L'ho letto solo ora ma spero sia solo il classico articolo scritto con una matita nell'ano. Abbassamento limite per monopattini e obbligo frecce e freni su ambo le ruote. Se davvero questa è la nuova normativa chi l'ha scritta si rende conto che metterebbe fuori legge il 90,% dei veicoli venduti fino ad oggi e tra l'altro sovvenzionati con soldi pubblici.
L'articolo riporta pedissequamente il decreto: buona lettura Alla fine si tratta solo di circa 250 pagine https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01316640.pdf A decorrere dal 1° luglio 2022, i monopattini a propulsione prevalentemente elettrica commercializzati in Italia devono essere dotati di indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote. Per i monopattini a propulsione prevalentemente elettrica già in circolazione prima di tale data, è fatto obbligo di adeguarsi entro il 1° gennaio 2024 I monopattini a propulsione prevalentemente elettrica non possono superare il limite di velocità di 6 km/h quando circolano nelle aree pedonali. Non possono superare il limite di 20 km/h in tutti gli altri casi di circolazione di cui al comma 75-terdecies.
il nocciolo della questione è nel tipo di propulsione, che se prevalentemente elettrica, soggiace a frecce e freni dunque se hai un monopattino con propulsione a razzo, turbogetto o anche nucleare il gioco è fatto……..
Dopo averne incentivato/agevolato l'acquisto adesso vogliono incentivarne la rottamazione Sono dei geni!!!! Prevedo "vacche magre" per i possessori ma, egoisticamente, la cosa non mi tocca. Anzi, se devo dirla fino in fondo, almeno a Milano e a Rimini, questi monopattini li userei per un bel falò natalizio: hanno rotto i maroni con questo utilizzo approssimativo e pericoloso
come sempre servirebbe almeno una dotazione di 1-2 neuroni a chi è alla guida ma, ahimè, è merce rara e l’ultima fornitura l’hanno monopolizzata i 5s che infatti ora son tutti candidati al nobel) come a molti mi è capitato di essere stato sfiorato da monopattini lanciati a discrete velocità in zone assolutamente pedonali in tutti questi casi mi sono domandato quale effetto se al posto mio vi fosse stata una persona anziana (rileggendo forse sarebbe più corretto dire “più anziana” - accidenti al calendario) lasciamo poi perdere il profilo “ in caso di danno chi paga” poichè la fattispecie mi sembra infinitamente più rischiosa e capace di recare ferite/traumi rispetto alle biciclette
Fino al 2024 ci farò 2 mila km. A posto così direi. Non sottovalutare le biciclette. https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/incidente-pedone-1.6440205 Quelle elettriche neanche le considero, visto che sono paragonabili per peso, dimensioni e velocità a un motorino ma evidentemente sono tutte guidate da madre Teresa di Calcutta
sono strane effettivamente - o forse angolate da lobbies - le determinazioni che provengono dalle segrete stanze
Effettivamente, se visto in maniera globale, tutti i mezzi sono pericolosi; in realtà non sono i mezzi ad esserlo ma le persone che li conducono. Come ulteriore aggravante c'è il fatto che alcuni di essi possano essere condotti anche da minorenni: ma anche questo non sempre è da considerarsi elemento di rilevanza assoluta visto la testa molto piccola anche in capo agli adulti (cfr. autostrade)
Concordo con Gigi sul fatto che la pericolosità stia più nel conducente che nel mezzo. In ogni caso, senza voler demonizzare tale tipologia di mezzi, bisogna ammettere che il monopattino elettrico sia decisamente più insidioso di bici, moto, ecc. In primis perché con quelle ruote così piccole ogni buca e asperità costituiscono una grave insidia. Poi ha un baricentro molto basso ed uno sterzo per nulla stabile (sempre in virtù del piccolo diametro delle ruote, che non offrono momento giroscopico sufficiente). Vien da sè che non è adatto a circolare su strada, ma nemmeno sui marciapiedi in mezzo ai lenti pedoni, il che ci rimanda alle ciclabili, che però in Italia sono poche, mal progettate e spesso confluenti su strada. Mescolarli ai pedoni (anche riducendo la velocità massima a 20Kmh) li rende pericolosi per chi viaggia a piedi, perciò non possono stare nemmeno lì. Possono avere senso in una ZTL, dove il traffico automobilistico e motociclistico siano ridotti a zero o quasi. Sperando inoltre che la sede stradale sia abbastanza liscia e non composta da sanpietrini e piena di tombini e buche. Una bicicletta (sia essa tradizionale o a pedalata assistita) è più adatta a viaggiare su strada, anche se questa sia dedicata principalmente alle automobili. Ha ruote più grandi (pertanto è più stabile), freni migliori, è più visibile, ecc ecc. Se poi gli idioti viaggiano affiancati o si lanciano giù dai passi montani a velocità sconsiderata, invadendo la corsia opposta nei tornanti, beh, torniamo al punto iniziale, ossia che è principalmente il conducente a determinarne la pericolosità. Dal mio personalissimo punto di vista, il monopattino elettrico potrebbe essere un ottimo complemento alla mobilità individuale, per cui ad esempio arrivi in auto fino al limite dell'area urbana, poi tiri fuori il trabiccolo e procedi fino a destinazione in modo ecologico, senza fare rumore ed occupare spazio. Ma per arrivare a ciò bisognerebbe togliere le auto e destinare le strade solo a questa tipologia di veicoli (oltre a bici, pattini, skateboard, ecc).
