La spietata ma ahimè lucida e condivisibile analisi di Sergio Rinland, ex progettista di Brabham, Benetton, Sauber, Arrows, BMS Scuderia Italia e altri team e ora in forza alla Epsilon Euskadi. "Quello che è successo con Campos Meta non mi ha sorpreso, come non mi ha sorpreso la debacle della USF1. La loro accettazione all'interno del Circus è stata fin dall'inizio una decisione politica, con poco fondamento tecnico ed economico. Essi non possedevano le infrastrutture, né il sostegno finanziario, né l'esperienza necessarie ad affrontare un'impresa simile, e questo si sapeva fin dall'inizio. La F1 di oggi non è come quella degli anni '80, quando un team di F3 o F3000 poteva fare il grande salto senza cadere, come è successo per me con la BMS Scuderia Italia, per Larrauri con la EuroBrun o per Jordan. Oggi le cifre che girano sono astronomiche, la tecnologia necessaria è di un livello tale da richiedere molto tempo per crescere e l'organizzazione deve essere quella di una grande impresa. Ai giorni nostri una squadra di F1 non può più essere una piccola scuderia che va a correre, è molto di più. Per dare un'idea della dimensione del salto, il bilancio di una scuderia vincente in GP2 è dell'ordine di 4 milioni di euro. Il bilancio di un team di F1 modesto è di 40 milioni di euro; 10 volte superiore. Il bilancio di un team di punta è di circa 200 milioni di euro, 50 volte superiore. La differenza della complessità tecnologica e organizzativa è della stessa entità. Campos avrebbe quindi dovuto aumentare di almeno 10 volte la sua attività e per più pagare la Dallara per costruire la macchina. Faccio un esempio: se hai una società con un fatturato di X dollari, come si fa ad aumentarlo di 10 o 20 volte in otto mesi? Solo un miracolo può farlo, e non credo molto nei miracoli, almeno per quanto riguarda il motorsport. Se a questo aggiungiamo la precaria situazione economica che stanno attraversando i potenziali sponsor a causa della crisi attuale, le prospettive sono ancora meno credibili. Il caso della USF1 è stato ancora più drammatico se si tiene conto del fatto che non avevano nemmeno una recente esperienza di gestione di un team o di costruzione di una macchina da corsa. Per fare un paragone, la Virgin Racing, che è entrata in F1 nello stesso modo di Campos e USF1, almeno avevano ed hanno l'infrastruttura tecnica al massimo livello possibile per la F1, hanno costruito una macchina vincente nella American Le Mans Series e dispongono di personale con una recente esperienza in F1 e nella Le Mans Series. E hanno anche il sostegno finanziario di uno come Richard Brandson che un po' di soldi ce li ha. Lo stesso vale per Lotus, che ha il sostegno finanziario di un Paese come la Malesia e una infrastruttura tecnica con una recente esperienza in F1. Ciononostante c'è ancora un'enorme differenza con i team già esistenti. Così quello che è successo alla Campos Meta non mi ha sorpreso. Sarò sorpreso se la sua reincarnazione di Colin Kolles riuscirà ad ottenere qualcosa"
Ecclestone: “Il budget dei nuovi team è troppo basso” Bernie Ecclestone interviene sulla polemica sollevata dalla Ferrari riguardo i nuovi team che, secondo Maranello, non sarebbero in grado di realizzare una monoposto competitiva, ne tantomeno finire la stagione con quel budget piccolissimo che si ritrovano. Il patron della Formula 1 ora si rende conto che dalla Ferrari hanno aperto bocca con cognizione di causa e non gli resta che appoggiare le loro idee. “La Ferrari ha ragione. Ho sempre sostenuto l’idea che il budget cup non avrebbe funzionato, anche se ammetto che comunque ha dato la possibilità di partecipare a nuovi team. Il fatto che queste squadre siano entrate con l’intenzione di spendere poco, può essere un vero problema. Adesso i nuovi team si ritrovano con un budget troppo basso per affrontare la stagione e sarà un problema anche finire la stagione” Insomma, la favoletta di Mosley del “Costa poco e piace tanto” non ha funzionato e solo ora ne abbiamo la dimostrazione. Fino a ieri pomeriggio, passeggiando per la pitlane era possibile vedere tutti i box delle squadre aperti con i tecnici già al lavoro, tranne quelli della Hispania Racing, rigorosamente chiusi. Non è di certo un bel segnale e non sarà bello vedere fare solo degli installation lap a Bruno Senna il prossimo venerdì.
Marko: "La Mercedes non ha voluto dare i motori alla Red Bull" La Mercedes non ha voluto fornire i propri motori alla Red Bull Racing per il timore di essere battuta in pista. E' questo il parere di Helmut Marko, consulente della divisione motorsport della casa di drink energetici. Dopo i numerosi problemi tecnici accusati dai motori Renault l'anno scorso, la Red Bull aveva tentato di convincere la Mercedes a fornirgli le sue unita', anche a fronte delle ottime prestazioni del motore tedesco, probabilmente il migliore in griglia. Si era pensato che la Brawn (ora Mercedes GP) e la McLaren avessero esercitato un eventuale diritto di veto sulla collaborazione ma Marko ha dichiarato: "La Mercedes non ha voluto darci i motori. Senza essere arroganti, sapevano che con quel motore non ci avrebbero neanche visto in pista". Secondo Marko la Mercedes gode al momento di un certo vantaggio tecnico con il suo V8 e la Red Bull starebbe spingendo la FIA ad ottenere un riallineamento delle prestazioni tra i diversi motori. "Quello che stiamo provando ora, e che anche Renault e Ferrari hanno provato, e' ottenere un livellamento nel campo dei motori" ha aggiunto l'austriaco.
