Letta su LinkedIn: I was born in 1963. I grew up during the Cold War. We lived with the constant threat of nuclear war, the ideological standoff between East and West, the paranoia, the arms race. And then, suddenly, it wasn’t. One day, the world started shifting. The wall came down. The curtain was pulled back. And we believed that it was over. That we had moved past it. That history had turned a page. We were wrong. in 2025, I watch my grandchildren grow up in a new era. An era that should have been different. Safer. Wiser. Yet the war drums are beating again. The rhetoric of division is back, not just between nations but within them. It is louder, angrier, more reckless. Leaders who once spoke of solutions now speak of enemies. Tensions are no longer something to de-escalate but something to harness, amplify, weaponize. And we, the public, are being marched—eyes open, minds closed—towards the abyss. This is not strength. This is not resolve. This is a retreat into the oldest and most destructive refuge of the politically bankrupt: war. When leaders cannot solve the economic crises of their nations, they blame external forces. When they fail to control inflation, migration, technological disruption, or social unrest, they declare the enemy to be "out there," conveniently shifting focus from their own inadequacies. And when they are out of ideas entirely, they fall back on the most primitive playbook of all: conflict. The signs are everywhere. The language of diplomacy is being replaced by that of escalation. Nuance is for cowards, restraint for the weak. The middle ground—the space where complexity, negotiation, and understanding live—has been bulldozed. What remains is the binary simplicity of “us” and “them.” But here is the problem: there is no “them.” There is only us. We live in a world too interconnected to pretend otherwise. Economic supply chains are global. Environmental crises ignore borders. AI, trade, energy, finance—everything that determines the future of nations is entangled with everything else. Yet instead of acknowledging this complexity, leaders take the easy way out. They revive old tribal instincts, knowing that fear unites and rationality divides. It’s tempting to believe there are still adults in the room. That behind closed doors, cooler heads are prevailing. That beneath the fire and fury of public speeches, there remains a commitment to peace. But what if that’s no longer true? What if we are witnessing not a performance, but a genuine descent into dangerous thinking? Houston, we have a problem. And there is no Houston. No mission control. No wise, unseen hands guiding us back from the brink. We have made ourselves the problem, and there is no one coming to fix it. So what’s left? War? It has happened before. It will happen again if we allow it. But we don’t have to. We can refuse to be manipulated by narratives that sell war as inevitable. We can choose to see what is happening—and to say no. Before it’s too late.
dubito che Putin accetterá una tregua di un mese dando il tempo agli avversari di riarmarsi e riorganizzarsi...deve sfruttare il momento propizio nel Kursk dove sta accerchiando le truppe d'invasione ucraine e nelle regioni da lui invase avanzando il piú possibile. Di conseguenza Trump finalmente inizierá a sanzionare e daziare la Russia dove fa veramente male (non come le sanzioni ridicole europee) cosi da convincer Putin a discuterne ma con qualche centinaio di mq in piú di territori occupati che non torneranno mai all'Ucraina alla quale é giá stato comunicato dagli USA che il ripristino dei confini del 2014 e 2022 é fuori discussione, nemmeno si sarebbero seduti al tavolo se queste fossero state le richieste Ucraine. L'est é perduto, si tratta di capire ancora in che misura e dove tracceranno la penna.
Nei tempi antichi non si governava senza l'appoggio dell'esercito, in quelli moderni gli appoggi sono mutati quindi penso che Trump non arriverá a fine mandato, con le buone o con le cattive. I supermiliardari in prima fila al giuramento di Trump hanno perso 209 miliardi - Aziende - Ansa.it
Mahhh guarda che quelli sono tutti miliardi virtuali x azioni avevano e x ne hanno oggi, anzi probabilmente approfittando del calo ne avranno riacquistate altre.....
