Andrebbero evitati, solo che il Ministero è poco chiaro. In Francia è da metà '800 che classificano per qualità. Celebre è la classificazione dei Bordeaux con Chateaux Mouton che era stato escluso dai migliori e poi rientrato in un secondo tempo
Ci mancherebbe! /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Dico solo che il Veneto non potrò competere su molti fronti con i DOCG del Piemonte /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> meno campanilista di così... /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Oltretutto ho fatto notare che il governatore del Veneto non era sobrio quando ha proclamato l'uguaglianza tra il numero dei DOCG del Veneto e del Piemonte /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Sull'invecchiamento del recioto (che tra l'altro se ho ben capito è in realtà il "papà" dell'Amarone) in realtà ci sarebbe da approfondire (di sicuro non decenni) Cito un dialogo avvenuto con un vinificatore di San Floriano: io "ah ho ritrovato una vostra bottiglia (di recioto) che era lì da 5 anni... blaaah era andato in liquoroso" Risposta "si è vero; però proprio l'altro giorno un mio cliente svedese mi ha detto "ho aperto un recioto di 10 anni fa, ahhh che splendore sembrava un Porto" Boh forse contava anche i doc, comunque io propendo per la seconda ipotesi
Mi pare per il momento il rischio sia assente, ovvio che poi il gusto personale porta a preferire un vino piuttosto che l'altro, ma finora la discussione mi è sembrata ben equilibrata nonostante i rischi a discutere quando il vino è in corpo
In cantina ho un recioto di 11 anni e 5-6 bottiglie che mi pare abbiano 7 anni. L'invecchiamento non può essere prolungato molto come per altri vini tuttavia se ben conservato in condizioni ''ideali'' si mantiene,nonostante l'evoluzione che il vino subisce... che poi può piacere o meno. A me il porto piace... e in genere in vini liquorosi. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Per i doc... ormai tutti i vini sono doc /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> per i docg... è un confronto poco fattibile visto l'alto numero di docg piemontesi.
No fioi, in quanto a numeri di DOCG siete indietro, sientite a 'mme! L'elenco veneto aggiornato è il seguente: (da www.lavinium.it) DOCG: 14 ● Amarone della Valpolicella ● Bagnoli Friularo o Friularo Bagnoli ● Bardolino Superiore ● Colli Asolani - Prosecco o Asolo - Prosecco ● Colli di Conegliano ● Colli Euganei Fior d'Arancio o Fior d'Arancio Colli Euganei ● Conegliano Valdobbiadene - Prosecco o Conegliano - Prosecco o Valdobbiadene - Prosecco ● Lison ● Montello Rosso o Montello ● Piave Malanotte o Malanotte del Piave ● Recioto della Valpolicella ● Recioto di Gambellara ● Recioto di Soave ● Soave Superiore
...e in ogni caso mi pare di aver chiarito che, nonostante la mia stima per il personaggio, sono comunque contro l'approccio di Zaia e considero le denominazioni d'origine - se elargite come il pane - come una pura e semplice operazione commerciale: il tedesco che viene a Roma si porterà più volentieri a casa un vino "roma DOC" (si, esiste anche questa), piuttosto che un buonissimo, ma ai loro occhi anonimo, vino laziale IGT, no? Parlando poi di gusti personali, e nello specifico di vini da tutti i giorni o quasi, senza scomodare i mostri sacri, i miei preferiti sono: - ROSSO: senza dubbio un Valpolicella superiore (non "ripasso", però); - BIANCO: in genere gli aromatici (odio i secchi, tipo Trebbiano, Custoza, Soave, ecc), nello specifico il Vermentino per me è speciale; - BOLLICINE: (e qui mi insulterete in cento eh eh) preferisco un Cartizze con le palle rispetto a Franciacorta o Trentodoc troppo elaborati e "pesanti".
POngo le mie scuse! Ma che vini DOCG hanno fatto?? Manca solo il tavernello... /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
ecco il catalogo generale, completato dalle D.O.C. e dalle I.G.T. A me pare un filino esagerato... Il problema è proprio questo qui sopra : non si rischia di confondere (inutilmente) il consumatore, e di ingenerare una geerale sfiducia in tali catalogazioni ? Marco ricordava più sopra la Francia, ed il "Classement" dei Vini di Bordeaux, prototipo di tutte le catalogazioni vinicole... Anno di nascita :18 aprile 1855 Aggiornato : due volte (nell'aprile dello stesso anno per inserire lo Chateau Cantemerle come cinquieme cru, e nel 1973 per fare passare da deuxieme cru a premier cru il già citato Mouton-Rotschild) cosa pensare della pletora qui sopra? non solo del Veneto, ovviamente... Mi chiedo, però, se il Presidente della Giunta Regionale del Veneto (non Governatore, per piacere...!) non si sia posto il problema della ridicolaggine di una affermazione come quella di avere raggiunto il Piemonte come numero di D.O.C.G. link dell'articolo completo : http://www.saggibevitoriblog.com/article-vino-veneto-docg-e-politica-che-brutto-esempio-57803528.html
L'Amarone è il frutto di un errore, un po' come il panettone. Volevano fare il Recioto dolce e gli è venuto fuori l'Amarone da cui il nome, pur non essendo in assoluto un vino extra brut.
