guarda, Luigi... ...la scheda che è stata riportata più sopra è quella con cui si deve familiarizzare facendo il corso per Sommeiller dell'A.I.S., l'associazione storicamente e numericamente più importante. Dovendo conseguire un diploma (per i professionisti del ramo : ristoratori, baristi, conduttori di esercizi come enoteche o per i semplici appassionati , i corsi sono gli stessi ) si deve ottenere una preparazione teorico-pratica che sia decorosa... Perciò, facendo i 3 livelli in cui è struttturato il corso per arrivare al diploma, è necessario avere un "linguaggio" comune, visto che ci si occupa di qualcosa che ha a che fare con i sensi. E quindi si cerca di analizzare in maniera "quasi" scientifica ciò che per la stragrande maggioranza delle persone è e rimane in "piacere" di incerta origine : naso, bocca, cervello , e/o tutti insieme..? insomma: per godere del piacere del vino , la compilazione di una scheda è molto probabilmente inutile; la conoscenza di alcuni parametri fondamentali per emettere un giudizio "obiettivo" è invece necessaria ; ad esempio si deve sapere assolutamente quando un vino è difettato...onde rispedirlo al mittente !. Sassicaia : ho riletto qualche tempo fa un interessante libretto (acquistato parecchi anni fa...) del compianto grande giornalista e scrittore eno-gastronomico Aldo Santini. La storia di questo grande vino è legata ad una intuizione del Marchese Mario Incisa della Rocchetta, che fu tra le altre cose il proprietario di una scuderia di cavalli da corsa come Nearco e Ribot, due vere leggende del galoppo. Fu il primo a pensare di poter coltivare un vitigno come il Cabernet Sauvignon nella zona di Castagneto Carducci, vicino Bolgheri, nella Toscana tra Livorno e Piombino, laddove era da sempre solo Sangiovese e poco altro. Gli aneddoti si sprecano, al riguardo, e la lettura è molto piacevole. La stella ad otto punte sull'etichetta è ripresa dal blasone di famiglia. ...si tratta comunque di un raro caso di nobiltà non solo di nome, ma anche di fatto /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> "Sassicaia" significa nel linguaggio popolare locale "terreno sassoso".
se sei di Modena, e non lo conosci ancora... ( e potrebbe essere) mi permetto di darti un consiglio; e forse un giorno magari ci incontreremo a Castelvetro... Vittorio Graziano ed il suo monumentale Lambrusco "Fontana dei Boschi". Un vino difficile da descrivere (così com'è difficile da delineare il "personaggio" Vittorio Graziano...) ma che rimane fisso ospite nella mia cantinetta, tra i blasonati farncesi o toscani. Se hai in mente il grasparossa classico: dimenticalo...perchè nel bicchiere di Vittorio Graziano si scopre un mondo incredibilmente complesso;è fantastico che da uva così "screditata" si possa ottenere un vino portentoso. Da provare, gustare ,e riprovare ancora, e ancora...
