Che vergogna. Caro Pietro Colabianchi hai sbagliato tutto!!!!!!! Questo ha lavorato facendo quello che chiunque avrebbe fatto ( male in campionato ) vincere due coppe delle quali una con avversari a livello di una squadra di promozione!!!! Ha guadagnato complessivamente 5,3 milioni netti da agostova dicembre. Come un medico preparatissimo che guadagna quasi 200.000 mila euro anno per trent' anni di cariera!!!!!! E' una vergogna. Buona natale. Pietro Colabianchi.
Se moratti è un idiota che ci possiamo fare? 14 allenatori in 15 anni di gestione, i numeri parlano da soli, è un imbecille... Se si fa il conto di quanti soldi ha speso inutilmente fra calciatori e allenatori (considerando che ha vinto solo l'ultimo anno qualcosa a livello mondiale, esclusa la misera uefa ai tempi di ronaldo), faceva prima a comprarsi tutte le terne arbitrali mondiali /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
ma c'era bisogno di aprire un topic dedicato? A sto punto apriamone uno specifico per gli insulti al nostro Presidente. /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Giusto per par condicio... Caro Presidente, spero che non ti offenderai se uso questo tono familiare. In fondo siamo vecchi conoscenti. Era un giorno di autunno del '95, se non ricordo male. Sei venuto a Interello per vedere un provino del quindicenne Kallon. Ti sei fermato accanto a me, vicino alla rete di recinzione, come un qualunque tifoso. E abbiamo parlato per più di mezz'ora di Inter, dei nostri sogni. Abbiamo parlato di Ronie, che entrambi desideravamo, e delle difficoltà del suo acquisto. Abbiamo parlato di altri giovani, di promesse che avrebbero potuto far grande l'Inter. Poi ci siamo rivisti qualche volta, ma sempre in circostanze non liete. Ricordo in particolare una volta, forse era l'era Tardelli. L'Inter faceva disastri, aveva appena perso una partita in casa con una piccola. Il pubblico rumoreggiava. All'uscita dallo stadio ci incrociammo. Tu apristi il finestrino della macchina e parlammo per qualche istante. Eri abbattuto. Ti ho detto “bisogna tener duro, presidente, le cose cambieranno, arriverà il momento dei successi”. Tu mi hai dato un buffetto sulla guancia e a quel punto la gente che si era affollata intorno è esplosa in un grido: “ora e sempre, Moratti presidente”. Mi piace ricordare queste cose oggi, nel giorno del trionfo sommo. Nel giorno in cui i nostri sogni del '95 si sono avverati. Quante battaglie hai dovuto sostenere e vincere, per arrivare a questo punto! Gli avversari intuivano che non eri arrivato all'Inter per gestire l'ordinaria amministrazione. E allora è cominciata una battaglia sleale, su due piani. Su quello mediatico, una battaglia fatta di insulti, insinuazioni, offese gratuite. Che facevano breccia, con facilità, pure nell'animo di una parte degli interisti. Contemporaneamente si veniva costruendo un sistema di potere calcistico di tipo mafioso, che taroccava completamente i campionati e indirettamente escludeva la nostra Inter dalla possibilità di successo. Era una sorta di P2 calcistica. Ricorderai il duopolio affaristico Juve Milan. Ricorderai il sistema Moggi, le malefatte di Galliani presidente di lega e, attraverso la pubblicità e le tv, di fatto controllore del calcio; ricorderai i farmaci portentosi di Agricola Ventrone. Si spartivano tutto, pur lottando gentilmente tra di loro. Non c'era spazio per una competizione sportiva. E i media non “bastonavano” loro. Bastonavano te e la tua Inter. Sembrava tutto bloccato. Tutto impossibile. Ma ce l'hai fatta. Smentendo così il primo luogo comune costruito ad arte per denigrarti: saresti un tipo volubile, superficiale, incapace di tenacia, di perseguire un progetto nel tempo. Un uomo che ama solo circondarsi di signorsì e che si diverte capricciosamente a smontare e rimontare il suo giocattolo preferito! E invece, nonostante tutti gli ostacoli più sleali, sei arrivato caparbiamente dove hai sempre progettato di arrivare. Ma la campagna di distruzione della tua figura, ben orchestrata e corale, è cominciata subito: all'inizio spendevi molto. Ti hanno fatto passare per un “ricco scemo”. Peccato che non abbiano fatto lo stesso con Berlusconi, che ha razziato tutto quello che era possibile sul mercato, con investimenti enormi e contratti in nero (Lentini e c.). E ora non lo facciano con i presidenti di Barça e Real, per fare solo un esempio, che spendono molto di più. O con la juve e il Milan, tornati a spendere molto. Certo, inizialmente hai sbagliato la scelta di alcuni uomini e, attraverso loro, di molti giocatori. Ma era tutta una società da ricostruire dal nulla: in pratica non aveva più neppure il settore giovanile. Avevi capito tutto, però. A Interello a me che ti chiedevo di questo o quel giocatore italiano, hai risposto: impossibile. I giocatori italiani di una qualche importanza sono tutti direttamente o indirettamente controllati da Moggi. Ed eravamo nel '95! Ti accusavano di tutto e del contrario di tutto. E una parte degli interisti ci credeva. Eppure, nelle condizioni che conosciamo, anche prima dei 5 scudi consecutivi avevi vinto qualcosa, almeno sul campo: qualche coppa uefa, qualche campionato sottratto solo con la frode; qualche buona avventura in Cl finita male per sfortuna, ma combattuta dignitosamente (la semifinale col Milan senza sconfitte; il primo scontro col MU segnato negativamente da episodi strani). Ti dicevano che prendevi solo stranieri, come se questa fosse una colpa e non una necessità e pur sapendo che per te gli uomini, di qualunque colore o provenienza hanno una cosa che li rende tutti uguali: sono cittadini del mondo. Dicevano che ti circondavi non di persone competenti, ma di amici e amici della tua famiglia. Incompetenti come Branca, che “passa le sue giornate allo Skorpion e conosce meno giocatori di un tifoso medio”, ma sarebbe amico di Mao. Dicevano che acquistavi giocatori per compiacere le attesa della signora Bedy e non si vergognavano di queste indegnità. Senza conoscere le cose dall'interno, dicevano che liquidavi allenatori per un tuo capriccio, senza ragione tecnica alcuna. Oppure perché ti faceva ombra il loro prestigio. Lo hanno detto anche quando hai sostituito Mancini. E infatti avevi in mano una figura scialba, insignificante, come Mou, destinata a rimanere in secondo piano e a lasciare a te le luci della ribalta.... Il fatto è che tu sai riconoscere i veri uomini e i buoni tecnici. Come dimostra il rapporto che ancora intrattieni con allenatori bistrattati dalla stampa come Hodgson e Lucescu. E Mancini lo hai sostituito perché avevi in mano uno più forte, al momento. Uno capace davvero di farci arrivare sul tetto d'Europa. Poi si sono messi a criticarti, improvvisamente, perché non spendevi più. Solo la bazzecola di una settantina di milioni per ripianare. Dopo anni in cui avevi ripianato per centinaia di milioni. Non ti dico le ironie sul Moratti “povero”. Anche se io non conosco poveri che investano 70 milioni in una squadra di calcio. Hai scelto Benitez e hanno detto che non lo volevi (ma come, non eri un despota decisionista?), che non gli hai comperato nessuno in segno di disprezzo. L'idea che si avesse una squadra forte, visto che aveva vinto tutto; che di conseguenza si potesse rifiatare (si fa per dire) finanziariamente, per un anno; che si fosse puntato su qualche acquisto di rendimento ma non particolarmente oneroso, poi sfumato perché il mercato è insidioso; tutte queste cose non sono venute in mente a nessuno. Ma tu, fermo, risoluto, hai continuato a ripetere, fin dal principio dello scorso anno: ho in mano la squadra più forte. Derisione generale. Infatti hai vinto solo, con quella squadra, Scudetto, Coppa Italia, CL, Supercoppa italiana e Coppa del mondo. Ma hai perso la supercoppa europea. Non ti vergogni? Oggi però, caro Presidente, lascia che te lo dica, Benitez ha sollevato un problema reale. Forse in tempi e modi inopportuni. O forse queste esternazioni, fatte così, si riveleranno utili proprio all'Inter. Perché è indubbio che si debba iniziare al più presto un necessario rinnovamento dell'organico. Gli investimenti sui giovani sono straordinari, e noi ne siamo orgogliosi, ma non possono bastare. Gli avversari spendono e si rafforzano, gli anni dei nostri campioni ineguagliabili trascorrono veloci. Se stiamo fermi, tra poco saremo superati. Da più d'uno. Che si continui con Benny (io ormai finirei la stagione con lui, situazione dello spogliatoio permettendo) o che si cambi, il tecnico avrà bisogno di rinforzi importanti. Magari non famosi e costosi, ma efficaci. Il rinnovamento, dopo le vittorie più grandi, è qualcosa di molto pericoloso e difficile. Tutti i cicli finiscono, ma si deve lavorare perché ciò non avvenga di colpo e soprattutto per ricostituirne uno in fretta. Io so che farai degli errori, come tutti, come è inevitabile. Ma su una cosa non ho dubbi, Presidente. Che ti impegnerai al massimo, con una determinazione ferrea, perché i risultati di questi anni non diventino solo un lontano ricordo. Forza Presidente. Come ai tempi in cui le cose non giravano per il verso giusto, oggi che siamo sul tetto del mondo, più che mai gli interisti hanno fiducia nel primo tifoso della squadra e ti sono grati per ciò che hai loro regalato. E sono certi che la storia non finisce qui. Alla prossima, vicina vittoria, Presidente. Luciano N.B. Volevo anche ringraziarti, a nome di tutti, per la straordinaria opera di Inter Campus, che ci riempie di gioia quanto le vittorie e rafforza il nostro orgoglio di essere interisti. Altri usano il calcio per i loro interessi. Tu utilizzi il calcio anche per fare del bene. In tutto il mondo. Perché la sofferenza di un bambino africano non è meno straziante di quella di un bambino padano