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Penso che Red Bull potrebbe correre con l'auto dello scorso anno e vincerebbe ugualmente.

Oggi hanno presentato la Mercedes (sono da telefonino e non riesco ad inserire le foto). Bel mix tra l'argento ed il nero. Mi piace.

 

Here it is:

 

Molto bella, con particolari aerodinamici, nascosti tra le ombre chiaro scure del nero, di tutto rispetto.

 

Dai, non essere così pessimista...“Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte.”

 

A proposito di Ferrari, ieri sera ho visto il film di Michael Mann. Devo dire che m'ha deluso parecchio.
La scena finale, poi, con i corpi straziati degli spettatori a causa dell'uscita di strada della vettura di De Portago, un po' troppo truculenta per un film del genere. Peccato, mi aspettavo qualcosa di meglio da cotanto regista e cast.

 

IMHO hanno preferito pensare già al nuovo regolamento del prossimo anno, riducendo gli sforzi al minimo indispensabile per il 2024. Quindi, tengono duro ancora un anno e poi provano la riscossa con il vecchio Hamilton, ripartendo tutti da zero (o quasi).
Mah.

 

Alla fine aveva ragione Favino forse

 

Che diceva?

 

Che se bisogna fare la biografia di un italiano così importante, così legato al suo Paese, così iconico, è necessario un cast con una forte presenza italiana

 

Questo è vero, però serve la mano di un regista di Hollywood: il nostro cinema è buono per fare gli sceneggiati da mandare in onda sulla Rai o i cinepanettoni.
Sergio Leone è morto da un pezzo.

 

Beh, mica è vietato produrre film con registi USA ed attori italiani, senza nulla togliere ad Adam Driver e gli altri attori del film in questione

Tanto più che Favino e altri mi sembrano attori di qualità, forse di indole "italiana" ma anche molti americani hanno indole "USA"

Io penso che, essendo il film basato su una biografia americana (dove Enzo Ferrari non è conosciuto nello stesso modo che da noi), abbiano voluto "conservare la filiera" oppure ditero la produzione ci siano stake-holders con tale prerogativa

 

Diciamo pure che più che la storia del Drake, sembra la storia del padre di Piero Landi Ferrari. La vicenda del figlio Dino è appena accennata con il solo scopo di drammatizzare il personaggio, ma parlano quasi più del piccolo Piero e sua madre che di tutto il resto.

 

Enzo Ferrari è stato, anzi è ancora, una personalità mitica, questo gli viene riconosciuto ovunque

Per chi volesse leggere di lui qualche testo più vicino alla realtà ed al contesto in cui si è svolta la sua vita, suggerisco alcuni libri:
- Enzo Biagi: Ferrari, Testimone del tempo
- Enzo Ferrari: Le mie gioie terribili
- Pino Allievi: il secondo è il primo dei perdenti, Enzo Ferrari in parole sue
- Pero Ferrari e Leo Turrini: Mio padre Enzo
- Enzo Biagi: Ferrari
- Leo Turrini: Enzo Ferrari, un eroe italiano

 

I registi Italiani accreditati ad Hollywood sono pochi, ancor meno gli attori.
L'unica soluzione per entrare in quel di Los Angeles, è una compartecipazione internazionale.
Attualmente, pochi ma ottimi registi possono competere con il modo di dirigere di alcuni maestri del cinema Americano.
Inoltre, i consorzi Americani, in quanto tali, possono usufruire di budget ben più alti dei nostrani

 

Pressochè d'accordo...
La figura di Enzo Ferrari, in America, è stata da sempre inflazionata dalla stampa, sin dalla metà degli anni '60, dove Henry Ford II, con la sua influenza cerco di demolire, senza riuscirci, l'appeal del Drake e della sua creazione.

 

Non mi riferivo solo all'accreditamento e ai budget a disposizione. C'è proprio una differenza abissale di fotografia, sceneggiatura e stile generale. Un po' come il cinema francese, di cui riconosci immediatamente le caratteristiche anche se gli attori fossero Tom Cruise, Brad Pitt e Sylvester Stallone.

Per capirci, se avessero fatto dirigere Rush (il film su Lauda) a Sorrentino, pur con gli stessi attori, ne sarebbe uscita una cosa completamente diversa e probabilmente avrebbe avuto successo solo in Italia.

 

Per certi versi sono d'accordo lui, ma per rendere un film "internazionale", sia nella produzione, cast, distribuzione e budget, bisogna sicuramente sottostare ad alcuni vincoli, anche e soprattutto mediatici.

 

Ho compreso cosa vuoi dire e sono essenzialmente sulla stessa linea di pensiero, ogni scuola di regia ha sicuramente un imprinting nazionale.
Nel nostro piccolo, adoro il modo secondo me geniale di dirigere dei Manetti Bros, con un piglio sicuramente ItaloAmericano nel dirigere e fotografare scene e fasi del racconto.