Interessante.. Un po' banale forse... Io la vedo diversamente... 1. Una nuova guerra continentale in Europa è possibile. 2. La sua probabilità sta aumentando. 3. Ma non sarà affatto come la immagina la maggior parte delle persone. Si sente spesso dire che una grande guerra in Europa è impossibile perché la Russia non ha alcuna possibilità e neppure le risorse per riuscire ad invadere il continente. Come prova si cita la guerra in Ucraina, dove la Russia avanza e arretra molto lentamente da tre anni. Con questo ritmo, dicono, non arriverebbe al Golfo di Biscaglia nemmeno in cento anni, e non avrebbe ne le risorse umane, ne quelle materiali per riuscirci.. Ma il punto è che la Russia non ha alcuna intenzione, ne alcun bisogno, di marciare verso il Golfo di Biscaglia per vincere una guerra "CONVENZIONALE" con l'Europa... La guerra sul continente non sarebbe solo una questione di conquista fisica del territorio con carri armati e divisioni di fanteria. Ciò di cui il regime di Putin ha bisogno dall’Europa non è il territorio, ma una ridefinizione delle relazioni, delle influenze e delle zone di controllo. Il suo vero, unico, e grande obiettivo, è il completo disarmo dell’Europa. Bisogna costringerci a tornare ad acquistare gas e petrolio dalla Russia. Bisogna forzarci a cedere alcune nazioni sotto l’egida di Mosca, proprio come l’URSS faceva con gli stati del “blocco socialista”, che non era una necessità "Ideologica", ma "Industriale". I russi non hanno un'industria di trasformazione, a parte il materiale bellico, NON PRODUCONO NULLA, ma l'URSS la aveva, aveva una sua industria di trasformazione su cui reggeva la sua economia, ed era localizzata nei paesi del patto di Varsavia... Ed è a quello che i russi mirano: riavere il loro "Impero". E putin non ha bisogno di annettersi tali paesi per farlo, gli è sufficiente insediarvi governi fantoccio apertamente conniventi, come in bielorussia, in Ungheria e in Slovacchia, come ha cercato di fare in Ucraina, e come sta tutt'ora facendo in Romania... È questo che vuole la Russia di Putin. Un impero rinato, che attraverso regimi fantoccio controllerebbe: Ucraina, Moldavia, Bielorussia, Lettonia, Lituania, Estonia, Slovacchia, Ungheria e Serbia, e di riflesso l'economia dei restanti paesi europei, non più coperti "dall'Ombrello americano". Con un’Europa occidentale che si presentasse da lui con il cappello in mano, in ginocchio, una nazione alla volta, perché il progetto di un’Europa unita e libera, è crollato. Con gli USA impegnati a realizzare "la Fortezza America", estendendo il loro territorio di influenza a nord (Canada e Groenlandia), con una amministrazione impegnata in un loro progetto "continentale", e che si disinteressasse completamente dell'Europa... Questo è lo scenario che desidera il Cremlino. Per ottenere questi obiettivi, non è necessario invadere l’Europa con i carri armati, o sfidare la tecnologia bellica europea, che è superiore a quella in suo possesso, e putin lo sa... A putin basta semplicemente iniziare a colpire sistematicamente le città dell’Europa occidentale con missili e bombe. Sì, certo... Ovviamente, anche la Russia subirebbe delle rappresaglie... Noi non staremmo a guardare, invieremmo sortite su sortite di cacciabombardieri, armati delle poche bombe e missili che giacciono nei nostri magazzini.. E la russia subirebbe attacchi molto più devastanti rispetto a quelli attuali da parte di un’Ucraina privata di molte armi... Noi a differenza degli ucraini, potremmo radere al suolo le città russe... Ma c’è una grande differenza in queste 2 situazioni, differenza di cui la maggior parte dei "pacifisti italiani" non tiene minimamente conto: A Putin non importa minimamente quale prezzo dovrà pagare la Russia. Se noi spianassimo Voronez, Samara, Pskov, e San Pietroburgo: pazienza. Se distruggessimo sino alle fondamenta ferrovie, porti, e aeroporti militari, poco male. Il suo regime riuscirà a far tacere e a far sopportare tutto questo alla popolazione russa. L’occidentale medio, invece, non è affatto disposto a sopportare alcun cambiamento al suo "STATUS QUO", voi ne siete la plastica dimostrazione... L'europeo non è pronto a fare sacrifici, non è preparato a subire una devastazione della sua vita su scala ucraina. Dopo i primi attacchi su