Ahhhh.. Comunque tu come propugnatore del proibizionismo sei credibile quanto Rocco Siffredi a favore dell'abolizione della fi@a...
Sul club81 di Mezzana Bigli ci si potrebbe scrivere dei libri o far dei film roba che Porky's spostati proprio
Quello è vero.. Ma io sono un cittadino piuttosto "ligio"... Mi conformo a quello che dice la legge, mi piaccia o meno... Se proibissero l'alcool, sarebbe una merda, ma probabilmente farebbe bene alla mia panza.. Tempo fa mi dissero che se la legge fosse giusta nessuno dovrebbe possedere armi... E nonostante ne abbia parecchie, ho risposto che per me andrebbe bene la cosa, anzi, forse sarebbe un sollievo... Molte responsabilità in meno e un pò di soldini in più, che so già che non monetizzerò MAI... Non tutto il male viene per nuocere... P.S. Tra 2 settimane vado nello Utah qualche giorno, vicino a Salt Lake City. È si... È proprio vero.. Ne ho viste di ogni..
Per questo bisognerebbe organizzare ogni tanto un incontro tra forumisti, peccato che le distanze non agevolino, e nel migliore dei casi, ci sarebbe qualcuno comunque costretto a percorrere centinaia di chilometri. Non immagini quanto posso essere d'accordo con te in questo discorso, a volte (come sottolineava il buon @Gigi63) la natura del forum tende ad esasperare i toni delle discussioni, ma sono sicuro che dietro una bistecca ed un bicchiere di buon vino, saremmo molto più d'accordo di quanto non sembra. Tornando alla questione romana, i nostri amministratori locali (di tutti i colori se ne sono succeduti, anche se prevalentemente di sx) hanno ben pensato di evitare provvedimenti che nel breve risultano impopolari e che tendono a far perdere voti, perchè l'immondizia è quella cosa che tutti producono, ma che nessuno vorrebbe più saperne, quindi nessuno vorrebbe una discarica o un impianto di trattamento (anche se di ultima generazione) vicino casa propria. Ma Roma non è un paesino, una città con 3 milioni di abitanti produce circa 1.700.000 tonnellate di rifiuti l'anno (dei quali il 55% è indifferenziato). https://www.ilfattoquotidiano.it/20...-senza-risolvere-il-problema-rifiuti/6565528/ E' un articolo che ha oltre un anno, guarda chi si oppone al termovalorizzatore
Tema molto complesso quello della liberalizzazione delle droghe leggere, sebbene concordi sul fatto che alcol e tabacco siano altrettanto nocivi pur essendo assolutamente legali. Quanto al rapporto tra gli Stati Uniti e gli stupefacenti, eviterei di usarlo come parametro di riferimento perchè il contesto sociale e assai diverso dal nostro. In primis, gli americani sono probabilmente i principali consumatori di stupefacenti al mondo: la cocaina è divenuta un fenomeno globale proprio perchè nei primi anni '80 in quel paese (solo lì) se ne consumava a tonnellate e tutti volevano assomigliare agli americani. Poi c'è la controversa faccenda sull'ambigua posizione del governo americano, che da un lato propugna la guerra agli stupefacenti, ma dall'altro ne consente l'utilizzo per sedare gli homeless e tenere tranquille le masse. Per lo più droghe leggere e psicofarmaci, ma talora anche droghe pesanti. In Europa quei pochi studi scientifici disponibili danno pareri discordanti a seconda che si analizzi la questione fisiologica o quella sociale. In ogni caso, come per tutte le sostanze, tutto dipende dalla quantità: un conto è un consumo moderato e saltuario, tutt'altro l'abuso sconsiderato. Penso anch'io che non si tratti solo di difficoltà legate allo smaltimento a valle. Il problema dei rifiuti romani è più profondo e parte dai cittadini stessi. Il risultato finale è dato dalla somma di molti fattori. Se consideri il fatto che l'avvocato in Italia del fondo arabo è La Russa (che è anche l'avvocato della Santanchè, nonché suo socio e perfino cliente), che il fondo è intervenuto con precisione chirurgica giusto in tempo per evitare il fallimento delle varie società della stessa, che gli interventi di questo fondo sono controproducenti per il valore delle società salvate (le azioni perdono un sacco di valore), ma queste ultime non si sono preoccupate di porre condizioni utili ad impedire tale conseguenza, che le stesse azioni svalutate sono poi riacquistate proprio dalla Santanchè..... insomma, è chiaro che tra quel fondo e la Santanchè deve esserci un legame molto stretto.... o per lo meno il legame deve esserci con il solito giro di soci/amici della Santanchè (Briatore, La Russa, Er principe, ecc ecc).... praticamente il solito magna-magna.
Sulla questione relativa ai dipendenti, la mia personale opinione è che ci sia un po' di disonestà da entrambe le parti. Non stiamo parlando di lavapiatti del Bangladesh sottopagati, ma di persone che accettano strane combinazioni di pagamento, il che di solito accade se le cifre in gioco sono interessanti. Quasi certamente, però, la parte extra gliela fa sudare parecchio, così come fa con i fornitori ai quali paga le fatture con enormi ritardi e cercando sempre di prenderli per il collo. Comportamento, questo, che non è certo un'esclusiva della Santanchè e nemmeno delle aziende private: provate a vedere con che tempistiche pagano le fatture dei fornitori alcune aziende sanitarie nel sud Italia....
Indubbiamente, ma bisognerebbe conoscere i fatti nel dettaglio. Al giorno d'oggi sono rari i casi in cui un datore di lavoro non versa i contributi dei dipendenti assunti con regolare contratto di lavoro subordinato. A meno che non si tratti di società fantoccio o destinate a chiudere rapidamente, qualunque datore di lavoro sa che i contributi vanno versati per forza. Più probabile che ci fossero dei contratti strani, con formule miste (che convenivano anche al lavoratore) e che solo a seguito di rottura una delle due controparti (il lavoratore) abbia deciso di esigere tutto ciò che gli dovrebbe spettare per legge. Nel caso della CIG, ad esempio, il lavoratore doveva per forza esserne al corrente (lo vedi dal cedolino), ma ha accettato comunque di continuare a lavorare.... quindi significa che andava bene anche a lui.
Premessa: non ho visto il servizio, quindi non so come si sono svolti i fatti, quindi il mio è un discorso generico. Anche se l'azienda non avesse versato i contributi, il lavoratore dipendente non potrebbe mai essere ritenuto responsabile, quindi se gli adempimenti (invio mensile dei mod. UNIEMENS) sono stati correttamente effettuati, il lavoratore dipendente dovrebbe (con l'INPS il condizionale è sempre d'obbligo) vedersi attribuiti correttamente i periodi in cui ha lavorato.
Non è esattamente così, essendo la CIG un ammortizzatore sociale, prevede che nelle ore dichiarate non lavorate il dipendente non possa lavorare (ed è ovviamente fatto espresso divieto di straordinari), quindi comunque configura un'ipotesi di reato di truffa ai danni dell'ente previdenziale: - se il dipendente nelle ore di CIG a zero è stato pagato a nero ed è dimostrabile, è probabile che l'ipotesi sia a carico del dipendente ed a carico dell'azienda (avendo lavorato per la stessa che ha richiesto la CIG); - se non fosse stato pagato per le ore a zero lavorate, l'ipotesi sarebbe a carico dell'azienda.