Alitalia

Discussione in 'Off-Topic' iniziata da luigi83, 19 Luglio 2007.

  1. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    61.951
    25.539
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.147.476.461
    car2go
    grave errore!!!!



    era marchese!!!!!:mrgreen::mrgreen::mrgreen:
     
  2. gianse

    gianse Collaudatore

    402
    68
    22 Giugno 2008
    Reputazione:
    7.267
    bmw 330ci restyling

    neanche si vede che di titoli nobiliari non me ne intendo :wink:
     
  3. ggcapp

    ggcapp Amministratore Delegato BMW

    3.605
    247
    7 Dicembre 2007
    Reputazione:
    58.716
    un paio!
    ......ma porcaput.......vanno avanti a testa bassa, cosi' il nostro amico Silvio (e' amico di tutti) come dicono dalle mie parti ha fatto il finocchio con il culo degli altri.....a noi i debiti e la cacca, ai suoi cari amici investitori restera' quel poco che c'e' di buono in ALitalia, gli esuberi sono una cifra pazzesca, cassa integrazione etc... insomma per screditare il mortadellone e' finita che ce lo prendiamo in saccoccia per svariati miliardi di euro oltre ai costi sociali per gli esuberi......se fossimo un paese civile il Silvio dovrebbe riferire in parlamento di questo immane danno all'economia nazionale......ma tranquilli siamo in Italia e anche se ammazzasse qualcuno si e' fatto l'immunita' da solo o quasi!!
     
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  4. Oplita

    Oplita Kartista

    138
    11
    1 Gennaio 2008
    Reputazione:
    6.423
    BMW M5 E60 (non più)

    Concordo=D>=D>=D>
     
  5. 320 CD M

    320 CD M Direttore Corse

    1.624
    64
    9 Novembre 2004
    Reputazione:
    4.106
    425d MSport
    mi meraviglio che qualcuno pensava veramente che l'affare Alitalia si sarebbe risolto in maniera "pulita", la porcata era dietro l'angolo, ed infatti si è palesata alla grande. L'amico Silvio ci voleva far credere che fosse il salvatore della compagnia nazionale, ed invece ha usato il sistema più terra terra che c'è per salvare i suoi interessi e quello dei suoi amichetti ultramiliardari, e buttarcelo in quel posto a noi. Ora dobbiamo solo aspettare in quale maniera ci succhieranno via sti soldi e quali imposte si inventeranno.
     
  6. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    È ormai chiaro che l’offerta Air France-Klm per Alitalia dello scorso marzo, rifiutata dai sindacati e da Silvio Berlusconi, era molto migliore dell’attuale piano di salvataggio predisposto da Intesa San Paolo. Gli azionisti e i creditori avrebbero ottenuto un sia pur limitato risarcimento, gli esuberi sarebbero stati probabilmente inferiori e parzialmente a carico della compagnia franco-olandese, non si sarebbe rischiata una procedura di infrazione delle regole comunitarie, non si sarebbero gettati al vento 300 milioni di prestito ponte e non avremmo dovuto legare le mani all’Autorità antitrust.
    Arrivati al punto in cui siamo, però, l’alternativa al piano di Intesa San Paolo non è la vendita ad Air France-Klm alle condizioni proposte nel marzo 2008. Questa opzione è ormai scaduta e irripetibile. Non resterebbe, allora, che il fallimento della nostra compagnia di bandiera, un evento assai peggiore. Corrado Passera e soci appaiono, dunque, come chi è in grado di salvare il salvabile, prendendo ciò che vi è di buono e redditizio della vecchia compagnia e rilanciando il marchio Alitalia.


