Ma parliamoci chiaro, l'agricoltore non è mai stato un mestiere facile. Non è che 50, 100 o 500 anni fa l'agricoltore stava meglio. Anzi, oggi chi ha saputo stare al passo coi tempi sta sicuramente meglio degli agricoltori di una volta. A dirla tutta, col senno di poi, a me sarebbe piaciuta un sacco l'agrotecnica e tutto il mondo che ruota attorno alle produzioni agricole. Per dirne una, il mestiere di @Fabio64 mi piacerebbe tantissimo.
non colgo l'attinenza fra la scelta di fare il falegname e il fatto che io tenda a giudicare (caratteristica indubbia, e magari deprecabile, che riconosco) tuttavia rispondo volentieri. da giovane avrei voluto studiare. mi sarebbe piaciuto un giorno frequentare l'università di ingegneria. ma accadimenti nefasti in famiglia furono causa o concausa del mio ritiro dalla scuola. riuscìì a frequentare solo la scuola per meccanici motoristi, e per brevissimo tempo dedicarmi a quella professione. ma sin da ragazzo, frequentavo la bottega di mio zio falegname, e così quando venne a mancare, mi venne come la voglia di continuare la tradizione di famiglia. sempre per vicissitudini familiari, all'età di 25 anni emigrai in altra regione, e dopo poca gavetta mi misi in proprio, con la mia umile bottega, ma ne ero contento. passarono gli anni, e mi ri-avvicinai al paese natale. poi mi sposai, e continuai a fare il falegname. la mia fortuna è che lavorando come autonomo potevo collaborare con mille artigiani, e carpire ogni trucco, oltre che sperimentare personali tecniche come autodidatta. Anche il fatto di potermi gestire il tempo mi permetteva di studiare sui libri inerenti la professione nella sua interezza (geometria, disegno tecnico, architettura, studio delle costruzioni, ecc ecc) la passione per la meccanica, per l'ingegneria mi sono rimaste ovviamente. (su questo forum ci sono finito grazie alla passione per gli autoveicoli) ma anche per le arti manuali in genere (intese come mestieri) plasmare e creare da zero degli oggetti degni di nota mi ripaga dello scarso ritorno economico che questa professione offre rispetto ad altre. il mio carattere pessimista e polemico in genere, unito alla mia presuntuosità credo siano frutto parziale anche del vissuto.
beh, basta un pò di buon senso.. se 40 anni fa coltivavamo grano e girasole, e oggi quei campi sono incolti, mica ci vuole una cima a capire che servirebbe coltivarli.. oppure: sono uno dei semplici facenti parte di quella nazione, che in teoria dovrebbe aver diritto d' esprimere la sua opinione in proposito. due risposte. una semplice, per logica, e una basata sul diritto
è vero. tuttavia potrebbero incentivare i giovani in mille modi. che so; consorziarsi ecc. invece mettono sempre più i bastoni fra le ruote al piccolo coltivatore, come anche agli allevatori. un arma che ci si ritorcerà contro (sta già accadendo)
Esprimere una opinione è un diritto legittimo; farlo con cognizione di causa sarebbe però quantomeno meglio ( e io parlo esclusivamente della materia giuridica). Una semplice considerazione da parte di chi, da oltre 40 anni, fa del diritto la sua professione così come tu crei dal legno le tue opere.
ok. ora con enorme rammarico da parte di tutti ti debbo lasciare per gustare il film della sera.. stasera ho scelto :sbatti il mostro in prima pagina, con gian maria volontè. a dispetto del titolo non si tratta di un genere noir. ciao !
