PS questo e' uno studio comissionato tempo fa da Monti fonte Panorama ........... In questa visione delle faccende economiche, servirebbe dunque reperire molto più dei 25 miliardi necessari per l'immediato. Come si fa? Dimenticare, prego, i tagli orizzontali (non selettivi) di Giulio Tremonti: Monti cercherà di fare esattamente il contrario. Anzi, per ogni voce estremizzerà l'analisi di costi e benefici. E tenterà di colpire i privilegiati (auguri vivissimi!). Stiamo alla previdenza, per esempio. Nel piano di Monti ci sono l'abolizione delle pensioni di anzianità, il passaggio definitivo per le pensioni di vecchiaia al sistema contributivo e l'equiparazione uomini-donne. Parallela correrà però una stretta ai pluri (titolari di più assegni) e baby pensionati, i cui diritti acquisiti possono essere ridiscussi «entro i limiti della ragionevolezza». Cosa che non sostiene (soltanto) Monti ma anche la sentenza 416/1999 della Corte Costituzionale. Una sentenza «casualmente» dimenticata da Dio e dagli uomini (politici). Quanto alla dismissione del patrimonio pubblico, mettere sul mercato milioni di metri cubi è inimmaginabile. Da un lato si deprezzerebbero immediatamente le proprietà private degli italiani, dall'altro si rischierebbe di lasciare invenduta gran parte del patrimonio. Dunque, lo studio ipotizza il conferimento degli immobili di Stato a un fondo immobiliare da quotare possibilmente in Borsa. Come già fatto per Enel ed Eni. Nella visione montiana, è poi assai opportuna una campagna di sensibilizzazione per fare acquistare debito (cioè Bot e Cct) agli italiani. Per una ragione molto semplice: più il debito è nazionalizzato, meno è esposto agli speculatori. In Giappone, dove il rapporto debito/Pil è spaventoso (223 per cento), non si sono per ora verificati effetti catastrofici, anzi. Lì infatti il 93 per cento del debito è nelle mani degli investitori nipponici. Impossibile che speculino su loro stessi. Ancora: al momento della sua redazione, lo studio prevedeva il ritorno dell'Ici, ma solo sulle seconde case e sulle prime case di lusso (farebbero fede le rendite catastali, da aggiornare). Anche la patrimoniale coinvolgerebbe esclusivamente i capitali che superano la soglia di protezione da stabilire. Riguardo ai costi della politica, i montiani chiedono l'abolizione delle province e la contemporanea esaltazione delle aree metropolitane, reclamano la cassazione definitiva delle municipalità (fattibile anche con legge ordinaria), si spingono a teorizzare l'accorpamento delle regioni. Infine, ritengono urgente la riduzione del numero dei parlamentari. Un punto, in verità, sul quale il premier è in abbondante compagnia. Ma, va da sé, solo fuori dal parlamento. ..............
Tutti sapete benissimo quale elevata opinione io abbia di Antonio Di Pietro. Tuttavia, se sono riuscito a decifrare la lingua improbabile in cui si esprime, stamattina ha espresso forse l'unico concetto che, ad oggi, posso condividere con lui. In italiano, veniva fuori un discorso così: "io la fiducia la voto, ma il programma non è stato illustrato, il che è un problema"
"lo studio prevedeva il ritorno dell'Ici, ma solo sulle seconde case e sulle prime case di lusso"? Ma è al corrente del fatto che queste sono le categorie di abitazione che tuttora la pagano e per le quali è sempre rimasta in vigore?
sulle prime di lusso no, amenoche' tu non ti riferisca ai castelli, e comunque l'operazione adrebbe accompagnata ad una revisione degli estimi catastali visto che succede spesso che un appartamento in periferia venga catalogato come di maggior pregio di uno in centro grazie a valori catastali vecchi.
Le categorie catastali A1 (Abitazioni di tipo signorile; unità immobiliari appartenenti a fabbricati ubicati in zone di pregio con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello superiore a quello dei fabbricati di tipo residenziale), A8 (villini), A9 (ville) non sono mai state esentate dall'ici.