    UNA PARTICOLARE PROCEDURA DI FALLIMENTO
    In realtà, non esiste più un’alternativa tra rilancio e fallimento. L’Alitalia ha già imboccato la strada della procedura di insolvenza, che si concluderà con la vendita degli asset e il licenziamento dei lavoratori. Al contrario di ciò che accadde per Parmalat, la nostra compagnia di bandiera non è un’impresa sostanzialmente sana, ma finanziariamente dissestata. Può continuare a essere operativa (al riparo dalle azioni dei creditori) solo per il tempo necessario alla sua liquidazione.
    Il piano implica, piuttosto, che il fallimento di Alitalia avvenga mediante una procedura particolare. Il governo nomina un commissario straordinario con il mandato di vendere a trattativa privata alcuni asset (inclusi gli slot) e trasferire parte del personale della vecchia compagnia a una nuova compagnia già pronta per l’acquisto. Tutto ciò che non interessa alla newco, incluso il personale in esubero, rappresenta un costo a carico esclusivo dei contribuenti italiani. In base a questa transazione, sembra che il commissario non potrà restituire alcun debito (compreso il prestito ponte di 300 milioni) e che il marchio Alitalia verrà ceduto a costo zero.
    Mostrando qualche rimorso, il governo annuncia che troverà i soldi per risarcire i piccoli risparmiatori. Dunque, chi non si è mai occupato di Alitalia, neanche per sapere quanto valeva sul mercato, partecipa alle perdite: i 300 milioni di prestito ponte che non saranno mai risarciti, il mancato incasso per le azioni Alitalia e i costi per assorbire gli esuberi di personale. Chi, invece, ha deciso di rischiare, consapevolmente, i propri soldi in Alitalia sarà parzialmente compensato. Èdifficile comprendere quale idea di giustizia sia alla base di tale decisione. Infine, poiché la newco assorbirà anche Air One e il governo ha deciso di bloccare l’Autorità antitrust (per ragioni di “rilevante interesse nazionale”), essa sarà in grado di garantirsi a costo zero un “premio da monopolio” sulla tratta Roma-Milano.


    COSTI VISIBILI E INVISIBILI
    Sembra allora più corretto riformulare la domanda iniziale (“rilancio o fallimento?”) nel modo seguente: “quale procedura sarebbe stato meglio adottare per il fallimento di Alitalia?” La procedura adottata dal governo Berlusconi ha la caratteristica di trasferire tutti i possibili ricavi, al netto dei costi, che deriveranno dalla liquidazione della vecchia Alitalia, più altri ricavi generati surrettiziamente dal governo (premio di monopolio) alla nuova compagnia di bandiera. In altre parole, Corrado Passera, Roberto Colaninno e soci sono nelle condizioni di fare un’offerta “prendere o lasciare” al commissario straordinario, che dovrebbe agire nell’interesse di creditori e azionisti della vecchia Alitalia, in qualità di unico acquirente. Questi ricavi saranno sottratti direttamente agli azionisti dell’Alitalia e ai contribuenti in generale.

    LAVOCE
     
  7. mamo

    mamo Presidente Onorario BMW

    15.658
    342
    23 Agosto 2004
    Reputazione:
    1.638.232
    M340i Touring
    Per quanto riguarda la procedura in corso per Alitalia spa, può essere utile pensare a come è stata (ri)riformata di recente la Legge Fallimentare. Siamo quindi fuori da procedure straordinarie come quella di Alitalia ma si tratta della disciplina base delle procedure concorsuali nel nostro ordinamento.

    L'art. 105 a proposito della vendita dei beni del fallimento, prevede la possibilità di cedere l'azienda o uno o più rami specifici, escludendo la responsabilità dell'acquirente per i debiti relativi all'esercizio delle aziende cedute sorti prima del trasferimento. (4° comma)
    Si tratta di una deroga al 2° comma dell'art. 2560 c.c. che prevede la responsabilità dell'acquirente per i debiti scritti nelle scritture contabili (nonché dei debiti fiscali dell'anno e dei due precedenti + i debiti di lavoro senza limiti temporali).

    Questo per dire che se la società CAI acquisterà un ramo d'azienda o tutta l'azienda Alitalia senza responsabilità per i debiti precedenti, lo farà come può accadere anche per la SRL che avete dietro casa vostra con 50 dipendenti...
     
  8. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Bene, così le aziende che hanno debiti eccessivi sanno come fare...
     
  9. mamo

    mamo Presidente Onorario BMW

    15.658
    342
    23 Agosto 2004
    Reputazione:
    1.638.232
    M340i Touring
    No beh, io l'ho semplificata ma non è così.
    La vendita in blocco o di singoli rami (comma 1 dell'art. 105 L.F.) va fatta solo se è possibile dare maggiore soddisfazione ai creditori.
    Chi lo decide è terzo all'imprenditore fallito: curatore, comitato dei creditori e soprattutto giudice delegato.

    Non è che si possano fare porcate.
    Quelle si facevano con l'affitto d'azienda prima del fallimento a prezzi scandalosamente bassi a danno dei creditori. Ora, anche questo aspetto, col nuovo art. 79 L.F. è stato sistemato (garantendo il diritto di recesso al curatore).
     