Sai.. Tu vivi in città, e hai il tuo metro di misura.. Io vivo in campagna, e 3/4 dei miei vicini sono "piccoli coltivatori", o "terzisti", o "grossi coltivatori".. Posso garantirti che la differenza tra una categoria e l'altra è chiaramente percepibile, i primi, i "piccoli coltivatori", hanno la villetta adiacente al capannone in cui tengono i mezzi, e possiedono 3 o 4 auto in famiglia: una di lusso, qualcuna più economica, e una vecchia 4X4 "da battaglia", la casa, il capannone e i mezzi, ovviamente li hanno pagati con i contributi europei a fondo perduto... I "terzisti" hanno la villa grande in paese, in genere una casa di nuova edilizia, grande, e ben tenuta, e 2 o 3 villette più piccole in cui abitano i figli, adiacenti alla cascina completamente ristrutturata in cui tengono i mezzi, e possiedono 3 o 4 auto in famiglia: un paio di lusso qualcuna più economica, e un moderno pick up 4X4, le case, la cascina ristrutturata e i mezzi, ovviamente li hanno pagati con i contributi europei a fondo perduto... I "grossi coltivatori", invece hanno un enorme casolare ristrutturato in cui abita il grosso della famiglia, più una intera "corte" ristrutturata, in paese, in cui vivono i parenti più stretti, sono proprietari di migliaia di pertiche di terreno e di 3 o 4 cascine ristrutturate in cui tengono i mezzi, e possiedono 5 o 6 auto in famiglia: tutte di lusso, molte sono 4X4, il casolare, la corte, i terreni, le case, le cascine ristrutturate e i mezzi, ovviamente li hanno pagati con i contributi europei a fondo perduto... E tutti i "personaggi" che fanno parte delle 3 categorie, hanno una sola cosa che le accomuna: Stanno sempre a lamentarsi che non guadagnano abbastanza, che con la terra oggi si sopravvive (benone direi io guardandoli..), e che dovrebbero pagare meno tasse (hanno l'IVA al 4%..)... Io non gli credo... Nemmeno un pò..
Considerando come si calcolano le imposte sul reddito delle imprese agricole non so mica com'è possibile
Un poche di aziende nel mondo del vino le ho come clienti e le conosco piuttosto bene, direi che se la passano parecchio bene, son bravi, una in particolare pluripremiata vendono in tutto il mondo = milioni di euro.
Ultimamente chi ha saputo fare bene col vino si sta guadagnando il successo che merita. Poi chiaramente c'è un mondo di piccoli e piccolissimi che se la passa più o meno bene. Ma è la vita. Ripeto, col senno di poi, mi sarebbe piaciuto quel mondo.
Fare il contadino come il mio cliente che va in giro per i campi con una Bmw serie 5 stra full optional ed abita in una casa in cima alla collina in mezzo a ettari ed ettari di terrazzamenti di vigne piacerebbe anche a me, tirar su pomodori in Puglia mi piacerebbe meno.
Ma credimi, il proprietario dell'azienda non li tira su lui i pomodori in Puglia. Ci sono realtà lì che sono più vicine ad aziende di media e grande dimensione che a coltivatori diretti.
Si certo, citavo due modi di essere "contadino" agli antipodi. Quindi quando parliamo di contadini bisognerebbe chiarire meglio di che tipo di contadino stiamo parlando.
La differenza tra il contadino e il bracciante è enorme, anche se si tende a confonderli. Mia moglie lavora in un istituto agrario e il tenore di vita dei figli dei contadini è evidente anche li.
Guarda, mia nonna ha 91 anni e ha fatto veramente la coltivatrice diretta. Oggi quel mestiere non esiste più. Sono aziende, come probabilmente sai meglio di me.
Diciamo che fare il contadino dalla parte giusta implica il possesso della terra (oltre ad anche altro) e dato che non te la regalano se studi da contadino andrai a fare il dipendente. Comunque confermo che sono aziende molto ben strutturate ed evolute con notevoli competenze sia nella produzione che nella gestione e marketing, almeno quelle che conosco io.
Anche a mezzadria si guadagna con le coltivazioni giuste e la giusta rotazione.. Oggi i contadini vivono di programmazione delle colture e meccanizzazione spinta, con sementi che hanno rese che solo 50 anni fa erano impensabili.. Poi.. Se non piove per 8 mesi il discorso cambia... Ma stai tranquillo che quello che non intascano dal raccolto, arriverà come indennizzo da parte di qualcuno o qualcosa..
Questo non lo so, sarà sicuramente così. Altra situazione che conosco, non nel settore del vino, azienda agricola con annesso agriturismo che da granaio è diventato ristorante praticamente di lusso. Anche li se la passano piuttosto bene. Credo che la fiscalità applicata a questo settore sia favorevole a chi produce a livello qualitativo alto.
Complimenti al centro/sx; forse all'interno del centro/dx si dovrebbe iniziare a fare una seria riflessione anche se capisco che questo comporterebbe usare un qualcosa che è merce rara al suo interno: il cervello https://www.ansa.it/sito/notizie/po...ta-_bbbe64a9-77fc-4af2-bd2f-3e0e584c5fc1.html