Ma durante uno sciopero perchè si impedisce di lavorare a chi non è d'accordo? Il diritto allo sciopero non è un dovere di tutti i lavoratori. Sul tuo amico che utilizza manodopera in nero, ti faccio una sola domanda: perché non lo denunci? Gli imprenditori seri mettono la gente in regola!
Con me non hanno mai scioperato. Non perchè sono bravo io, ma intelligenti loro. Tanto se vogliono qualcosa fanno prima a chiederlo a me. Se posso ben venga. Dico la verità, se scioperassero mi dispiacerebbe molto, vorrebbe dire che da me non ci stanno bene. E invece ci sono rapporti ottimi, può capitare di andare a cena fuori insieme la sera, è capitato le vacanze insieme, ecc.
In merito alla tanto discussa riforma della Gelmini, ieri Tabacci ha presentato un emendamento - insieme ad altri, tra i quali Calgaro - con il quale proponeva di sottrarre venti milioni di euro dal finanziamento ai partiti per destinarlo alla ricerca ed ai precari dell'università. Bersani sapete cos'ha votato? SI E' ASTENUTO! Trenta dei suoi hanno votato no e Sposetti, tesoriere DS, ha definito la proposta come "volgare", sputando fuoco e fiamme.
La riforma Gelmini è l'unica cosa tendenzialmente positiva fatta da questo governo. Non risolve i problemi delle Università ma è utile affinchè ci sia una inversione di tendenza rispetto allo schifo attuale (soldi buttati senza risultati).
Ecco qui, dal corriere della sera http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=VRCJD
Gentilissimo, grazie! Trovare un articolo di giornale a riguardo che non scada nella propaganda è un vero casino...
Un esempio semplice. Il rettore di Cambridge è eletto ogni cinque anni da un "board". Un rettore italiano, invece è votato da suoi colleghi. Scambio di favori in cambio di voti...
Da sottolineare che la prima bozza del decreto negava la possibilità di assumere parenti nella stessa università (e poi sulla costituzionalità si sarebbe giocata la vera partita), ora, per mano di un emendamento PDL, si è passati allo stesso dipartimento (che serve a poco). Solo questo aspetto, nella cifra originale, sarebbe stato sufficiente a smuovere parecchio l'attuale sistema.
La ricerca universitaria: Con i dipartimenti di ricerca si stabilisce una ricerca, in accordo con un'azienda privata. Quindi le si riconosce un valore, di cui metà è riconosciuta immediatamente al privato come credito d'imposta. Poi si trova un soggetto terzo, di solito specifiche aziende - costituite nell'ambito universitario - al quale demandare la gestione logistica del progetto di ricerca e che riceverà ogni mese un pagamento da parte del privato. Questi però, indirizza la scelta dei fornitori e delle consulenze, ai quali saranno pagati i beni e gli studi, che rimarranno in comodato al privato. L'università in questione partecipa con la fornitura di qualche ammenicolo che validerà la loro ricerca. Il tutto non deve però superare il cinquanta per cento del conto finale. Quindi se la ricerca vale 500.000 euro, ne sconto 250.000 euro come credito d'imposta, pago l'intera somma in 48 o 60 ratei mensili, acquisto (attraverso la società indicata dall'università) beni e consulenze - escamotage per rientrare di una parte dell'importo - fino a 250.000 euro e utilizzo il bene nel mio processo industriale, seppur in comodato. La domanda è: e gli altri 250.000 euro, che fine fanno? E ancora: dov'è la ricerca in tutto questo? In realtà la ricerca c'è, ma non si tratta di quella tecnologica, bensì di quella economica
La riforma della Gelmini propone intenti giusti per ottimizzare una struttura precaria... Sapete per quali motivi oggi si manifesta? 1)Disinformazione 2)Strumentalismo politico 3)Contestazione di un nuovo ordine che non garantisce più certi privilegi tradizionalmente riconosciuti e accettati (erroneamente) 4)Giusta causa (sottolineate sulla base della loro importanza) Le prime 3 esistono ma credo in maniera non così determinante,o quantomeno,non credo sia questo il momento per discuterne. Quella su cui vorrei soffermarmi invece,è l'ultima.. Oggi la dissidenza nasce da una scelta che vede "effettivamente" tagli di capitali per l'istruzione...ma anilizziamo il passaggio... Questo taglio deriva da un progetto di re-ridistribuzione capitalistico,coadiuvato in parallelo da una riforma amministrativo-gestionale del sistema scolastico (soprattutto universitario). Ieri i capitali c'erano,ma per via ANCHE,di certe abitudini "italiane"(quelle di cui sopra al punto 3),la loro gestione era spesso inconcludente,e pertanto inefficace...risultato,i soldi non bastavano mai,creando lo spauracchio dello Stato (destra o sinistra che fosse),irresponsabile e anti-scolarizzante... La riforma cerca di porre un freno ricostituendo ex novo un mega sistema che oramai non poteva ricevere iniezioni di capitali per risollevarsi,vista la sua cronica deficenza strutturale. Ecco il limite della riforma....affermata questa necessità,credo,quindi IMHO,che si sarebbe potuto intervenire in maniera meno irruenta....cercando di non portare necessariamente in parallelo entrambe le posizioni di cui sopra,o quantomeno,cercando di avanzare primariamente con una ristrutturazione "aziendale" attraverso una graduale gestione capitalistica conseguente.... E' un discorso un pò complesso ma alla fine,si può ricondurre all'errore fatto dal governo Prodi con Padoa Schioppa....l'intento anche li era mirabile...combattere il debito pubblico attraverso un'operara faraonica di tassazione a tutti i livelli....idea-->ottima;interventi-->drammatici....anche qui,non si fecero i conti con quella che io definisco una "necessaria gradualità" nell'indirizzo....furono colpiti tutti e forse ancor più gli elettori del Governo,oltremodo,avrebbero potuto concertarla con altre iniziative politiche...troppo tutto assieme insomma....ecco la parola chiave che nasce per entrambe le posizioni politico-interventiste..
e intanto a Roma davanti a diversi istituti scolastici c'è un pattugliamento fisso della Polizia di Stato, secondo Voi perchè?
