2035-Ban motori endotermici

Prodotto italico che ha preso pochi contributi a scapito dei servizi sociali

 

Dettagli. E' come comperare una BMW. Italica dentro.

 

Ci fossero stati servizi sociali decenti....

 

Quindi va bene o no?

 

Non va bene, perchè non mi pare che i servizi sociali in Italia abbiano mai goduto di chissà quali investimenti

Invece il "prodotto italiano" ha goduto di tanti contributi che si sono rivelati solo come spreco inutile....anzi utile per le tasche di qualche furbone

 

Infatti, populismo, nient'altro che insulso populismo.

 

Gli italiani sono un popolo di furbi, che si credono tanto furbi finché non incontrano uno più furbo di loro, e allora sono tutti a piangere.
Prendiamo il libero mercato e la concorrenza: tutti ad osannare finché sono loro a fare concorrenza ad altri ma appena arriva un cinese o un indiano a fare loro concorrenza ecco la tutti a chiedere la protezione dei prodotti italiani. Chi viaggia all'estero ha visto quali sono i decantati prodotti di qualità italiana. A parte i falsi, anche i prodotti di origine italiana non sono certo quelli che troviamo qua.

 

Su questo devo darti ragione. Per lo meno nei vini, perchè all'estero si trovano delle cantine che in Italia praticamente non esistono. Eppure si tratta di prodotti DOC, che dovrebbero essere piuttosto controllati.

 

Eh, fossimo solo noi....la crisi del 2008 (che ancora stiamo patendo, secondo alcuni) è nata nelle finanziare USA a causa proprio dello smodato liberismo

 

Sto leggendo questo post bevendo questo (senza infamia e senza lode, e caro per quel che offre)
https://www.coop.ch/de/weine/alle-w...osecco-doc-raphael-dal-bo-extra-dry/p/4027586

 

Non è malvagio. Non mi piacciono gli extra dry ma non è un cattivo prodotto

 

Boh alla mia bocca non dice un granche'. Ma visto quello che mi aspetta per pranzo (una specie di ravioli cinesi con delle verdure irriconoscibili, preso ieri alla coop), meglio berci sopra.

 

Quest'azienda, però, esiste ed il deposito è proprio a Valdobbiadene.
Sarà probabilmente un prodotto più destinato all'esportazione che alla vendita locale, ma almeno siamo nell'ambito del reale.
Spesso, però, ci sono dei brand di prosecco che in Italia non esistono proprio, né come sede, né come nome.

 

Ah boh, non ho mai controllato. Non sempre vado a cena con il cellulare e di certo non ho le competenze per farlo "a mente". Pero' anche all'estero non ho mai bevuto troppo male. Al massimo ho speso troppo.

 

Nemmeno io controllo attentamente, ma se mi propongono un Franciacorta di una fantomatica cantina di Avellino qualche dubbio mi viene.

Altre volte, invece, m'è capitato di trovare tra i vini disponibile al calice in un albergo di San Francisco il prosecco di Adami, che è uno dei migliori produttori di Valdobbiadene, ma difficile da trovare perfino qui.... lo facevano pagare come lo Champagne, però almeno era indice di qualità della lista e del servizio dell'hotel.

 

Nei posti in cui vado io a cena neanche me lo dicono da che cantina arriva.

 

Ma infatti non è mica un malus trovare all'estero vini italiani poco conosciuti nello stivale.
2 settimane fa ho rosicato perché in una delle cantine dove mi servo non avevano l'arneis riserva che volevo ("e non ne avrai fino al 2025") perché un importatore giapponese ha comprato la scorta 2022 e tutto il 2023, che ancora deve uscire.

 

Vedo continuamente marchi pressochè sconosciuti in patria, ma sicuramente italiani.
Il Made in Italy, in quanto tale, all'estero suscita grande fascino, è di per sè una garanzia di qualità e ricercatezza.
Ma non è tutto oro quello che luccica.

 

Preferisco sempre vini aromatici, specialmente sè fruttati, con bassa gradazione alcolica.
Ma normalmente evito quelli troppo secchi.

 

I grandi supermercati Coop, hanno una corsia vini dannatamente rifornita, c'è veramente l'imbarazzo della scelta.