Prendo la palla al balzo per sottolineare quanto la qualità delle acque superficiali (non soltanto del mare, anche i fiumi rivestono importanza enorme) siano in realtà a rischio. Tutti vediamo la "plasticaccia", ci mancherebbe, ma sono soprattutto le sostanze invisibili ad essere letali e poco intercettabili.
Dalla tua esperienza, siamo destinati a morire di veleni o si può fare qualcosa senza tornare all'età della pietra?
Ed era cosa di cui, infatti, si era parlato definendo spettacolare e puro un mare cristallino e, all'inverso, di "terza categoria" (se non peggio) il mare di alcune località tristemente note in Italia. L'occhio non rileva sempre l'inquinamento: riesce a farlo sono sui "corpi solidi"
è il solito problema che riguarda anche, ad esempio, i colibatteri fecali non si vedono, l’acqua pare cristallina, ma in realtà stai facendo il bagno nella m…….
Il solo e unico vantaggio è che non lo sai e ti pare di essere in paradiso Due notizie dell'ultima ora che probabilmente a pochi interessano: a Rimini al momento dalla web ci sono almeno 40 nodi con molta onda e tempo da lupi e nella costa marchigiana c'è stato a pranzo l'ennesimo terremoto di 4.2
ora non so perché non sono aggiornato una trentina di anni fa ad esempio in certe zone della francia davano la balneabilità anche con delle concentrazioni di colibatteri che noi puzzoni italiani manco ci facevamo bagnare le vacche
Imprenditori, amministrazioni pubbliche, enti gestori, organi di controllo, eccetera. Nel mio settore assisto a "decisioni (di tutela) ambientali" così distanti tra loro che ritengo quasi ingiustificabili. Per farti un esempio, sto collaudando il nuovo processo di finissaggio biologico con ultrafiltrazione MBR delle acque di trattamento chimico-fisico, che abbiamo voluto inserire in fase di rinnovo dell'AIA: nitrificazione/denitrificazione, ossidazione, MBR, ispessimento, pressatura fanghi. in più, ulteriore affinamento allo scarico su quarzite e carboni attivi. Il tutto con processi computerizzati e integrati tra di loro. In ingresso abbiamo posto limiti su alcuni parametri - esclusione sostanziale = inferiore ai limiti di fognatura - quali Mercurio, Cromo IV, Cianuro, BTEX (Benzene, Toluene, Etilbenzene, Xilene), AOX (composti di Alogeni Organici Adsorbibili), oltre a monitorare PFOA e PFOS (Perfluori idrofobici) sui quali dal 2017 mi autoimpongo limiti di accettabilità inferiori a 50 ng/l (nanogrammo= 1 milardesimo di grammo) ad esempio sui percolati di discarica. In pratica adottiamo i limiti dell'acqua destinata al consumo umano. Ebbene, altri impianti (oltretutto con solo linea di trattamento biologico tradizionale, quindi a zero tecnologia) della stessa regione non hanno limiti di accettabilità e nemmeno (!!!) il monitoraggio di PFOA/PFOS, pur trattando migliaia di tonnellate annue di percolati con valori da oltre 1.000 ng/l fino a oltre 9.000 ng/l. Quindi tutti i soggetti coinvolti possono fare la differenza: imprenditori, amministrazioni pubbliche, enti gestori, organi di controllo, eccetera. In tutto questo, io dormo sereno, nella convinzione di essere nel giusto. Aggiungo: non sono certo il più bravo, ce ne sono altri che come me vogliono dormire sereni.
Ne avevi accennato qui, vero? Direi che togliere di mezzo gli scolmatori non farà che migliorare la qualità delle acque superficiali (corpo idrico ricettore) durante i temporali, evitando che la fognatura, seppure diluita, finisca direttamente in mare. In genere Hera opera con attenzione nel proprio territorio, ma è altrettanto vero che lo stesso gruppo sta acquistando ed ha acquistato a suon di (decine di) milioni varie discariche in Veneto e in Friuli, oltre ad impianti di stoccaggio rifiuti pericolosi, alcuni con accessi allo smaltimento esteri: sinceramente non ne comprendo l’utilità, ma di certo avranno in mente una strategia anche finanziaria.
Si mi sembra fosse questa la sede. Non ti nascondo che nella mia più totale ignoranza in materia, oggi mi sento un tantino più protetto pur consapevole essere probabilmente solo un piccolissimo passo nella "direzione giusta"
Diciamola tutta, era una vergogna prima, cioè avere il principale sito balneare italiano con un sistema fognario completamente inadeguato. La soluzione adottata sarà efficace ma assolutamente tardiva.
Perché ostriche e cozze ci crescono grasse e saporite, come era fino agli anni '60-'70 nei due laghi salati di Messina (Ganzirri) ottimi per l'allevamento delle cozze con il supporto gli scarichi fognari diretti delle abitazioni circostanti.