Berlino, Bruxelles, Parigi, Roma, Londra, l’opinione pubblica europea inizierà a urlare a gran voce per chiedere ai governi di accettare immediatamente qualsiasi condizione imposta dalla Russia... “Lasciate che Putin metta chi vuole a Chișinau e Tallinn, che ci frega di quelli?" "Neanche su una cartina sapremmo individuare dove stanno quei paesi, che ci frega di loro?" Urlerà la gente... “Lasciate che ci venda il suo gas, anzi, è pure meglio. Basta che smetta di bombardarci, è scomodo, non ho più la connessione ad internet ne il riscaldamento, non vogliamo vivere così.” Questi saranno gli umori dominanti nell’Europa occidentale. E i governi occidentali dovranno tenerne conto che non hanno una popolazione disposta a battersi per il proprio stile di vita, che ormai non è più visto come una conquista di persone morte durante una guerra passata, ma solo come la "Normalità"... Ed è proprio su questo che punta il regime di Putin. Il problema più grande è che quasi nessuno in Europa lo capisce. Nei palazzi del potere, hanno almeno iniziato a rendersi conto che è urgente riarmarsi, ma non hanno ancora compreso la necessità di lavorare sulla coscienza collettiva della società. La Russia sta manipolando l’opinione pubblica europea molto più attivamente di quanto lo stia facendo l’Europa stessa, e lo fa da 2 decenni. Ed è per questo che la probabilità di una guerra continentale sta crescendo. Ed è per questo, che se non li convinciamo che NOI NON SIAMO UN BERSAGLIO FACILE, che la probabilità che la Russia ne esca vincitrice da un eventuale confronto, sta aumentando. Ed è per questo che noi europei, da piccoli "provinciali" quali siamo, dobbiamo diventare un insieme di forze che non devono dipendere dagli USA per mostrare DETERRENZA... Ed è su quello che stanno "lavorando" da 20 anni i russi, con l'appoggio inconsapevole di quelli che "putin è bello, putin è bravo, e l'Europa è cattiva", che poveretti loro, li vorrei proprio vedere quanto vivrebbero bene sotto l'egida russa, ad impedire con ogni mezzo che possa accadere che l'Europa diventi coesa e forte.. Quindi: non lo faremo... Ma va bene cosi, male che vada: ho sempre parecchie offerte di lavoro negli USA, e una casa Bangkok...
Te lo confermo e ti dirò pure di più: dovesse piovere non mille, ma una sola bomba su Roma o altra città italiana, la mia voce non la sentiranno nemmeno perchè avrò già fatto le valigie e me ne sarò andato molto lontano con tutta la famiglia. Per me Putin può tenersi il Colosseo, la basilica di San Marco e pure il duomo di Milano.... non sarò certo io a difenderli, nè qualcuno della mia famiglia. Il mondo è grande e ci sarà pure una qualche parte che non interessa ai guerrafondai e ai politici da 4 soldi. Nei palazzi del potere hanno capito che l'argomento è buono per convincere a tirar fuori qualche altro centinaio di miliardi nei quali infilare le mani. Anche perchè finora ho sempre e solo sentito parlare di armi e non di eserciti o di strutture di difesa....
Come volevasi dimostrare... Ed è proprio per non costringerti a "Scappare" che NOI dobbiamo avere DETERRENZA.. Dobbiamo averne cosi tanta, che chiunque, ci debba pensare un sacco di volte prima di venire a controllare se siamo disposti ad usarla sul serio.. Senza avere a disposizione delle armi, con cui attrezzare e addestrare personale, ricadremmo in quello che è stato un grande errore: la naja... Un esercito VERO nel ventunesimo secolo, è formato da tecnici preparati e ben pagati, non si tratta più di "affilare una baionetta" e correre contro il nemico... Quelle retoriche le lasciamo ai "Patrioti" se non ti dispiace... In un esercito professionale e qualificato, serve personale preparato, capace di gestire strumenti delicati e complessi, non "marmittoni"... Servono persone per cui il "Servizio" rappresenta una buona opportunità di vita, non ha senso arruolare mezzo milione di europei, se non hai il materiale con cui vanno addestrati e formati, se non hai il materiale con cui definirli e inquadrarli in ruolo... La struttura è già esistente.. C'è la NATO, ricordi? Il fatto che gli USA vogliano uscirne, non significa che noi dobbiamo smantellarne le strutture.. Napoleone prima reclutava le persone e poi distribuiva i "Charleville", che erano il massimo della tecnologia per l'epoca, oggi non funzionano cosi le cose..