Alcune considerazioni sono giuste. Ritengo però che non si possa escluderne a priori l'utilizzo solo perché le infrastrutture sono inadeguate. È come se a Roma vietassero le moto perché ci sono le buche. Eppure muore gente tutti i giorni. Così come, da ciclista e monopattista, ritengo sia molto più pericolosa la bicicletta, pur non avendo obblighi di alcun tipo, anzi la si può modificare come si vuole. Io uso entrambi i mezzi in città. Quasi esclusivamente su pista ciclabile (ammetto la fortuna di vivere e lavorare su percorsi ciclabili collegati). Dove non c'è la ciclabile c'è il controviale con limite (per tutti) a 20 orari. Secondo te dove rischio di più? Non c'è una macchina che sia una ad andare ai 20 all'ora. Quindi il pericolo da chi viene? Dal monopattino?
Non me ne volere, ma è la fisica a dettare le regole: il momento giroscopico delle ruote del monopattino è praticamente nullo. Non c'è stabilità generata dalla rotazione dei punti di contatto col terreno. Basta un colpo di vento, un piccolo sbilanciamento, una buca che ti ruota lo sterzo e se non sei sufficientemente abile finisci per terra. Le ruote di una bici nella peggiore delle ipotesi sono almeno da 16" (bici pieghevole), per arrivare fino ai 28" delle bici da corsa (29" nelle mtb). Basta farle girare oltre i 5-6Kmh per generare una stabilità intrinseca del mezzo. Se ti muovi sul ciglio della strada, come devi fare se la carreggiata è occupata dalle auto, ti ritrovi ad avere pochi cm in cui devi procedere dritto, costellati da buche, tombini, ecc ecc La bici riesce a procedere abbastanza rettilinea e stabile. Il monopattino no.
Non parlo di fisica ma di questo. Nei controviali non devi stare sul ciglio della strada, stai al centro della strada perché se vai a 20 all'ora nessuno ti può superare. L'unico pericolo è rappresentato da chi ti tampona perché supera i limiti.
Ok, ma i controviali mica ci sono in tutte le città. Poi, non so a Torino, ma a Milano solitamente ci passano anche i mezzi a motore. Fossero riservati solo ai velocipedi potrebbe andar bene, ma se devono essere condivisi torniamo al punto di partenza.
Si però Giovanni la situazione da te descritta è una eccezione: a Milano controviali ove il limite è di 20 km/h non ne esistono ti assicuro (almeno nelle strade da me frequentate)
Condivisi con il limite a 20 orari anche per le auto. E non c'è spazio per passare. Se non ti tamponano da dietro (infrangendo quindi limite e distanze di sicurezza) non ti può capitare nulla che non possa capitare anche a una bicicletta. Poi se cadi in una buca tipo Roma, la colpa potrà mai essere del monopattista?
A Milano siete molto più avanti, avete delle ciclabili più nuove e funzionali. Chi va sulla carreggiata è un matto
Non lo so ma io a Milano in centro da me vedo più monopattini in contromano di quanti spettatori erano presenti ieri al derby Non ne parliamo dell'uso terrificante della sosta degli stessi: ci manca solo trovarli appesi ai lampioni