  10. tetsuo

    tetsuo Amministratore Delegato BMW

    3.763
    483
    11 Dicembre 2006
    Reputazione:
    1.719.342
    530i Touring E39
    ma come mai i sindacati non dicono nulla? stanno zitti zitti....ingoiano rospi....
     
  11. gianse

    gianse Collaudatore

    402
    68
    22 Giugno 2008
    Reputazione:
    7.267
    bmw 330ci restyling
    Gianni Dragoni per il Sole 24 Ore

    È un confronto perdente, quello tra il piano Passera Colaninno per la «nuova Alitalia» che è stato accolto con le fanfare dal Governo e l'offerta di acquisto presentata da Air France-Klm nei mesi scorsi, che fu affossata da Silvio Berlusconi in campagna elettorale e respinta dai sindacati.

    In nessun aspetto la proposta attribuita alla cordata di 16 investitori della Cai, guidati da Roberto Colaninno, già scalatore di Telecom Italia nel 1999 con i soldi della stessa società, migliora il progetto francese. Anzi, numerosi appaiono i peggioramenti, per la compagnia e i lavoratori, per i consumatori, per i contribuenti, per creditori e azionisti.


    [​IMG] Roberto Colaninno
    © Foto U.Pizzi

    Dalle informazioni disponibili si possono sollevare interrogativi che vanno ad aggiornare il decalogo pubblicato sul Sole 24 Ore il 25 luglio. Inoltre, non è comprensibile quali vantaggi rechi l'integrazione con AirOne, aviolinea privata in difficoltà che Intesa Sanpaolo ha voluto includere nella «nuova Alitalia».

    1. I VANTAGGI DELL'ITALIANITÀ
    L'elemento da cui è partita l'opposizione politica e imprenditoriale al piano Spinetta era la mancanza di «italianità ». Solo questa caratteristica – si disse – sarebbe stata una garanzia per i passeggeri nazionali, le imprese, il turismo, con il mantenimento di un maggior numero di voli intercontinentali e internazionali diretti. Ebbene, le destinazioni della «nuova Alitalia » saranno 65, inferiori alle 84 di Air France.

    Ci sarà una concentrazione sul mercato nazionale ed europeo (dove si perdono più soldi per l'attacco delle low cost), con pochi collegamenti intercontinentali. I voli a lungo raggio della nuova società oscillano, secondo i primi annunci, tra 13 e 16 destinazioni, contro le 15 previste da JeanCyril Spinetta all'inizio e destinate ad aumentare. Per i passeggeri italiani aumenterà la necessità di fare scalo a Parigi, Francoforte o Londra per voli lunghi.

    2. FLOTTA RIDIMENSIONATA
    La riduzione di attività è inevitabile poiché il piano postula che la compagnia derivante dall'integrazione di Alitalia con Air One abbia circa 139 aerei, cioè 100 in meno delle 238 macchine impiegate dai due vettori. Spinetta prevedeva un'Alitalia con 137 velivoli, circa 40 in meno della sua flotta. I francesi inoltre prevedevano di aggiungere un aereo di lungo raggio all'anno dal 2010. Non si conoscono gli impegni di Colaninno in proposito.

    Poiché Alitalia già ha 175 aerei, più della flotta giudicata necessaria dal nuovo piano, a cosa serve aggiungere AirOne, con i suoi 60 aeroplani? L'aviolinea privata ha ordini per 60 nuovi Airbus 320 che consumano meno dei vecchi Md80 Alitalia. Ma il canone di leasing su questi aerei è molto più alto che sugli altri.


    [​IMG]
    3. MONOPOLIO

    L'unione di Alitalia con il principale concorrente annulla quasi tutta la concorrenza sui cieli nazionali. La nuova società avrà mano libera nell'alzare le tariffe, con un beneficio di alcune centinaia di milioni sui conti. Fa sorridere chi sostiene che la concorrenza arriverà dal treno: l'alta velocità, quando arriverà, potrà forse essere un'alternativa sulla Roma-Milano, non sulle altre tratte. L'italianità, insomma, sarà pagata cara dai consumatori.

    4. IMPEGNI FINANZIARI
    Air France-Klm si era impegnata a versare dentro Alitalia Spa – la società oggi commissariata – almeno un miliardo entro giugno 2008, accollandosi anche circa 1,4 miliardi di debiti finanziari netti che invece il nuovo piano lascia nella bad company. Di fatto, l'impegno di Air France era di 2,4 miliardi circa. E non ci sarebbe stata una bad company da scaricare sullo Stato o sui creditori/azionisti.

