Grazie Gigi, non mi ero ancora imbattutto in questo mostro, ogni tanto do un'occhiata ai Cigarette, barche ancora "utilizzabili e gobibili" nel range dei 75-100 nodi di max ... Roba paragonabile a Ferrari o Lamborghini, ma qui siamo ai livelli Bugatti o Tuatara. Interessante il botolino inferiore per uscire in caso di ribaltamento
Hai ragione, probabilmente a Cuba nemmeno ci arriva con un pieno. Quanto alla botola inferiore, credo sia una misura di sicurezza nata in seguito all'incidente che costò la vita a Stefano Casiraghi. Nel suo caso il catamarano aveva gli abitacoli aperti, ma già allora vi erano i primi esempi di cabine chiuse per migliorare l'aerodinamica.
@Gigi63 Ma poi tu hai capito esattamente cosa sarebbero questi "soft flap" di cui si parla per Ineos UK?
Onestamente no e quindi non ne capisco il reale vantaggio in navigazione anche se presumo sia strettamente legato a benefici di attrito e di stabilità in andatura
Solo un'ipotesi: Sono cavi, quando navigano quello in acqua è vuoto (pieno d'aria) quello fuori dall'acqua pieno d'acqua. Risultato: minor peso in rapporto al raddrizzamento ottenuto.
Quindi una sorta di ballast? Dalle immagini esaminate su alcuni blog pareva il contrario, ossia che si svuotassero d'acqua quando venivano sollevati, confermando dunque che siano cavi, ma con la possibilità di riempirsi una volta immersi, attraverso un foro posto sul fianco. Sempre secondo alcune speculazioni del web, potrebbe essere un modo per risolvere il problema della cavitazione, che affligge i foils ad alta velocità, come spiegato anche in questo articolo: http://www.saily.it/it/piazzavela/post/il-sogno-di-un-uomo-la-quarta-sfida
Forza che siamo a meno di una settimana!! Per il momento le previsioni continuano ad indicare venti deboli per il prossimo week end (ad Auckland). Lunedì, se ho capito bene, dovrebbero stazzare le barche e quindi dichiarare la configurazione che utilizzeranno. Tutti parlano di un'ipotetica superiorità di LR con vento debole, ma quello che ho visto nelle regate passate è che se atterrano gli inglesi sono un po' più rapidi di LR nel tornare in volo (forse grazie anche ad uno skeg molto più pronunciato), il che è l'unica cosa che conta. Ammesso dunque che questa superiorità con poco vento esista (cosa di cui dubito), sarebbe indispensabile riuscire a non cadere mai dai foils, perchè in quel caso chi riparte per primo vince a mani basse. Mah, speriamo bene. Le regate con poco vento sono terribili: continui ritardi prima di dare la partenza, continuo rischio di sospensione, ma soprattutto (come dicevo) fortissimo rischio di perdere se finisci in un piccolo buco di vento e cadi dai foils, rimanendo fermo per diversi minuti. E qui il tattico inglese farebbe l'assoluta differenza.
Speriamo che il randista Pietro Sibello riesca nell'ardua impresa di operare le regolazioni opportune e contemporaneamente studiare il campo di regata ad arte come oggi solo Giles Scott è capace di fare
Sibello è sicuramente uno dei migliori velisti al mondo, ma non dimentichiamo che il suo compito principale a bordo è quello di gestire la randa, che non è proprio una passeggiata. Scott, oltre ad essere probabimente superiore a Sibello, deve fare solo il tattico. Non è un vantaggio da poco. Queste sono le formula uno della vela: anche un decimo di secondo è fondamentale.
Speriamo sia un vero vantaggio (oltre che in partenza).... Qui sotto, intanto un video dell'allenamento dei neozelandesi di ieri: pazzesca la precisione con cui la barca sfiora l'acqua senza mai toccarla.
Perfetti: una stabilità incredibile in andatura e in manovra. Ammesso di essere gli sfidanti......saranno c@zzi
Questa è la differenza tra un team che vuole vincere a tutti i costi ed altri che possono vincere solo se ricorrono determinate condizioni. Un po' come la Ferrari ai tempi di Schumacher: tutte le mattine il tedesco andava ad aprire la saracinesca di Fiorano perfino prima dell'arrivo del custode. Lui voleva fortemente vincere con ogni cellula del suo corpo! Sarebbe passato sopra ad ogni ostacolo, per quanto grande sarebbe potuto essere. Probabilmente avrebbe vinto anche con la McLaren o con la Williams di allora.
...... e ritorniamo ad discorso fatto alcuni giorni fa: i neozelandesi la vela l'hanno nel cuore e nel sangue; per gli italiani, pur essendo un popolo di validi naviganti, è solo un obiettivo da mettere in curriculum. Per ETNZ la coppa è una sfida di sport....di vita; per ITA una sfida di business
Di svizzero non avevano una mazza se non Bertarelli; persino la base logistica era a Valencia. Nel 2003 e 2007 oltre al timone nelle mani di mostri sacri come Russell Coutts e Brad Butterworth facevano parte velisti come Jochen Schumann e altri numerosi neozelandesi.