Se è come dice il padre e credo che sarà propio cosi, auguro ai dottori che hanno commesso questo omicidio volontario i mali piu brutti che esistono sulla faccia della terra. BIMBA NIGERIANA MUORE IN OSPEDALE A CERNUSCO (MI), E' POLEMICA (AGI) - Milano, 12 apr. - Non si placano le polemiche sulla morte di una bambina nigeriana di 13 mesi, deceduta il mattino del 4 marzo all'ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio. Secondo il padre della piccola, il nosocomio avrebbe rifiutato di prestarle le cure necessarie in seguito all'esibizione di una tessera sanitaria scaduta, fino all'intervento dei carabinieri. L'ospedale, pero', ha smentito. Una versione completa dell'azienda su quanto accaduto quella notte e' attesa nella giornata di oggi. Intanto arrivano le prime reazioni. Ignazio Marino, presidente Commissione parlamentare d'inchiesta sul Servizio sanitario, ha chiesto al Nas di aprire un'istruttoria perche' "se alla piccola fossero state negate le cure perche' aveva una tessera sanitaria scaduta, ci troveremmo di fronte ad un fatto inaccettabile". I deputati del Pd Emanuele Fiano, Livia Turco, Barbara Pollastrini, Andrea Sarubbi e Antonio Misiani hanno dichiarato in una nota: "Abbiamo proposto una interrogazione parlamentare al ministro Fazio, per fare chiarezza sul caso della morte della bambina nigeriana, di 13 mesi, avvenuto dopo il presunto mancato ricovero nella struttura ospedaliera di Cernusco. Crediamo che sia giusto comprendere bene come siano andate le cose accertando tutte le eventuali responsabilita', anche attraverso un'inchiesta interna del ministero della Salute". Anche la Cgil, attraverso Marzia Oggiano (FP Cgil) e Tiziana Scalco (Cgil Milano), ha fatto sentire la sua voce: "Gli articoli denunciano il mancato ricovero della bambina a seguito di una visita al Pronto Soccorso. Tale mancato ricovero deriverebbe dal fatto che il padre era in possesso di carta SIS scaduta, essendo un lavoratore con permesso di soggiorno, ma da poco tempo disoccupato. A fronte di una denuncia di tale gravita', la Cgil e la Funzione Pubblica di Milano chiedono all'Azienda Ospedaliera di Melegnano e alla Regione Lombardia di fare immediata chiarezza sull'accaduto e sulle eventuali responsabilita'".
credo che giustamente il padre sia scosso dall'accaduto. Non credo assolutamente alla sua versione, ma indubbia la solidarieta' umana a lui e alla piccola. al solito prima di sentenziare, bisogna ascoltare tutte le campane, e capire cosa e' realmente accaduto, non dimenticandoci, che un medico non sempre puo' compiere il miracolo.
Certo, infatti ho messo il se davanti, però a che scopo e rischio il papà avrebbe fatto questa denuncia. Mahh. Sui miracoli, una cosa è aver fatto tutto il possibile per salvare un angelo, altra cosa , e grave, è rifiutarsi di salvare una bambina per una tessere scaduta. Dopo i fatti dell'asilo a pane e acqua non mi stupisco di questa vicenda.
behh leggendo le prime note parlano di forte disidratazione.... e visto che doveva prendere degli antiemetici... ehmm 1+1 la bimba non e' stata idratata... se cosi' fosse, morire per una carenza di acqua .. mumble mi sa di davvero grave... e ovviamente si apre la situazione familiare pesante, con padre disoccupato ecc..
Chi non paga è giusto che non abbia il servizio, gli unici a vergognarsi devono essere quei genitori che mandano a scrocco i figli alla mensa dell'asilo.
Oh.. .ma com'e' che quando muore qualcuno in circostanze misteriose e parte la relativa polemica.. ... e' sempre colpa della disidratazione non mi sembra che l'italia sia un posto come la Nigeria che per un po' di acqua potabile ti devi fare 10km a piedi... mah..
non ci credo che esista un medico che rifiuti le cure per una tessera sanitaria scaduta (non siamo mica negli USA).... se andate nei pronti soccorso troverete che il 70% sono extracumintari e che molti di questi non hanno neanche il permesso di soggiorno altro che tessera sanitaria eppure vengono ogni giorno curati anzi ricordo medici che si sono batutti quando si è palesato l'obbligo mediante una legge per i medici di denunciare chi adnava al pronto soccorso senza permesso di soggiorno..... quindi IMHO è la solita polemica montata dai giornali....