Concordo con te e adesso questi imprenditori da strapazzo sono tutti in braghe di tela perchè le banche hanno chiuso i rubinetti e loro non sono più in grado di far fronte agli impegni, ne ho a decine di clienti cosi oggi.Sto bloccando forniture, attivando decreti ingiuntivi, bonifici anticipati a clienti nuovi e quanto altro, mentre ho altri clienti con aziende ben capitalizzate che subiscono la crisi e le mancate riscossioni ma sono in grado di far fronte agli impegni con capitali propri. Ho clienti che in due mesi di rallentamento ordini e qualche insoluto non sono più in grado di pagare neanche gli stipendi e le banche ovviamente non vogliono concedere finanziamenti, eppure sono aziende in piedi da trenta anni questo vuol dire che li hanno sempre tenuti in piedi le banche.
mi scuso ed ho tolto le virgolette, ma non credo di avere cambiato la sostanza del discorso /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
me le sai quantificare numericamente queste abitazioni? perche' ai miei tempi immatricolavano i suv come furgoni per non pagare il super bollo. e sai la classificazione delle abitazioni dipende da cosa e' scritto al catasto. quindi non metto in dubbio l'esistenza della norma. metto in dubbio l'esistenza di dati catastali coerenti con la realta'.
Questo nessuno lo mette in dubbio, come nessuno mette in dubbio che il risanamento dello stato debba passare ANCHE per nuove imposte, il più possibile eque e progressive. La mia delusione sta nel sentire voci, più o meno confermate, del tipo: ici, rivalutazione delle rendite del 30%, iva al 23%, ecc. e, contemporaneamente, che "la tassazione sul lavoro potrà essere abbassata solo dal 2013, a pareggio di bilancio avvenuto". No, non ci siamo. Così si strozzano i cittadini, non capendo che in questo modo i cittadini stessi saranno sempre meno consumatori.
Piuttosto la quasi totalità delle megaville sono accatastate come case comuni: praticamente nessuno paga ICI sulla prima casa. :wink:
basta avere un appezzamento di terreno sufficientemente grande attorno all'abitazione ed, almeno qui in Veneto, il gioco e' fatto.
neanche a me fa piacere l'dea di essere spennato come un pollo. ma siamo come un gruppo di amici che va al ristorante e spende e spande. ora si tratta di pagare il conto e si spera che a contribuire maggiormente sia chi piu' ha, si spera.
Oggi leggevo un quotidiano ligure e mi faceva impressione notare come ci sia un movimento sempre più grande di persone che pensa quello che dicevamo qui. Il grande architetto Renzo Piano: "è tempo di costruire sul costruito, di riqualificare l'esistente, di non consumare più suolo" ... "l'arroganza dell'uomo ha sottratto alla natura troppo spazio" Persino i politici, che di questo scempio sono corresponsabili, stanno cambiando rotta, e si parla addirittura di sospendere anche gli interventi edilizi già autorizzati ma non ancora iniziati. Si parla di tornare alla cultura del bosco, autorigenerante. Per me che sono un semplice cittadino che ha sempre sostenuto quello che adesso iniziano a pensare in tanti, non resta che riflettere sulla stupidità e sulla scarsa lungimiranza della società in cui viviamo.
eh magari, sono anni che lo dico, l'Italia e' un piccolo paese, non si puo' continuare a cementificare di tutto e di piu', le risorse naturali non sono infinite, e come e' noto il cemento, a differenza del terreno, non assorbe l'acqua. si tratta di buona politica del territorio, e i nostri vecchi questa buona politica la conoscevano bene, molto meglio di molti geometri comunali. il fatto e' che con l'abolizione dell'Ici (tassa che esiste in tutti i paesi del mondo occidentale) molti comuni hanno pensato bene di fare cassa con le opere di urbanizzazione, e quindi licenze di costruire a piu' non posso. ma sbandierare l'abolizione dell'Ici ha portato molti voti.