che sparecchiare la tavola e pulire la tovaglia sporca, ma come dice giustamente Alex, non ce lo possiamo più permettere. Dobbiamo ritrovare un senso etico alle cose, altrimenti non ne saltiamo più fuori.