la McLaren si riprende il team dalla Mercedes Oggi durante la presentazione della supercar McLaren MP4-12C è stata confermata la notizia che il team di Woking s’è riappropriato di gran parte delle quote societarie detenute dalla Mercedes. Alla casa di Stoccarda resta adesso solo l’undici per cento delle azioni: quindi una quota piuttosto esigua, la McLaren torna quasi tutta Inglese. Whitmarsh argomentando con soddisfazione del rientro delle quote societarie, ha anche detto che parte delle entrate del nuovo brand della McLaren Automotive saranno reinvestite nella Formula 1.
La fia ha previsto importanti cambiamenti per i diffusori per la prox gara, force india, McLaren, Mercedes e renault dovranno fare importanti modifiche.
infatti questi diffusori dovranno essere accorciati nella parte del buco...hanno corso con un ok da parte della federazione, ma con obbligo di cambiarlo dalla prossima gara
si tratta di quel foro dove innestano l'attrezzo ( non so come si chiama ) per l'avviamento del motore, in quei casi era più grande del normale dando un vantaggio aereodinamico ( secondo la fia )
Specchietti sulle fiancate vietati dalla Cina La scorsa settimana a Melbourne si era discusso sull’effettiva utilità degli specchietti posizionati sulle fiancate di alcune monoposto di Formula 1. Le grandi vibrazioni che essi subiscono, non permettono al pilota di avere una visione chiara di quello che sta succedendo dietro, dunque è stato facile assistere a lamentele di “rallentamenti” in qualifica. A richiedere la modifica, che sarà obbligatoria per tutti, sono stati gli stessi piloti dopo le qualifiche in Australia. Pedro De la Rosa ha spiegato che gli specchietti posizionati al lato danno una visione molto ridotta di ciò che accade dietro e unitamente alle vibrazioni, gli specchietti risultano quasi inutili. “Ognuno di noi ha avuto problemi con gli specchietti sulle fiancate. Vibrano molto e si vede veramente poco, dunque è bene sistemarli. Se non ti danno molte informazioni via radio, allora ci si ritroverà ad avere molti problemi a gestire la sessione. Prima erano semplicemente specchietti, ora sono delle vere e proprie appendici aerodinamiche” Di conseguenza, la Federazione ha inviato una nota alle squadre, comunicando che gli specchietti devono obbligatoriamente essere fissati al telaio per motivi di sicurezza. Vedremo le modifiche apportate già al prossimo Gran Premio di Cina, in programma tra due settimane. Non tutti i piloti erano però d’accordo. Per esempio, Felipe Massa ha più volte sottolineato che non ha mai avuto problemi di visibilità e preferirebbe tenere quelli attuali. Il problema è che, essendo piazzati come appendici aerodinamiche, modificarli adesso potrebbe far perdere qualcosina in termini prestazionali. Vedremo come si evolverà la questione nelle prossime ore.
Mercedes, Brawn ha un piano B Stando a quanto riportato da Auto Motor und Sport, la scuderia di Ross Brawn avrebbe in programma per il Gran Premio di Spagna (vedi calendario F1 2010) non un semplice step evolutivo, ma l’esordio in pista di una versione “B” della propria monoposto. Versione che presenterebbe drastiche e radicali novità, necessarie per colmare il sensibile gap che li separa da Red Bull, Ferrari e McLaren e assecondare le esigenze del 7 volte iridato. MERCEDES GP. Ross Brawn non ci sta a giocare il ruolo di spettatore privilegiato nella corsa al mondiale 2010. Vuole dire la sua fino in fondo. Per questo ha messo sotto torchio i suoi uomini chiedendo loro una nuova monoposto, una versione B dell’attuale. Ad eccezione del telaio, non modificabile per regolamento, la MGP W01 che scenderà in pista a Barcellona avrà nuove forme, nuove distribuzioni dei pesi, nuove sospensioni ed un nuovo alloggiamento del cambio. Se anche queste modifiche non porteranno vittorie entro Giugno, hanno fatto sapere da Brackley, tutti gli sforzi saranno immediatamente dirottati sul progetto per la stagione 2011. A quel punto, sarà entrato in atto il Piano C? MICHAEL SCHUMACHER. L’ex ferrarista non si è adattato bene alle caratteristiche della MGP W01. E’ molto probabile che le modifiche che saranno apportate vadano incontro alle sue esigenze. Intanto, per allentare la pressione, Schumacher spera di fare bene in Cina a Shanghai, luogo della sua ultima vittoria in Formula 1. “È vero che nelle ultime due gare non sono stato molto fortunato, ma conosco i motivi e quindi guardo avanti con ottimismo - ha dichiarato il fenomeno di Kerpen - So come vanno le cose in F1, e se si guarda attentamente alle due gare, penso che tutto sta andando secondo i piani”. NICO ROSBERG. “Conquistare il mio primo podio con la Mercedes Gp in Malesia è stata un’emozione fantastica e non vedo l’ora di continuare la serie di buoni risultati anche in Cina”, ha dichiarato Rosberg definendo Shanghai “una sfida divertente per i piloti” grazie ai due lunghi rettilinei che danno ampie possibilità di sorpasso e ad alcuni curvoni da alta velocità.