Sì vero però gli rode il culo lo stesso fidati. Soprattutto perché devono rendere conto agli azionisti, ai finanzuatori... Sì ok ma non ci avevano detto che abbiamo l'esercito di professionisti ecc ecc? Ora non basta più? E quando basterà?
Questo m'è chiaro, ma rimango sospettoso quando mi dicono che servono 800 miliardi per comprare armi: vorrei capire meglio di che armi si parla (aerei? carri armati? bombe nucleari? satelliti con raggio della morte? pistole? coltelli?), da chi le dovremmo comprare (magari proprio gli USA?) e se, come suppongo, una volta acquistate le arme si dovranno aggiungere altri soldi per pagare gli eserciti in grado di utulizzarle. E questi eserciti chi li comanderà? Ogni nazione avrà il suo o sarà un esercito europeo (sotto il comando di chi)?
Io sarei anche un po' titubante sull'attuale ministro della difesa, che si era dimesso da parlamentare per fare il dirigente di una grande industria di armi ed è tornato da ministro della difesa
Quando avremo sufficiente deterrenza... L'avevamo, l'abbiamo persa, dobbiamo ricostruirla, e questa volta: gestirla noi. Quelli sono dettagli che ne io ne tu possiamo conoscere, semplicemente perchè non è neppure certo che avremo un esercito comunitario, ma tu vuoi già sapere come sarà la catena di comando... Posso fare una supposizione se preferisci: A rotazione, come funziona già oggi la NATO. Cosa che permette integrazione, alti standard comuni, e interoperabilità... Ma prima di "trovare un comandante", bisogna capire se vogliamo un esercito...
Ah ok, quindi il comandante calogero dalla stanzetta della caserma prende il goistic e comincia a sparare, il collega brambilla prende carta e penna e scrive colpito e affondato. molto strana la tua idea di guerra, più virtuale e fumosa che combattuta sul campo. parafrasando: sei proprio come il narratore, se non avesse incontrato swann.
La deterrenza americana non l'abbiamo persa tranquillo...Trump come per i dazi minaccia, ottiene quel che vuole e poi ritratta. Basterá pagare comprando armi, gnl e petrolio americano che i soldatini, aerei e super missili a stelle e strisce rimarranno nelle basi europee. L'esercito comune europeo rimarrá una barzelletta finché esisteranno confini nazionali, lingue e culture eterogenee. Non si va d'accordo politicamente figuriamoci con le armi in mano.
Beh i più grandi prodottori di armi al mondo dopo gli Usa siamo noi i francesi e i tedeschi. Anzi mi sa che tra acquisizioni varie e join venture forse siamo proprio noi, se non i maggiori probabilmente i migliori. PS. Ricordo che gli 800 miliardi in più anni dell'Unione europea non raggiungono nemmeno la spesa annuale USA
Io ci conto parecchio sulla deterrenza americana.. Resta da capire se le amministrazioni americane la pensano come me... Attualmente no.. Quanto all'affiatamento, per risponderti in modo coerente e corretto, dovresti dirmi se hai mai prestato servizio, e se lo hai fatto: in che ruolo, con che incarico, in che arma e dove.
A parte che non credo sia molto facile arrivare alla sua testa, così diventerebbe un martire e non è che i suoi vice siano molto meglio, ma a quel punto avrebbero l'appoggio incondizionato della popolazione....
Il finale di questo articolo mi lascia un certo amaro in bocca... l'Italia come quasi tutta l'Europa del resto ha puntato molto per non dire tutto sugli F35 ma gli americani hanno il tasto scram.... https://formiche.net/2025/03/potere-aereo-di-quinta-generazione-con-gli-f-35-litalia-guida-leuropa/
Più o meno sono d'accordo... Forniresti davvero un "casus belli", cosa che NOI non abbiamo mai fatto..
esatto, se potessi lo farei io a buon mercato; mi basterebbe essere ripagato con una cena all' ariana's persian kitchen. poi, di quegli 800 bisognerebbe dar conto al nervosismo della cina