Il Topic Orologi e Motori | gli orologi che piacciono agli appassionati di auto

Prendi le mie porole con leggerezza. Non sono qui per far polemica con te. Si dovrebbe discutere di orologi, non dei loro padroni.

Un Casio made in Japan sarà il mio primo acquisto a Tokyo! Per me ci vorranno un paio di birre in più, visto che qui in Germania costa meno dell'acqua.

 

Sempre! E' un forum mica l'aula di un tribunale

Se non ci credi che lo sia, risparmia. La stessa versione del tollone non made in japan costa un bel 25% in meno. Peccato che con il risparmio -in valore assoluto- non ci viene fuori manco una bento box piccola
Nel cas(i)o dei casioak invece le versioni non made in japan sono moooooolto piu' belle e variegate. Valutale!

 

In realtà mi sembrava di aver fatto un plauso a Casio per la sua trasparenza sul "Made in China", "Made in Thailand" e "Made in Japan". Ma sono stati aggiunti così tanti off-topic che non sono più sicuro nemmeno del mio nome.

 

Se non credi che il casio made in japan sia un made in japan, se non per l'ultima vite avvitata, valuta (a mio parere) le altre opzioni . La scelta e' molto piu' ampia ed interessante. Include le edizioni limitate.

 

Non ne ho fatto certo un discorso generale. A meno che tu non fossi interessato proprio al made in Italy e sei rimasto deluso dalla normativa italiana. A occhio, non credo ma magari non so qualcosa.

 

Mi sembrava di aver detto esattamente il contrario!

 

No di quello mi ha fatto solo tanto ghignare "il liceo del made in italy".

Avro' capito male

 

"Mi sembra che Casio sia abbastanza trasparente su questo aspetto, almeno sul mio Casio dove è chiaramente specificato "Made in China". Probabilmente per questo tipo di prodotto farlo produrre in Cina per poi avvitare l'ultima vite in Giappone e farlo figurare "Made in Japan" è troppo sbattimento."

Faccio fatica a capire cosa potrebbe essere poco chiaro, ma tento di spiegare per amor di chiarezza: è ampiamente diffusa la pratica di effettuare l'intera produzione in un paese del terzo mondo e poi assemblare o anche semplicemente confezionare il prodotto finito in un paese tipo Italia, Germania o Svizzera dove il "Made in ...." genera ricavi superiori anche del 20%, 30%, 40% o 50% in più per la maggior qualità percepita.

Nel caso di Casio probabilmente questo non avviene perchè lo sbattimento di produrre in Cina per poi assemblare o inscatolare in Giappone sarebbe inutile visto il costo esiguo dei suoi prodotti e il poco margine che quel 25% in più genera.

Poi magari è una questione di etica o di normative. Però io dell'etica delle multinazionali mi fido poco, ed ancora meno dell'applicazione delle norme. Non siamo nati ieri e abbiamo tutta l'informazione mondiale a disposizione per poter asserire che l'unico credo delle multinazionali è il fatturato! Non si tratta di complottismo, ma di storico!

Anch'io compro solo vestiti "Made in Italy", ma non sono così cieco da non sapere cosa si cela dietro alle mie giacche e camicie Armani e ai subappalti nei laboratori-dormitorio gestiti da cinesi sparsi tra Milano e Bergamo.

Il fatto è che io ho già un lavoro e non posso passare il tempo a informarmi su tutti i marchi che acquisto, ma devo andare un po' a naso (che è facilmente ingannabile).

Esattamente come te andrò in Giappone e aquisterò l'idea del "made in Japan". Che attaccato ci sia un Casio, un Seiko o un Citizen non importa. E' l'idea che andiamo ad acquistare, non il prodotto! Questo è il marketing che funziona e di cui siamo succubi!

 

Che non inficia il made in Italy.

