Eccessiva volatilità del prezzo del Petrolio: soluzioni? | Pagina 24 | BMWpassion forum e blog

Eccessiva volatilità del prezzo del Petrolio: soluzioni?

Discussione in 'Off-Topic' iniziata da fasolini6, 11 Marzo 2008.

  1. Vegeta330

    Vegeta330 Presidente Onorario BMW

    10.286
    216
    13 Luglio 2004
    Reputazione:
    3.472.266
    BMW 220d MSport
    Mah, dopo esco e butto un occhio, comunque non volevo dubitare che ci fossero, però credo oltre l'1,5€ siano ancora in pochi... poi magari mi sbaglio nè e vi tocca venire tutti ad Abbiategrasso a far rifornimento :mrgreen:

    No, noi il popolo che ci lamentiamo se il prezzo del carburante sale ma se dopo qualcuno decide di spaccargli il culo sventoliamo le bandiere della pace e predichiamo democrazia..... nel senso, dobbiamo imparare a prenderlo nel culo felici! e se qualcosa non va già si sà che, o è colpa di Berlusconi, o è colpa di Bush o del dollaro in quanto americano ](*,)
     
  2. *Niccolò*

    *Niccolò* Presidente Onorario BMW

    9.509
    228
    20 Febbraio 2007
    Reputazione:
    3.241
    Bmw 123d Futura 5 porte
    purtroppo è la verita!!! CI FACCIAMO DETTARE LEGGE IN CASA PROPRIA!!!
     
    Ultima modifica di un moderatore: 27 Maggio 2008
  3. Emiliano

    Emiliano Presidente Onorario BMW

    12.522
    527
    13 Settembre 2004
    Reputazione:
    9.416.102
    E92 335d > E93 335i - 500
    Anch'io ne ho visti solo un paio sopra 1,5, ed in nessun distributore il gasolio è meno caro.

    Il Governo può fare mezza cosa buona: impedire che se ne parli.
     
  4. *Niccolò*

    *Niccolò* Presidente Onorario BMW

    9.509
    228
    20 Febbraio 2007
    Reputazione:
    3.241
    Bmw 123d Futura 5 porte
    non sarebbe male....

    ps:mamma che panorama in firma!!! =D>=D>
     
  5. luigi83

    luigi83 Amministratore Delegato BMW

    4.152
    108
    19 Febbraio 2007
    Reputazione:
    4.628
    E36 325 coupè

    Ma sei fortunato.da me sono tutti sopra 1.50 ci sta solo 1 Q8 che la fa a 1.46 ed è sempre piena,parlo di Diesel ovviamente,la benza sta dagli 1.52 agli 1.57#-o
     
  6. Vasko

    Vasko Secondo Pilota

    906
    24
    19 Agosto 2005
    Reputazione:
    4.427
    320i montrealblau
    Ma siete ancora tutti convinti che il prezzo del greggio che paghiamo noi lo decidano solo gli arabi??!! :eek: ](*,)

    Goldman Sachs: aggiotaggio sul petrolio

    Maurizio Blondet

    Da settimane ormai i media ripetono la «previsione» emessa da Goldman Sachs: «Il barile arriverà a 200 dollari». E ciò, «inevitabilmente». Quel che non dicono i media è che Goldman Sach gestisce (e manipola) il GSCI, l’indice dei prezzi delle materie prime più usato nel mondo, e nel GSCI il greggio ha un «peso» sproporzionato.

    Goldman Sachs ha anche contribuito a far nascere il London ICE Futures Exchange, attraverso l’Atlanta Georgia ICE (International Commodities Exchange), che possiede la filiale di Londra, e di cui Goldman è comproprietaria: e l’ICE, dal gennaio 2006, è stato esentato dall’amministrazione Bush persino dalle lievissime regole vigenti in America. L’organo di controllo sui futures americani, la Commodities Futures Trading Commission, che già non brilla per poteri di repressione, non ha accesso nemmeno ai dati degli scambi dell’ICE di Londra.

    L’ICE di Londra è stato oggetto di due inchieste del Congresso USA (al Senato nel giugno 2006, alla Camera bassa nel dicembre 2007) le quali hanno appurato che i rincari del greggio sono causati da contratti futures per miliardi di dollari, improvvisamente aumentati in quantità, che avvengono appunto in quel «buco nero» finanziario.

    Il rapporto senatoriale del 2006 ha scritto: «Ci sono là pochi gestori di fondi che sono maestri nello sfruttare le teorie sul picco petrolifero e i momentanei colli di bottiglia della domanda-offerta (1), e facendo audaci previsioni di straordinari rincari imminenti, essi gettano benzina sul fuoco rialzista in una sorta di profezie auto-avverantisi».

