Ancora una forte flessione per il mercato dell'auto in Europa. Secondo i dati diffusi dall'Acea (l'Associazione dei costruttori automobilistici europei), a giugno nell'Ue allargata a 27 Paesi più area Efta (Islanda, Svizzera e Norvegia) sono state immatricolate 1.427.008 nuove autovetture, segnando un calo del 7,9% rispetto alle 1.549.574 unità di giugno 2007. Nel primo semestre dell'anno, invece, la flessione del mercato è stata del 2,2%, a fronte di 8.327.922 vetture immatricolate (8.516.006 nel primo semestre 2007). Pesante la flessione dell'Italia che a giugno ha ceduto il 19,5% (con 184.275 immatricolazioni) e nel semestre l'11,5% (con 1.259.365 immatricolazioni). Dietro alla nuova contrazione delle immatricolazioni di vetture ci sono soprattutto, secondo l'analisi dell'Acea, l'aumento dell'inflazione e il rincaro dei carburanti. A questa realtà i maggiori mercati del Continente hanno risposto in maniera molto diversa. Considerate le performance registrate nel primo semestre dell'anno, quando complessivamente sono state immatricolate 8,33 milioni di auto: alla Germania e alla Francia che hanno proseguito il loro percorso di crescita (rispettivamente +3,6% e +4,5% rispettivamente), si contrappongono infatti le forti contrazioni che sono state registrate in Spagna e in Italia (rispettivamente -17,6% e -11,5%). Per quanto riguarda la fotografia del solo mese di giugno, in Francia (+1,5%) e in Germania (+1%) le vendite sono aumentate, mentre sono calate in Gran Bretagna (-6,1%), in Italia (-19,5%) e in Spagna (-30,8%). In quasi tutti i nuovi Paesi membri dell'Ue il mercato è risultato più dinamico (+4,1%), con le eccezioni di Ungheria (-2,2%), l'Estonia (-11,2%) e Lettonia (-32,2%). Il restringimento del mercato europeo dell'auto pesa anche sul Gruppo Fiat che a giugno ha registrato un calo delle nuove immatricolazioni delle auto passeggeri del 6,3 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, con una diminuzione complessiva del 2,5 per cento nel primo semestre dell'anno. Il Gruppo italiano esprime una quota di mercato che è rimasta stabile all'8,2% del totale. Una performance cui ha contribuito nei sei mesi soprattutto il marchio Fiat (+3,3% a 556.780), mentre Lancia (-10% a 64.747) e Alfa Romeo (-34,6% a 53.689) hanno registrato segni pesantamente negativi. Quasi tutti i grandi gruppi hanno registrato cali evidenti nel mese di giungo, da VW (-6,1%) a Psa (-9,7%), da Gm (-13,1%) a Renault (-5,6%), da Toyota (-18%) a Honda (-21,5%) a Daimler (-6%). Tra i pochi segni positivi scritti spiccano solo quelli di Ford (+0,8%) e Bmw (+1,7%). Nella prima metà dell'anno scrivono segni negativi anche Toyota (-12,3% con quota di mercato scesa al 5,3% dal 6%), il gruppo VW (-1,9% con quota di mercato al 19,6%), il gruppo Psa (rispettivamente -4,3% e 13%), Gm (-6,3% e 9,9%) e Ford (-2,9% e 9,9%). Tra i grandi gruppi che nel semestre scrivono un bilancio di segno positivo spiccano solo Bmw (+8,3% le vendite e quota di mercato in salita al 5,5% dal 5%) e Daimler (+2,8% e quota di mercato al 5,2% dal 4,9%) Da il sole 24 ore
copio e incollo Cassa integrazione alla VM Cento. I segnali negativi c’erano già da qualche tempo. Mancava solo l’ufficializzazione e ora è arrivata anche quella. La VM Motori di Cento è costretta a mettere in cassa integrazione parte dei suoi lavoratori. Ancora da perfezionare modalità e tempistiche, ma i sindacati temono che la misura possa riguardare fino a800 addetti sino ad un massimo di 7 settimane. La cig sarebbe scattata a fronte di riserve di magazzino rimaste invendute a seguito della forte crisi del mercato delle auto. Questa seconda fase della cassa integrazione si dovrebbe concludere entro la fine del 2008, mentre per la prima parte del 2009 si prevede una ripresa della produzione. Sono già programmate motorizzazioni destinate a nuove berline di lusso. Per questo la VM ha programmato e in parte già realizzato importanti investimenti, pari a 40 milioni di euro, per il miglioramento tecnologico e strutturale, in vista della ripresa di produzione. “Una politica – spiega la VM – che rafforza la convinzione di mettere a frutto l’attuale momento di flessione degli ordinativi, per prepararsi alla ripresa della produzione”.
perché arriviamo all'ultima parte dell'anno, perido che da sempre permette maggiori sconti (obiettivi di vendita da raggiungere)