in questo caso non è più indivia...invidia è un sentimento negativo, qui invece parlariamo della sana competizione...in pratica una delle forze che spinge avanti il progresso. Quotone! ti avrei dato la rep+....ma non posso, te l'ho già data da poco...
esatto... pens aqui ad Abano terme 2 anni fà gli albergatori hanno proposto di fare contratti annuali con i dipendenti...ki meritava veniva assunto anke l'anno dopo se no a casa,come giusto ke sia...se lavori resti se sei un parassita fuori dalle balle...non ti dico il casino insorto dai sindacati e dai dipendenti,ovviamente i fancazzisti,xke erano veramente pochi a potrestare :wink:
Vallo a dire a 830 miei colleghi a termine lasciati a casa di punto in bianco per la crisi, tutti lazzaroni vero? Intanto i tuoi amici albergatori dichiarano 14000€ annui in media.. poverini non si possono permettere contratti indeterminati!
io penso che se si trovasse una giusta via di mezzo..... ad esempio, torno al discorso che riguarda l'intramuraria da noi... se tu datore di lavoro invece di darmi 18/20 euro lordi, obbligandomi a partita IVA, ass. RC ed altro......mi dai 10 in busta paga..... stai sicuro che metà di noi accetta! Ovviamente chi ha il giro da 5/6 private da 60 euro al giorno ti direbbe comunque no...però ci sono quelli (come me...) che hanno un giro di private vicino allo zero che accetterebbero di fare un paio d'ore al giorno all'interno della struttura (quindi senza girare con auto e scooter...senza doversi procacciare la clientela..).
diciamo che sono estremizzazioni della realtà, e quotare entrambi i punti di vista rende giustizia a tutti. nessuno ha ragione assoluta così come nessuno ha totalmente torto
Sarei sciocco se non accettassi le critiche e onore a te che sei una persona con cui si può parlare senza inutili filtri.:wink: Non credo di aver mai negato di aver avuto un avvio privilegiato e non credo di essermi mai defnito un self made man, anche perchè non ho fatto nulla di chissà cosa. Se ho dato questa impressione credimi che non era mia intenzione. Rimango tuttavia fermo in alcune convinzioni. Una è che non è un assioma che chi parta con un po' di vantaggio sia stupido o vagabondo di default. Conosco tante persone che si possono definire figlie d'arte e nella maggior parte dei casi si tratta di persone interessanti, preparate, col giusto senso dell'ironia, esteticamente presentabili (non in senso fisico, nel senso che sono sempre adeguati alla situazione) e con tante altre qualità. Stesse qualità che possiedono anche tanti "non figli d'arte". Al mondo ci sono gli stupidi e i meno stupidi, a prescindere dal censo, dalla formazione scolastica e universitaria e via discorrendo. Dico che da fastidio sentirsi ripetere lo stesso refrain, cioè che è facile avere il padre titolare di farmacia, che sono cresciuto nella bambagia, che posso dormire fino a tardi la mattina. Non è il peso di un macigno intendiamoci, è più un sassolino dentro alla scarpa o una puntura di zanzara: è fastidioso ma allo stesso tempo sadicamente appagante, perchè proviene sempre da persone non di successo. Le persone realizzate, il che non vuol dire essere Onassis ma l'essere una persona sicura di se e soddisfata delle proprie scelte, certi discorsi non li fanno. MAI. Non li fanno perchè sanno come funziona il mondo e non li fanno neanche le persone magari meno fortunate ma non per questo prive di dignità e cum grano salis.:wink: Quindi l'invidioso è perdente sempre ed è invece l'ammirazione che come dici tu dovrebbe spronare a migliorarsi e a darsi uno scopo nella vita. Il fatto che uno faccia sacrifici per studiare è una scelta. Una scommessa. Se al momento si sentiva di farla ha fatto bene a perseguire questo scopo, ma nessuna facoltà o titolo di studio è un'assicurazione sul futuro. Purtroppo. Sembra quasi che sia un obbligo morale della società "offrire" un posto di lavoro. Esistono anche i lavori in proprio ragazzi, se uno reputa che sia umiliante lavorare per 800€ e si sente di valere forse è il caso che faccia anche un pensierino a questo aspetto. Si torna sempre li, in un esercito non possono esserci mille generali e dieci soldati. Se il mercato offre un posto da soldato perchè ostinarsi a fare il generale sottoretribuito? E perchè lasciare il posto da soldato al mercenario extracomunitario? Per tornare IT, il vivere decentemente è fruttodi fortuna, di contingenze, ma anche di capacità o voglia, di sapersi vendere, di interagire. E' un mix di tutto ciò. Da una parte sarebbe bello e utopico che tutti avessimo anche il superfluo, da una parte cinicamente parlando, perchè ci sia la persona capace ci deve essere anche l'incapace. Esiste la figa perchè esiste anche la cessa. Ps: alla domanda che lavoro fai, rispondo che mio padre e mio nonno prima sono stati farmacisti.
Colpa della proprietà dell'azienda se c'è crisi? Sfatiamo un mito: quello dei posti in esubero. Non esiste azienda a questo mondo che goda nel licenziare. L'azienda gode quando assume. Se licenzia è perchè ha perso quote di mercato, il fatturato si è ridotto, ecc. Per cause proprio o esterne (vedi crisi globale). Usiamo la testolina: se non si vendono auto per colpa della crisi non servono tanti impianti frenanti quanti ne venivano prodotti quando il mercato tirava. Se l'azienda non riesce a piazzare gli impianti frenanti, mi dici per quale motivo dovrebbe continuare a produrre incondizionatamente? Mandare a casa 830 persone forse significa salvare l'azienda e un certo numero di posti di lavoro. Ostinarsi a tenerli vuol dire fallire, si chiude baracca e burattini e si va tutti a casa. Lo prendono in tasca i proprietari, i dipendenti non licenziati, i fornitori che non verranno mai pagati e che a loro volta sono imprese fatte di persone che dipendono da quel posto di lavoro. Per l'"egoismo" di 830 persone viene azzerato un intero settore con ripercussioni su tatta l'economia italiana e non solo. Che poi sia nel cuore di quelle 830 persone credo sia normale, ma non c'è altra soluzione. Quanto al discorso alberghi: Alberto nn ha detto che licenziano tutti, tengono solo chi vale. E' un discorso sbagliato?
complimenti bellissima risposta vedi che lo avevo detto che sei una persona con cui e' un piacere parlare e l'accettare le critiche e' una virtu. Concordo poi sul fatto che l'essere "figli d'arte" non voglia assolutamente dire essere stupidi anzi il contrario perche' crescere in certi ambienti, non solo di ricchezza ma anche e forse sopratutto culturalmente raffinati e circondati da persone di un certo livello sicuramente aiuta a formarsi un certo modo di vedere le cose. Difficilmente in una famiglia di professori medici o avvocati un bambino verra su stupido e senza cultura. Piccolo limite del vivere in un certo ambiente potrebbe essere la difficolta a capire come potrebbe essere la vita al di fuori dello stesso e le difficoltà che ci possono essere a far cose che stando in quell'ambiente sembrano semplicissime. Capisco il tuo discorso del sassolino nella scarpa riguardo al sentirsi sempre dire certe cose, ma perdonami se ti dico che sbagli nel pensare che certi discorsi li fanno solo i perdenti perche' penso invece la cosa dipenda da come certi discorsi vengono posti, in particolare se uno fa un discorso simile per giustificare i propri fallimenti hai ragione ma quando il discorso viene fatto magari per farti notare che il mondo non e' perfetto come a volte sembri pensare. Crescendo e vivendo in certi ambienti ci si crea una sorta di guscio, dal quale si ha una percezione altrerata della realta al di fuori. E fidati che te lo dico perche' anchio fino ad un certo punto sono cresciuto all'interno di quel guscio virtuale di cui ti parlo:wink:
E qui quoto in toto anchio, il posto fisso a parte certi impieghi statali slegati dal mercato e' un miraggio che in un economia sana non puo' esistere. Un azienda dalla piu' piccola alla piu' grande esiste solo per far utili..... se a causa della crisi non vende non ha senso mantenere la manodopera, e' un fatto duro da digerire ma e' cosi. Poi purtroppo molti posti scompaiono e scompariranno ancora anche a causa della concorrenza (sleale) cinese dove i lavoratori sono in condizioni disumane ma un azienda che non si adegua salvo alcuni casi di eccellenza fin tanto che il mercato e' questo e' destinata a non durare. Per quanto riguarda gli alberghi...... beh il contratto ad un anno e' brutto perche' non da sicurezza ma la colpa e' anche del fatto che qui in italia una volta assunta una persona a tempo indeterminato licenziarla perche' lavora male ecc e quasi impossibile e io stesso ho visto persone darsi da fare fin tanto che erano a tempo determinato per poi diventare lavativi una volta ottenuto l'indeterminato.....
