Penso non ci sia da aggiungere nulla. https://www.ilgiornale.it/news/cronache/i-giustizialisti-cartapesta-1977357.html Improvvisamente un silenzio assordante dagli "urlatori di un tempo": non vi rendevano onore le parole farneticanti di un tempo.....non vi rende onore il silenzio meschino di oggi. Ma in fondo vi capisco: non vi rimane altro da fare che coprirvi la faccia dalla vergogna.....e anche la bocca!
Dunque per andare oltre dovrebbero spostare il forum in un server a 64bit? E a quel punto il limite diventerebbe 2^63, ossia 9.223.372.036.854.775.808??
Era meglio stare zitti....in effetti https://www.ilgiornale.it/news/poli...lirio-travaglio-sulla-trattativa-1977429.html
Santo subito. Si vede che i 7 anni di carcere che si è già fatto sono stati sufficienti e la mafia non è poi così in disarmo.
Quindi per te il verdetto di assoluzione non è accettabile? Chiedo perchè se in effetti è così (anche) per te, questa è la vera conferma dei miei timori: la credibilità della magistratura non esiste più. Per "noi" Dell'Utri era e resterà colpevole a vita, l'assoluzione non rileva...
Il pensiero di Piero Sansonetti, che condivido in pieno, un estratto dal suo editoriale ne "Il Riformista". "Datemi retta, segnatevelo questo giorno: 23 settembre 2021. La sentenza di Palermo farà storia. Forse è finita la caccia alle streghe. È durata tanto, tanto, troppo. L’hanno guidata dei Pm pasticcioni, alcuni anche in buonafede, e un bel po’ di giornalisti spregiudicati al loro servizio. È stata il pilastro sul quale hanno costruito quella “società antimafia” che della mafia non sapeva niente ma sapeva fare affari economici e profitti politici, e giudicava, e metteva al ghetto, e condannava e puniva e faceva le liste di proscrizione, e si impanicava, e vendeva etica a prezzi vantaggiosissimi. Segnatevelo il 23 settembre. Forse è finita la storia dei processi costruiti per realizzare show politici. E il ripetersi periodico delle trasmissioni della Rai e della Sette realizzate senza nessun rispetto per la verità. Fondate sulla calunnia, sul falso, sull’isteria. I Santori, i Travagli, i Purgatori, i Ranucci: adesso dovranno osservare un po’ di silenzio, forse. Non potranno più mettersi sul petto la medaglia di chi ha infilzato Marcello Dell’Utri e il valoroso generale Mori, e li ha sputtanati, e ha denunciato la loro amicizia coi mafiosi che non c’è mai stata. Avranno qualche scrupolo in più a calunniare. Forse si sta chiudendo proprio la stagione della repubblica mediatico giudiziaria, quella iniziata nel ‘92, trent’anni fa, e poi cresciuta, cresciuta, cresciuta. Quella che ha travolto la politica, la democrazia, la libertà, la vita vissuta di centinaia di persone per bene. Forse sta facendo capolino di nuovo il diritto. Poi nei prossimi giorni avremo il tempo per elencare la lunga teoria di vittime innocenti. Anche quelli che non ci sono più, molti. Quelli che hanno pagato con la vita la furia dei linciatori. La sentenza pronunciata ieri pomeriggio dalla Corte d’Assise d’appello di Palermo è importantissima. Non perché ci fossero molti dubbi su questa storia della trattativa Stato-mafia. Chiunque si fosse occupato un po’ della questione e disponesse di qualche neurone nel cervello e di un po’ di onestà intellettuale dentro al sangue, sapeva benissimo come stavano le cose. Sapeva che non c’è mai stata questa trattativa. Che i carabinieri di Mori, che erano la punta di lancia della squadra di Falcone e Borsellino, avevano avvicinato i mafiosi solo per arrestarli. E per beccare Riina, latitante imprendibile da decenni. E lo avevano preso. E sapevano che Marcello dell’Utri con tutto questo non c’entrava niente di niente. Non solo non c’era una prova che è una della loro colpevolezza. C’erano montagne di prove a discarico."