 

Come mi hanno insegnato quando ho iniziato a lavorare: "mai mettere sulla difensiva l'interlocutore", motivo per cui ho scritto che sono io ad aver capito male e non tu a esserti spiegato male. E tuttora fatico a comprendere il filo, ma va bene cosi.
Comunque solitamente sul cartellino c'e' scritto se i casio sono in made in japan. Se no, chiedi. Non saprei per gli altri marchi perche' non mi interessava.

Pensa che invece armani la valigeria la fa (faceva fare, non sento da 4/5 anni la proprietaria, amica dai tempi dell'universita') ad una aziendina a conduzione famigliare a seregno.
Con dei controlli strettissimi, sia sui materiali sia sulle parti marchiate che forniva. Anche gli scarti e/o i pezzi non utilizzati/rovinati ma marchiati dovevano essere restituiti. 100% made in italy. Pelle e manodopera. Nessun segreto da svelare qui, ahime'. E nessuno scandalo, loro vivevano tutti in una corte. E i dipendenti ognuno a casa propria. E no, non c'era modo di far saltare fuori qualcosa al di fuori del canale ufficiale dei riveditori armani.
Questo e' l'unico caso di subappalto che ho visto con i miei occhi e di cui posso parlare con cognizione di causa (a meno che non si voglia entrare nel mondo del toll manufacturing farmaceutico, ma sarebbe noiso per me raccontarlo e per altri leggerlo. Chatgpt puo' portare esempi di ogni genere).

 

Non l'ho visto con i miei occhi, ma tenderei a fidarmi della GdF che nel 2024 ha scoperto le condizioni alloggiative degradanti e gli orari di lavoro massacranti (14 ore al giorno per 2€ all'ora) in cui venivano prodotte cinture e borse del buon Giorgione! Storia che è andata avanti per almeno 7 anni!

Che poi 14 ore al giorno era più o meno il mio orario lavorativo in ufficio a Milano e alla fine calcolando il netto diviso per le ore, non dico 2€/ora, ma poco ci manca

Direi che possiamo chiudere qui questa maxiparentesi che mi aspetta un Max Bill "Made in Foresta Nera" da provare!

 

Sintesi perfetta.

 

@Ale_72 ma che combina la tua amica dell'università?

 

Fa valigie .
Pero' qualche anno fa stavano valutando di vendere perche' erano arrivati ad una dimensione tale per cui c'era da decidere se fare un salto molto lungo che non erano convinti di voler fare. In quel momento con lei incasinata e io incasinato ci siamo persi un po' di vista.
Pero' facevano dei gran bei prodotti. Specialmente la valigeria morbida.

 

Ho spulciato il lavoro dell'ucraino e il ragazzo ha veramente un ottimo gusto e ci sa fare! Complimenti!

 

Ieri ho visitato il Junghans Terrassenbau Museum e già che c'ero anche lo shop.

Ho provato il Max Bill nella misura classica da 34 mm e mi sono dovuto ricredere... è veramente troppo piccolo. Il 38 mm l'ho trovato più a fuoco sul mio polso. Forse anche una misura intermedia tra 34 e 38 mm sarebbe stata una valida alternativa, ma non esiste.

Per quanto riguarda i prezzi, sono quelli ufficiali che si trovano anche sul sito e dai concessionari. Hanno però un 20% di sconto su orologi che non hanno superato il controllo qualità per piccoli difetti estetici.

Credo sia un modo per offrire in maniera non ufficiale uno sconto perenne del 20% ma senza far incavolare o far concorrenza ai concessionari perchè ho guardato l'orologio per 5 minuti e non ho trovato nessun difetto. Ho anche chiesto dove fosse e in base alla documentazione c'era un graffietto su un ansa che però ne io, ne mia moglie, ne la negoziante abbiamo potuto individuare (magari al microscopio).

Il museo vale la pena di essere visitato, ci sono diverse cose interessanti!

 

Bene.
I concessionari che sconto fanno di solito?