Io per metà sono riminese e in quanto tale dico che sarebbe meglio se si dedicassero a fare le piadine anzichè il vino. Aneddoto: qualche anno fa, all'incirca 3-4, sono stato ad un pranzo di lavoro a San Patrignano che come tutti saprete oltre che recuperare i tossici (e qui mi fermo sennò diventerei un fiume in piena) si dedica anche a qualche produzione di eccellenza (dicono loro) come cavalli, vino, ecc. Prima di pranzare un ex drogatello con 3 denti di numero in tutta la bocca ci guida nei vari settori dell'azienda fino a che non arriviamo alle vigne e comincia a "parlare" di vino: "..questo è tutto sangiovese... noi puntiamo su un prodotto di qualità.. non abbiamo nulla da invidiare a nessun'altra azienda agricola che impiega questo vitigno..". A questo punto mi si è chiusa la vena e col sorriso sulle labbra gli ho fatto: "scusi.. io sarei toscano". Non l'avessi mai detto! Ha rincarato la dose dicendo che hanno cantina di tot mq, che hanno un grande enologo (Chioccioli forse?), che il loro vino è apprezzato dai vip, ecc ecc. Insomma un sacco di caxxate dette da chi di vino avrà bevuto al massimo il Ronco, ma soprattutto una spocchia inverosimile e assolutamente ingiustificata. Andiamo a pranzo e ci portano questo *****io di Sangiovese Superiore Avi. Fosse stato solo un vino banale sarebbe andata di lusso. Di più: gli hanno voluto dare un certo tono e per farlo hanno usato il metodo più dozzinale ovvero l'abuso del legno, ma fatto proprio in modo cretino. In pratica in bocca si sente solo la vaniglia, è un frappè alla vaniglia ma caldo. E pensare che l'azienda lo descrive come: Questo vino è il nostro desiderio di esprimere la qualità assoluta del vitigno autoctono della Romagna: il Sangiovese. La sua eleganza ed espressività non affievoliscono, anzi esaltano la piacevolezza, la morbidezza e la ricchezza di frutto che lo caratterizzano. Lo abbiamo voluto chiamare così pensando al senso e al valore della tradizione, ma soprattutto al fondatore di San Patrignano. Avi significa, infatti, "A Vincenzo" . Ma per favore! L'eleganza e l'espressività! Ma il tizio ha idea di quanta eroina gli dovrà ancora passare in vena prima di potersi paragonare ad un Pergole Torte o Fontalloro o Flaccianello? Non solo, ma costa l'ira di Dio questo vino, siamo tranquillamente ai livelli di un Brunello medio e di un grandissimo Chianti Classico. Morale: San Patrignano non sarà rappresentativo di tutto il vino riminese, se non altro le altre aziende pagano le tasse e non si servono di manovalanza schiavizzata a costo zero, ma io ormai ho capito che i romagnoli non ce la faranno mai a fare vini decenti. Credo sia una questione culturale prima che tecnico-geografica, non è nelle loro corde. O fanno acqua colorata senza carattere, oppure cercano le scorciatoie per nobilitare i loro prodotti con risultati goffissimi. Persone operose, amabili, di successo nel turismo, ma il sangiovese è meglio se lo fanno fare ai toscani, i quali saranno pure meno simpatici però i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Una delle mie più grandi delusioni: Sassicaia '95. L'altra è il Dom Perignon '90. Ho una casistica limitata al Sassicaia quindi probabilmente non faccio testo, dico solo che a quei prezzi ci comprerei assolutamente altro. Divertente la vicenda però: finale di Champions, Milan in vantaggio per 2-0. Premetto che io di calcio non so nulla, però un amico se ne esce dicendo che se il Milan avesse perso lui avrebbe stappato ed offerto un Sassicaia '95! Io non ho nulla contro il Milan ma a quel punto gli ho gufato! Detto e fatto, perde ai rigori, ahah!
Come ha detto Bettino qualsiasi bevitore consapevole deve conoscere a grandi linee questo sistema. Il corso AIS è quello più tosto però un corso di base anche più semplice a mio avviso è indispensabile per cogliere certi aspetti e sfumature.
Contento ti abbia deluso, così impari a gufare /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Una domanda: ogni tanto sento dire che il vino delle bottiglie (sempre più diffuse) da 375 ml è di qualità inferiore a quello delle 750; Leggenda metropolitana, ci sono stati casi concreti, oppure il vino si potrebbe evolvere in modo diverso negli anni in relazione alla quantità?
Beh ci sono motivi oggettivi per cui l'affinamento è migliore nei grossi formati, altri sono che si dice che nelle magnum ad esempia ci vada la botte di qualità superiore e nelle 375 quella un pochino peggio.
Io ho bevuto, circa un anno fa, un Sangiovese superiore dell'azienda "La Pennita" di Terre del Sole (FC), comprato alla (bellissima) enoteca regionale dell'Emilia Romagna sita nel sotterraneo della rocca di Dozza (BO). Devo dire che mi era piaciuto molto. A parer mio la Toscana è "troppo", in ogni senso, per limitarsi a fare dei Sangiovese "i.g.t."; ben altra cosa è nel caso di Sangiovesi inquadrati in precise denominazioni che lo richiedono come fondamentale, come ovviamente Brunello e Rosso di Montalcino. Non so se mi spiego cosa intendo dire.