    La Cai ha annunciato un impegno fino a un miliardo. Per ora, i suoi soci hanno versato 160mila euro. E nell'«information memorandum » del Progetto Fenice si legge che il nuovo capitale versato «per cassa» dai soci entro il 2008 sarà di 800 milioni, «soggetto al verificarsi di talune condizioni sospensive ». È da chiarire quale sarà la somma effettiva, comunque inferiore al miliardo.

    Quanto a AirOne, lo stesso documento dice che, attraverso un aumento riservato, conferirà«taluni rami aziendali per un controvalore pari a 300 milioni», che porteranno il capitale a 1,1 miliardi. AirOne non mette soldi. Quali siano i «rami aziendali» il documento non lo precisa. Certo non aerei, perché i suoi jet sono in leasing.





    L'impegno degli investitori «italiani » è meno della metà dei francesi. Resta un buco di almeno 1,4 miliardi nella bad company: debiti che verranno pagati dallo Stato (si stima per un miliardo), dai creditori, dagli azionisti.


    [​IMG] Carletto Toto di Air One
    © Foto La Presse

    5. E’ RISIBILE CHE LA VALUTAZIONE DI ALITALIA (300 MILIONI) SIA PARI A QUELLA DI AIR ONE

    Si sostiene che la Cai ha fatto un'offerta di circa 300 milioni per comprare la parte buona di Alitalia, gli slot, il marchio, con gli aerei migliori. Un valore analogo viene attribuito ai conferimenti di AirOne. Non è giustificabile attribuire valori simili a società che non sono comparabili. Ed è risibile che la polpa buona della compagnia pubblica valga così poco. Alitalia possiede slot pregiati a Heathrow, Parigi, Francoforte, Duesseldorf, Madrid che valgono svariate centinaia di milioni. Ha un marchio noto nel mondo, una rete di vendita internazionale.

    Perché il commissario Augusto Fantozzi non apre una procedura trasparente di vendita, dando anche ad altri (Air France o Lufthansa, ad esempio) il tempo di fare un'offerta? Dovrebbe essere suo interesse massimizzare il ricavato per creditori e azionisti.

    6. IL VALORE DI AIR ONE
    Il Progetto Fenice non spiega quale sia il beneficio portato da AirOne. La compagnia di Carlo Toto ha una rete sovrapposta ad Alitalia, gli aerei mezzi vuoti e perde soldi: nei primi sei mesi del 2008 il coefficiente di occupazione posti è del 56,8%, il più basso d'Europa tra le circa 30 compagnie dell'Aea (media 74,4%, Alitalia ha il 68,2%). I conti veri di AirOne sono quelli del consolidato di Ap Holding (ApH), la controllante creata a fine 2006 da Toto con una complessa manovra di rivalutazione patrimoniale.

    Nel 2007 il gruppo ApH ha perso 32 milioni, con un fatturato di 785 milioni. I debiti del gruppo a fine 2007 erano 900 milioni e sono cresciuti a 1,1 miliardi nei primi sei mesi quest'anno. In larga parte si tratta di debiti per acquisire i nuovi A320 che sono collocati in società irlandesi, date in pegno alle banche finanziatrici e affittati a AirOne.

    Il Progetto Fenice suona come il salvataggio di AirOne e delle banche che l'hanno finanziata. Quali sono gli impegni e le banche esposte con Toto? Si sa di Unicredit, di Morgan Stanley, di sigle tedesche. Ci sarebbe più trasparenza se fosse fatta piena luce sulla reale esposizione verso Toto di Intesa.

    7. FLOTTA E LEASING
    Alitalia ha 109 aerei in proprietà. La flotta era iscritta nel bilancio 2007, approvato anche dal ministero dell'Economia, per un valore di 1,98 miliardi di euro: è compresa o no la flotta nell'offerta da circa 300 milioni di Colaninno? Nel Progetto Fenice si legge che «la Newco acquisterà dalla vecchia Alitalia 43 aerei per 772 milioni, accollandosi debiti per 522 milioni».