Sono in sintonia con te al 100%. Però non è vero che tutti i figli di professionisti sono più competitivi degli altri: c'è il viziato, il drogato, il vagabondo.
Forse nel caso di Brembo (giusto?) non credo che sia questione di concorrenza sleale: sono i numeri uno al mondo, mi rimane difficile credere che un cinese nel sottoscala possa fare di meglio. E' anche questione di innovare, in questo a noi italiani ci fa una pippa bimane il mondo intero. E' vero che in altri settori esiste la concorrenza sleale, se volete vi racconto una roba circa i camionisti bielorussi che mi ha fatto rimanere di stucco. In Italia purtroppo se assumi una persona è un casino mandarla via e soprattutto il costo del lavoro è assurdo. Negli anni i lavoratori hanno fatto delle conquiste è vero, ma probabilmente sono una vittoria di Pirro. E' giusto non approfittarsi del lavoratore, cercare di rendergli la vita stabile e dargli uno stipendio su cui contare ma per fare ciò è andata a finire che l'impresa assume una persona solo se è strasicura del trend positivo e magari ne assume una sola anche se in quel momento gliene servirebbero cinque perchè se tra due mesi mancano gli ordini si rigioca tutto il cacio vinto dovendo retribuire lavoratori che non gli servono. Un amico artigiano mi ha detto che avrebbe bisogno di una persona in più, ma che essendo una scelta irreversibile preferisce fatturare meno ma non trovarsi nelle beghe domani se il lavoro calasse e non potendolo licenziare. Dategli torto.
Ci sono tutte le soluzioni del caso...ma molto spesso il piccolo imprenditore teme percorsi che non conosce o sui quali non vuole avventurarsi per timore di chissà che... La grande impresa ha tavoli di trattativa sempre aperti e sà come muoversi con le relazioni industriali.
forse non sai come funziona la contabilità di un'albergo dato ke ogni sera la finanza passa a prendere il registro delle persone ke ci sono...quindi tot persone a tot prezzo ecco il fatturato...altro ke 14.000 € all'anno... il fattore fiat lasciamolo stare ke appena sentono puzza di crisi hanno sempre chiesto aiuto allo stato...a me se mi salta una fattura da 30.000 € sicuramente li stato se ne strafrega anzi sembra esser più tutelato chi mi deve pagare ke io ke avanzo... ovvio ke mi spiace delle 830 persone e sicuramente non sono tutti fancazzisti...ma la soluzione sarebbe stata quale?chiudere l'azienda...quindi ,meglio,un'anno a casa sperando passi sta cavolo di crisi ,ke a casa x sempre...e x quel ke vedo io,il meridionale s'è l'è sempre cavata soprattutto con lavori in nero Renzo se tu fattura a 20 € non saranno mai i 10 € ke ti potrebbe dare in busta paga il tuo "capo" te dai 20 € ci devi togliere inps inail un'altra assicurazione tua personale, il commercialista e le tasse a fine anno,in più tutte le beghe del caso ke il tuo capo non ha dandoti una busta paga...quindi i tuoi (esempio) 4000 in fattura non sono i 2000 € ke potresti prendere in regola...saranno si e no 1500...a me il 60% del guadagno và in tasse... esatto Marco i miei genitori non hanno attività o chissachè...e io e mio fratello ci siamo fatti ognuno una ditta...e siamo pienamente soddisfatti...:wink: tipo mio fratello ke lavora x 2 xke ha paura prendersi un dipendente,preferisce prendersi artigiani e il lavoro non gli manca...
Questa è la realtà: Redditi dichiarati nel 2008: ristoratori come i pensionati Redditi sotto i 15 mila euro. Micro-imprese, meno ricavi di un dipendente ROMA - Ristoratori che de*nunciano quanto pensionati che stentano ad arrivare alla fi*ne del mese: fra i 13.500 e i 14.500 euro lordi all’anno. Commercianti, anche all’in*grosso, che dichiarano quanto lavoratori dipendenti: e cioè meno di 20 mila euro all’anno. E ancora micro-aziende che rappresentano numericamen*te la grande maggioranza del tessuto imprenditoriale del Pa*ese che pagano le tasse su 17.000 euro all’anno. Sono que*sti alcuni dei dati che emergo*no dalle elaborazioni fornite dal Tesoro sui modelli «Unico» relativi al 2007. Ed è subito scoppiata la polemica. «Sui red*diti degli autonomi pesa una quota consistente di elusione ed evasione fiscale», dicono i tecnici dell’Agenzia dell’entra*te. E una conferma arriva dal comando generale della Guar*dia di finanza: «I controlli a campione spesso fanno emer*gere irregolarità anche nel 50-60% dei casi». Ma gli eser*centi fanno quadrato: «Nella statistica dell’Agenzia delle en*trate ci sono migliaia di risto*ranti che sono micro-imprese a gestione familiare, osterie con cucina dove il reddito è davvero basso, non c’è nulla di cui stupirsi», taglia corto la Fi*pe- Confcommercio. Al netto delle polemiche, ec*co dunque la fotografia scatta*ta dal Fisco. REDDITO MEDIO - Il reddito medio degli italiani, fra dipendenti, autonomi e pensionati, è stato due anni fa di 16.500 euro lor*di, mentre per i dipendenti si è attestato a 19.335. Ben più alte le dichiarazioni degli autono*mi a 37.124 euro, grazie ai red*diti alti di professionisti (fra i 36 e 54 mila euro) e medici (44 mila euro) che alzano la me*dia. Il reddito degli imprenditori della categoria «servizi di allog*gio e di ristorazione» (nella quale ci sono anche i titolari di piccoli alberghi, residence e camping, ma anche ristoratori, pizzerie e fast food) è in media di 14.597 euro e crolla a 13.545 euro per oltre 100.000 su 120.000 imprenditori del setto*re che hanno optato per una forma societaria che consente la contabilità semplificata. Un reddito molto vicino a quello dei pensionati, che in media hanno dichiarato nello stesso anno 13.448 euro a persona. Nel commercio la media dei redditi è stata di 19.795 euro. Ma se il negoziante è lavorato*re autonomo, scende a 11.759 euro, mentre sale a 33.032 eu*ro per chi ha scelto la forma della micro-impresa. IMPRENDITORI - Gli im*prenditori del settore traspor*to (dai taxi ai padroncini) e i ti*tolari di agenzie di viaggio han*no invece dichiarato in media 16.837 euro. Il reddito degli im*prenditori edili è stato invece di 20.317 euro. Gli sportivi e gli artisti, no*nostante gli stipendi d’oro dei campioni e dei big dello spetta*colo (che sono ovviamente una minoranza), hanno invece dichiarato poco più di 24 mila euro, somma dimezzata per chi ha optato per la contabilità semplificata. «Il dato più sor*prendente è quello dei ristora*tori », osservano dal Diparti*mento fiscale del Tesoro. Ma in difesa della categoria si è schierato un esercente molto noto a Roma: «Non siamo tutti ladri e non si può far di tutta l'erba un fascio. Se molti risto*ratori denunciano guadagni da pensionato è perché le tasse so*no troppe», ha commentato Fortunato Baldassarri, titolare del ristorante «Fortunato al Pantheon», luogo di ritrovo di vip e politici. Nelle ultime di*chiarazioni Baldassarri ha de*nunciato fra i 300 mila ai 400 mila euro. «Mi sento offeso da queste notizie. Il fatto è che non c'è la volontà di risolvere il problema. Ci vuole tanto a controllare quanti dipendenti ha un ristorante e verificare se le cifre dichiarate sono compa*tibili? »
qui parla di ristoranti e non di alberghi...e poi si tratta di roma purtroppo se in italia tutti pagassero le tasse staremo mooolto meglio tutti...