Togliamoci qualche sassolino dalle scarpe, con buona pace di Ipercoop e compagnia bella: http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=731561
Questo cosa implica? A parte la dimostrazione della forza dell'ordine dei farmacisti, all'atto pratico cosa cambia? Ipercoop non potra' piu' vendere prodotti da banco? La mia parafarmacia preferita chiudera'? Oppure hanno solo limitato potenziali estensioni del mercato dei medicinali al di fuori delle farmacie - e quindi la cosa sara' trasparente agli utenti finali?
si scherza, ma è ahimè (se è lecito di parlare di categorie "tout court" come sempre si fa di fdo, avvocati ecc..) una risata amara con un fondo di verità :wink:
Niente di tutto questo: ribadisce che il modello di farmacia italiana sarebbe auspicabile anche nel resto dell'UE e che non siamo dei banditi. Ma quello che è più interessante è che il PM, che in teoria avrebbe dovuto contestare la legislazione della farmacia italiana, è stato il primo a darci ragione. Questo perchè viene vista come un servizio per la collettività e non una mera attività commerciale. Per inciso, ho visto al TG5 una puntata dell'Indignato Speciale in cui facevano visita ad alcune PARA-farmacie. Si lamentavano che non fanno utili e chiamando in causa la legislazione italiana. Questo, per diritto di cronaca, lo possono raccontare a Mario Rossi con diploma di quinta elementare che ignora tutti i passaggi e tutta la regolamentazione di Ordini, pianta organica e concessioni governative. La realtà è che sono imprenditori poco capaci e in quanto tali possono piangere solo loro stessi. La Corte Europea parla chiaro, se poi confidassero in un golpe da parte di Bersani è un altro discorso. Al di là di tutto, questa sentanza mi fa piacere perchè da 2-3 anni a questa parte per alcuni valeva l'equazione farmacista=bandito.
Quindi all'atto pratico non cambia nulla. Stasera il Localyn Oto andro' ancora a prenderlo dalla mia farmacita preferita.
Se i medici prescrivessero meno cagate invece di pensare alle crociere ed ai premi delle case farmaceutiche sarebbe meglio per tutti. (forse meno per i farmacisti). http://www.worstpills.org/
A me capitato di ricever consigli migliori sull'ultilizzo di alcuni farmaci, ed anche sulla loro somministrazione, da parte di farmacisti che da medici.
La sentanza riguardava le farmacie, non i medici. Se prescrivessero secondo scienza e coscienza (cioè secondo il giuramento di Ippocarate) sarebbe molto meglio anche per noi.:wink: E' nell'aria che prima o poi dovranno prescrivere ESCLUSIVAMENTE il nome del principio attivo (che è una formula chimica) e non il nome commerciale del farmaco. Solo che i medici non ci stanno.
Sarebbe l'ideale per il cittadino e per me che ci lavoro (meno complicazione e meno magazzino), non per il medico che perderebbe tutti i privilegi. In pratica finirebbe di essere una leva per l'industria farmaceutica.:wink:
Mi son preso la briga di andarmi a vedere la sentenza. Ci sono diversi punti interessanti, mi limito a riportarne un paio. Certo è che la sentenza non da alcun giudizio di merito sulla "bontà" di un sistema piuttosto che un altro (mi riferisco a una particolare attenzione alla salute dei cittadini e la vendita di prodotti potenzialmente pericolosi, se vogliamo dare una connotazione positiva - o protezionismo e difesa dei privilegi da parte di alcune lobby, se invece vogliamo cercare una connotazione negativa), ma sull'ammissibilità degli stessi e la loro non contrapposizione con il quadro normativo europeo.
Io non conosco ancora un farmacista che sia un bravo imprenditore, perchè allo stato attuale non può dimostrarlo visto che il mercato non è libero :wink: Quando chiunque (con le dovute competenze, per carità) potrà svegliarsi una mattina ed aprire una farmacia, potremo giudicare quanto valgono davvero.
Il mercato è lo stesso, se parli con loro ti dicono che una liberalizzazione in senso generale gli farebbe fare utili da urlo. Ed un fondo di verità c'è: se posso vendere 10 prodotti su 100 ho statisticamente meno possibilità di impormi rispetto a chi ha la possibilità di imporre un portafoglio completo. :wink:
Con titolo di scuola media superiore puoi iscrevirti a farmacia, laurearti, fare esame di stato e poi partecipare ad un concorso. Diventeresti titolare di farmacia privata.
poi me la vendi tu a prezzo umano? Se vuoi ho un'amica che si è laureata a 24 anni con il massimo dei voti (cosa rara tra i farmacisti, soprattutto di seconda generazione) che sta facendo il giro delle sette chiese per trovare qualcuno che le venda una farmacia .... purtroppo riesce a racimolare "solo" 500000 euro e non sono sufficienti nemmeno per comprarla in campagna!
Parlo anche io della realtà. Presidente di Federfarma Arezzo ha vinto il concorso per farmacia di nuova istituzione senza padre farmacista. Altrimenti, se vogliamo usare un tono sarcastico, potrebbero esserci tanti mestieri in cui "si dice" che ci vogliano accosti o tessere di partito. Ma parliamo della realtà, vero?:wink: