pochi, sempre fastidio alla gola, sempre catarro almeno non mi puzza più tutta la roba da vestire e non cospargo di cenere la macchina. della differenza coi soldi non te ne accorgi nemmeno. il resto sono placebo. no, a pancia in giù
cari amici miei..io vado a nanna...ci sentiamo domani...notte ragazzi...è sempre un piacere parlare con voi
Il problema in senso filosofico nasce ogni qualvolta non si trovi una risposta conclusiva a una domanda teoretica o pratica di carattere universale (da universorum: nel senso che riguarda tutti gli uomini). In questo senso il problema è un ostacolo sulla via del sapere da superare, sia pure temporaneamente, per il successivo agire pratico. Il problema è allora il carattere distintivo della filosofia stessa che si pone domande a cui non segue necessariamente una risposta, anzi possono esserci risposte diverse e dialetticamente contraddittorie e mai definitive. La storia della filosofia è caratterizzata proprio dall'opposizione tra loro delle risposte alle domande ma questo ne costituisce il suo progresso e la sua essenzialità. Kant ad esempio metteva in rilievo il carattere problematico ed aporetico della metafisica ma tuttavia non rinunciava a considerarla filosoficamente cercandone una soluzione che le desse senso e significato nella morale. La corrente filosofica del problematicismo, da non confondere con lo scetticismo o il nichilismo, afferma appunto che la ricchezza della filosofia consiste nel porsi criticamente problemi, domande, astenendosi dal tentare di dare risposte conclusive. Secondo altri pensatori, come ad esempio Ugo Spirito, invece il problematicismo contraddistingue il fallimento della indagine filosofica. Ecco così un esempio della contrapposizione delle risposte che non si annullano tra di loro ma spingono la filosofia a progredire.