Gentili forumini, ultimamente la mia società ha una serie di fatturelle di piccoli importi (intorno ai 1000 euri) che risultano impagate da mesi , fatte le solite telefonate, raccomandate nostre e del legale, mi rimane il decreto ingiuntivo, che costa, solo di oneri notarili per la preparazione del registro IVA da allegare, 300 euri più avvocato ed il tempo a seguire queste cose. Mi è balenata l'idea di passare tutto ad un'agenzia di recupero crediti, che io immagino munita di omaccioni abili a trattare con certi stronxissimi clienti che rimbalzano le mie impiegate e pure me Avete esperienze, suggerimenti ? insomma come funziona?
Per crediti di circa 1000 euro la procedura legale classica del Decreto ingiuntivo è troppo onerosa rispetto all'effettivo vantaggio che se ne puo' conseguire. La cessione PRO SOLUTO di un credito puo' portare i seguenti benefici: 1) stornando il credito a perdite su crediti (è dibattuto se si possa parlare di perdita su crediti o minusvalenza - ma questo lo approfondiamo dopo) hai l'immediato vantaggio di ridurre l'imponibile fiscale recuperando di fatto parte delle imposte che su quella fattura hai già pagato; 2) realizzi un corrispettivo derivante dalla vendita di tale credito che aggiunto al recupero delle imposte ti porta a recuperare parte del credito. I problemi sono pero' molteplici in primis perchè queste società acquistano spesso i crediti con convenzioni capestro e corrispettivi irrisori. Proprio in questi periodi affiorano società che promettono vantaggi sulla carta ma che alla fine portano solo a spese ulteriori.
La vedo dura cara Goldie, calma piatta, o da queste bande le cose vanno bene a tutti gli altri imprenditori o gli assenti stanno portando i libri in tribunale Affrontiamo più seriamente la questione, decreto ingiuntivo per crediti di tale importo medio lascerei perdere, i costi fissi ne assorbirebbero almeno il 50-60 % ammesso che tu riesca a chiuderli tutti positivamente ed i tempi di esecuzione 12-18 mesi ? Nei tribunali civili oggi non si scende da tale media ! Ottenute poi le agognate autorizzazioni giudiziali per i recuperi forzosi cosa fai ? Pignoramenti ? Secondo me alla fine della fiera l'operazione sarà in passivo Il recupero stragiudiziale al quale vorresti rivolgerti credo sia altrettanto poco redditizio, quella percenuale di successo andrebbe a coprire a malapena le spese da affrontare che sono in parte " fisse " per ogni mandato ed in parte in percentuale ( mediamente 25 % ). Purtroppo ( o per fortuna ) per la tua azienda i contenziosi di crediti di importi cosi limitati hanno scarse possibilità di essere recuperati . Non sono aggiornatissimo circa la fiscalità riferita ai crediti in sofferenza, non vorrei che oltretutto ci fosse anche la beffa che tale posta di bilancio producesse aggravio di imposte, in tal caso le classificherei immediatamente a " perdite " visto che tra l'altro la Corte di Cassazione, a mezzo sentenza n. 23863, ha sentenziato che al fine di compensare le perdite su crediti con il reddito di impresa non sia più necessario dimostrare l'insolvenza del debitore attraverso apposita procedura giudiziale, bensì produrre documenti " certi " circa l'esistenza del credito. A questo punto mettendomi nei tuoi panni (tranne che nei i tuoi splendidi sandali, sorry ), cederei prosoluto questi crediti a tutti gli effetti passivi ed ormai inesigibili a delle società attive su questi mercati, che li acquistano in un unico package. La perdita in conto economico verrebbe a compensare, seppur limitatamente, quello che sarà il successivo reddito di impresa . Purtroppo qui ci sono scarse riflessioni da fare, filosoficamente parlando , ciao.
Enrico, una domanda, ti occupi di contabilità? Scusa, ma, mi sembra che tu non abbia detto delle cose proprio corrette . Se fai la cessione del credito (cessione prosoluto) la società di factoring acquista il tuo credito, trattenendosi le dovute commissioni (non hai nessuna perdita ma solo una comm.ne sulla transazione da effettuarsi con atto notarile). Le minusvalenze/plusvalenze si verificano in caso si vada a vendere un cespite (l'eventuale minusvalenza/plusvalenza si ottiene dalla differenza del valore residuo del bene, a bilancio, rispetto al valore della vendita). Le perdite su crediti, se non sono passati almeno 5 anni, vanno su costi indeducubili (solitamente le aziende fanno un accantinamento annuale sul relativo fondo sval.ne crediti)
Goldie, se scrivi al cliente che minacci l'azione legale, devi poi dargli seguito; diversamente perdi credibilità nei confronti del cliente. La questione, a mio avviso, non è tanto quella di valutare o meno se valga la pena di fare azione legale per pochi soldi ma, piuttosto, quella di valutare la solvibilità del cliente. Lavoro presso una multinazionale farmaceutica, seguendo anche il recupero crediti. Ti posso dire che, a suo tempo, ho mandato al legale una farmacia per un credito di 60 euro (probabilmente ha preso sotto gamba la racc.ta che preannunciava l'azione legale). Sai quanto gli è costato il tutto? 3000 euro, si hai letto bene, 3000 euro. Sicuramente, la prossima volta, non credo che ignorerà chi minaccia di fargli l'azione legale. Devi anticipare i soldi, è vero, alla fine pagherà tutto il cliente "distratto" (sempre che sia solvibile) . Ti consiglio in ogni caso, prima di arrivare a questo punto, di contattare telefonicamente il cliente con una certa frequenza (2/3 volte al mese, almeno);le telefonate dovranno sempre avere un tono educato e rispettoso (alzare la voce o essere irrispettoso non fa altro che peggiorare le cose). E' importante capire il motivo per il quale il cliente non paga ( differenze di prezzo, prodotto/servizio non corrispondente agli accordi, etc etc) . Qualora capissi che il cliente, pur essendo in difficoltà economiche, è in buona fede, ti consiglio di venirgli incontro proponendogli un piano di rientro (concordi con lui, sottoscrivendo un documento, un tot di rate a saldo del tuo credito). Altro piccolo trucco è quello di bloccare gli ordini dei clienti che hanno dello scaduto, avvisandoli della cosa; solitamente, se hanno bisogno del prodotto, provvedono a saldare lo scaduto. Mi sono permesso di darti queste piccole dritte perchè compotandosi correttamente ma con severità, si riesce quasi sempre a portare a casa i soldini (parlo per esperienza personale). Se vuoi, scrivimi, potremmo sentirci per ulteriori suggerimenti. Buon lavoro e...non demordere!!
faccio tutto quanto hai descritto, ho una ragazza addetta solo a rompere i marroni ai clienti, gentilmente eh :wink:, il problema è che non ci sono molti soldi in alcune situazioni
...scusa ma sei un pò OT rispetto al quesito di Goldie e oserei dire anche leggermente nell'analisi del tuo lavoro........il personale alle mie dipendenze non avrebbe osato neanche pensare a tale eventualità e non ci sono motivazioni valide neanche in presenza di recidive scusami, ma ciò che hai scritto è inverosimile
TESTO UNICO IMPOSTE SUI REDDITI Art. 101 - Minusvalenze patrimoniali, sopravvenienze passive e perdite 5. Le perdite di beni di cui al comma 1, commisurate al costo non ammortizzato di essi, e le perdite su crediti sono deducibili se risultano da elementi certi e precisi e in ogni caso, per le perdite su crediti, se il debitore e' assoggettato a procedure concorsuali. Ai fini del presente comma, il debitore si considera assoggettato a procedura concorsuale dalla data della sentenza dichiarativa del fallimento o del provvedimento che ordina la liquidazione coatta amministrativa o del decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo o del decreto che dispone la procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi. Un elemento certo e preciso è la cessione del credito /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Se ho un credito verso un cliente di 100 e lo cedo PRO SOLUTO si origina una variazione finanziaria negativa accompagnata da una variazione economica negativa. In partita doppia Perdite su crediti (VE-) a Credito verso XY (VF-) € 100 So bene cosa sono Minusvalenze e Plusvalenze. Il mio è un ragionamento piu' fine che richiederebbe un'approfondimento che al momento non ho tempo di darti /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
molto interessante questa tesi, mi piacerebbe capire da dove hai tratto questa nozione :) /emoticons/smile@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Mau, sei libero di non credermi. Probabilmente anche il cliente non pensava di dover sborsare così tanto!! Parliamo di crediti scaduti da molto, molto tempo. Evidente che poi il cliente non viene più servito. In ogni caso ogni azienda applica la politica che più le è congeniale (non è detto che sia la più corretta). Sono stato un po' prolisso solo con l'intento di dare un aiuto a goldie. In ogni caso rispetto il vs. modo di gestione del credito.