Alcune considerazioni personali: anche il sistema francese ha dei limiti, il fatto che sia abbastanza rigido nella classificazione e non venga rivisto ad ogni vendemmia, può dar luogo ad un quadro non aggiornato. Mi spiego: Mouton Rothschild è un premier cru e quindi spunta quotazioni incredibili, condivisibili o no ma veramente alte. E se nel 2012 Mouton facesse un bordeaux pessimo? Non capiterà perchè non sono gli ultimi arrivati, però non è da escludere a priori. Il consumatore non esperto, è tutelato in questo caso? Se non erro, c'è stata tra l'altro una recente annata, mi pare il 2005, che è stata giudicata notevolissima e la migliore da tanti anni a questa parte. Le vendite ai grossisti e commercianti, che per questi vini viene effettuata "en premier", hanno spuntato quotazioni stellari. L'anno dopo nel 2006 tutti si sono buttati a pesce a comprare a cifre simili, salvo scoprire poi che l'annata era mediocre e quindi aver strapagato quel vino. Morale: su certi tipi di vini c'è da farsi male, si salva l'attento conoscitore e il neoricco cinese che tanto non capisce una sega di vini ma acquista per ostentare e fare status. Per i meno esperti: la classificazione del Medoc che è la zona più prestigiosa del Bordeaux assegna il titolo di premier cru solo a 5 vini. In pratica una sciocchezza rispetto al totale di produttori! Questi 5 (Chateaux Lafitte, Chateaux Mouton Rothschild, Chateaux Margaux, Chateaux Latour, Chateaux Haut-Brion) sono associati di conseguenza ad un consumatore ricchissimo, sofisticato e quindi hanno un'aura di leggenda, molto più di Dom Perignon per capirci. Oggi non so se l'identikit del consumatore tipo sia ancora lo stesso, il benessere non è prerogativa esclusiva dell'aristocrazia e dell'alta borghesia europea, tanti comprano più per il simbolo che per il piacere intrinseco del bere.
Anche il Bardolino Chiaretto manca... (forse... c'è quel "bardolino" semplice nei doc..) Esatto;il recioto non sempre veniva dolce (se non erro le dieci aziende più vecchie hanno iniziato l'attività circa 150 anni fa) Certo che con la tecnica moderna, che non permettee certo errori del genere, non sarebbe mai nato...
Le scoperte ''casuali'' spesso sono le migliori... nate da errori o un semplice sguardo diverso... come la penicillina ad esempio. L'amarone fu un ottimo errore,scoperto dalla Cantina Sociale di Negrar che tutt'ora mette in mostra all'ingresso una lettera dove c'è scritto ''fiaschi di amarone'', l'anno non lo ricordo per la precisione ma l'amarone nasce nel 1936 /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> è molto recente quindi.
Ecco la classifica dei miei vini preferiti 1-Sauvignon di Specogna 2-felluga 3-cartizze 4-amarone 5-Müller thurgau 6-brunello di montalcino
Guarda, all'inizio (qualche anno fa..) ritenevo la classificazione del 1855 un cosa fuori dal tempo, e incredibilmemte inadatta alle mutevoli esigenze del "consumo" odierno... Poi ho letto questa interessantissimo saggio, che ripercorre con materiale documentario veramente unico, tutta la storia , dalla nascita della classificazione (per l'esposizione universale di Parigi del 1855, appunto ) fino ai giorni nostri Ecco: il fascino che emana il trattare in questo modo una simile materia, da noi è impensabile. Mantenere praticamente immutata per quasi due secoli una classificazione dei produttori di vini...ma come è possibile ? difficile da spiegare, ma ci provo; il senso, grosso modo, è il seguente : chi si trova ad essere inserito in una lista di elite (non solo premier cru ,ma è elite anche il deuxieme cru e così via...) non potrà mai permettere che il capitale che si trova a disposizione (lo chateau, il terroir, il sapere in cantina, i clienti/consumatori) vada a perdere di valore, fornendo prodotti di scarsa qualità o ,peggio ancora, ingannando il consumatore stesso indulgendo a gusti "internazionali" (e qui faccio specifico riferimento al taroccamento recente del brunello con il merlot ed il syrah ). Per questo, uno Chateau Petrus sarà sempre alla ricerca di produrre un vino eccezionale, all'altezza della fama secolare : non si vorrà mai sp.utt.anare per la paura di perdere "credibilità" rispetto alla cerchia ( diffusa quanto basta) dei suoi estimatori/clienti... e per questo esiste , quasi per tutti i principali produttori di Bordeaux,il "vino di punta" ed il "secondo vino", sul quale dirottare la produzione negli anni non proprio ottimi... insomma, forti ed orgogliosi della loro tradizione e della loro fama, costruita quando qui da noi il Barone Ricasoli appena appena codificava la produzione del Chianti (fra l'altro con la discutibile pratica del "governo") ed il tuo collega farmacista Montalcinese solo trent'anni dopo pensava al Brunello...,i francesi vanno per la loro strada senza timore. Il successo commerciale di centocinquant'anni non può che dar loro ragione... Noi siamo quasi agli inizi...
Un fatto inconfutabile resta comunque,l'abbinamento fra' un ottimo piatto della ns.cucina e un buon bicchiere di vino resta una delle esperienze sensoriali per cui vale la pena di stare in questo mondo Sto' pensando ad esempio ad un brasato al barolo abbinato allo stesso vino,una grigliata di cinta senese abbinata ad un rosso di montalcino e perche' no l'amatissima pizza nostrana abbinata ad una bottiglia di falanghina fresca al punto giusto:wink: