2035-Ban motori endotermici

Lungi da me biasimare chicchessia. Era un semplice confronto, senza alcun giudizio implicito.

 

Infatti. Ognuno faccia quello che gli fa comodo, e che gli altri si diano da fare concentrandosi su cio' che e' giusto. "Armiamoci e partite" mica l'hanno inventato con il climate change

 

Secondo me è un concetto sbagliato, se tutti ragionano come te (e purtroppo in gran parte lo fanno) esimendosi dalle proprie responsabilità individuali il mondo va dalla parte sbagliata.

 

Però è anche conprensibile che se faccio harakiri da solo non cambierà nulla, quindi che lo faccio a fare? A maggior ragione se il problema non è locale ma dall'altra parte del mondo?

 

Tutto il mondo dovrebbe remare nella stessa direzione, non andare in ordine sparso.

 

Per quel che mi riguarda, ritengo ed ho sempre ritenuto che il ban dei motori endotermici equivalga a tentare di svuotare una piscina con un cucchiaino da tè.

P.S.: quando nel frattempo altri tentano di farla traboccare con un mestolo da cucina.

 

come utilizzare il sistema internazionale in tutto il pianeta, ad esempio.
sarebbe già un successo planetario.

 

Anche intorno ai 110.000

Se lo dice Bill…

Con la politica estera europea dí potrebbe fare anche parecchio prima…

Questa potrebbe fare la sua figura sul Vernacoliere di Livorno.

Dici bene ma, stai fresco se ci speri…

Davvero rassicurante…

Pare una frase presa dal testo Imagine di Lennon.

 

dubito abbia mai parlato di sistemi metrici nei suoi testi.

 

...beh dai, prima di lei c'era la 132.
Da ragazzo il padre di un amico una volta la settimana ci dava un passaggio fino a scuola a Catania.
Un lussuoso salotto viaggiante.

 

Difatti ho detto "pare". Nel senso di fantasioso...

 

Animo ragazzi, la Terra è qui da qualche miliardo di anni.
Sopravviverà anche alle Panda Euro 4 e alle flatulenze di vacche e nichilisti.

 

Ad Enzo sarebbero bastati i soldi per mandare avanti la scuderia corse. Poi la cosa gli è un po' sfuggita di mano...

Come diceva il buon Enzo: una in meno rispetto alla domanda.

Altro che mai documentato, è stato ripetuto in più occasioni dal direttore marketing Ferrari del momento. Ma sono frasi a effetto che si usano, come "la migliore Ferrari costruita è la prossima".

7-8 anni fa si stimava che Ferrari accedesse allo 0,15% dei suoi potenziali clienti a livello mondo e che quindi avesse grosse potenzialità di crescita di volumi e vendite, volendo perseguirle. Ad oggi, non saprei.

 

Ah tipo: “abbiamo fatto la serie 1 a trazione anteriore perché i nostri clienti manco sapevano cosa avevano comperato fino ad oggi”.

 

Questo mi sembra un modo per tenere il prezzo allineato, non una caratteristica di esclusività. Alla fine, se ci riesci, ne tieni solo uno senza Ferrari e ne basta uno scontento tra quelli a cui l'hai venduta per far contento quello rimasto senza.

 

Mi sa che hai travisato: c'è una leggera differenza tra non essere vegano perchè non influirebbe sul resto del mondo (ma avere comunque rispetto per l'ambiente, per i consumi e tutto ciò che il buon senso suggerisce) e bruciare pneumatici dietro casa, pensando che non sarà un po' di diossina in più a creare problemi.
Nel mio piccolo, come ho scritto, all'ambiente ci tengo.

La frase esatta di Enzo Ferrari non la ricordo, ma sono abbastanza sicuro che questo principio dell'"una di meno" lo applicasse alla produzione delle serie limitate (GTO, F40, F50, ecc).
Se lo applicava anche alla produzione delle versioni - passatemi il termine - standard, significa semplicemente che l'obiettivo era quello di non saturare mai la domanda per essere sicuro di poter controllare il prezzo.

 

Esatto

 

Ferrari applica una strategia basata sul margine. Per mantenere elevato il margine unitario devi avere mercato servito < mercato potenziale. Il che significa che sei "esclusivo", cioè restringi l'offerta a un numero limitato di potenziali acquirenti, escludendo gli altri.

A misurare il mercato potenziale, molto semplicemente, c'è la rete di dealer e gli strumenti di Salesforce Automation.
In Ferrari c'è una eterna lotta tra dealer e casa madre, con i primi che costantemente chiedono di aumentare la produzione di vetture perché hanno i clienti che gliele chiedono.

 

Da non dimenticare la concorrenza che è quella che costringe a contrarre i margini per mantenere il mercato.
Ma nel caso di Ferrari in pratica non c'è, proprio perche è un marchio esclusivo in sé e il mercato non lo confronta agli altri prima di sceglierlo, tanto meno per il prezzo.