Io non comento la storia perche non mi sono informato bene a riguardo però dico: E' pressoche inutile dire che ogni bimbo ha diritto al suo sacrosanto pasto. Che poi vi siano delle ingiustizie, derivati da problematiche familiari, è compito dei servizi sociali stabilirne dimensioni e gravita ed eventualmente gestire il da farsi, in casi gravi anche attraverso il tribunale dei minori. Se cosi non fosse, è solo perche questi servizi si grattano un po il cu*o nonostante gli stipendi. E allora si scrive al sindaco, che quanto meno ci fara risparmiare speranze e dindi, levandoceli dalle balle. In parte concordo, però stai tranquillo mio caro brunbrum che anche i medici, nonostante il ruolo che ispira fiducia e il camice bianco, fanno la cacca che puzza. E nel caso in cui ti capita di far presente che uno ha scagareggiato fuori dall asse, stai tranquillo che ti consigliano di usare un altro cesso, senza far troppo odore nel socchiudere la porta.. La buonafede e volontà credo vi sia in ogni organizzazione, come nel campo medico. Dove però, a parere mio presto scompare l'ingenuità e arriva l'indottrinamento. E' sempre una massoneria eh..
Che metafora suggestiva Prima che si esprimano giudizi taglienti è bene che chi ne ha responsabilità (magistratura, giornali) faccia chiarezza sulla vicenda. Per cui, come hanno già fatto altri utenti, vi chiedo moderazione.
Bella eh... P.S in alto ho precisato che non mi riferivo alla notizia. Non parlo per sentito dire io, oaf. Ho semplicemente commentato le ipotesi di altri utenti attraverso mie esperienze.
sulla mensa.. Ho appena sentito al tg regionale lombardo una bella nuova su questa vicenda.. Gli altri 200 genitori dell'asilo hanno deciso di non pagare con una petizione firmata:'mantenete anche i nostri'.
..ho appena sentito anche io alla radio, dicono che fasolini6 ha quello del piano di sotto che gira sui pianerottoli semi nudo, e puntandosi in faccia la telecamera con un faretto racconta ste pagliacciate mentre con l'altra mano si rasa i capelli...
A prescindere dalla vicenda in questione di cui ancora si sa poco secondo me c'è un'ingiustizia palese. Perchè il medico può esser denunciato ma non può controdenunciare?
Assurdo che siano state rifiutate le cure, un medico che si comporta così per prima cosa andrebbe contro il giuramento di Ippocrate, oltre che dietro le sbarre Io abito a meno di 10 km dal comune dove si è "verificato" il fatto, e sui giornali son state raccontate di quelle BALLE in merito, che metà bastano. Nessun bambino ha saltato il pasto e nessuno ha mangiato pane ed acqua, l'unica realtà è che c'erano genitori che se ne sono fregati così altamente della situazione dei loro figli, che i vigili urbani sono dovuti andare più volte a domicilio a chiedere cosa volessero fare. Non era richiesto il pagamento di una quota pena digiuno del figlio, erano solamente poste queste due scelte: 1) Hai possibilità? Firma qui e paga. 2) Non hai possibilità? Firma qui e ci pensa il comune per te, senza nessun problema. In piazza comunale, sinistra e destra a darsi le bottigliate in testa, con folto seguito di pasionari bandiero-muniti (e relativamente informati sui fatti) in ambo gli schieramenti, ed i bambini in mezzo, probabilmente a chiedersi se crescendo ci si rincoglionisce
Infatti dicevo che sembra improbabile che il papà si sarebbe sognato di fare una denuncia simile, pena una controdenuncia. (Rachel Odiase, 13 mesi, nigeriana, morta a Cernusco sul Naviglio perché il padre aveva la tessera sanitaria scaduta) Cure negate senza tessera sanitaria muore a 13 mesi bimba nigerianaIl documento e le cure negate a una piccola nigeriana perché il padre non aveva più il lavoro. Il caso all’Uboldo di Cernusco: la Procura apre un’inchiesta. E in duecento sfilano a Carugate per protesta Rifiutata dall’ospedale perché le era scaduta la tessera sanitaria, una bambina nigeriana di 13 mesi muore poche ore dopo. Il padre, in regola con il permesso di soggiorno, aveva appena perso il lavoro e non poteva rinnovare il documento che forse avrebbe strappato la piccola alla morte. «Uccisa dalla burocrazia», dicono gli amici della coppia, che in 200 hanno sfilato per le vie di Carugate, hinterland di Milano, dove la famiglia vive. Gli amici in strada a Carugate «I medici avrebbero potuto salvarla se non si fosse perso tutto quel tempo e se le cure fossero state adeguate. Se fosse stata italiana questo non sarebbe successo», grida ora Tommy Odiase, 40 anni, in Italia dal 1997. Chiede giustizia mentre stringe la mano della moglie Linda, di nove anni più giovane. La notte del 3 marzo la piccola Rachel sta male, è preda di violenti attacchi di vomito. I genitori, spaventati, chiamano il 118. Arriva un’ambulanza che li trasporta al pronto soccorso dell’Uboldo di Cernusco sul Naviglio. Il medico di turno, in sei minuti, visita la paziente e la dimette prescrivendole tre farmaci. «Non l’ha nemmeno svestita», racconta la mamma. Sul referto medico si leggono poche parole: «Buone condizioni generali». Sono riportati anche gli orari di ingresso (00.39) e di uscita (00.45). Il quartetto, con loro c’è anche la figlia più grande, di due anni e mezzo, gira in cerca della farmacia di turno. Ma le medicine sono inutili e alle 2 di notte l’uomo torna al pronto soccorso. Vuole che qualcuno si occupi della figlia, che sta sempre più male. «Il personale ci risponde che “la bambina ha la tessera sanitaria scaduta, non possiamo visitarla ancora o ricoverarla”», denuncia il 40enne. «Un fatto di una gravità assoluta — sottolinea l’avvocato della famiglia, Marco Martinelli — Dobbiamo capire se esistono direttive precise per casi come questo». In mano Tommy Odiase ha un permesso di soggiorno da residente da rinnovare ogni sei mesi ma che scade in caso di disoccupazione. Il nigeriano, per ottenere il rinnovo della tessera sanitaria propria e delle figlie, doveva presentare una serie di documenti che ne attestassero la posizione, fra i quali la busta paga dell’ultimo mese. Licenziato solo sei settimane prima, la pratica si è trasformata in un incubo. Davanti al rifiuto dei medici, l’ex operaio diventa una furia. Urla, vuole attenzione. Qualcuno dall’ospedale chiama i carabinieri per farlo allontanare. Forse dall’altra parte della cornetta ricordano che pochi giorni prima all’ospedale di Melzo, stessa Asl, era morto un bimbo albanese di un anno e mezzo rimandato a casa dal pronto soccorso. L’intervento dell’Arma risolve momentaneamente la situazione: Rachel viene ricoverata in pediatria. Sono le 3 di notte, «ma fino alle otto del mattino nessuno la visita e non le viene somministrata alcuna flebo, nonostante nostra figlia avesse fortissimi attacchi di dissenteria e non riuscisse più a bere nulla», raccontano i genitori. Nel tono della voce rabbia e dolore si mischiano. La sera del giorno dopo la situazione è critica, tanto che oltre alla flebo accanto al letto spunta un monitor per tenere sotto costante controllo il battito cardiaco. Alle cinque e mezza il cuore della bambina si ferma, dopo 30 minuti di manovre di rianimazione viene constatato il decesso. I carabinieri acquisiscono le cartelle cliniche, gli Odiase presentano una denuncia per omicidio colposo a carico dei medici e dell’ospedale, la Procura di Milano apre un’inchiesta con la stessa accusa contro ignoti. Ora si attendono i risultati dell’autopsia, pronti per il 12 maggio.
sicuramente la morte di una bambina e' una disgrazia..... probabilmente non e' andato tutto per il verso giusto, ma di una cosa sono sicuro, il fatto che la tessera sanitaria fosse scaduta non centra proprio nulla. Magari qualche medico ha sottostimato il problema alla piccola e ha detto che non aveva niente..... e per cercare di liberarsi del padre che invece (giustamente) insisteva hanno inventato quella ridicola scusa. In italia al prontosoccorso curano e ricoverano eventualmente anche un barbone senza documenti, un extracomunitario senza permesso ne documenti..... se uno ha un incidente e viene portato svenuto e senza documenti al pronto soccorso non mi risulta lo lascino morire...... quindi la tessera non centra proprio niente. Per quanto riguarda i bambini a pane e acqua..... sicuramente sbagliato ma ancor piu' sbagliato non intervengano i servizi sociali presso quelle famiglie che non pagano.... e li obblighino pena denuncia per abbandono di minore ad andarli a prendere e dargli da mangiare a casa. Mio figlio mangiava alla mensa della scuola dove si paga un iscrizione annuale ed un ticket giornaliero ogni volta che se ne usufruisce, beh l'anno scorso il comune ha aumentato da 3 a 4 euro questi ticket per compensare quelli che non pagano e non portano i ticket a mensa, adesso io mi chiedo perche' io devo pagare 1 euro in piu' a ticket per compensare anche ad esempio quelli di una coppia straniera con 4 figli che non paga non solo nulla per la mensa ma non comprano neanche i quaderni e tutto il materiale didattico ma intanto si muovono in classe A lei e Audi A6 lui? Posso ancora capire dover coprire (anche se la beneficienza dovrebbe essere una scelta e non imposta) la madre vedova con 3 figli che lavora ad ore e tira la cinghia e non ce la fa ma qui sembra sempre piu' che a pagare siano sempre i soliti Fessi.
L'unico messaggio da quotare, in questo schfo di thread..... Il giorno dopo il mio ricovero, e' arrivato in camera, anch'egli ricoverato, un Extracomunitario di Casablanca, con una frattura incasinatissima. Sta ricevendo lo stesso mio trattamento. E' arrivato in Italia tre giorni prima del suo infortunio.... Ho detto tutto, e nient'altro diro'. PS: onaf, meno male ci sei tu!