    Insomma è chiaro: Goldman Sachs si è data i mezzi per manipolare al rialzo i prezzi del petrolio, e lo sta facendo con grande zelo. La sola domanda è come mai, dopo un simile rapporto del Senato USA, i suoi dirigenti non siano stati chiamati in giudizio per aggiotaggio o, come minimo, per conflitto d’interesse. Misteri del popolo eletto.

    Manipolare i rincari attraverso i futures è facilissimo, perchè all’ICE si può comprare sulla carta una partita di petrolio ad una data stabilita (future, appunto), versando in anticipo solo il 6% del prezzo. Con un margine così lieve, gli speculatori hanno in mano una leva moltiplicatrice da 16 ad 1. Rischiando mille dollari, generano una domanda di 16 mila dollari di petrolio. Domanda fittizia.

    William Engdahl (2) infatti avanza il sospetto che la bolla speculativa petrolifera stia per scoppiare (come già quella edilizia sub-prime), e Goldman usi la sua «profezia» e le sue manipolazioni per rifilare agli ingenui investitori (tipicamente, i devastati fondi-pensione USA) contratti di cui la stessa Goldman si sta silenziosamente disfacendo. Sarebbe interessante vedere le posizioni sui futures petroliferi della stessa Goldman, dice Engdahl, per constatare se ha impiegato i suoi capitali sulla scommessa che il greggio andrà a 200; se, insomma, crede alla sua profezia.

    Naturalmente, dato che l’ICE di Londra è una stanza oscura o un buco nero, è quasi impossibile saperlo. Ma Engdahl ricorda che nel 2001, quando a salire prodigiosamente erano i titoli delle «dot.com», ossia di micro-aziende neonate, con due o tre dipendenti, che promettevano mirabolanti avanzamenti nel software e nelle telecom e il cui valore azionario saliva in modo astronomico in base a quel che i media magnificavano di loro, avvenne proprio questo: alcuni lupi di Wall Street spingevano all’acquisto di tali azioni sopravvalutate, mentre loro, zitti zitti, le vendevano; o magnificavano le azioni di compagnie in cui le loro banche-madri avevano interessi.

    Poi, la bolla delle dot.com scoppiò, l’indice NASDAQ crollò, e un’altra inchiesta del Congresso appurò che i lupi di Wall street avevano rifilato anche notizie esagerate ai grandi media ufficiali proprio per vendere a caro prezzo le azioni che stavano per cadere. Anche allora si seppe tutto «dopo», quando ormai i lupi avevano le tasche piene, i fondi-pensione le casse vuote, e senza conseguenze penali.

    I segnali che la bolla petrolifera sia gonfiata deliberatamente dalla speculazione finanziaria non mancano. In aprile, l’analista petrolifero di Lehman Brothers, Michael Waldron, intervistato dal Telegraph, ha dichiarato: «L’offerta di petrolio sta superando la crescita della domanda. Le riserve sono in aumento dall’inizio dell’anno». Pochi giorni dopo a Dallas, si riuniva la American Association of Petroleum Geologists, da cui usciva questa indiscrezione: «I prezzi del greggio caleranno presto drammaticamente; sarà il gas naturale a mantenere una tendenza al rialzo a lungo termine». Infatti, «una delle cose che è molto importante comprendere è che la crescita della domanda mondiale in petrolio non è tanto forte», ha detto David Kelly, l’analista strategico della J.P.Morgan funds. Infatti la domanda è piatta, e ciò non giustifica i rialzi.

    Cresce alquanto in Cina, ma cala in USA per la recessione americana: attualmente di 190 mila barili al giorno secondo i dati ufficiali dell’Energy Information Administration (ente del governo USA). E per valutare il dato occorre aver presente la differenza tra USA e Cina: la Cina consuma 7 milioni di barili al giorno, gli USA il triplo, 20,7 milioni barili al giorno. Un calo americano conta dunque molto più, sui mercati, di una accresciuta domanda cinese.

    La quale, peraltro, non è poi così esplosiva come ci raccontano i media (e Goldman): secondo l’ente ufficiale USA suddetto, la domanda cinese aumenterà quest’anno di 400 mila barili/giorno, un aumento non tale da turbare i mercati, rispetto ai 3,2 milioni di barili al giorno che la Cina importa.

