ad una notizia del genere mi indigno al pari di tante altre, tipo il medico di ragusa che asportava organi sani dai pazienti. se il giudice non ha fatto il suo lavoro, spero che paghi, cosa che in un modo o nell'altro, accadrà. non vedo, invece, come paragonare un ergastolano che ha fatto cose che riguardano una stretta cerchia di persone, con il nostro pdc, che ha in mano le redini della nazione. un pdc, pluri-inquisito, che si è salvato grazie alle sue leggi, che da sempre ha raccontato balle, e ha intontito le masse con frasi fatte tipo "abbasserò le tasse" e "morte ai comunisti". e visto che ti indigni tanto facilmente, commenta tu questo articolo: http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/pdf/radEF2D4.tmp.pdf
No, per Nicole Minetti, incredibilmente non è affatto ok. Dice Nicole: "No perché... devo parlare al mio avvocato. Io sono indagata, per me la cosa è diversa.. Lui sarà anche il mio capo, ma io sono indagata e lui altrettanto... È un pezzo di *****. Se vuole vedermi, mi chiama lui, ma se vado ci vado con gli avvocati". E più tardi, con maggiore violenza, spiega a Clotilde Strada, la sua assistente: "Non me ne fotte un *****. Se lui è il presidente del Consiglio o, cioè, è un vecchio e basta. A me non me ne frega niente, non mi faccio prendere per il culo. Si sta comportando da pezzo di ***** pur di salvare il suo culo flaccido. Giusto che si faccia sentire lui se non lo farà mi comporterò di conseguenza... quel briciolo di dignità che mi rimane la voglio tenere... visto che lui non mi ha chiamato... gli faccio prendere paura. Quando si cagherà addosso per Ruby chiamerà e si ricorderà di noi.. adesso fa finta di non ricevere chiamate". .Il problema di questa intercettazione è già risolto, la Minetti ha dichiarato di non aver mai detto quanto è scritto , se l'ha detto non ricorda di averlo detto e nel caso lo avesse detto veramente era solo uno sfogo perchè sono cose che non pensa assolutamente.
Io ho rischiato una querela in passato, in occasione di un altro caso che aveva suscitato più clamore, per aver palesato il mio disappunto (ammetto, in modo non proprio pacato ). Perciò non ho bisogno di esprimermi ulteriormente. Ciò detto, stamattina al bar c'era una copia di Libero (che, devo dire, sta diventando quasi un quotidiano decente, mentre il Giornale, anch'esso presente al bar, non lo commento ) e già si parlava del dopo Berlusconi. E questo secondo me è il segnale definitivo. NB: Marina Berlusconi alias Sig.na Mazzamauro non è stata proprio nominata...
L'unica fortuna che hanno è che per ora in questa catena non c'è un anello debole. Ma il/la primo/a che se la fa nelle mutande (perchè mica tutti hanno l'immunità), e parla allora è finita. Pensateci bene una come la Minetti se vogliono la mettono dentro per favoreggiamento della prostituzione, e a quel punto non credo che continuerà a coprire.
Una cosa ristretta a due o tre persone molto solidali la puoi anche coprire. Qui invece ci sono troppi attori e troppe comparse. Per soldi e per vantaggio danno la figa, figuriamoci se non cantano anche.
Capito? Un conto è Fede e tutti gli amichetti, ma un conto sono queste ragazzette di 20/25 anni. Ieri sera ho visto uno stralcio della Minetti che usciva dall'ufficio del suo avvocato e sembrava tutto tranne che tranquilla.
IL CASO Attacchi a Boccassini, replicano i pm "La denigrazione si qualifica da sola" Il capo della Procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati, replica agli articoli pubblicati oggi da "Il Giornale" e che riguardano Ilda Boccassini. Ed esprime "piena solidarietà e apprezzamento" nei confronti dei colleghi coassegnatari dell'inchiesta sulla vicenda Ruby MILANO - "Le denigrazione dei magistrati si qualifica da sola. E gli attacchi ai magistratrati sono un problema per chi i fa". Lo afferma in un comunicato il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati. Il riferimento è all'articolo pubblicato oggi dal quotidiano Il Giornale, che in prima pagina, sotto al titolo "Amori privati della Boccassini", scrive che "la pm finì sotto processo al Csm perché sorpresa in atteggiamenti sconvenienti con un giornalista di sinistra. Si difese invocando la privacy". DOSSIER I protagoinisti del Rubygate 1 "Ogni attività della magistratura, e dunque anche quella della Procura della Repubblica di Milano, in un ordinamento democratico è soggetta alla valutazione e alla critica della libera stampa; le campagne di denigrazione e l'attacco personale ai magistrati si qualificano da soli e in un sistema di civile convivenza devono essere un problema per chi ne è autore e non per chi ne è vittima", continua Bruti LIberati, che ricorda come tutti gli atti dell'inchiesta svolta da due procuratori aggiunti, Boccassini e Forno, e dal sostituto Sangermano siano stati vistati da lui. Ed esprime "pieno sostegno e apprezzamento nei confronti dei colleghi coassegnatari del procedimento i quali, senza esenzione alcuna dai turni e dall'attivotà ordinaria, hanno compuiuto e stanno compiendo con tempestività e rigore professionale attività d'indagine ai sensi dell'articoli 326 e 358 cp". Infine, considerando "la delicatezza della vicenda", "il procuratore segue costantemente e compiutamente tutta l'attività d'indagine, di cui ha assunto personalmente il coordinamento e conseguentemente piena responsabilità. Le richieste e le note di trasmissione degli atti, dirette alla Camera dei Deputati - conclude il capo della Procura di Milano - sono state firmate dal procuratore della Repubblica. I due inviti a comparire, firmati dai magistrati coassegnatari, sono stati vistati dal procuratore, pur non essendo richiesto il visto per tali tipo di atti". (27 gennaio 2011) Fonte La Repubblica