Ecco la riforma spiegata brevemente: -Niente parentele per chi aspira a posti da professore o ricercatore Non potrà avere parentele fino al quarto grado chi parteciperà ai concorsi da docenti, ma anche per ricercatori e assegnisti professori appartenenti al dipartimento o alla struttura che effettua la chiamata. O con il rettore, o con il direttore generale, o con un consigliere di amministrazione dell'ateneo. E' una proposta del governo, favorevoli maggioranza e opposizione. L'Idv ha votato contro perché «un professore con una lettera di appena due righe può facilmente uscire da un dipartimento e il giorno stesso rientrarvi». -Il ministero potrebbe premiare anche Cepu e i suoi simili Via libera anche alle università telematiche, insomma al Cepu e simili, purché «individuate dal ministero», dopo aver sentito alcuni organi: potranno accedere ai fondi per il merito riservati agli atenei non statali legalmente riconosciuti. La riforma prevede che una quota superiore al 20% dei fondi per le università private possa essere distribuita in base al merito. Il Pd con un emendamento ha chiesto che a queste risorse non accedano le università telematiche, ma la Commissione ha precisato che il ministero potrà individuare quali avranno il diritto di ottenerle. -1500 potranno salire al ruolo di professore associato Approvato l'emendamento che consente la promozione a professori associati di 1500 ricercatori a tempo indeterminato per tre anni. E' una delle condizioni dei finiani per il sì. Protestano Udc, Pd e Idv sostenendo che si tratta di una «presa in giro» in quanto le risorse che coprono la norma sono contenute nel ddl stabilità ancora all'esame del Senato. Il vicepresidente vicario dei deputati Fli, Benedetto Della Vedova, ha ammesso «che alla fine le risorse potrebbero non esserci; ma la Gelmini si è impegnata pubblicamente». -Reintrodotti gli scatti ma solo su base meritocratica I ricercatori potranno esibire il loro titolo, diventano Dott.Ric. o Ph.D. secondo la dizione anglosassone. Quelli a tempo determinato rientreranno nei contratti che andranno tagliati del 50%, vedono anche scomparire l'obbligo di finanziare almeno il 50% dei progetti con borse di studio. Reintrodotti gli scatti cancellati dalla legge di stabilità, ma solo su base meritocratica, per ricercatori e docenti meritevoli. Nulla da fare per i concorsi: restano i tetti alle pubblicazioni da presentare per provare le proprie competenze. -Incentivi agli italiani che tornano a lavorare da noi Assegni verranno destinati a chi ha studiato all'estero e decide di rientrare o stranieri che restano in Italia. E' una modifica voluta da Fli e votata da Lega e Pdl. Spiega Aldo Di Biagio, che ha firmato l'emendamento: «Il governo sarà chiamato ad individuare misure adeguate ed opportune formule di incentivazione che consentano di poter operare in Italia ai ricercatori italiani, che hanno svolto un dottorato all'estero ma che decidono di tornare nel loro Paese». Precisa Sarubbi del Pd: «Non sono fondi in più, verranno tolti a chi non si è mai mosso dall'Italia». -Stop all'abuso dei contratti per docenti in pensione Fine dell'abuso di prof a titolo gratuito nelle università. Potranno essere al massimo il 5% degli organici di ruolo, in base ad una modifica voluta dal Pd. Probabilmente gli atenei correranno ai ripari stipulando contratti per cifre ridicole ma Eugenio Mazzarella, il deputato che ha firmato la modifica, rivendica l'importanza del suo emendamento. «In questo modo - spiega - si impedisce l'impiego gratuito nella docenza di propri professori in pensione». Tratto da La Stampa di oggi. Quel che vedo io in queste manifestazioni studentesche è, oltre a una protesta contro questa riforma, una profonda inca..atura verso la classe dirigente italiana che con la sua avidità e corruzione ha ridotto l'Italia in questo stato e sta privando di un futuro dignitoso i giovani di adesso. E' comprensibile da parte di uno studente magari di famiglia a basso reddito che con tante fatiche riesce a prendere una laurea con voti alti e trova impiego solo nei call center o con contratti da fame e vede gente di un'ignoranza abissale buttarsi in politica e arrivare a stipendi che lui non vedrà mai in vita sua, basta vedere il figlio di Bossi. La scorsa settimana gli studenti sono arrivati alle porte di Palazzo Chigi la prossima volta potrebbero non fermarsi e manifestare direttamente in faccia ai politici tutta l'inca..atura che hanno, per questo c'è uno spiegamento di Forze dell'Ordine come se fossimo in guerra. Anche questo è un elemento su cui riflettere: tra il cittadino e la politica c'è un muro fatto di poliziotti perchè i politic sanno che con un contatto diretto con la gente rischierebbero grosso.
Arrivare fin dentro a Palazzo Chigi. Per risolvere che cosa, per fare il bene di chi? Non tutti i parlamentari sono disonesti o corrotti. Sempre da "La Stampa" ti propongo questo fondo, di Irene Tinagli. Dagli una letta /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=VRBNL
A questi studenti che con tanti sacrifici si laureano con voti alti andrebbe spiegato che se vogliono rimanere nell'Università oggi è impossibile a meno di essere amico di, parente di, o di avere argomenti estetici da spendere generosamente. :wink: