Io, come diceva Paolo, mi butterei sulla Nuova Zelanda /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Ma quindi mi pare di aver letto che ci sono dei paesi da preferire per far fortuna a prescindere dal campo lavorativo e dalle competenze professionali, oltre che alle inclinazioni sociali di una persona. Interessante, io non saprei in grado di trovarne nemmeno uno.
... ma a me che mi garba di parecchio starmene a casa mia cosa resta per fare il grano ? ... devo andare a fare il mago su uno di quei canali con le baldracche ?
vivere in brasile,non è facile,i benestanti stanno in genere in aree chiuse da cancellate e filo spinato,con guardie armate,spesso ai semafori non ci si ferma,per possibili rapine,addirittura assoldare qualcuno per un' omicidio,costa meno che un notebook decente. giappone,seeee,li si lavora come dei matti,i corsi di studi sono ben più pesanti dei nostri,le graduatorie per poter essere ammessi ad un'università decente,tengono conto di tutta la vita scolastica e poi ci vuole parecchio grano. cmq laurea all'estero,possibilmente uk,l'ha fatto una mia cugina,ma di famiglia è molto benestante,io non avrei mai potuto permettermelo,e poi specializzarsi in un campo di nicchia. vivere in inghilterra non è questo paradiso,londra se esci da zona due,sembra il bronx,in germania gli stipendi sono mediamente più alti che da noi,ma bisognerebbe vedere bene cosa comprende. il problema dell'italia,è l'invidia,spesso pur di non farti realizzare ti mettono i bastoni fra le ruote,nel nostro paese vige un certo sistema,per potere andare avanti,e se non ne fai parte,a certi livelli non ci arrivi,specie visto che la meritocrazia non esiste quasi per nulla. in definitiva,non per cercare fortuna,ma per vivere meglio(visto di persona),dico germania,forse america,dove però il futuro che si prospetta non è per nulla roseo,anzi,l'america stà per vivere grossi cambiamenti sociali e non solo,quindi,ci penserei molto più di prima.
esperienze di amici e amiche che vanno all'estero (mete + gettonate new york, L.A. e Londra) dicendo che sono stati assunti da una società o da uno studio importantissssssimo..per uno stage di 3 mesi salvo poi parlare con i loro genitori (amici dei miei) che ti dicono che i 10.000€ per quello stage loro invece non li hanno vinti!
Se restiamo sullo generico (senza fare distinzioni di campo) dico che un basso profilo in Italia lo preferirei ad uno altissimo in Brasile (che conosco abbastanza bene). Indipendentemente da tutto, potrei guadagnare 4/5 volte tanto trasferendomi in pianta stabile a NY o Boston. Ci ho pensato e ripensato, la mia ragazza sarebbe felicissima di lasciare il suo studio professionale ed aprirsi un chiosco a santa Monica (e non è propriamente una "fallita") ... ma alla fine dopo 15 giorni voglio tornare a Napoli.Di più non resisto. Per quanto sia stata fatta una schifezza e sia diventata anche peggio, l'Italia è casa mia. Purtroppo non posso prescindere dal transoceanico una decina di volte l'anno, ma se questo è il prezzo per stare bene qui, lo pago volentieri. Probabilmente non diventerò mai milionario; me ne farò una ragione.
Più di una volta ho parlato con alcuni imprenditori che hanno alcune attività anche là e a sentire loro pare il paese dei balocchi.. che sia un modo per non ammettere che qui non hanno combinato nulla?? Ovviamente mi fido più di te, se mi dici che lo conosci abbastanza bene, perchè, conoscendoli, so che tutti quei signori in fondo cercano là quello che qua non hanno trovato. E' un paese dove le situazioni sociali così distanti e speculari tra loro non giovano di certo ad una vita serena e tranquilla. Io non riuscirei a girare vestito da barbone per non farmi rapinare dal ragazzino che ha sniffato la benzina. Voglio un paese dove vivere tranquillamente. Credo che nessun altro posto mi soddisferebbe come l'italia quanto a livello di vita. Però il discorso verteva non sulla vita in spiaggia al chiosco come detto da qualcuno, stereotipo del dolce far niente, ma sulle possibilità di business in generale, che in italia mi paiono un po' in decadimento, almeno in linea generale. Qualcuno ha parlato di australia e nuova zelanda e vorrei capire cosa ci farebbe, tu mi hai detto ny e ricordo che sei nella finanza, dunque ok, mi pare giusto.
Io continuo a pensare che l'idea imprenditoriale/lavorativa/di vita deve guidare la scelta del mercato e quindi della location fisica (se necessaria/voluta). Come si fa a scegliere un paese e da li decidere cosa fare/perche' andare? Io non ne sarei capace.
non credo sia neanche il prezzo da pagare per la felicità, almeno non sempre. A mio avviso per vivere bene basta un buon reddito che permetta un buon tenore di vita, poi ovviamente, per completare il quadro, la salute e tutta la schiera degli affetti, comunque, incentrando la cosa sul lato economico, se diventare milionario significa non avere tempo per andare al bagno che vita è?? Ci vuole una giusta misura in tutto, un buon reddito e la possibilità di vivere serenamente e non col guinzaglio al collo sono la cosa migliore secondo me.
Io conosco il Brasile per via di due clienti (italiani) che si sono trasferiti (dopo anni di spola tra europa e brasile). Ora sono milionari, vivono in ville mastodontiche, ma per arrivarci entri in un viale privato con le guardie armate fuori; e quando di notte senti uno sparo, hanno ammazzato (o cercato di farlo) qualche ladruncolo. QUando ne parlano fuori dal Brasile dicono che queste sono leggende, ma gli spari li ho sentiti io stesso. Certo, vivo a Napoli e non ad Aosta quindi non è che mi scandalizzi per uno scippo, però ho avuto la sensazione di profonda insicurezza. Si sono creati le loro isole felici, invalicabili ai più ed ammetto che si sta bene; il problema è che "las vegas è in mezzo al deserto" :wink: Dal punto di vista economico, erano imprenditori di successo qui, lo sono in Brasile, con la differenza che qui erano benestanti, ed ora molto ricchi.
Certamente sono posti pericolosi. Ma al di là di questo a tuo avviso è un paese che effettivamente lascia ampi spazi all'intraprendenza? Preciso che non ho intenzione di trasferirmi in brasile , anche perchè dovrei cambiare mestiere, la mia è solo curiosità.
In effetti, in Brasile c'è libertà economica ? Cioè, insomma ... io in Cina ad aprirmi un industria non andrei, anche se avessi la formula della felicità da vendere insomma. Bisogna considerare che lì c'è una cosa che si chiama ditattura (Dittatura + coscienze addormentate; qui no dittatura ma sì coscienze addormentate).