Il tuo intervento è al limite della decenza. _ non ho insultato nessuno: psicopatico non è una parolaccia _ io me lo ricordo bene l'intervento, tu mi sembri un pò confuso in merito; su youtube puoi rivedere le cazzate e falsità dette da sgarbi; _ io non sono in parlamento e non capisco la tua allusione visto che non ci conosciamo nè tantomeno eri in cabina elettorale con me.
Ok il mio intervento è indecente.Forse al limite della decenza. Ho le idee confuse in merito,effetto distorto del mezzo televisivo. Psicopatico è un Complimento.Scindi e vedi che phatos è sofferenza,psiche è mente.. Credo tu vada a cena una sera si ed una no, con il Leader di Forza Nuova.Ma è una mia allusione sicuramente sbagliata.
Molto confuse; per il resto preferisco non commentare. Forse con te è meglio, o è + facile, discutere di Tom & Jerry, Scooby-Doo, Yogi e Bubu...
Hai messo in discussione che travaglio racconta fatti senza documentarli; se hai letto le sentenze e gli articoli che scrive, ti accorgi che cè sempre l'evidenza oggettiva dei fatti; le condanne non hanno messo in discussione i fatti accaduti. Magari mi sfugge qualche caso in particolare...
Fonte Wikipedia: Nel 2000 è stato condannato in sede civile, dopo essere stato citato in giudizio da Cesare Previti a causa di un articolo sull'Indipendente che definiva quest'ultimo "futuro cliente di procure e tribunali". Il tribunale civile di Roma ha ravvisato in questa frase contenuto diffamatorio in quanto all'epoca del fatto (1995) "nessuna indagine era aperta nei confronti dell'on. Previti". Travaglio sostiene che la condanna è stata determinata dalla mancata produzione di elementi di prova decisivi circa l'esistenza di procedimenti penali a carico del parlamentare. In conseguenza della condanna, il tribunale ha ordinato il pignoramento dello stipendio del giornalista per lire 79 milioni. A me la condanna sembra più che giusta, e non vedo alcuna evidenza oggettiva. Non posso dare del ladro ad una persona che oggi non è accertato che abbia rubato, o perlomeno dovrei fornirne le prove e denunciarlo agli organi competenti, è la legge, piaccia o meno. Se andiamo per logica, il discorso è diverso :wink: Per quel che riguarda quest'altra sentenza: http://www.gabrielemastellarini.com/wp-content/uploads/2008/05/travaglio-confalonierisentenza.pdf basta leggere a pagina 12 per capire che non c'è alcuna evidenza oggettiva dei fatti. Per quel che riguarda l'ultima condanna, non ho letto la motivazione, ma credo che si superfluo :wink:
Il Tribunale civile di Roma ha ordinato il pignoramento dello stipendio per il giornalista di «Repubblica» Marco Travaglio, condannato a pagare 80 milioni a Cesare Previti per una richiesta di danni per diffamazione. La Repubblica del 04-01-2000 Pagina 18 Previti fa pignorare lo stipendio di un giornalista - La causa con Marco Travaglio Marco Travaglio, giornalista di Repubblica, ha ricevuto un atto di pignoramento del suo stipendio dal Tribunale civile di Roma, che l’ha condannato in primo grado a pagare 79 milioni a Cesare Previti per un articolo del ‘ 95 sull’Indipendente. “La vicenda - dice Paolo Serventi Longhi, segretario della Fnsi - ripropone la drammatica situazione di decine di giornalisti denunciati in sede civile e spesso non tutelati dagli editori. Per Travaglio, l’Indipendente cessò le pubblicazioni poco dopo”. di Marco Travaglio per La Repubblica DI CHE cosa sono colpevole? Di aver gravemente diffamato Previti, scrivendo la pura e semplice verità: cioè che l’indagato Previti era indagato. Il 24 novembre ‘95 esce sull’Indipendente un mio articolo sui rapporti e le amicizie di Craxi e Berlusconi negli anni 80. Previti compare una sola volta, in una lista di amici dei due amici, “futuri clienti di procure e tribunali”. In quel momento, infatti, come scrivono tutti i giornali, Previti è sotto inchiesta a Brescia per il presunto complotto anti-Di Pietro. Mi cita in giudizio nel gennaio ‘96. Non una querela per diffamazione con ampia facoltà di prova, ma una bella causa civile, cioè un processo dove non esiste accertamento della verità, né sospensione dell’esecutività della sentenza fino al terzo grado, né “giusto processo”. In caso di condanna, prima paghi, poi eventualmente fai appello