    E’ nel più grosso consumatore mondiale, l’America, che si sta profilando un calo dei consumi, che diverrà via via più pronunciato quanto più la recessione americana morderà i consumi delle famiglie, colpite dai pignoramenti, dai debiti, dalla disoccupazione crescente. Secondo Master Card, in un rapporto del 7 maggio, la domanda americana di carburanti è scesa di un imponente 5,8 %.

    Difatti, le riserve petrolifere americane aumentano («Per prepararsi alla guerra con l’Iran», dicono gli aggiotatori: ogni allarme è buono per tener alti i futures), mentre le raffinerie hanno ridotto i loro ritmi di raffinazione per affrontare la domanda calante: oggi lavorano all’85 per cento delle capacità, contro l’89 dell’anno scorso. E tengono basse le loro riserve di benzina allo scopo di sostenere i prezzi e i profitti.

    Come non bastasse, nuovi giacimenti entreranno in produzione nel 2008, aumentando l’offerta. L’Arabia Saudita ha in progetto di aumentare di un terzo l’attività estrattiva, e di accrescere gli investimenti nel settore del 40%, per soddisfare la crescente domanda dell’Asia. Dall’anno prossimo la sua capacità di estrazione aumenterà dell’11% rispetto all’attuale.

    Già nell’aprile scorso funziona il nuovo campo petrolifero saudita di Khursanyah, aggiungendo all’offerta globale mezzo milione di barili al giorno di pregiato Arabian Light Crude; dal 2009 il giacimento di Khurai, il più grosso dei nuovi progetti di sfruttamento sauditi, aggiungerà 1,2 milioni del miglior greggio (e al più basso costo estrattivo) alla offerta mondiale.

    In Brasile, la Petrobras sta cominciando a sfruttare il giacimento offshore di Tupi, che si valuta in 8 miliardi di barili, e dovrà portare il Brasile fra i primi dieci produttori globali, sotto la Nigeria ma sopra il Venezuela. In USA, la US Geological Survey ha riferito di nuove riserve in un’area che va dal North Dakota al Montana, e che stima in 3,65 miliardi di barili.

    L’Iraq ha riserve valutate non inferiori a quelle saudite, se solo il disordine americano non ne impedisse lo sfruttamento. E si tenga presente che già a 60 dollari il barile, diventano convenienti economicamente una quantità di pozzi chiusi quando il barile era a 27.

    Insomma: la domanda non cresce, l’offerta aumenta - eppure, misteriosamente, i prezzi salgono. Non durerà molto: anche questa bolla scoppierà. Quando?

    Questo lo deciderà Goldman Sachs, quando riterrà di averci depredato e impoverito abbastanza. Per intanto, tutti i media gridano con il padrone: «Petrolio a 200!».

    1) Infinite notizie vengono diffuse, il cui effetto è rincarare i futures petroliferi: oggi sono disordini in Nigeria, domani un oleodotto fatto saltare in Iraq, dopo domani la Guerra imminente in Iran, o la «domanda insaziabile» in Cina. I rincari vengono inoltre spiegati in base al «rischio terrorismo» che impone un sovrapprezzo, e col «picco petrolifero». Tutte ragioni plausibili. Il fatto è che si addensano negli ultimi tempi, provocando istantanei colli di bottiglia per ingorgo di domanda da panico.
    2) William Engdahl, «More on the real reason behind high oil prices», GlobalResearch, 21 maggio 2008.

     
  7. DESHI BASARA

    DESHI BASARA Presidente Onorario BMW

    19.690
    1.284
    10 Giugno 2004
    Reputazione:
    13.172.876
    MB B200CDI
    Quando posterai anche notizie come questa
    http://news.excite.it/economia/borse/546632
    sarà una giornata memorabile, Faso
    #-o
    della serie: gli aumenti in neretto (e non potresti nemmeno, è la scrittura dei Mod) con corredo di punto esclamativo d'ordinanza ed i cali nel dimenticatoio
    [-X
     
  8. cesabas

    cesabas Presidente Onorario BMW

    10.655
    215
    27 Febbraio 2004
    Reputazione:
    18.749.687
    420d F36 190CV
    ma ora come ora vanno tutti a spendere soldi in america?è tutto basso....chi ha 2 soldi contanti da investire ora in qualche casetta negli usa un brutto affare non fa...
     
  9. luigi83

    luigi83 Amministratore Delegato BMW

    4.152
    108
    19 Febbraio 2007
    Reputazione:
    4.628
    E36 325 coupè

    si si,si vede che non sai quanto pagano di tasse in USA per una casa.
    Un appartamento a Miami,di 130mq in zona medio alta costa di tasse sui 60mila euro l'anno:wink:
     
  10. cesabas

    cesabas Presidente Onorario BMW

    10.655
    215
    27 Febbraio 2004
    Reputazione:
    18.749.687
    420d F36 190CV
    quanto si guadagna in america?
     