Approvo /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Ci andai un giorno in bicicletta... con tappa casuale /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> veramente ottimo! ( non avevo cestino che per una bottiglia /emoticons/sad@2x.png 2x" width="20" height="20" /> ) E' quello che ho proposto :) /emoticons/smile@2x.png 2x" width="20" height="20" /> giusto per rendere una valutazione leggermente più oggettiva...
Il sangiovese in purezza è una scoperta recente, infatti sono IGT. Parliamo per intenderci dei celeberrimi Cepparello, Flaccianello, Fontalloro, Pergole Torte e via dicendo. Poi ci sono le DOCG in cui il sangiovese la fa da padrone ma non possiamo parlare sempre di uvaggio 100% perchè ad esempio nel Chianti Classico è tollerato un 20% di altri vitigni a bacca rossa. Questo è quanto dicono le norme. Venendo al sodo e cioè quello che a noi interessa, va notato che in Toscana il sangiovese è usato sia per vinellini semplici senza pretese fatti in casa o dalle aziende e sia per gli strepitosi rossi come quelli citati sopra, i brunelli, i Chianti, i nobili, ecc. In Romagna invece non solo mancano i Biondi Santi o le Pergole Torte, ma latita abbastanza anche la gamma intermedia. Per intenderci non c'è un equivalente in Romagna di un Chianti base di Castell'in Villa da 14/15€ che nella sua semplicità è una bottiglia incredibile. Loro o sparano alto coi sangiovesi superiori oppure fanno delle cose più economiche al limite dello schifo come dice sempre Bastianich. E non fanno mai centro.
caro Farmaco, non posso repparti perchè il sistema me lo impedisce, ma ti dico che condivido ogni singola parola che hai scritto nel post riguardante i vini dell'azienda di S.Patrignano. Credevo di essere un oltranzista e di dare giudizi eccessivamenmte severi nei confronti di quei vini...( e dell'enorme "bolla" speculativa -o balla?- sviluppatasi attorno a quella collinetta)..ma vedo che sono in buona compagnia, e di buona caratura, per giunta. Io non sono riminese a metà, ma...posso dire di conoscere mooolto bene zona, persone, carattere, e non avrei potuto scrivere meglio di quanto tu non abbia fatto rispetto alla capacità locale di fare "grandi" vini.
Ti ringrazio per l'apprezzamento al mio intervento. Io e mio fratello ci siamo inimicati diverse persone che erano con noi quel giorno. Probabilmente perchè non erano esperti di vino ma anche perchè a parer loro un vino così deve costare più di un Chianti perchè è per un nobile scopo. Il nobile scopo lo escludo subito, San Patrignano è una macchina fabbricasoldi che si avvale di condizioni agevolate che un viticoltore non può avere, Poi io do un giudizio sul vino, mica deve essere più buono perchè fatto da un drogato. Tra l'altro se devo fare beneficenza faccio un'offerta ad un canile o per la ricerca sul cancro, non al drogato che sceglie in prima di persona di rovinarsi la vita. Io di norma non parlo mai di auto con gente che non conosco perchè non mi va di sentire tutti i luoghi comuni studipidi di chi non conosce bene la materia. Una volta quando sentivo dire che le 4WD in curva sono più veloci delle TP mi scaldavo e cercavo di argomentare, adesso non ribatto. Ecco col vino è un po' la stessa cosa: è un mondo difficile e vasto ma in Italia tutti sono azzurri di vino. E come per le macchine non mi metto più ad argomentare, abbozzo un sorriso e via andare. Diverso è quando ci sono persone più competenti di me, allora non finirei mai di confrontarmi.
parole sante !!! attorno a quella collinetta c'è sempre stato un malinteso senso dell'ipocrisia : e chi dice liberamente quello che pensa di "sampa" sembra sia un reietto...
grazie in effetti non lo conoscevo ma , anche se sono bevitore, conoscere tutti i produttori delle ns. zone e' dura. ritengo che sara' venduto in enoteca, pero' quando io ci entro e' per comprare i bianchi ; la prox volta' daro' un ' occhiata anche ai lambruschi. bye
Sto per andare a tavola. In forno ho due stinchi, per ingannare il tempo ho aperto un Brunello Casanova di Neri 2004. Un brindisi con tutti voi!
' azzarola ! Casanova di Neri lo conosco molto bene...(è a Torrenieri!) Cerretalto o Vigne nuove ? beh mi dici dopo cos'è e com'è... Io stasera ho stappato uno Zweigelt "Zantho" Reserve 2005 (siamo in Austria, zona Burgenland, confine con l'Ungheria). Lo abbiniamo ad una pasta corta condita con un sugo alla "Norma". abbinamento spericolato ? dopo vi dico...!
Le bottiglie del sabato: ribolla nero 2010 Podere di Plaino: abbinato a risotto con il ''tastasal'' ( una salsiccia delle mie zone) Langhe Umberto Fiore 2010 con grigliata di carne ( pollo,costine,pancetta,salsiccia,braciola) /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Si sposa bene nonostante un sapore fruttato ( a me con la carne alla griglia piace più il tannico),andato giù liscio liscio, probabilmente per il corpo delicato. Ah.... 3 bocce di questo /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Stasera altro vino... sempre a pasto e sempre in compagnia /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> il menù ancora non lo so ( sentivo nominare la Santa Fiorentina) /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
approfitto della conclamata competenza degli illustri professionisti presenti nel topic per chiedere loro una valutazione su alcuni vini che sono andato a rovistare nella mia cantina, tanto per mettermi in competizione con l'amico Nivola, anche se sono coscente di perdere in partenza vista la mia totale incompetenza in materia. Mi scuso preventivamente se lo stile con cui andro' ad elencare i vini risulterà in qualche modo confusionario, sono certo che per voi non sussisteranno difficoltà ad identificarli ugualmente : - PAIS vecchio - Bersano Conti della Cremosina- Asti (bottiglia numerata) non sono riuscito ad individuare l'anno di produzione - Chianti Classico annata 1965 Castello di Brolio - Barone Ricasoli ( bott. numerata ) - Rosolino 1965 , Conte della Cremosina - Nizza Monferrato ( " " ) - Barbera D'Asti 1980 Cavalier G. Ceste - Ghemme 1960 vigneto Pinta , etichetta con numeri catastali, confez. brevettata esclusività G. Troglia (To) - Barbaresco " Crota del Brich " 1961 , riverva speciale antiquariato vini, Cantine di Aloello ( Alba ) - Barbera 1962, Castello Negrotto Giustiniani ( Gabiano Monferrato ) - Merlot riserva 1962, azienda agricola Vado ( Fossalta di Portogruaro ), antiquariato - Barbera D'Asti 1965, zona pregiata attorno a Nizza, Bersano Conti della Cremosina (Nizza Monferrato ) bott. numerata - Rossso " Fuoco dell'Etna " 1971 - P. Cucurullo - Grignolino 1964, Cantine A.V.I. in Grana ( Piemonte ), antiquqariato vini - Cabernet Franc, 1964 Riserva Speciale S.Fedele, Vinicola Udinese Spa- Cantina premiata con l'oscar del vino 7° concorso enologico nazionale, bottiglia numerata 11322 Se.3584 - Barbaresco ( uva Nebbiolo ) Pertinale Antico 1964, Antica Casa Minuto F.lli - Gattinara 1961 , Riserva del Titolare, Casa vinicola Luigi Nervi & Figli - Barolo Riserva Speciale 1959, cantina Terre del Barolo (Castiglione falletto-Alba ) bottiglia numerata - Lacryma Christi 1957, cantina A.Saiani - Rovereto - Tokaii Zamorodni 1957 - ungheria ( + riferim. incomprensib. in lingua magiara ) (inoltre una serie di spumanti antichi vino Moscato, San Marino casa vinicola Titano) cosa ne pensate ? devo gettare tutto nella differenziata o c'è qualcosa di interessante ?