2035-Ban motori endotermici

Se ti fidi di ChatGPT, questa è la sua sintesi:

• Lo studio in questione, intitolato The economic commitment of climate change, era stato pubblicato in aprile 2024 su Nature.
  
• Nel lavoro, gli autori — del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) — stimavano che i danni economici globali del cambiamento climatico potessero essere molto gravi: prevedevano una riduzione fino al 62% del PIL globale entro il 2100 in scenari di alte emissioni.
  
• Una cifra molto impattante riportata dai media: il costo annuale globale stimato per il 2049 era di 38 mila miliardi di dollari.

Perché lo studio è stato contestato

Dopo la pubblicazione, altri ricercatori hanno evidenziato problemi metodologici e di dati:

• In particolare, si è scoperto che i dati economici usati per un Paese — Uzbekistan, per gli anni 1995–1999 — erano inaccurati, e che tali errori influivano molto sui risultati globali.
  
• Inoltre, è emerso che lo studio sottostimava l’“incertezza statistica”, trascurando correttamente la “spatial auto-correlation” (ossia il fatto che regioni vicine possono mostrare effetti correlati e non indipendenti).
  
• Di conseguenza, le revisioni dei dati e della metodologia hanno portato a risultati molto differenti: le stime peggiorative sono risultate troppo incerte e “instabili” per essere credibili come evidenza solida.
  

Cosa è cambiato con la ritrattazione

• Il 3 dicembre 2025 lo studio è stato ufficialmente ritirato da Nature.
  
• Nella nota di ritrattazione si spiega che, dopo la correzione dei dati di Uzbekistan e l’aggiustamento della metodologia, le nuove stime mostrano un intervallo di danneggii molto più ampio e dunque incerto: la riduzione del reddito globale a metà secolo non è “certificabile” con la forza delle stime precedenti.
  
• Una versione rivista dello studio è stata resa pubblica dagli autori (open access), ma non è ancora stata sottoposta a peer review — quindi i risultati restano provvisori.
  

Impatti e conseguenze: scienza, politica e dibattito pubblico

• Il ritiro ha sollevato dubbi su come i risultati scientifici — soprattutto quelli con grande impatto mediatico — vengano usati nelle politiche ambientali e nelle stime economiche globali.
  
• Alcuni governi, istituzioni e analisti che avevano basato decisioni su quelle stime sono ora chiamati a rivalutare le loro proiezioni e strategie.
  
• Il caso ha generato anche discussioni più ampie sul funzionamento della scienza: su quanto siano solidi i modelli economici-climatici, sull’importanza di un confronto critico fra pari, e su come comunicare correttamente i rischi senza generare allarmismi non fondati.
  
• Ma — e questo è importante — la ritrattazione di un singolo studio non nega l’evidenza complessiva che il cambiamento climatico ha effetti molto gravi: altri studi confermano aumenti di temperature, perdita di biodiversità, eventi estremi sempre più frequenti, rischi per ecosistemi, salute e economie locali.
  

Cosa significa per il dibattito sul clima

• Questo episodio mostra che anche studi “shock” con titoli forti — spesso attirati dall’attenzione mediatica — possono contenere vulnerabilità metodologiche. Vale per la comunità scientifica, ma anche per il pubblico e i decisori politici: occorre prudenza nel trarre conclusioni.
  
• Di per sé, la ritrattazione non annulla l’urgenza della crisi climatica. Ma invita a essere critici e attenti: serve trasparenza, rigore e — soprattutto — consenso su previsioni più robuste.
  
• Le politiche ambientali e climatiche non possono (o non dovrebbero) basarsi su una singola stima: è necessario considerare l’intero insieme di evidenze, modelli e scenari, con la consapevolezza delle incertezze.
  

 

Se ho un furgone del 1992 come spesso si vedono ancora in giro e vuoi entrare nel centro di Parma, basta che vai sul sito che ti ho linkato, pagare ed entrare.

C'è poco da informarsi ulteriormente, semplice e chiaro per tutti

 

Per entrare in quella zona paghi anche se hai una macchina che va a pane, amore e fantasia.
A parte queste categorie.
https://www.infomobility.pr.it/transito-e-sosta/

Mah.

Per tutti?

 

Credo si riferisca al fatto che un permesso di accesso in ZTL non significa necessariamente essere autorizzati a non rispettare altri tipi di norme.

Nello specifico, se esiste una normativa che impedisce l'accesso all'area urbana ai veicoli Euro 0 ed una invece che regola gli accessi alla ZTL, non credo che un'autorizzazione ad accedere alla ZTL implichi automaticamente l'esclusione dal divieto di circolazione dei veicoli inquinanti.

Le deroghe esistono, indubbiamente, e spesso includono i mezzi di lavoro (edilizia, ecc) a prescindere dalla classe di inquinamento, ma come dicevo sono due faccende diverse e non collegate.
Al netto di eventuali deroghe, per entrare in ZTL probabilmente devi avere sia il permesso (per il quale puoi pagare, come da tue indicazioni) che un veicolo in regola con le norme ambientali.

 

Se si è residente e hai il permesso, non paghi nulla (ovvio).

Se vai a uranio o a carbone, euro 0 e vuoi entrare, paghi. Indipendentemente da quanto si inquina.

Ma non dovevamo essere green fino in fondo? Ah no, i 5 euro valgono di più di qualsiasi polmone. Peccato

@Sam_Cooper ci sono tanti furgoni targati PR che entrano in centro storico. Sono furgoni di ditte che lavorano. Ma loro non inquinano.. tranquillo

 

Ah ok.

No, a quello ci devi attaccare il move-in, collegato alle classi di omologazione. E che comunque non costa un cazzo e lascia ampia liberta' di godersi la propria euro 0 senza stracciarsi le vesti.

 

Come ho anticipato, quelli sono soggetti a deroga praticamente ovunque. Anche qui da me.

Però, per ribadire il concetto precedente, non è che una volta entrato in ZTL puoi fare a meno di rispettare tutte le altre norme di circolazione. Altrimenti uno potrebbe entrare con una vettura di Formula 1 e gironzolare a piacimento.
Quindi, se in area urbana (ad esempio) i veicoli Euro 0 non possono circolare, anche se paghi quei 5 Euro sarai comunque passibile di sanzione.

P.S. Altra deroga discutibile è quella che riguarda i veicoli storici.
Qui da me spesso fanno le domeniche ecologiche, durante le quali nessun veicolo (salvo deroghe e permessi) può entrare o uscire dal centro storico. L'anno scorso in una di queste domeniche c'era una manifestazione di auto d'epoca, che entrarono fumanti e rumorose, sostarono per un po' in parte al duomo e poi iniziarono una lunga sfilata per le vie cittadine. Ovviamente l'amministrazione si beccò una valanga di insulti, sia dai cittadini che dalle opposizioni.

 

Probabilmente ci sono dei comuni più restrittivi, me lo auguro.
Sabato scorso sono dovuto entrare e parcheggiare di fronte al Duomo con uno Sprinter del 1998 Euro 2, nessuna multa.

Gli insulti ci sono sempre.. pensa che un paio di anni fa hanno fatto un raduno Lambo vicino al centro e i soliti si sono lamentati per l'inquinamento, anziché apprezzare qualche vettura seria che ha portato un timido giro di soldi in più nei bar e ristoranti

 

Per sanzionarti ti devono cogliere in flagrante.

 

Su quelle la penso diversamente. Quella è cultura, che val bene un po' di puzza di olio bruciato.
Sono macchine che fanno pochi chilometri all'anno e per forza di cose saranno sempre meno

 

A me sta bene. Diciamo però che la manifestazione mal si combinava con la giornata ecologica.

 

A proposito di catastrofi climatiche, avete visto cosa è successo alla cattedrale di Trani?

Iniziata nel 1099 e terminata nel 1143, era stata costruita a soli 4 metri sul livello del mare.

A seguito dei cambiamenti climatici, riscaldamento globale e conseguente innalzamento del livello dei mari, avvenuti soprattutto negli ultimi 100 anni a causa della motorizzazione di massa, la cattedrale si trova sempre a 4 metri sul livello del mare.

 

Sei veramente serio? perchè se si, capisco perchè politicamente bisogna imporre certi cambiamenti e non lasciare libertà di scelta...

 

Direi invece che è il perfetto esempio di come una notizia "sbagliata" finisca per supportare soprattutto i sostenitori della corrente opposta.

Nature la spara (troppo) grossa ed il risultato qual'è? Deve ritrattatare e molti precedentemente convinti iniziano a vacillare.

@stenmark usa l'esempio (volutamente sbagliato) della cattedrale di Trani e gli ecologisti convinti si sentono ulteriormente supportati, pensando di avere a che fare con dei minus habentes.

Quindi la verità dove sta? Probabilmente nel mezzo, come dicevano i latini

 

Lo ammetto, era una boutade. La cattedrale di Trani era stata costruita su un promontorio altissimo e adesso, dopo l'innalzamento delle acque, causato dal riscaldamento globale, a sua volta causato dalle Panda a benzina, che al mercato mio padre comprò, si trova al livello del mare.

Anche io, che abito di fronte al mare, ho preso casa su un promontorio. Per i prossimi 4-5 anni dovrei essere tranquillo.

 

Mah, adesso con le telecamere dei varchi di accesso se vogliono possono vedere tutto.

Ci fosse almeno una classe politica seria….

 

In effetti.

ma siamo tutti salvi perché c’è il forum.

 

Fossimo tutti salvini sarebbe peggio.

 

Che incubo

 

Ma dai, lo sanno tutti che le menti più brillanti del pianeta si dedicano alla politica.

Nel frattempo, mentre le menti brillanti mettono-tolgono-pospongono-allentano i ban, pure Porsche pensa di trasferire sviluppo e produzione in paesi con livelli salariali più bassi.

https://it.marketscreener.com/notiz...-a-rischio-presso-porsche-ag-ce7d50dad98fff23