e recuperi. In più, per ragioni lunghe da spiegare, non vengono prodotti né la rassegna stampa che avevo predisposto (Cesare Previti nel frattempo viene rinviato a giudizio, processato e assolto a Brescia), né il registro degli indagati dove il suo nome era iscritto dal 29 settembre ‘95. Risultato: il giudice, il 30 giugno, mi condanna. Motivazione: “Il contenuto diffamatorio si ravvisa… nell’aver accostato l’attore (Previti) a una serie di personaggi colpevoli di aver tenuto condotte gravemente criminose… e nell’averlo qualificato “futuro cliente di procure e tribunali”. Ciò in un periodo in cui nessuna indagine era stata aperta nei confronti dell’on. Previti… Non può conseguentemente essere invocata l’esimente del diritto di cronaca”. La sentenza arriva per Natale, in busta verde, unita all’”atto di precetto” con cui Previti mi invita gentilmente a scucire i 79 milioni e rotti entro dieci giorni. Da un fulmineo controllo, scopro che quando uscì l’articolo l’ “attore” era pure indagato a Milano (dal 6 settembre ‘95, per le accuse della Ariosto sulle tangenti ai giudici). Oggi, poi, è cliente anche delle Procure di Roma e Perugia. E al danno si aggiunge la beffa: su suggerimento di Giuliano Ferrara, Previti mi offre uno sconto di 30 milioni, a patto che io “faccia pubblica ammenda”. Per aver scritto la verità? Faccio appello, non ammenda. E spero che, intanto, il Tribunale sospenda l’esecutorietà della sentenza. Nell’attesa comincio a pagargli il vitalizio: un pezzo di stipendio al mese.
“un ’azienda che finanziava illegalmente Craxi, conompendo giudici e uficiali della Guardia di Finanza, falsijcava bilanci, dodava il f;sco, accumulava fondi neri, scambiava mafiosi per stallieri, da vent’anni commissiona o si scrive direttamente leggi su misura guadagnandoci migliaia di miliardi, da 12 anni viola due sentenze della Corte Costituzionale e collaboravapure a truccave i campionati“ non risulta che MEDIASET abbiano subito condanne (definitive) per i reati elencati da TRAVAGLIO ne1 suo articolo. Certamente almeno alcuni di tali fatti sono stati sottoposti a1 vaglio dei giudici penali, ma i relativi procedimenti o non riguardavano MEDIASET, o non si sono ancora conclusi, o si sono conclusi con la prescrizione (e quindi senza accertamento della responsabiliti penale). E grazie, non si concluderanno mai. Il resto della sentenza è contro la parte attrice; la richiesta era di 500.000euro, si è conclusa con +/- 30.000.
Non voglio passare per l'avvocato del diavolo, ma cmq non minimizzo in modo semplicistico come fai tu (poverino...) A me non importa nulla se viene condannato o meno, desidero solo discutere in modo costruttivo. La differenza sostanziale sta qui: Non una querela per diffamazione con ampia facoltà di prova, ma una bella causa civile, cioè un processo dove non esiste accertamento della verità, né sospensione dell’esecutività della sentenza fino al terzo grado, né “giusto processo”.
al di la del mio modo di minimizzare...... io nn lo posso vedere, proprio per il suo modo semplicistico di sputare sentenze, vere o false che siano..... con il suo fare, vuole portarsi un gradino sopra tutti..... e quando leggo delle sue condanne, sono ben felice! ogni tanto anche lui dal suo altare cade nella m**da come i comuni mortali.
Credo che i tuoi giudizi derivino dal fatto che non hai mai letto i suoi libri o i suoi interventi in tv e sui giornali. Ti limiti solo a giudicarlo "esteticamente"; come ho già detto qualche post addietro, può sembrare antipatico per il suo modo serioso e fighettino, ma questo è un altro discorso. Da bar sport...
questo è ciò che pensi te, articoli suoi nn ne ho letti, libri si, e da li mi è andato sulle oo.... visto che cerchi un confronto serio!!!!!!!!!!!!!!!! documentato da cose prese un pò qui un pò la, diciamo alla Travaglio nn vorrei disturbarti più di così con affermazioni da bar..... cordiali saluti
In base a cosa un processo civile NON è giusto secondo te? Secondo te la Costituzione scrimina tra processo civile e penale?
rispondo io: quando condannano qualcuno simpatico non è giusto, quando non condannano uno antipatico non è giusto, quando non fanno quello che voglio io (dove io equivale a se stessi) non è giusto. :wink: