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TEST DRIVE: BMW M550d 2018 xDrive – un quadriturbo per tutti i giorni

I modelli M Performance sono in circolazione da molto più tempo di quanto si possa pensare. Inizialmente i primi modelli degli anni ’80 erano auto come la BMW M635i, ma a quei tempi nessuno chiamava questi modelli “M Performance”, dato che non esisteva nemmeno questa nomenclatura. In effetti, la primissima BMW M5 mai realizzata era in realtà la M535i E12, ovvero un modello M Performance a tutti gli effetti. Oggi le cose sono cambiate e BMW punta moltissimo sulle auto M Performance, accorpandole persino ai dati di vendita complessivi della divisione BMW M.

La crescente attenzione che le auto M Performance ottengono in questi anni merita particolare attenzione. Questi modelli puntano a colmare il gap tra la gamma di BMW “standard” e i veri modelli M o, come ha detto il creatore del marchio M, Jochen Neerpasch: le vere BMW. Anche se ci schieriamo dalla parte di Neerpasch, dobbiamo ammettere che le auto della divisione M non sono poi così adatte a tutti.

Tenere il passo con l’industria non è una cosa facile da fare, soprattutto quando i tuoi clienti ti chiedono di sfidare qualsiasi rivale solamente sul piano tecnico. A dire il vero, le auto della divisione BMW M non sono mai state tra le più potenti tra le loro concorrenti, ma tradizionalmente sono le vetture migliori se messe nelle mani di piloti abili. La ricetta rimane la stessa anche oggi, con la M4 che è più veloce e agile in pista rispetto alla AMG C63, nonostante quest’ultima sia più potente.

In ogni caso, la M4 è una bestia ed è abbastanza difficile da controllare per un pilota inesperto. La configurazione della trazione posteriore e gli improvvisi picchi di coppia provenienti dal motore biturbo sotto il cofano ne fanno una vera macchina da pista quando ci si vuole divertire. Anche la vecchia BMW M5 F10 soffriva degli stessi problemi, mentre la nuova ne risolve alcuni grazie soprattutto alla trazione integrale e alla rinnovata potenza (600 cv); state comunque attenti quando la guidate (se ne avete l’occasione).

La ragione per cui stiamo affrontando questa premessa è per dare un senso, collocare meglio i modelli M Performance. Ad esempio, nonostante la M2 sia un’auto ambita da molti, la M240i xDrive può battere la sorella della divisione M sul rettilineo, garantendo un gran divertimento durante la guida (anche in pista). Per la maggior parte delle persone, un modello M Performance è la soluzione perfetta perchè offre molta potenza senza rendere troppo difficile governare l’auto.

Come forse avrete notato, abbiamo parlato solo di auto a benzina finora perché sono quelle che tutti vogliono quando si tratta di divertirsi con tanti cavalli. Tuttavia, quando si tratta di auto M Performance moderne, la prima in assoluto è stata un modello diesel, ovvero la M550d xDrive F10 che montava lo stesso motore triturbo delle BMW X5 e X6 M50d. In seguito è arrivata la M135i a benzina, ma il primissimo modello M Performance montava proprio un motore diesel.

Ciò ha dimostrato che BMW era dedita ai motori ad iniezione per compressione già tempo fa, così come oggi. La M550d F10 xDrive utilizzava il motore diesel a sei cilindri N57S 3000cc con ben tre turbopropulsori, che lo hanno reso il motore 3000cc più potente mai montato su una vettura di serie che lo ha reso il più potente motore diesel da 3 litri mai montato su una vettura di serie. Il sistema di induzione forzata ha fatto uso di un layout intelligente per assicurare che l’esperienza di guida fosse all’altezza delle aspettative per un modello dal nome “M Performance”. Fondamentalmente, gli ingegneri hanno equipaggiato l’auto con due piccoli turbocompressori che si sarebbero riavvolti molto velocemente e uno più grande che avrebbe “preso il comando” in seguito, aumentando ulteriormente la potenza trasmessa alle quattro ruote dell’auto. Difatti, tutte le auto di questo modello montavano la trazione xDrive, un’ottima cosa data la scheda tecnica di questo motore Esatto, tutte le macchine sono state dotate di xDrive e questo era sostanzialmente necessario considerando i numeri emessi dal motore: 375 cv e 740 Nm di coppia.

Allo stesso tempo, l’originale M550d xDrive aveva anche un paio di caratteristiche che la differenziavano dalle “normali” Serie 5 dotate del pacchetto M Sport. Le prese d’aria laterali del paraurti anteriore avevano inserti in colore Ferric Grey, così come le calotte degli specchietti laterali. Al mix si aggiugeva anche un kit di cerchi speciali e degli scarichi a forma trapezoidale.

La storia è rimasta la stessa con la nuova iterazione della M550d xDrive. La generazione G30 utilizza gli stessi metodi per distinguersi dal resto dei modelli Serie 5 M Sport disponibili. Osservando attentamente noterete anche un intercooler supplementare dietro a una delle prese d’aria frontali. L’intercooler sul lato destro è invece bloccato e ciò farà contenti i fanatici per le asimmetrie. spostando gli occhi sulla fiancata è possibile vedere dei bellissimi cerchi da 20” “Type 668”. Se i cerchi sono stupendi, lo stesso non si può dire per gli pneumatici runflat che BMW monta di default. Un’auto con questa coppia dovrebbe usare pneumatici adeguati per migliorare ulteriormente la maneggevolezza.

Parlando di coppia, la nuova M550d G30 xDrive ha anche un nuovo motore sotto il cofano, non solo un aspetto diverso. Questo motore ha debuttato ufficialmente a bordo della BMW 750d e molto se lo ricordano bene, dato che quella 750d era una delle auto più costose e contemporaneamente più veloci del mondo grazie a questo motore quadriturbo. Proprio questo motore è stato inserito nella M550d, ovvero un motore diesel 3000cc a sei cilindri in linea quadriturbo, simile a quello ideato da Bugatti per la Chiron.

Naturalmente, queste due vetture non possano essere paragonate, ma quando si tratta di motori, sono le uniche macchine in produzione oggi che utilizzano quattro turbocompressori. Potremmo dire che la M550d è quella “per tutti” e “la meno cara” tra le due, mentre la Bugatti ha una concezione ovviamente molto più estrema. Il prezzo di quest’ultima è spropositato, mentre quello della BMW M550d che abbiamo provato arriva a circa €115.000, molto vicino a quello di una BMW M5 – ciò potrebbe mettere in dubbio molta gente riguardo a una scelta tra queste due -.

So che per alcune persone il problema non si pone, ma con la M5 che parte di listino a €122.000, è probabile che una configurazione più completa raggiungà un valore vicino ai €140.000, mentre una M550d abbastanza completa e senza troppi fronzoli la si può ottenere a circa €90.000.

Tornando al modello di cui stiamo discutendo, il motore diesel quadriturbo porta alcuni miglioramenti rispetto alla vecchia versione triturbo. In termini di aumento di potenza pura, non parliamo di margini incredibili, dato che il nuovo motore B57S produce 400 CV e 760 Nm di coppia, incrementando le prestazioni di 19 cavalli e soli 20 Nm di coppia. Tuttavia, sembra trasformare l’auto in una nuova, strabiliante creatura.

A differenza del N57S, il motore B57S utilizza i quattro turbocompressori non solo per aumentare la potenza, ma anche per erogarla più fluidamente e in modo più reattivo. Se il vecchio motore utilizzava due piccoli turbo e un turbo più grande, il nuovo motore utilizza due set composti da un turbo piccolo turbo e da uno più grande. ciò migliora la risposta dell’acceleratore e consente di godere di 450 Nm di coppia già a 1.000 giri, per arrivare alla coppia massima di 760 Nm già a 2.000 giri. Il picco di coppia viene mantenuto fino ai 3.000 giri, mentre la potenza massima dei cavalli viene raggiunta a 4.400 giri. Ciò dovrebbe farvi capire le emozioni che si possono provare guidando quest’auto, soprattutto in modalità sport. Durante la guida sarete avvolti dai nuovi e bellissimi sedili della Serie 5 G30, spingendovi in avanti come un razzo fino al limite di velocità. Sembra quasi di poter simulare l’effetto che si prova a bordo di treni super-veloci e anzi, sembra quasi di poter scatenare in qualsiasi momento un tornado o un terremoto.

L’auto percorre lo 0-100 in 4,4 secondi, ma sembra molto più veloce se lo si giudica tramite i “calci nel fondoschiena” che vi darà. Tuttavia, per mettere le cose in prospettiva, dobbiamo sottolineare come anche la M5 F10 ha un comportamento similare, soprattutto grazie alla trazione integrale xDrive (per la prima volta su una BMW M5). Inoltre, BMW ha configurato la trasmissione per renderla più brutale sui modelli M Performance quando si entra in modalità Sport. I calci che si ottengono dietro alla schiena dopo il lancio repentino della M550d sono belli ma sono quasi “artificiali”. Non che non ci piacciano, ma non sembrano naturali, proprio come il sound del motore, trasmesso nell’abitacolo tramite gli altoparlanti.

Questa è probabilmente la cosa peggiore che abbiamo da dire sulla M550d xDrive, ma è qualcosa su cui purtroppo non c’è molto da fare, ovvero il sound del motore. Questo è un diesel dopo tutto e dall’esterno il rumore non è mai accentuato troppo, nemmeno ad alti giri. Alcuni produttori hanno provato a risolvere questo problema utilizzando diversi trucchetti, ad esempio Audi ha inserito dei veri altoparlanti nello scarico per emulare un sound differente, ma la sensazione di qualcosa di fittizio era davvero elevata. BMW non ha fatto una cosa del genere, perchè sarebbe stata troppa la differenza tra il sound emesso esternamente e quello emesso internamente, creando un contrasto non proprio stupendo. Dal momento che BMW ha deciso di essere sincera riguardo al suono prodotto dal motore B57S, non possiamo criticarla fino in fondo, ma sarebbe stato bello se la performance di questa bestia fosse accompagnata da un sound allettante anche all’esterno.

In termini di divertimento di guida, questa è una delle migliori auto diesel che si possano guidare oggi. Il basso centro di gravità e il peso ridotto rispetto alla M550d F10, rendono la versione G30 molto più versatile. Se spingete fino in fondo l’acceleratore anche in curva l’auto si coricherà un po’, ma rimane comunque sorprendentemente agile per le sue dimensioni. La bilancia segna 1.920 kg , che non sono pochi, anche se l’auto sembra più leggera. Le sospensioni pneumatiche adattive fanno miracoli mentre lo sterzo attivo integrale assicura delle sterzate perfette, riducendo anche il raggio di sterzata.

In città potete gestire le sue dimensioni senza troppi grattacapi e questo è probabilmente il punto in cui la guida integrale attiva mostra il meglio di sè, dato che agevola di parecchio le sterzate negli angoli più stretti. Ciò è particolarmente utile nelle nostre città, dove le strade non sono molto larghe, senza nominare gli stretti parcheggi. L’unico problema che potremmo riscontrare è dovuto alla ridotta altezza da terra (inferiore a quella delle Serie 5 standard), ma nulla di troppo preoccupante.

Inserendo la modalità Comfort, potrete godere delle funzioni di questo veicolo anche nel traffico cittadino, sapendo che alla minima pressione dell’acceleratore riuscirete a superare in men che non si dica il 99% delle auto che vi circonda. La bipolarità di questa vettura dimostra che le auto M Performance sono ottime in qualsiasi situazione e non solo per andare a tutta birra.

Le vere rivali che la M550d xDrive deve affrontare vengono, stranamente, dalla scuderia di BMW. Considerando il prezzo di listino, consideriamo la M5 come una diretta avversaria, nonostante quest’ultima sia da arricchire con qualche optional. Inoltre, il vero rivale che la M550d deve affrontare è la M550i. Il V8 da 465 CV alimentato a benzina sotto il cofano della M550i dispone di un ottimo sound e rende la vettura più veloce di 0,4 secondi rispetto alla M550d. Considerando che le due vetture sono comparabili nel prezzo, bisognerebbe ponderare la scelta con molta attenzione.

Ma la M550d contrattacca con qualcosa che la M550i non può assolutamente eguagliare: l’autonomia. Essendo una macchina a propulsione diesel, quest’auto coprirà facilmente 900 km di strada nonostante la sua potenza, se parliamo di percorsi autostradali. Durante la nostra prova, abbiamo registrato dei consumi di 5,6 l / 100 km a velocità tangenziale. Questa efficienza è assolutamente irraggiungibile a bordo di una M550i, soprattutto se parliamo di consumi in città.

 

So che molti potrebbero dire che il rifornimento non sarà un problema per qualcuno che può permettersi di pagare più di €100.000 per una macchina, ma l’autonomia è comunque importante e spesso può tornare comoda nei viaggi più lunghi e in mezzo al nulla. Ovviamente, c’è da capire per cosa siamo più propensi, scegliendo tra un bel sound e un’auto più veloce contro un’auto con più autonomia e con più coppia in basso.

In ogni caso, l’esperienza che abbiamo vissuto al volante di questa M550d xDrive dimostra che questo livello di performance è assolutamente capace di dissetare chiunque cerchi una grande potenza senza rinunciare alla comodità, raggiungendo quindi un bilanciamento a dir poco perfetto senza dover sborsare i soldi necessari per una vera e propria supercar.

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