parli di crediti verso persone certamente solvibili come nel caso di una farmacia ma prova ad intentare una pratica legale contro una Srl con 10.000 euro di capitale sociale .... alla fine ci rimetti 3.060 euro /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Enrico, come ho detto inizialmente, prima di fare un'azione legale, bisogna cercare di capire se un cliente è solvibile. Nel caso che ho citato, è molto più difficile recuperare soldi da una farmacia (che di solito è una societa di persone ) che da un'azienda . Quando il legale fa azione, pignora quello che trova, può essere un immobile, degli arredi, dei veicoli, può pignorare anche il conto corrente bancario se il creditore conosce anche solo c/o quale banca ha il conto il debitore. Se una una spa non ha il capitale completamento versato, puoi rivalerti anche sui soci per le quote che non hanno ancora versato all'azienda. Con questo non voglio dire che, con assoluta certezza, recupererai il tuo credito ma, il più delle volte è così. Io non ti devo convincere di niente, mi permetto solo di dare un consiglio in base alla mia esperienza lavorativa. Noi trattiamo sia con il piccolo farmacista che con gli ospedali, le Asl, le case di cura; ogni tipologia di cliente va gestita in maniera diversa. Ti faccio un altro piccolo esempio. Un mio amico ristoratore ha ricevuto un assegno postale scoperto a saldo di un pranzo per una comunione (pensa te). Vista l'esiguità dell'importo pensava di lasciar perdere. Dopo che io ho insistito, abbiamo provato a chiamare a casa di questa persona che si faceva sempre negare, alla fine abbiamo fatto denuncia e la persona che lo aveva emesso, ha saldato tutto più le relative spese per evitare il protesto dell'assegno (non siamo passati per vie legali). Non bisogna darsi per vinti.
Enrico, non vorrei inquinare ulteriormente il post con argomentazioni che non hanno attinenza, se vuoi possiamo confrontarci tramite messaggi privati. Solo uno scambio tra noi ragionieri (brutta gente) :-)))) (Parlo ovviamente delle minus , perditi su crediti etc etc)
non credo che si stia inquinando il topic anzi ci si sta confrontando sul tema. Sono d'accordo con te circa l'analisi iniziale da farsi sul creditore insolvente. Se vale la pena ben vengano le azioni legali seppur lente e costose. Tuttavia nel caso che prospetta Goldie credo si parli di crediti ragionevolmente valutati come difficilmente esigibili :wink: ps non sono ragioniere
immagino che quella farmacia non ti ordini più nulla e faccia un ottima pubblicità a tutti i prodotti dell'azienda per cui lavori.
Non so dirti se ci avrà fatto buona o cattiva pubblicità ma, questo tipo di clienti, preferiamo non servirli. Il cliente è tale in quanto acquirente e pagatore, diversamente è solo una perdita. E' solo il mio modesto punto di vista che può benissimo non essere condivisibile. Ti posso dire che abbiamo anche clienti che, nonostante siano stati passati al legale, abbiamo poi, dopo aver incassato le ns spettanze, ripreso a fornirli. Potrà sembrare strano ma..............