A ragion veduta, direi... Non hai idea di quanto ci si possa sentire impotenti di fronte ad accuse ingiuste, di quanto ci si voglia svegliare dall'incubo che si sta vivendo. Io un'idea purtroppo ce l'ho, oltre sette anni (quasi otto) di processo penale, di azienda sequestrata, di centinaia di migliaia di euro spesi tra avvocati, periti, consulenti e immissione di liquidità per non fallire, di una vita famigliare disintegrata per poi sentirsi dire: sa che c'è? C'è che ci siamo sbagliati, lei è assolto perchè il fatto non sussiste. Neanche non aver commesso il fatto (reato), ma proprio perchè non c'è fatto (reato)! Prova solo ad immaginare come ci si può sentire...lungo quei quasi 3.000 giorni di vita.
Se è per questo era scappato anche Bettino ma, a quel punto, sarebbero dovuti scappare tutti e avremmo avuto un organismo decisionale vuoto
Lo può capire solo chi queste cose le ha vissute: gli altri possono solo farsi un'idea ma, farsi una idea, non sarà mai come viverla
La cosa che più mi ha amareggiato è stata questa: dalla disperazione ho preso la macchina e me ne sono andato in Procura a trovare il GIP. Il mio intento era quello di capire cosa fare per poter salvare l'azienda, offrendo il Legale Rappresentante, cioè io, in ostaggio, anche in galera se li faceva sentire meglio. Busso al suo ufficio, entro e mi presento. - "Ah quindi è lei" + "Si, sono io..." - "Il suo avvocato sa che è qui?" + "No, sono disperato, l'avvocato non sa nulla..." - "Allora facciamo così, se è d'accordo: lei mi dica, casomai la fermo io se dice qualcosa che non deve dire..." + "Le chiedo questo: liberi l'azienda, ci sono oltre quaranta famiglie che dipendono da questo, nomini un responsabile giudiziario, per quanto mi riguarda fate ciò che volete, ma fate soravvivere l'azienda." - "Guardi, non sappiamo già che nei processi penali le aziende falliscono e le persone vanno in galera..." + "...." - "La saluto." Esco da lì ancora più disperato e in queste condizioni emotive decido di parlare abche con la PM. Trovo il suo ufficio ma lei non c'è, parlo con la segretaria la quel mi dice di aspettare in corridoio, prima o poi sarebbe tornata. Mi siedo e aspetto. Lei arriva (io so che faccia ha, lei ignora la mia), mi guarda, va dalla segretaria, esce nuovamente senza rivolgermi parola e se ne va. Io aspetto, aspetto per delle ore, ogni tanto lei si affaccia lungo il corridoio, controlla se ci sono e sparisce. Esausto, torno dalla segretaria per chiedere se sarebbe tornata: mi risponde che no, era andata via. Ma come, sapeva che ero qui..adesso cosa posso fare? La segretaria mi osserva come si osserva una merda su un marciapiede e alza le spalle. Le chiedo se posso avere un foglio di carta e una penna per scrivere un messaggio alla PM. Me li da, un foglio bianco e una penna rossa, me la ricorderò a vita quella penna. Inizio a scrivere, ho gli occhi pieni di lacrime, ma scrivo. Scrivo tutta la mia disperazione, ma anche tutta la determinazione a salvare l'azienda, i posti di lavoro, le famiglie. Anche nella lettera ribadisco che sono disposto a tutto pur di salvarla, mettetemi in galera oggi stesso, fino alla fine del processo, non condannate tutte le famiglie che lavorano con me... Riconsegno la lettera alla segretaria, fuori era ormai buio, prendo la macchina e torno a casa. Quante volte ho pensato di infilarmi sotto ad un camion mentre tornavo a casa? Ogni volta che ne incrociavo uno.- Ma mi è mancato il coraggio di farlo. La PM non mi ha mai risposto. Ma il giorno dopo il mio avvocato mi ha chiamato per dirmi cosa cazzo avevo fatto, cosa mi era venuto in mente di fare, cosa pensassi di ottenere, che a queste condizioni avrebbe rinunciato al mandato. La mia risposta è stata: ti ho supplicato di andare in Procura, avevo bisogno tu lo facessi, avevo bisogno che qualcuno lo facesse: l'ho fatto io. Se non accetti e non comprendi la mia disperazione, non sei l'avvocato che fa per me.
Hai scritto tu Credi veramente che ci sia qualcuno che ha manifestato sintomi rilevanti e non si è "fatto sentire"? Oppure ti interessa davvero sapere quanti (me incluso) hanno avuto un lieve dolore alla zona di inoculazione per uno/due giorni? Se proprio conoscente, amico manco per il cazzo.
Andrea? Un po' fuori dagli schemi, ma persona piacevolissima. @LupoTHP , @wpc692 , @DodoStabe concordate?