    [​IMG] Spinetta di Air France

    Sembrerebbe che questo impegno si aggiunga ai circa 300 milioni offerti per la compagnia. Non si tratta di una valutazione generosa: i debiti legati agli aerei (tra cui 6 Boeing 777 valutati 295 milioni, con 210 milioni di debito accollato) sono mutui per un'attività in funzionamento, allineati ai costi che si avrebbero con il leasing.

    Nel Progetto Fenice si dice che «Nuova Alitalia non deterrà aerei in proprietà, tutta la flotta sarà gestita in leasing ». Nessuna grande compagnia lo fa. Perché questa scelta? Forse per fare cassa vendendo gli aerei e ridurre il capitale versato dai soci? Toto sarà il fornitore privilegiato grazie ai suoi ordini per 60 A320 e realizzerà buoni guadagni con i canoni di leasing.

    8. ESUBERI
    Il piano francese prevedeva 2.120 esuberi. Inoltre 3.300 lavoratori sarebbero rimasti in Az Servizi-Fintecna, con cinque anni di appalti garantiti. La «nuova Alitalia » ha detto che ha bisogno di 14.250 addetti, di cui 2.750 esterni. Poiché il gruppo Alitalia ha 18mila dipendenti e il gruppo AirOne 3mila, gli esuberi veri sono circa 7mila.

    9. RISPARMIATORI INTRAPPOLATI
    La Consob ha sospeso azioni e bond Alitalia il 3 giugno, per evitare speculazioni. Così è stato impedito a soci e obbligazionisti di fuggire. Ora le azioni sono carta straccia.

    10. LOCK UP E COMPENSAZIONI
    I 16 imprenditori intendono vendere tra cinque anni e non prima. Tuttavia il vincolo del lock up potrebbe essere aggirato con una ricapitalizzazione fatta da altri soci (per esempio Air France). Ci sono dubbi sugli interessi che hanno mosso i partecipanti alla cordata italiana, oltre alla possibilità di guadagnare rivendendo a un vettore europeo. Benetton e Gavio hanno già ottenuto dal Governo benefici con le nuove convenzioni autostradali.
     
  12. Gigi

    Gigi Presidente Onorario BMW

    5.680
    482
    8 Maggio 2007
    Reputazione:
    46.637
    Velox
    Ma l'Unione Europea su sta roba non dice una mazza????
     
  13. Peter

    Peter Presidente Onorario BMW

    8.758
    218
    15 Marzo 2004
    Reputazione:
    45.996
    E36 M3 e E34 520
    pronti con la vaselina ragazzi??:mrgreen:
     
  14. Gigi

    Gigi Presidente Onorario BMW

    5.680
    482
    8 Maggio 2007
    Reputazione:
    46.637
    Velox
    Arriva Rocco, e sembra pure parecchio eccitato >:>>:>:lol::lol: mi sa che sta volta stringere le chiappe non servirà a molto :lol:#-o
     
  15. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    61.951
    25.539
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.147.476.461
    car2go
    che schifo.. davvero..
     
  16. Gigi

    Gigi Presidente Onorario BMW

    5.680
    482
    8 Maggio 2007
    Reputazione:
    46.637
    Velox
    A me la cosa che stupisce davvero di più è il mancato intervento dell'UE, che gia doveva bastonarci sul prestito ponte... Se non è falsare la libera concorrenza questo, ditemi voi cos'è :-k
     
  17. ggcapp

    ggcapp Amministratore Delegato BMW

    3.605
    247
    7 Dicembre 2007
    Reputazione:
    58.716
    un paio!
    ..abbiamo il governo che abbiamo deciso di avere, ora non possiamo aspetarci niente di diverso da quel che sapevamo che avrebbero fatto ai nostri culi.....zam! fino in fondo!
     
  18. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    61.951
    25.539
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.147.476.461
    car2go
    tutti gli azionisti dovrebbero ribellarsi. hanno azioni di cosa, ora? praticamente carta straccia
     
  19. Gigi

    Gigi Presidente Onorario BMW

    5.680
    482
    8 Maggio 2007
    Reputazione:
    46.637
    Velox
  20. Peter

    Peter Presidente Onorario BMW

    8.758
    218
    15 Marzo 2004
    Reputazione:
    45.996
    E36 M3 e E34 520
    e il brutto è che oltre a far la parte del passivo il nostro Rocco è pure alto 1.50 e s'è fatto trapiantare i capelli:lol:

    dopo sto scherzo voglio vedere se il cavaliere andrà a sbandierare i suoi soliti sondaggi che lo vedono sempre apprezzato
     

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