  11. luigi83

    luigi83 Amministratore Delegato BMW

    4.152
    108
    19 Febbraio 2007
    Reputazione:
    4.628
    E36 325 coupè

    dipende,un buon stipendio sta sui 90-100mila dollari l'anno,ma si è sempre in 2 a lavorare e spesso anche doppio lavoro
     
  12. Galak200

    Galak200 Presidente Onorario BMW

    6.136
    101
    27 Ottobre 2003
    Reputazione:
    1.590
    525D Futura E60 & Cayenne S
    Immaginiamo se ieri fosse aumentato il prezzo di 3 dollari al barile, già oggi tutte le compagnie avrebbero immediatamente aumentato il prezzo.
    Invece quando cala non succede nulla...:evil:
     
  13. DESHI BASARA

    DESHI BASARA Presidente Onorario BMW

    19.690
    1.284
    10 Giugno 2004
    Reputazione:
    13.172.876
    MB B200CDI
    Bingo
    voglio dire, cosa stiamo qui a fasciarci le testa per il greggio che aumenta quando poi in caso di calo i prezzi alla pompa restano inchiodati
    Ed aspetta: i prezzi alla pompa sono sotto agli occhi di tutti, mentre le PORCATE dell'HERA su luce e gas no, quelli sono ancora più BASTARDI ed INFAMI delle compagnie petrolifere in quanto i loro prezzi non vengono sbandierati come quelli di benzina/gasolio, ti inviano dei ***** di conguagli a casa a seguito di aumenti del greggio ma col ***** che riallineano i prezzi quando cala........voglio dire se il greggio tornasse sui 100$ con una calma olimpica i carburanti prima o poi tornerebbero sui 1,30/litro, ma qualcuno ha mai controllato i prezzi di luce e gas se virano mai al ribasso?
    MA-LE-DET-TI!
    Il Governo procuri a vigilare su questo anzichè a promettere detassazioni che non riuscirà mai a mantenere (siamo seri, passi per la 13ma ma quanti con un reddito annuo da 35.000€ lordi in giù hanno dei premi sulle loro performance? nel senso, quel tipo di reddito, rispettabilissimo, è roba per chi non lavora a fisso + incentivi, quindi di fatto l'aliquota del 10% si applica esclusivamente sulle loro 13me perchè non son certo loro ad avere premi sulle vendite a budget annuo raggiunto)
    ECCHECCAXXO!
    :evil:
     
  14. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    In realtà per ora si è parlato solo di straordinari, anche se le promesse parlavano anche di 13ma e premi di produzione...
     
  15. DESHI BASARA

    DESHI BASARA Presidente Onorario BMW

    19.690
    1.284
    10 Giugno 2004
    Reputazione:
    13.172.876
    MB B200CDI
    peggio che peggio, di fatto stanno detassando una sega
    :evil:
     
  16. Galak200

    Galak200 Presidente Onorario BMW

    6.136
    101
    27 Ottobre 2003
    Reputazione:
    1.590
    525D Futura E60 & Cayenne S
    Va be dai almeno ci provano, i precedenti non sapevano neanche cosa significava la parola "detassazione"
     
  17. Nitro

    Nitro Kartista

    207
    22
    31 Marzo 2004
    Reputazione:
    2.045
    330Ci CaBriO
    Cmq non penso potrà fare più di tanto. Con il debito pubblico che abbiamo, su cui paghiamo 70 miliardi di euro all'anno di interessi (più di 1000€ a testa :eek:), non ci sono soldi per tagliare niente...saranno tutti contentini, la maggior parte dei quali rientreranno dalla finestra. Silvio è 10 anni che promette le 2 aliquote (23 e 33), quella sarebbe una bella detassazione.
     
  18. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Ma questo si sapeva anche in campagna elettorale...

    Perchè prendere per il cul* ancora una volta?

    A molti piace essere presi, è assodato, ma spero non a tutti :-s
     
  19. Nitro

    Nitro Kartista

    207
    22
    31 Marzo 2004
    Reputazione:
    2.045
    330Ci CaBriO
    Agli italiani piace sognare. :mrgreen:
     
  20. cesabas

    cesabas Presidente Onorario BMW

    10.655
    215
    27 Febbraio 2004
    Reputazione:
    18.749.687
    420d F36 190CV
    il problema dell'italia non è il debito, ma la spesa pubblica
     

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