si e no, qualcuno fece scalpore perchè forse ci provò sul serio a mantenere la parola, ma il sistema non vuole cambiare :wink: ma del resto meglio chi promette il non cambiamento no? e risiamo ot, ma si sà, è colpa di silvio anche questo
Silvio è solo il colpo di tosse di una malattia + grande IMHo e generalizzata e generalizzante che ci stà portando ad un cambiamento che a noi tocca solo di rispettare e percorrere.... Sono un ottimista e penso che dopo la cacca (concedetemelo) ci siano solo pasticcini Silvio è da rispettare perchè volere dei cittadini italiani ( e completa assenza della sinistra e dei suoi valori) Xò da che mondo è mondo il capo condomino è sempre colpevole e vittima delle frustrazioni degli altri no ??? così come lo sono stati gli altri capi tipo il mortadellaccia ...
se anche qui si ricomincia la solita manfrina politica, come tutti i topic sto periodo, lo chiudiamo subito.
E' un po lungo ma val la pena di leggerlo se la vostra mente è un pò aperta e il vostro chiodo fisso è berlusconi copio e incollo Musica alternativa Ciao a tutti, ho trovato questo tread per caso girando su google ed ho letto alcune inesattezze sulla musica "di destra". Partendo dal fatto che non sono venuto quì a criticare ne ad attaccare nessuno ne tantomeno a far politica...... vi cito un pò di storia tratta da www.lorien.it (la biblioteca della musica alternativa) La definizione di "musica alternativa" nasce a metà degli anni Settanta ad indicare la produzione musicale di gruppi o solisti appartenenti all'area della Destra politica italiana. La scelta di questa espressione era motivata dal fatto che si trattava di un movimento musicale "alternativo" nei contenuti delle canzoni e nella forma di divulgazione dei prodotti - anche se non nei linguaggi musicali utilizzati - tanto alla "musica leggera", quanto ai cantautori "impegnati" e miliardari di sinistra. Canzoni "di destra", però, erano già state scritte anche prima degli anni Settanta, tanto che si può ben dire che la "musica alternativa" nasce avendo alle spalle quasi un decennio di background culturale, che andava dalla tradizione cabarettistica del "Bagaglino" e del "Giardino dei Supplizi" - cui si rifà buona parte della ricca produzione di Leo Valeriano - ai canti di protesta anticomunista del gruppo "Europa e Civiltà", alle ballate militariste o anticonformiste di alcuni cantautori italiani e francesi. La "musica alternativa" nasce in un periodo di grande fermento culturale per la destra, contrapposto però ad una fase di gravissima oppressione fisica e di forte riduzione degli spazi politici. Un periodo drammatico, segnato anche dalla morte di molti giovani militanti. In questo contesto, nel 1977, si tiene a Benevento "Campo Hobbit 1", primo raduno nazionale della gioventù di destra, che offre per la prima volta un palcoscenico comune a decine di gruppi musicali che avevano incominciato a mettere in note la loro militanza spesso senza neppure conoscersi. In quegli anni nascono anche le radio libere, di cui molte anche di destra, che contribuiscono a diffondere queste canzoni e a renderle, a volte, persino popolari. E' il caso di "Trama nera" degli Amici del Vento che diventa una canzoncina "alla moda" canticchiata nelle scuole anche da chi non era certo di destra, al punto da vincere un premio come "brano più ascoltato" di un'emittente siciliana vicina al Partito socialista… Nel corso di tutti gli anni Settanta, con il moltiplicarsi dei gruppi e dei cantautori, si avvia anche la produzione ufficiale di musicassette, 45 giri e LP, sempre però diffusi informalmente nel corso di concerti o di campi musicali e poi quasi sempre "duplicati" e passati di mano in mano in migliaia di esemplari. I "Campi Hobbit" (1977, 1978, 1980) rappresentano altrettante tappe di crescita del movimento musicale "alternativo" sempre in cerca di una migliore qualità musicale a supporto di testi fortemente politicizzati, ma spesso anche altamente poetici. Quanto agli stili musicali utilizzati, prevale in assoluto il genere "cantautoriale italiano" (con accompagnamento di chitarra classica e/o armonica), ma non mancano anche eccellenti esempi di rock, come nel caso del gruppo romano degli Janus. Anche fuori dall'Italia - particolarmente in Francia - si riscontrano, in questi anni, i primi esempi di cantautori "di destra", alcuni dei quali però, nel loro paese, riescono anche a raggiungere il successo commerciale come nel caso di Michel Sardou - il "Battisti francese" - il quale, a differenza del suo collega italiano, non dovette nascondere le sue simpatie politiche esprimendole apertamente anche in musica. Con gli anni Ottanta la ricerca musicale raggiunge, per alcuni gruppi, buoni risultati qualitativi, ma i canali di divulgazione e diffusione diminuiscono drasticamente in quanto chiudono quasi tutte le radio libere e anche i principali settimanali nazionali di destra, come il "Candido", che aveva sempre dato ampio spazio alla "musica alternativa". E' il periodo del cosiddetto "riflusso" che, come qualsiasi altro mutamento del quadro storico, sociale o politico italiano, viene recepito anche dai cantautori "alternativi" che si trovano, da una parte a fare i conti con la fine di un periodo buio e durissimo e, dall'altra, ad affrontare un modo nuovo di fare politica. Ai primi gruppi ancora in attività (anche se con formazioni fortemente rinnovate) si affiancano nuovi complessi e nuovi solisti con un netto prevalere - tra i più giovani - del genere musicale rock. Negli anni Novanta nuovi gruppi e nuove tendenze musicali arricchiscono il panorama della "musica alternativa". Anche alcuni gruppi "storici" non disdegnano l'uso del rock o persino del rap, mentre i gruppi più giovani esprimono nuove sperimentazioni musicali spesso d'avanguardia. Da qui l'uso, da parte di alcuni gruppi di area (non solo italiani), della nuova definizione di "rock identitario" al posto dell'ormai vecchia "musica alternativa". Ma, al di là dei generi musicali utilizzati, ciò che distingue la Musica Alternativa (come definizione generale) rimangono i contenuti espressi e l'identificarsi degli artisti nelle caratteristiche che abbiamo individuato nella definizione generale (cfr. Musica alternativa). Tra le nuove aree musicali emerse in quest'ultimo decennio, una citazione a parte merita la cosiddetta "musica Oi", espressione dei gruppi musicali che si rifanno al movimento degli Skinhead. Si tratta evidentemente, anche in questo caso, di prodotti eseguiti e diffusi fuori dai consueti canali commerciali, ma il circuito "skin" in ogni suo aspetto: produzione, distribuzione, concerti e pubblico, è completamente differente da quello "alternativo". Tuttavia, soprattutto all'inizio, non sono mancati punti di contatto tra i due movimenti musicali: molti gruppi skin cantavano canzoni alternative e alcuni gruppi alternativi non disdegnavano i "cavalli di battaglia" del genere Oi; poi ci sono stati gruppi alternativi che sono entrati nel circuito skin o viceversa. All'estero, inoltre, dove non esiste una forte tradizione di musica politica di destra, i confini tra "rock identitario" e musica Oi sono più labili. Sempre attenti all'evoluzione tecnologica, i gruppi musicali di destra in quest'ultimo decennio hanno fortemente migliorato la qualità tecnica e l'immagine dei prodotti realizzati, sia per quanto attiene agli arrangiamenti e a tutte le fasi di produzione musicale, sia per ciò che riguarda l'uso di nuove tecnologie: digitali, video o informatiche. Molti gruppi e case musicali hanno ormai i loro siti Internet e i prodotti oggi si possono acquistare anche "on line"; tuttavia ciò che continua a mancare, sia a causa del predominio della lobby comunista nel mondo musicale, sia - a volte - per una precisa scelta degli stessi gruppi militanti, è la possibilità di far entrare la "musica alternativa" nei grandi circuiti nazionali di pubblicizzazione, divulgazione e distribuzione. Siamo giunti così all'inizio del Terzo millennio e la "musica alternativa" è ancora fiorente. Nuovi gruppi sono nati, anche negli ultimi mesi, all'interno dei movimenti giovanili della destra. Ogni anno sono almeno una dozzina le nuove produzioni e centinaia i concerti organizzati. Inoltre l'evoluzione politica nazionale sta portando anche, lentamente, a qualche forma di riconoscimento ufficiale. In questo senso il punto di svolta è stato indubbiamente il "Concerto del Ventennale", organizzato proprio dall'Associazione "Lorien", a Monza, nel dicembre 1997, per festeggiare i vent'anni di attività di due gruppi storici: gli "Amici del Vento" e la "Compagnia dell'Anello". Quel grande concerto (cinque ore di musica, più di mille spettatori paganti) ebbe, infatti, per la prima volta, il patrocinio di due Assessorati alla Cultura, quello della Regione Lombardia e quello del Comune di Monza. C'è poi un altro aspetto assolutamente unico di queste canzoni: la sostanziale omogeneità del messaggio da esse diffuso. Pur nelle differenti fasi storiche e politiche del Paese, nella complessa dinamica dei gruppi e dei solisti e nonostante le sempre nuove e diverse forme musicali adottate, le canzoni "alternative" - da oltre trent'anni - utilizzano tematiche comuni. In esse si raccontano le avventure, le battaglie, le sofferenze ma anche le aspirazioni, i sogni ed i valori di oltre due generazioni di militanti; mentre è sempre costante il richiamo alla riscoperta dei valori tradizionali e di temi storici totalmente dimenticati dalla cultura "ufficiale". Dunque la "musica alternativa" può anche essere definita come uno straordinario esempio (unico nell'Italia del trasformismo anche canoro) di fedeltà e di continuità ideale. Infine l'aspetto veramente saliente, che qualifica come tale la "musica alternativa", distinguendola dal panorama di ogni e qualsiasi altro genere musicale: popolare, politico, etnico, folk o tradizionale che sia: è la sua divulgazione fuori dai canali commerciali. Nessuno degli oltre 300 prodotti ufficiali realizzati dagli oltre 100 tra gruppi e solisti italiani fin qui censiti, è stato venduto nei circuiti commerciali dei negozi musicali; né alcuna delle oltre 750 canzoni del repertorio "alternativo" è stata pubblicizzata attraverso radio o televisioni. Della "musica alternativa" si è occupata quasi esclusivamente la stampa di area, con qualche importante eccezione di articoli, di taglio più che altro politico, anche su media a larga diffusione. Questo grande patrimonio musicale, politico e sociale è stato quindi diffuso e conosciuto (da ormai più di due generazioni) solo attraverso lo strumento tipico delle culture clandestine: il "passaparola". In pieno secolo di comunicazione globale siamo pertanto di fronte a un enorme, quanto misconosciuto, fenomeno di espressione artistica antagonista, "alternativa" appunto, che rompe gli schemi della comunicazione di massa. Nel corso degli anni ci sono stati cantanti più o meno famosi che hanno dovuto abbandonare la musica di destra per poter incidere con una grande etichetta (come ad esempio Sergio Caputo) ed alcuni non sono mai divenuti famosi... Spero di esservi stato di aiuto, anche per capire come mai di cantanti famosi di destra non ce ne sono e se ci sono restano sommersi... Ciao a tutti
aggiungo Marco Masini Rita Pavone gigi d'alessio apicella iva zanicchi Anna Tatangelo Luca Dirisio Don Backy Daniele Groff Lucio Battisti Max Pezzali Bruno Lauzi, Umberto Bindi, Sergio Endrigo, Enrico Ruggeri Peppino di capri tutti certo non di sinistra
Ho clikkato ora I gusti sono gusti ovviamente..... ma a me non sembra che rappresentino bene la destra coi morti e i pentagrammi come loghi.... stile "le bestie di satana" IMHO
gli slayer sono più evidentemente schierati, li consoco bene ma ti ripeto: a destra la propaganda "birra e salsiaccia", come ahimè spesso succede con la myusica, è meno frequente
"Ci si spacca??? Siii.. Ci spacchiamo??? Siii!!! Ok man.. Ok girl everybody.." "La puzza di benzina, mi fa girar la testa.. Quando sto su di lei, è proprio la mia festa.. Mi guardo quando passo, sui vetri dei negozi, mi accorgo che con lei mi sento proprio Fonzie.." Io ascoltavo questo Jovanotti ed ancora oggi mi capita di risentire questo vecchio album.. Miticooo!!! Col passare degli anni il buon Lorenzo ha cambiato stile di vita andando dove porta il business :wink: I buoni vecchi tempi dei Paninari sono finiti. Ciò non toglie che alcuni brani siano ancora adesso piacevoli. PS: "La linea d'ombra"
però ne liberò circa 300000 con l'aiuto della fininvest e milano2. il mortadella oltre a non promettere nulla di buono, ci ha riempiti di tasse anche sulle auto, ed è inesorabilmente crollato presto come del resto hanno sempre fatto i governi di sinistra in Italia, fatti sovente da persone con idee non proprio compatibili nemmeno all'interno del proprio gruppo.
Walter Veltroni è pronto a dedicarsi alla politica nazionale se verranno stabiliti “maggiori poteri al primo ministro ed elezione diretta con sistema maggioritario bipolare”. Con queste dichiarazioni rilasciate stamattina, il sindaco di Roma lascia tramontare l’ipotesi di un proprio impegno in Africa una volta lasciato il Campidoglio nel 2011. Di quell’impegno Veltroni cominciò a parlare di ritorno dal viaggio compiuto nel continente nero tra febbraio e marzo 2000, in qualità di vicepresidente dell’Internazionale socialista. Prima raccolse le impressioni di quel viaggio nel libro Forse Dio è malato, quindi nel marzo 2001 dichiarò: “Non so quanto tempo mi impegnerà l’incarico di sindaco. Ma comunque a un certo punto finirà e invece di diventare uno di quei politici per i quali si cerca un posto in un consiglio di amministrazione, vorrei dedicarmi alla questione dell’Africa”. In un’intervista al Giornale nell’ottobre 2002, Veltroni confidò di avere “in testa e nel cuore” la voglia di “andare in Africa e svolgere un ruolo sociale”. Desiderio che il primo cittadino della capitale ribadì nel febbraio successivo alla rivista Chi: “Una cosa ho chiara nella mente: che alla fine del mio mandato non voglio nessun altro incarico. Fare il sindaco lo considero il mio ultimo lavoro in politica. Potrei arrivare al 2011, anno in cui avrò 56 anni. Spero a quel punto di poter andare a fare un’esperienza lunga in Africa dove ho lasciato un pezzo di me”. Ancora nel maggio 2003, in un’intervista alla televisione France 2, Veltroni specificò cosa avrebbe fatto una volta scaduto il mandato al Campidoglio: “Andare in Africa con mia moglie e lavorare laggiù, per qualche Ong, se le condizioni della mia famiglia saranno tranquille e se ne avrò la forza”. Commentando queste dichiarazioni, i primi a non credere a un futuro impegno nel continente nero del sindaco di Roma furono proprio gli esponenti politici a lui vicini. L’attuale presidente del Senato, Franco Marini, affermò nell’estate 2003: “Walter è un furbo, un vero professionista della politica. Scrive libri di musica, sogna di andare in Africa e intanto sotto sotto lavora per sé”. Piero Fassino fu ancor più esplicito: “Ma quale Africa! Certo che punta a Palazzo Chigi. Non subito però, nel 2011, quando lui sarà ancora giovane e noi saremo dei vecchietti”.
Non conosco la fonte, ma è palesemente di parte. Cmq, stiamo parlando di canzoni; queste sono musiche goliardiche al limite della demenzialità; ho letto qua e là un pò di testi e poi sono corso al cesso... Ve ne riporto uno a caso: Bomber nero (compagnia dell’anello) Non è il governo, non è la DC che hanno ridotto l'Italia così. Non è la mafia, non è la P2, né la P4 né la P3. Ciò che ha distrutto l'Italia davvero è quel bambino con il bomber nero con i capelli rasati a zero col braccio teso che grida Sieg Heil Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil Heil Heil Heil Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil Heil Heil Heil E non è Pippo, non è la Carrà che c'hanno rincoglionito fin qua. E non è neanche la pubblicità che c'ha riempito il cranio di bla-bla. Ciò che ha distrutto la cultura italiana è sempre questo figlio di ******* che ama Hitler e Mussolini mangia i bambini e grida Sieg Heil. Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil Heil Heil Heil Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil Heil Heil Heil Non sono il Sismi, il Sisde o la Cia, né questo Stato di polizia, che c'han sporcato di sangue ogni via in cinquant'anni di democrazia. Il solo ed unico assassino vero è quel bambino con il bomber nero con i capelli rasati a zero col braccio teso che grida Sieg Heil. Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil Heil Heil Heil Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil, Sieg Heil Heil Heil Heil E il cielo è sempre più blu, e il cielo è sempre più blu, e il cielo è sempre più blu, e il cielo è sempre più blu.
Lauzi, assolutamente no: al di là di qualche concerto per il partito liberale (che non era certo di destra), rimase sempre piuttosto "autonomo" Bindi: non si è mai espresso, sempre ermarginato perchè gay Endrigo era comunista. gli altri non li conosco.
se stai lì a riportare la mancanza di coerenza dei politici non ne vieni + fuori, dovresti citarne a migliaia...